Proposizioni sulla trasformata di fourier in S(R) e L^2(R)

lukixx
Vi posto una serie di proposizioni e i relativi dubbi a riguardo per fare un po' di ordine anche in mente :)
(TF = "trasformata di Fourier")

1) "la TF è un'applicazione biunivoca di $S(mathbb(R))$ in sè. Vale inoltre l'identità $ hat(hat(f))(-x) = (2pi)f(x) $ "
la dimostrazione fornitami mostra come $ hat(f) in S(mathbb(R)) $ ma non fa cenno alla biunivocità: per dimostrare la biunivocità non dovrei dimostrare suriettività e iniettività? se non è esplicitamente dimostrato in questi termini probabilmente è perchè è immadiato ma a me sfugge come al solito

2) "se $ f in S(mathbb(R)) $ allora vale l'identità di Plancharel $ ||hat(f)||_(L^2)=sqrt(2pi)||f||_(L^2) $ "
3) "$S(mathbb(R))$ è denso in $L^2(mathbb(R))$"
di queste non sono strettamente necessarie le dimostrazioni per superare l'esame (anche se sarei curioso della dimostrazione della 3) che non ho trovato). il dubbio è sul significato legato a queste due proposizioni: (da sbobinature) la prima significa che la norma in $L^2$ si conserva a meno di un fattore costante mentre la seconda significa che l'applicazione che associa a una funzione la norma in $L^2$ della sua trasformata è un'applicazione continua; (da appunti scritti dal prof. Alvino) "esiste quindi una successione $ {f_n} sube S(mathbb(R)) $ che tende a una funzione $f in L^2(mathbb(R))$. [e su questo ci siamo perchè è cio che significa la 3) ] Per l'identità di plancherel si ha $ ||hat(f_n)-hat(f_m)||_(L^2)= ||f_n-f_m||_(L^2) $. La successione di trasformate è quindi di Cauchy in $L^2$, il suo limite è per definizione la trasformata di Fourier di f." (non mi è chiaro perchè valga quella relazione nè tantomeno il suo significato in generale)

"discende che"
4) "la TF è applicazione biunivoca da $L^2(mathbb(R))$ in sè. vale inoltre l'identità di plancherel $"
anche qui non ho necessità della dimostrazione (rimarrebbe nel caso lo stesso dubbio per la proposizione 1) di sopra), piuttosto non mi è chiaro in che termini le 2) e 3) comportano questa conseguenza

Risposte
Sk_Anonymous
Qualche idea:

1. Indicando con $ \mathcal{F} : \mathcal{S} (\mathbb{R}) \to \mathcal{S} (\mathbb{R})$ l'operatore trasformata di Fourier, i.e. $ \mathcal{F} (f) = \hat{f} $, e con $R : \mathcal{S} (\mathbb{R}) \to \mathcal{S} (\mathbb{R})$ l'operatore di cambio segno, i.e. $R f(x) = f(-x)$, hai che $ \mathcal{F} (\mathcal{F} (R (f))) = 2 \pi f$, cioè $\mathcal{F} R $ (modulo fattore moltiplicativo) è l'inverso destro di $\mathcal{F}$; quindi $\mathcal{F} $ è suriettivo. Inoltre è chiaro che $ \mathcal{F} R = R \mathcal{F} $ (cambio di variabili nell'integrale). Da qui concludi.

2. e 3. Non ho capito i tuoi dubbi. La dimostrazione della densità la trovi in qualsiasi libro che tratti l'argomento (il Grubb per esempio).

4. Siccome $ \mathcal{S} (\mathbb{R}) $ è denso in $L^2$, per ogni $ g \in L^2$ esiste una successione $ \{g_n\} \subseteq \mathcal{S}$ tale che \( \| f_n - g \|_{L^2} \to 0\) se $n \to 0$; in particolare la successione è di Cauchy. Il punto è che vuoi definire $ \mathcal{F} (g) $; come si fa? Per esempio $\mathcal{F} (g)$ è il limite di $ \mathcal{F} (g_n) $ in $L^2$. Tale limite esiste? Sì, perché $ \mathcal{F} (g_n)$ è di Cauchy per via di 2. Lascio a te i dettagli (linearità, biiettività ed unicità).

lukixx
"Delirium":

1. Indicando con $ \mathcal{F} : \mathcal{S} (\mathbb{R}) \to \mathcal{S} (\mathbb{R})$ l'operatore trasformata di Fourier, i.e. $ \mathcal{F} (f) = \hat{f} $, e con $R : \mathcal{S} (\mathbb{R}) \to \mathcal{S} (\mathbb{R})$ l'operatore di cambio segno, i.e. $R f(x) = f(-x)$, hai che $ \mathcal{F} (\mathcal{F} (R (f))) = 2 \pi f$, cioè $\mathcal{F} R $ (modulo fattore moltiplicativo) è l'inverso destro di $\mathcal{F}$; quindi $\mathcal{F} $ è suriettivo. Inoltre è chiaro che $ \mathcal{F} R = R \mathcal{F} $ (cambio di variabili nell'integrale). Da qui concludi.

perdonami ma pur avendo capito i passaggi non ho capito come hai dimostrato suriettività e iniettività

"Delirium":

2. e 3. Non ho capito i tuoi dubbi. La dimostrazione della densità la trovi in qualsiasi libro che tratti l'argomento (il Grubb per esempio).

di questo non ho capito perchè: se vale l'identità di plancherel allora $ ||hat(f_n)-hat(f_m)||_(L^2)= ||f_n-f_m||_(L^2) $, un motivo per cui non riesco a capire è perchè nell'identità compare un fattore costante che non compare nella seconda relazione, magari se puoi mostrarmi i passaggi con cui arrivarci te ne sarei infinitamente grato

"Delirium":

4. Siccome $ \mathcal{S} (\mathbb{R}) $ è denso in $L^2$, per ogni $ g \in L^2$ esiste una successione $ \{g_n\} \subseteq \mathcal{S}$ tale che \( \| f_n - g \|_{L^2} \to 0\) se $n \to 0$; in particolare la successione è di Cauchy. Il punto è che vuoi definire $ \mathcal{F} (g) $; come si fa? Per esempio $\mathcal{F} (g)$ è il limite di $ \mathcal{F} (g_n) $ in $L^2$. Tale limite esiste? Sì, perché $ \mathcal{F} (g_n)$ è di Cauchy per via di 2. Lascio a te i dettagli (linearità, biiettività ed unicità).

a questo punto il dubbio è lo stesso del precedente: perchè se vale plancherel allora la trasformata è di cauchy?

Sk_Anonymous
Ti ho mostrato che se vale $\hat{\hat{f}}(-x)=2 \ pi f(x)$ allora l'operatore trasformata di Fourier ha un'inversa, e quindi è invertibile.

All'altra domanda non rispondo, non ci credo che non ci arrivi da solo. Scrivi la definizione di successione di Cauchy per la successione delle trasformate.

dissonance
Una cosa: il fattore costante in Plancherel non è rilevante, tra l'altro mettendo qualche \(2\pi\) nella definizione di trasformata di Fourier si può fare sparire.

lukixx
$ S $ denso in $ L^2 $, quindi $ EE {f_n} sube S $ convergente ad $ f in L^2 $, se convergente è in partiocolare anche di Cauchy in $ L^2 hArr AAepsi>0EEnu :AAn,m >nurArr||f_n-f_m||_(L^2) Ora vale plancherel quindi $||hat(f)_n-hat(f)_m||_(L^2) = sqrt(2pi)||f_n-f_m||_(L^2)$ (è giusto? se si, non è diversa dalla relazione a cui mi riferivo in cui non compare $sqrt(2pi)$ ?).
In ogni caso, fattore costante o meno la successione $ {hat(f)_m} $ è evidentemente di Cauchy: a questo punto è giusto dire "se essa converge allora si definisce TF in $L^2$ il suo limite"? (inoltre: la convergenza di questa serie di Cauchy di trasformate è assicurata per qualche motivo?)

Perdonami ma ora mi viene un'altra domanda: se abbiamo sfruttato le funzioni di $S$ che stanno nell'intersezione $L^1 nn L^2$ per definire la TF anche per funzioni $ L^2 $, in che modo viene estesa la definizione per quelle funzioni che stanno in $L^2$ ma non in $L^1$?

lukixx
"dissonance":
Una cosa: il fattore costante in Plancherel non è rilevante, tra l'altro mettendo qualche \(2\pi\) nella definizione di trasformata di Fourier si può fare sparire.


questo l'avevo immaginato: ai fini della convergenza si sa che la definizione di limite è ugualmente valida se ad $epsi$ è moltiplicata una costante, però non ero certo che il fattore fosse irrilevante in questo caso

Sk_Anonymous
"lukixx":
[...] In ogni caso, fattore costante o meno la successione $ {hat(f)_m} $ è evidentemente di Cauchy: a questo punto è giusto dire "se essa converge allora si definisce TF in $L^2$ il suo limite"? (inoltre: la convergenza di questa serie di Cauchy di trasformate è assicurata per qualche motivo?) [...]

Si', si fa cosi'. La convergenza e' assicurata perche' $L^2$ e' completo, quindi uno spazio metrico in cui ogni successione di Cauchy e' convergente.

"lukixx":
[...] se abbiamo sfruttato le funzioni di $S$ che stanno nell'intersezione $L^1 nn L^2$ per definire la TF anche per funzioni $ L^2 $, in che modo viene estesa la definizione per quelle funzioni che stanno in $L^2$ ma non in $L^1$?

$ \mathcal{S} $ e' denso in $L^2 $ quindi riesci a dare una definizione di Trasformata di Fourier su $L^2$ passando per le funzioni di Schwartz. Quello che devi fare e' verificare che la "nuova" definizione e' consistente con quella data per funzioni $L^1$ (cioe' mostrando che le due definizioni coincidono per funzioni in $ L^1 \cap L ^2$). Anche la dimostrazione di questo fatto sta in qualsiasi libro sull'argomento.

lukixx
"Delirium":
$ \mathcal{S} $ e' denso in $L^2 $ quindi riesci a dare una definizione di Trasformata di Fourier su $L^2$ passando per le funzioni di Schwartz. Quello che devi fare e' verificare che la "nuova" definizione e' consistente con quella data per funzioni $L^1$ (cioe' mostrando che le due definizioni coincidono per funzioni in $ L^1 \cap L ^2$). Anche la dimostrazione di questo fatto sta in qualsiasi libro sull'argomento.


probabilmente ho fatto confusione sul significato di densità di un insieme rispetto a un altro: $ S $ denso in $ L^2 $ significa che esiste una successione del primo insieme il cui limite è una funzione del secondo insieme e non del primo (praticamente come $mathbb(Q)$ è denso in $mathbb(R)$ con esempio il famoso limite che definisce il numero di nepero, che non è razionale). quindi avendo sfruttato la densità in $L^2$ ho definito la TF per quelle funzioni che stanno in $L^2$ e non in $S$, cioè quelle che sono le funzioni limite di successioni di schwartz. e poi ovviamente come dici tu, bisogna dimostrare che questa "nuova definizione" sia compatibile con la vecchia ovvero che se una funzione è contemporanemente $L^1$ e $L^2$ queste devono coincidere

Sk_Anonymous
Esatto!

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