Misura che conta
Buongiorno, sto studiando teoria della misura e sto riscontrando un problema sulla definizione di misura che conta. Il mio professore l'ha definita in questo modo
"$\mu : \Alpha \rightarrow [0,\infty]$ dove $\Alpha$ è l'insieme degli $A \in P(X)$ tale che o A è finito o lo è il suo complementare"
E poi segue la definizione di come agisce questa misura. Il problema sta nel fatto che poco prima abbiamo dimostrato che $\Alpha$ non era una $\sigma$-algebra. Per avere una misura io so che devo per forza avere una funzione definita su una $\sigma$-algebra, per questo motivo c'è qualcosa che non mi torna...
"$\mu : \Alpha \rightarrow [0,\infty]$ dove $\Alpha$ è l'insieme degli $A \in P(X)$ tale che o A è finito o lo è il suo complementare"
E poi segue la definizione di come agisce questa misura. Il problema sta nel fatto che poco prima abbiamo dimostrato che $\Alpha$ non era una $\sigma$-algebra. Per avere una misura io so che devo per forza avere una funzione definita su una $\sigma$-algebra, per questo motivo c'è qualcosa che non mi torna...
Risposte
La misura che conta è usualmente definita in $P(X)$; è la limitazione agli insiemi finiti o cofiniti ad essere artificiosa.
"gugo82":
La misura che conta è usualmente definita in $P(X)$; è la limitazione agli insiemi finiti o cofiniti ad essere artificiosa.
Okay quindi è lui che l'ha definita in maniera errata dicendo che è definita su quell'insieme li. Perciò io considero l'insieme delle parti e non ho più problemi di questo tipo. Grazie
Il problema è che io non so chi è "lui", né perché o percome vi abbia definito la misura che conta lì su.