Pareri su interpolazione polinomiale (volume dati notevole)

Bonzo1
Salve gente,
considerato un notevole volume di dati XY che tipo di interpolazione polinomiale scegliereste, quella di Lagrange o di Newton??

Ho letto e non ricordo dove, che se però n è molto grande, il polinomio può avere un andamento troppo oscillante per rappresentare adeguamente la funzione. In questo caso è consigliato ricorrere a polinomi a tratti e tra questi, imponendo condizioni di regolarità, le splines.

Che ne pensate?? Potreste essere così gentili da motivarne la scelta??
Grazie..

Risposte
giammaria2
L'interpolazione di Lagrange usa, per $n$ dati, un polinomio di grado $n$ e quindi spesso altissimo e con andamento oscillante perché la curva passa esattamente per i punti dati, senza tener conto di eventuali errori di misura o di arrotondamento: la scarterei.
Meglio quella di Newton, che però richiede che i valori delle $x$ siano equispaziati. Questa interpolazione stessa suggerisce il grado dal polinomio; se risulta alto o se il risultato non soddisfa, si passa ad una definizione a tratti.
Non so nulla sulle splines, ma può saperlo qualche fisico sperimentale; se non consideri soddisfacenti che risposte che avrai qui, dillo e sposterò in fisica.

Zero87
"giammaria":
se non consideri soddisfacenti che risposte che avrai qui, dillo e sposterò in fisica.

Io le ho fatte a lungo in analisi numerica 5 anni fa (e non ricordo nulla, ma questa è un'altra storia :D ): è solo per dirti che non so se la fisica è la più adatta.
Magari chiedi un parere a un paio di moderatori (uno di fisica e uno della sezione di analisi numerica) e vedi la risposta migliore. :)

Raptorista1
Premetto che conosco solo l'interpolazione di Lagrange, quella di Newton non l'abbiamo fatta al corso.
È vero che se interpoli su un intervallo troppo grande puoi avere effetti indesiderati; questo è noto come fenomeno di Runge.

Se ti interessa solamente avere una funzione interpolante, cioè che passi per tutti i punti \((x,y)\) in tuo possesso, allora la via maestra è l'interpolazione composita di Lagrange: suddividi l'intervallo di interpolazione in tanti sotto-intervalli e calcola la funzione interpolante su ciascuno di essi. Otterrai così un polinomio \(C^0\) globalmente e \(C^k\) a tratti, dove \(k\) è il grado del polinomio interpolante nei sotto-intervalli. È sconsigliato scegliere \(k > 3\).

Se invece ti serve che la funzione interpolante sia globalmente \(C^h\), \(h > 0\), allora devi ricorrere alle spline.

BTW, spostateci in Analisi Numerica, dove è giusto che stiamo.

giammaria2
[xdom="giammaria"]Spostato[/xdom]

Bonzo1
Ringrazio molto per l'interesse mostrato nel 3d... Dalle risposte che ho letto suppongo che dovrei effettuare dei test e valutarne il confronto fra Langrange e Newton, perché avete dato ragioni e motivazioni che si compensano... È chiaro che se dovessi qualora ridurre in "sezioni" l'analisi opterei sulle splines, che a quanto pare (letto in giro, ma non approfondito) sembri rispondere meglio... Il fatto è che non desidero trovarmi in situazione dove diversi metodi di analisi entrino in conflitto dandomi risultati che si contraddicono.
Sostanzialmente il range dei dati da analizzare e compreso tra 20 e 200 elementi.. Meno errori ho e meglio è..

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