Utilizzo delle coordinate polari [limiti 2 variabili]
Spesso, per risolvere limiti in due variabili mi affido all'utilizzo delle coordinate polari.
Ma ho un dubbio.
Passando in polari scrivo un muovo limite con RO che tende a zero piu.
Quando trovo che il limite è uguale a zero per RO che tende a zero, mi fermo li?
Mi basta ciò che ho trovato?
Perche i miei prof vogliono che io dimostri che la parte di funzione in seno e coseno sia maggiorabile con un numero.
Come se volessimo accertarci che RO tenda a zero, ma che la funzione con TETA come variabile sia comunque finita...
Voi normalmente che fate?
(faccio ingegneria navale a Genova, il livello richiesto è ahimè abbastanza alto...)
Ma ho un dubbio.
Passando in polari scrivo un muovo limite con RO che tende a zero piu.
Quando trovo che il limite è uguale a zero per RO che tende a zero, mi fermo li?
Mi basta ciò che ho trovato?
Perche i miei prof vogliono che io dimostri che la parte di funzione in seno e coseno sia maggiorabile con un numero.
Come se volessimo accertarci che RO tenda a zero, ma che la funzione con TETA come variabile sia comunque finita...
Voi normalmente che fate?
(faccio ingegneria navale a Genova, il livello richiesto è ahimè abbastanza alto...)
Risposte
in pratica devi dimostrare che il limite assuma lo stesso valore quando $rho to 0$ per ogni valore di $theta$, quindi è necessario che la parte di funzione contenente $theta$ sia limitata. Se per valori diversi di $theta$ il limite viene diverso allora il limite non esiste.
Che sostanzialmente significa verificare che il denominatore della funzione in TETA abbia R come dominio, giusto?
Nel caso in cui la funzione in TETA non sia limitata? Concludo con la non esistenza del limite oppure semplicemente non posso dire nulla sul limite!
Nel caso in cui la funzione in TETA non sia limitata? Concludo con la non esistenza del limite oppure semplicemente non posso dire nulla sul limite!