Teorema del prolungamento massimale

daenerys1
Non ho ben chiara la dimostrazione di tale teorema:

Ogni soluzione di $y'(t)=f(t,y(t))$ ha un unico prolungamento massimale

In pratica la dimostrazione che ho sul quaderno inizia così:
Sia y: I->$R^n$ una soluzione del nostro problema e sia poi P l'insieme di tutti i prolungamenti della soluzione y
Si definisce poi y1: I1->$R^n$ dove I1 è definito come l'unione di tutti gli intervalli dei prolungamenti
successivamente non capisco più cosa fa..

Risposte
gugo82
Si tratta di costruire "a mano" il prolungamento massimale di una funzione.

Cerco di formalizzare meglio.
Hai un PdC:
\[
\begin{cases}
y^\prime (t) = f\big(t,y(t)\big)\\
y(t_0)=y_0
\end{cases}
\]
e sei in ipotesi di esistenza ed unicità locali (quindi, ad esempio, hai \(f(t,y)\) globalmente continua nel suo aperto di definizione e localmente Lipschitz rispetto alla \(y\)).
Per ipotesi, il PdC ha un'unica soluzione locale \(\hat{y}(\cdot)\) definita in un intervallo \(\hat{I}\) contenente \(t_0\); quindi ciò ti consente di considerare la classe:
\[
\mathcal{Y}:= \left\{ (I_\alpha,y_\alpha),\text{ con } I_\alpha \text{ intorno aperto di } t_0 \text{ ed } y_\alpha : I_\alpha \to \mathbb{R} \text{ soluzione locale del PdC}\right\}\; ,
\]
i cui elementi sono coppie ordinate del tipo "intervallo di definizione - soluzione del PdC", che non è vuota perché contiene almeno \((\hat{I},\hat{y})\).

Considera due coppie \((I_1,y_1), (I_2,y_2)\in \mathcal{Y}\): chiaramente, essendo \(I_1\) ed \(I_2\) intorni aperti di \(t_0\), si ha \(I_1\cap I_2 \neq \varnothing\) e l'ipotesi di unicità locale ti consente di dire che \(y_1(t)=y_2(t)\) per ogni \(t\in I_1\cap I_2\); ne consegue che la funzione:
\[
y_{1,2}(t) := \begin{cases} y_1(t) &\text{, se } t\in I_1\\
y_2(t) &\text{, se } t\in I_2
\end{cases}
\]
è ben definita ed è una soluzione del PdC assegnato.
Se \(I_2\neq I_1\), allora \(y_{1,2}\) risulta definita nell'insieme \(I_1\cup I_2\), il quale è strettamente più grande di \(I_1\) (ed anche di \(I_1\)), e su \(I_1\) si ha \(y_{1,2}=y_1\): pertanto \(y_{1,2}\) è un prolungamento di \(y_1\) all'insieme \(I_1\cup I_2\).
D'altra parte, anche se \(I_1=I_2\), allora \(y_{1,2}=y_1\) ovunque in \(I_1\cup I_2=I_1\); perciò \(y_{1,2}\) è ancora un prolungamento di \(y_1\), seppure banale.

Quello che si capisce è che questo ragionamento si può ripetere considerando non solo due coppie di elementi di \(\mathcal{Y}\), ma tutte le coppie di tale classe.
In particolare, posto:
\[
I:=\bigcup_{\alpha} I_\alpha
\]
definisci l'applicazione \(y:I\to \mathbb{R}\) mediante l'assegnazione:
\[
y(t) = y_\alpha (t)\quad \text{, se } t\in I_\alpha\; ;
\]
usando il teorema di unicità locale, puoi provare che se \(t\) appartiene a due intervalli \(I_\alpha\) ed \(I_\beta\), allora il valore \(y(t)\) non dipende né da \(\alpha\) né da \(\beta\), di modo che l'applicazione \(y\) è ben definita dalla posizione precedente; inoltre, \(y\) è soluzione del PdC assegnato.

Per quanto detto sopra, la \(y\) prolunga ad \(I\) ogni possibile soluzione locale del PdC; inoltre, essa non si può in alcun modo prolungare in senso stretto (come puoi facilmente dimostrare ragionando per assurdo).
Perciò, la \(y\) è il prolungamento massimale di ogni soluzione del tuo PdC, cioé è la soluzione massimale che andavi cercando. :wink:

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