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Ciao tutti,
Ho incontrato questa scrittura:
$ E sube NN, ZZ, QQ, RR $ in $ RR $
È un modo per scrivere: $ E sube RR $ ??
Ho incontrato questa scrittura:
$ E sube NN, ZZ, QQ, RR $ in $ RR $
È un modo per scrivere: $ E sube RR $ ??
Risposte
Probabilmente è un modo per dire che, immaginando \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\subset \mathbb{Q} \subset \mathbb{R}\) (perchè in realtà tali insiemi sono troppo "diversi" per essere davvero contenuti l'uno nell'altro), \(E\subseteq \mathbb{N}\) implica che \(E\) è contenuto in tutti gli altri insiemi numerici della catena.
Per interpretare in maniera più convincente, servirebbe un po' di contesto in più oppure un riferimento bibliografico preciso.
Per interpretare in maniera più convincente, servirebbe un po' di contesto in più oppure un riferimento bibliografico preciso.
Praticamente l'ho trovato come premessa a un insieme di esercizi in cui si chiede di individuare l'estremo inferiore/superiore e il massimo/minimo di un insieme $ E $
Per esempio: $ E = {x in NN | 0 < x < 20} $
Per esempio: $ E = {x in NN | 0 < x < 20} $
Mmm... Probabilmente, allora, significa che devi individuare gli estremi dell'insieme \(E\) pensandolo, di volta in volta, come sottoinsieme di \(\mathbb{N}\), di \(\mathbb{Z}\), di \(\mathbb{Q}\) o di \(\mathbb{R}\).
Se ho capito bene per $ E = {x in NN|0
Probabile, anche se non è l'unica interpretazione.
Può darsi che voglia dire di studiare gli estremi in \(\mathbb{R}\) degli insiemi:
\[
\begin{split}
E_\mathbb{N} &:= \{ x\in \mathbb{N}:\ 0
E_\mathbb{Z} &:= \{ x\in \mathbb{Z}:\ 0
E_\mathbb{Q} &:= \{ x\in \mathbb{Q}:\ 0
E_\mathbb{R} &:= \{ x\in \mathbb{R}:\ 0
\end{split}
\]
che sono tutti contenuti in \(\mathbb{R}\), ma sono diversi tra loro. Chi può dirlo!?!...
Dovresti chiedere a chi ha scritto l'esercizio.
Può darsi che voglia dire di studiare gli estremi in \(\mathbb{R}\) degli insiemi:
\[
\begin{split}
E_\mathbb{N} &:= \{ x\in \mathbb{N}:\ 0
\]
che sono tutti contenuti in \(\mathbb{R}\), ma sono diversi tra loro. Chi può dirlo!?!...
Dovresti chiedere a chi ha scritto l'esercizio.
Ho il foglio con le soluzioni e per tutti gli esercizi, tipo quello di prima, viene riportata un unica soluzione, penso con buona probabilità che intenda che $ E sube RR $....
Un altra cosa:
se non viene specificato in quale insieme $ E $ sia contenuto e ho un esercizio del tipo:
$ E = {x in QQ|0 < x < sqrt(2)} $ non è un pò ambiguo?
cioè se $ E sube QQ $ allora infE = 0 ma supE non esiste
ma se $ E sube RR $ allora infE = 0 e supE = $ sqrt(2) $
Giusto??
Un altra cosa:
se non viene specificato in quale insieme $ E $ sia contenuto e ho un esercizio del tipo:
$ E = {x in QQ|0 < x < sqrt(2)} $ non è un pò ambiguo?
cioè se $ E sube QQ $ allora infE = 0 ma supE non esiste
ma se $ E sube RR $ allora infE = 0 e supE = $ sqrt(2) $
Giusto??
"gugo82":
Probabilmente è un modo per dire che, immaginando \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\subset \mathbb{Q} \subset \mathbb{R}\) (perchè in realtà tali insiemi sono troppo "diversi" per essere davvero contenuti l'uno nell'altro)
Mi ha incuriosito questa affermazione... come mai?
@ Sessa93:
Probabile.
Esatto.
@ Zetafunction:
Mi ha incuriosito questa affermazione... come mai?[/quote]
Come mai cosa?
Intendi: "Come mai sono troppo diversi per essere contenuti l'uno nell'altro"?
Se sì, ecco perchè.
Sai che \(\mathbb{N}\) è un insieme che si costruisce a là Peano.
Da \(\mathbb{N}\), introducendo una relazione d'equivalenza \(\sim\) su \(\mathbb{N}^2\), si definisce \(\mathbb{Z}\) come insieme quoziente: in particolare \(\mathbb{Z} = \mathbb{N}\big/ \sim\), quindi gli elementi di \(\mathbb{Z}\) (i.e., i numeri interi) sono classi d'equivalenza di coppie di numeri naturali. Perciò \(\mathbb{N}\) non può essere un sottoinsieme di \(\mathbb{Z}\) nel senso usuale.
Si prova, però, che esiste un sottoinsieme \(N \subset \mathbb{Z}\) isomorfo a \(\mathbb{N}\); perciò, identificando \(\mathbb{N}\) con \(N\) mediante l'isomorfismo citato in precedenza, si scrive con evidente abuso di notazione \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\).
Da \(\mathbb{Z}\), introducendo una relazione d'equivalenza \(\equiv\) su \(\mathbb{Z}\times \mathbb{Z}^+\), si definisce \(\mathbb{Q}\) come insieme quoziente: in particolare, \(\mathbb{Q}= (\mathbb{Z} \times \mathbb{Z}^+)\big/ \equiv\), quindi gli elementi di \(\mathbb{Q}\) (i.e., i numeri razionali) sono classi d'equivalenza di coppie di numeri interi, il secondo dei quali positivo. Perciò \(\mathbb{Z}\) non può essere un sottoinsieme di \(\mathbb{Q}\) nel senso usuale.
Tuttavia, come prima, si prova che esiste un sottoinsieme \(Z\subset \mathbb{Q}\) isomorfo a \(\mathbb{Z}\); perciò, identificando \(\mathbb{Z}\) con \(Z\) mediante l'isomorfismo citato, si scrive con evidente abuso di notazione \(\mathbb{Z}\subset \mathbb{Q}\) (e quindi \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\subset \mathbb{Q}\)).
Da \(\mathbb{Q}\), introducendo le sezioni di Dedekind in \(\mathcal{P}^2(\mathbb{Q})\), si definisce \(\mathbb{R}\): in particolare, un numero reale è per definizione una coppia di insiemi \((x,\mathbb{Q}\setminus x) \subset \mathcal{P}(\mathbb{Q}) \times \mathcal{P}(\mathbb{Q})\) in cui (1) \(x\subset \mathbb{Q}\) è limitato superiormente ed (eventualmente) privato del suo massimo e (2) \(\mathbb{Q}\setminus x\) è l'insieme dei maggioranti di \(x\). Perciò \(\mathbb{Q}\) non può essere un sottoinsieme di \(\mathbb{R}\) nel senso usuale.
Ma, come sopra, si prova che esiste un sottoinsieme \(Q\subseteq \mathbb{R}\) isomorfo a \(\mathbb{Q}\); pertanto, identificando \(\mathbb{Q}\) con \(Q\) mediante tale isomorfismo, si scrive con evidente abuso di notazione \(\mathbb{Q}\subset \mathbb{R}\) (e quindi \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\subset \mathbb{Q} \subset \mathbb{R}\)).
Infine, si definisce \(\mathbb{C}\) come \(\mathbb{R}^2\): in particolare, un numero complesso è una coppia ordinata di numeri reali. Pertanto \(\mathbb{R}\) non può essere un sottoinsieme di \(\mathbb{C}\) nel senso usuale del termine.
Come prima, però, si prova che esiste un sottoinsieme \(R\subset \mathbb{C}\) isomorfo a \(\mathbb{R}\); identificando \(\mathbb{R}\) con \(R\) attraverso l'isomorfismo suddetto, si scrive con evidente abuso di notazione \(\mathbb{R}\subset \mathbb{C}\) (e dunque \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\subset \mathbb{Q} \subset \mathbb{R} \subset \mathbb{C}\)).
"Sessa93":
Ho il foglio con le soluzioni e per tutti gli esercizi, tipo quello di prima, viene riportata un unica soluzione, penso con buona probabilità che intenda che $ E sube RR $...
Probabile.
"Sessa93":
Un'altra cosa:
se non viene specificato in quale insieme $ E $ sia contenuto e ho un esercizio del tipo:
$ E = {x in QQ|0 < x < sqrt(2)} $ non è un pò ambiguo?
cioè se $ E sube QQ $ allora infE = 0 ma supE non esiste
ma se $ E sube RR $ allora infE = 0 e supE = $ sqrt(2) $
Giusto??
Esatto.
@ Zetafunction:
"ZetaFunction":
[quote="gugo82"]Probabilmente è un modo per dire che, immaginando \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\subset \mathbb{Q} \subset \mathbb{R}\) (perchè in realtà tali insiemi sono troppo "diversi" per essere davvero contenuti l'uno nell'altro)
Mi ha incuriosito questa affermazione... come mai?[/quote]
Come mai cosa?
Intendi: "Come mai sono troppo diversi per essere contenuti l'uno nell'altro"?
Se sì, ecco perchè.
Sai che \(\mathbb{N}\) è un insieme che si costruisce a là Peano.
Da \(\mathbb{N}\), introducendo una relazione d'equivalenza \(\sim\) su \(\mathbb{N}^2\), si definisce \(\mathbb{Z}\) come insieme quoziente: in particolare \(\mathbb{Z} = \mathbb{N}\big/ \sim\), quindi gli elementi di \(\mathbb{Z}\) (i.e., i numeri interi) sono classi d'equivalenza di coppie di numeri naturali. Perciò \(\mathbb{N}\) non può essere un sottoinsieme di \(\mathbb{Z}\) nel senso usuale.
Si prova, però, che esiste un sottoinsieme \(N \subset \mathbb{Z}\) isomorfo a \(\mathbb{N}\); perciò, identificando \(\mathbb{N}\) con \(N\) mediante l'isomorfismo citato in precedenza, si scrive con evidente abuso di notazione \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\).
Da \(\mathbb{Z}\), introducendo una relazione d'equivalenza \(\equiv\) su \(\mathbb{Z}\times \mathbb{Z}^+\), si definisce \(\mathbb{Q}\) come insieme quoziente: in particolare, \(\mathbb{Q}= (\mathbb{Z} \times \mathbb{Z}^+)\big/ \equiv\), quindi gli elementi di \(\mathbb{Q}\) (i.e., i numeri razionali) sono classi d'equivalenza di coppie di numeri interi, il secondo dei quali positivo. Perciò \(\mathbb{Z}\) non può essere un sottoinsieme di \(\mathbb{Q}\) nel senso usuale.
Tuttavia, come prima, si prova che esiste un sottoinsieme \(Z\subset \mathbb{Q}\) isomorfo a \(\mathbb{Z}\); perciò, identificando \(\mathbb{Z}\) con \(Z\) mediante l'isomorfismo citato, si scrive con evidente abuso di notazione \(\mathbb{Z}\subset \mathbb{Q}\) (e quindi \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\subset \mathbb{Q}\)).
Da \(\mathbb{Q}\), introducendo le sezioni di Dedekind in \(\mathcal{P}^2(\mathbb{Q})\), si definisce \(\mathbb{R}\): in particolare, un numero reale è per definizione una coppia di insiemi \((x,\mathbb{Q}\setminus x) \subset \mathcal{P}(\mathbb{Q}) \times \mathcal{P}(\mathbb{Q})\) in cui (1) \(x\subset \mathbb{Q}\) è limitato superiormente ed (eventualmente) privato del suo massimo e (2) \(\mathbb{Q}\setminus x\) è l'insieme dei maggioranti di \(x\). Perciò \(\mathbb{Q}\) non può essere un sottoinsieme di \(\mathbb{R}\) nel senso usuale.
Ma, come sopra, si prova che esiste un sottoinsieme \(Q\subseteq \mathbb{R}\) isomorfo a \(\mathbb{Q}\); pertanto, identificando \(\mathbb{Q}\) con \(Q\) mediante tale isomorfismo, si scrive con evidente abuso di notazione \(\mathbb{Q}\subset \mathbb{R}\) (e quindi \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\subset \mathbb{Q} \subset \mathbb{R}\)).
Infine, si definisce \(\mathbb{C}\) come \(\mathbb{R}^2\): in particolare, un numero complesso è una coppia ordinata di numeri reali. Pertanto \(\mathbb{R}\) non può essere un sottoinsieme di \(\mathbb{C}\) nel senso usuale del termine.
Come prima, però, si prova che esiste un sottoinsieme \(R\subset \mathbb{C}\) isomorfo a \(\mathbb{R}\); identificando \(\mathbb{R}\) con \(R\) attraverso l'isomorfismo suddetto, si scrive con evidente abuso di notazione \(\mathbb{R}\subset \mathbb{C}\) (e dunque \(\mathbb{N}\subset \mathbb{Z}\subset \mathbb{Q} \subset \mathbb{R} \subset \mathbb{C}\)).
Dopo questa risposta non mi sono potuto connettere per un periodo, e la persi di vista. Lascio a gugo i miei ringraziamenti ritardatari.
"ZetaFunction":
Dopo questa risposta non mi sono potuto connettere per un periodo, e la persi di vista. Lascio a gugo i miei ringraziamenti ritardatari.
Prego, figurati.

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