Prima formula di Cauchy

Sirio1988
Salve a tutti,
volevo chiedervi una mano per la dimostrazione della prima formula di Cauchy.
Riporto di seguito la parte della dimostrazione che non ho compreso.

Sia f(z) una funzione olomorfa nell'aperto $Omega sube CC$ e sia T un dominio regolare contenuto in $Omega$. Allora per ogni z interno a T si ha che

$f(z)=1/(2pii)int_(+partial T) f(zeta)/(zeta-z)d zeta$

Dimostrazione

Sia z interno a T. La frontiera del dominio T è un insieme compatto e quindi $dist(z,partial T)>0$. Posto $T'=T-B_(delta)(t)$ con $0
$int_(+partial T^{\prime}) f(zeta)/(zeta-z)d zeta=0$

da cui per l'additività dell'integrale curvilineo e usando le equazioni parametriche $zeta=z+delta e^(it)$, $t in [0,2pi]$, della circonferenza $ partial B_(delta)(t)$, si ottiene

$int_(+partial T) f(zeta)/(zeta-z)d zeta=int_(+partial B_(delta)(t)) f(zeta)/(zeta-z)d zeta$

Mi sapreste dire come si arriva a tale uguaglianza?

Risposte
Sirio1988
Penso di esserci riuscito da solo.

Per il teorema di Cauchy-Goursat

$int_(+partialT') (f(zeta))/(zeta-z)d zeta=int_(+partialT) (f(zeta))/(zeta-z)d zeta-int_(+partialB_(delta)(z)) (f(zeta))/(zeta-z)d zeta=0 rArr int_(+partialT) (f(zeta))/(zeta-z)d zeta=int_(+partialB_(delta)(z)) (f(zeta))/(zeta-z)d zeta$

Sfruttando le equazioni parametriche $zeta=z+deltae^(it)$, $t in [0,2pi]$, della circonferenza $B_(delta)(z)$ si ottiene

$int_(+partialT) (f(zeta))/(zeta-z)d zeta=int_(+partialB_(delta)(z)) (f(zeta))/(zeta-z)d zeta=iint_0^(2pi) f(z+deltae^(it))dt$

Bisogna valutare il seguente limite $lim_(delta rarr 0) int_(+partialT) (f(zeta))/(zeta-z)d zeta=int_(+partialT) (f(zeta))/(zeta-z)d zeta=i lim_(delta rarr 0) int_0^(2pi) f(z+deltae^(it))dt$

Da questo punto in poi però non so più continuare. A quanto ho capito si dovrebbe usare il teorema di Lebesgue, ma non mi è chiaro come fare.

tino20-votailprof
Dal limite

$ lim_(delta rarr 0) iint_0^(2pi) f(z+deltae^(it))dt $

poichè \( \delta \to 0 \) si ha

$ lim_(delta rarr 0) iint_0^(2pi) f(z)dt $

ed essendo f(z) indipendente dalla variabile t, posso portarlo fuori dall integrale

$ lim_(delta rarr 0) i f(z)int_0^(2pi) dt $

non rimane a questo punto che calcolare l'integrale di 1 tra 0 e 2 pigrego e eguagliando si ottiene la tesi.

Spero di essere stato chiaro :)

Sirio1988
Vorrei capire come si dimostra che valgono le condizioni del teorema di Lebesgue, altrimenti non posso passare il limite dentro l'integrale...

gugo82
Ma anche senza Lebesgue...

Hai:
\[
\begin{split}
\left| \int_0^{2\pi} f(z+\delta\ e^{\imath\ t})\ \text{d} t - 2\pi\ f(z)\right| &= \left| \int_0^{2\pi} f(z+\delta\ e^{\imath\ t})\ \text{d} t - \int_0^{2\pi} f(z)\ \text{d} t \right|\\
&\leq \left| \int_0^{2\pi} |f(z+\delta\ e^{\imath\ t}) -f(z)|\ \text{d} t \right|\; ;
\end{split}
\]
dato che \(f\) è olomorfa intorno a \(z\), essa è continua in un disco chiuso \(\overline{D}(z;R)\) con \(R\) sufficientemente piccolo; per il teorema di Cantor, allora, \(f\) è uniformemente continua in \(\overline{D}(z;R)\) e ciò importa che, in corrispondenza di un fissato valore di \(\varepsilon >0\), si può determinare un \(\sigma \in ]0,2R[\) tale che per ogni \(\zeta_1,\zeta_2\in \overline{D}(z;R)\) si abbia:
\[
|\zeta_1-\zeta_2|<\sigma \quad \Rightarrow \quad |f(\zeta_1)-f(\zeta_2)|<\frac{\varepsilon}{2\pi}\; ;
\]
in particolare, scegliendo \(\zeta_1=z+\delta e^{\imath\ t}\) e \(\zeta_2=z\), dalla precedente segue che:
\[
\delta<\sigma \quad \Rightarrow \quad |f(z+\delta e^{\imath\ t})-f(z)| <\frac{\varepsilon}{2\pi}\; ;
\]
pertanto prendendo \(\delta < \sigma\) si ha certamente:
\[
\left| \int_0^{2\pi} f(z+\delta\ e^{\imath\ t})\ \text{d} t - 2\pi\ f(z)\right| \leq \frac{\varepsilon}{2\pi}\ \left| \int_0^{2\pi} \text{d} t\right| = \varepsilon
\]
e ciò significa che \(\lim_{\delta \to 0^+} \int_0^{2\pi} f(z+\delta\ e^{\imath\ t})\ \text{d} t = f(z)\).

Sirio1988
Come prima cosa ti ringrazio per la risposta. Comunque, dato che mi è stato richiesto esplicitamente l'uso del teorema di Lebesgue volevo chiederti se potevi spiegarmi come fare.

gugo82
Dato che \(f\) è olomorfa intorno a \(z\), per \(\delta\) "piccolo" la famiglia \(f_\delta (t):=f(z+\delta e^{\imath\ t})\) è equilimitata, nel senso che:
\[
\forall \delta<\sigma,\ \sup_{t\in [0,2\pi]} |f_\delta (t)|\leq M\; .
\]
Conseguentemente, scelta una qualsiasi successione infinitesima \(\delta_n\), la successione \(f_{\delta_n}\) è maggiorata in modulo da una funzione sommabile (quella identicamente uguale a \(M\) su \([0,2\pi]\)) e puoi usare Lebesgue per il passaggio al limite.

Sirio1988
Ora è chiaro. Grazie :-D

Sirio1988
Riapro la discussione dato che ho trovato dei vecchi appunti del mio prof in cui si considera il seguente ragionamento.
Consideriamo la successione $phi_n(t)=f(z+delta_n e^(it))$ con $delta_n rarr 0$ e valutiamo se è possibile applicare il teorema di Lebesgue all'integrale $lim_(n rarr oo) int_0^(2pi) f(z+delta_n e^(it)) dt$
1) Le funzioni f al variare di n sono olomorfe e quindi continue. Saranno allora anche misurabili.
2) $lim_(n rarr oo) f(z+delta_n e^(it)) =f(z)$
A questo punto c'è una parte che non ho capito
3) $|f(z+delta_n e^(it))|<= max_T |f(z)|$

Mi sapreste spiegare quest'ultimo punto?

gugo82
Praticamente è quello che ho scritto qui:
"gugo82":
Dato che \(f\) è olomorfa intorno a \(z\), per \(\delta\) "piccolo" la famiglia \(f_\delta (t):=f(z+\delta e^{\imath\ t})\) è equilimitata, nel senso che:
\[
\forall \delta<\sigma,\ \sup_{t\in [0,2\pi]} |f_\delta (t)|\leq M\; .
\]

in cui si prende \(M:=\max_{\overline{D}(z\;sigma)} |f|\).

Sirio1988
Ok. Grazie :-D

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