Perplessità
Nel calcolare un integrale con la regola d'integrazione per parti, DEVO portare il fattore differenziale sotto la d?
Mi spiego meglio, supponiamo che voglia calcolare
int (x^2 * arcsenx) dx = x^3/3 arcsenx - int [x^3/3 * 1/radice eccetera .
Posso fare in questo modo oppure dall'inizio devo portare l'arcoseno sotto il segno di differenziale?
Mi ci sono abituato così, può essere considerato un errore?
-per decomporre un integrale con le costanti A,B,C ecc il grado del num DEVE essere < del grado del denom o può essere anche uguale?
esempio
int [x^3/[x(x^2 -1)] dx
bisogna, ''ovviamente'', prima fare la classica divisione tra polinomi oppure ricorrere all'artifizio di sommare e sottrarre 1... voglio dire NON SI può applicare direttamente il metodo delle costanti?
- integrali del tipo sqrt(ax^2 + bx + c) dx vanno risolti con la risoluzione (che c'è sul libro, cioè il procedimento generico) oppure c'è qualche modo per renderli + 'semplici'?
thx
Mi spiego meglio, supponiamo che voglia calcolare
int (x^2 * arcsenx) dx = x^3/3 arcsenx - int [x^3/3 * 1/radice eccetera .
Posso fare in questo modo oppure dall'inizio devo portare l'arcoseno sotto il segno di differenziale?
Mi ci sono abituato così, può essere considerato un errore?
-per decomporre un integrale con le costanti A,B,C ecc il grado del num DEVE essere < del grado del denom o può essere anche uguale?
esempio
int [x^3/[x(x^2 -1)] dx
bisogna, ''ovviamente'', prima fare la classica divisione tra polinomi oppure ricorrere all'artifizio di sommare e sottrarre 1... voglio dire NON SI può applicare direttamente il metodo delle costanti?
- integrali del tipo sqrt(ax^2 + bx + c) dx vanno risolti con la risoluzione (che c'è sul libro, cioè il procedimento generico) oppure c'è qualche modo per renderli + 'semplici'?
thx
Risposte
1) io non ho mai messo nulla sotto il segno di differenziale e nessuno mi ha mai detto niente
2) devi prima fare la divisione perchè altrimenti non puoi applicare il metodo delle costanti in quanto non avresti nulla da eguagliare...
prova a farlo ti renderai conto che ti verranno solo termini al più di secondo grado: come fa un polinomio di un grado ad essere uguale ad un altro di grado maggiore?? quindi il metodo delle costanti lo puoi fare solo se il grado del numeratore è minore od uguale di quello del denominatore.
3) in genere devi utilizzare quel rognosissimo metodo; in casi particolari te la puoi cavare con molto meno; i due classici, che devi sapere a memoria sono:
ciao, ubermensch
2) devi prima fare la divisione perchè altrimenti non puoi applicare il metodo delle costanti in quanto non avresti nulla da eguagliare...
prova a farlo ti renderai conto che ti verranno solo termini al più di secondo grado: come fa un polinomio di un grado ad essere uguale ad un altro di grado maggiore?? quindi il metodo delle costanti lo puoi fare solo se il grado del numeratore è minore od uguale di quello del denominatore.
3) in genere devi utilizzare quel rognosissimo metodo; in casi particolari te la puoi cavare con molto meno; i due classici, che devi sapere a memoria sono:
1)(a-ax^2)dx devi sostiutire x = sent
2)(a+ax^2)dx devi sostituire x = senht
ciao, ubermensch
ciao ubm..
aspetta sul libro c'è scritto che le costanti si possono applicare se il grado del num è MINORE del grado del denom... non anche uguale!! Potete confermare?
Inoltre, integrali del tipo int[1/(ax^2 + bx + c)^2]
con il delta del trinomio < 0 come si svolgono?
Grazie, spero in una risposta celere
aspetta sul libro c'è scritto che le costanti si possono applicare se il grado del num è MINORE del grado del denom... non anche uguale!! Potete confermare?
Inoltre, integrali del tipo int[1/(ax^2 + bx + c)^2]
con il delta del trinomio < 0 come si svolgono?
Grazie, spero in una risposta celere

il TEOREMA SULL'ESISTENZA DEL LIMITE DI UNA FUNZIONE MONOTONA ..NON rientra nei teoremi di confronto, vero? Me lo confermate?
grazie
grazie
esatto: non è un criterio del confronto.
ciao, ubermensch
ciao, ubermensch