Per chi ha fatto Analisi I...

gugo82
... un simpatico esercizietto. :-D

Sia $n in NN$.
Dimostrare che la funzione definita in $RR$ dall'asseganzione:

$f(x)=("d"^n)/("d"x^n)[(x^2-1)^n]$

è un'applicazione polinomiale avente tutti i suoi zeri in $[-1,1]$ e che, tra tali zeri, sono semplici solamente quelli che cadono in $]-1,1[$; provare inoltre che la $f$ è funzione pari o dispari a seconda che $n$ sia pari o dispari.

Si può generalizzare quanto trovato ad una qualunque funzione del tipo $("d"^k)/("d"x^k)[(x^2-1)^n]$ con $k in {0,\ldots , 2n-1}$?


Suggerimento: non bisogna fare tanti calcoli, perchè basta applicare un teorema classico del Calcolo Differenziale.

Risposte
fu^2
ma n fissato giusto?
cioè se fissato che so n=2 otteniamo che $f(x)=d^2/(dx^2)[((x^2-1)^2]=8x^2+4(x^2-1)


giusto? giusto per sapere se ho inteso bene prima di lanciarmi :D

ps una cosa che ho sentito poco cosa intendi con " tra i suoi zeri sono semplici"?

ELWOOD1
credo che uno zero sia semplice quando in quel punto si annulli solo la funzione (ad es $x^2-1$ in $x=1$ e $x=-1$ sono 2 zeri semplici), multiplo è invece quando si annulla sia la funzione che la sua derivata (ad es $x^2$ in $x=0$)....ma magari mi sbaglio, perchè mi riferisco all'analisi di Weirestrass

fu^2
capito neh aspettiamo anche la conferma dello scrittore e poi via verso nuove avventure :D
grazie intanto della risposta ;)

ELWOOD1
figurati...e buona avventura!beato te....io non saprei nemmeno da dove partire! :cry:

gugo82
Chiarisco tre punti:

- Quando si dice "Sia $n in NN$" si intende che il numero $n$ sia, in ciò che segue tale frase, fissato.
Una volta provata, l'affermazione è valida per ogni $n$, però all'atto della dimostrazione $n$ è da ritenersi fissato una volta per tutte.

- La scrittura $("d"^n)/("d"x^n)[(x^2-1)^n]$ identifica la derivata $n$-esima rispetto ad $x$ della funzione $(x^2-1)^n$: pertanto il risultato dell'esempio riportato da fu^2 è corretto.

- Sappiamo che un numero $alpha$ è uno zero (o radice) dell'applicazione polinomiale $P(x)$ non nulla se e solo se risulta $P(x)=(x-alpha)*Q(x)$ con $Q$ applicazione polinomiale non nulla.
Uno zero $alpha$ di $P(x)$ si dice avere molteplicità $mu in NN$ se e solo se risulta $P(x)=(x-alpha)^mu*Q(x)$ (con $Q$ come sopra) ma non esiste nessuna applicazione polinomiale $R$ non nulla tale che $P(x)=(x-alpha)^(mu+1)*R(x)$; si prova che una condizione necessaria e sufficiente affinchè l'applicazione polinomiale $P(x)$ abbia in $alpha$ uno zero di molteplicità $mu$ è che in $alpha$ si annullino tutte le derivate di $P(x)$ fino all'ordine $mu-1$ mentre la derivata d'ordine $mu$ vi assuma valore non nullo.
Ogni zero dell'applicazione polinomiale $P(x)$ che abbia molteplicità $mu=1$ si dice essere uno zero semplice di $P$; per quanto detto prima, dire che $alpha$ è uno zero semplice di $P$ equivale a dire che in $alpha$ si annulla $P$ ma non la sua derivata $P'$.
Se $m=2,3,4,\ldots$ lo zero $alpha$ viene detto doppio, triplo, quadruplo,... per $P$.

Spero di aver chiarito abbastanza le cose. :-D

A proposito di molteplicità, ricordo un corollario del Teorema Fondamentale dell'Algebra che viene utile nell'esercizio:

Sia $P$ un'applicazione polinomiale a coefficienti reali, non identicamente nulla.
Se $P$ ha tutti i suoi zeri in $RR$, allora la somma delle molteplicità degli zeri di $P$ è uguale al grado di $P$.



P.S.: ragazzi, non partite in quarta svolgendo le derivate, perchè non ce n'è affatto bisogno. :-D

fu^2
"ELWOOD":
figurati...e buona avventura!beato te....io non saprei nemmeno da dove partire! :cry:


non ho detto che io sappia bene ;) però almeno ora ho capito bene cosa dice il testo e ci si può iniziare a ragionare :)
edit: grazie gugo per le delucidazioni ;)

fu^2
abbozzo una dimostrazione (anche perchè poi devo andare via... )


penso che in linea di massima possa andare come soluzione giusto?
amo gli esercizi senza calcoli :D :D :D :-D :-D :-D

gugo82
Va più o meno bene, ma c'è almeno un errore. Trovalo e correggilo.

fu^2
dovrei averlo trovato, ora l'ho sistemato... magari domani sistemo meglio tutto ora devo scapapre ciaoo

Studente Anonimo
Studente Anonimo
Scusa fu^2 ma:

"fu^2":
per il teorema di Rolle sappiamo che se $x_1,x_2,x_1<=x_2$ sono radici di $g(x)$ e se $x_0$ è una radice di $g'(x)$, essa sarà sempre tale che $x_1<=x_0<=x_2$.


:?

Potresti riformulare questo concetto? :-D

gugo82
"Martino":
Scusa fu^2 ma:

[quote="fu^2"]per il teorema di Rolle sappiamo che se $x_1,x_2,x_1<=x_2$ sono radici di $g(x)$ e se $x_0$ è una radice di $g'(x)$, essa sarà sempre tale che $x_1<=x_0<=x_2$.


:?

Potresti riformulare questo concetto? :-D[/quote]
Infatti era proprio questo l'errore a cui mi riferivo. :-D
La frase va riformulata, perchè così proprio non coglie l'aspetto essenziale della questione.

Inoltre, non c'è bisogno di tutte le considerazioni finali sul comportamento di $p$ in $pm 1$, giacché non è richiesto dalla traccia.

Rimangono inevase le domande sulla parità/disparità e sulla generalizzazione del discorso per tutte le altre derivate di $(x^2-1)^n$.

Aspetto con ansia l'esercizio terminato.

Ciao fu^2. Lieto di averti fatto divertire. :-D

fu^2
scusate ma è il teorme adi rolle... nel senso che su $[x_1,x_2]$ la funzione è continua in quanto èuna funizone polinomiale, ed è anche derivabile in $(x_1,x_2)$ e $g(x_1)=g(x_2)=0$, quindi esisterà un punto $x_0\in\(x_1,x_2)$ tc $g'(x_0)=0$ che è la frase che ho detto in sostanza o sto sbagliando da pivello? :D

Studente Anonimo
Studente Anonimo
Beh, quello che dici:

"fu^2":
per il teorema di Rolle sappiamo che se $x_1,x_2,x_1<=x_2$ sono radici di $g(x)$ e se $x_0$ è una radice di $g'(x)$, essa sarà sempre tale che $x_1<=x_0<=x_2$.


preso letteralmente (beh, come dovrei prenderlo? :-D ) equivale a dire (presa g una funzione derivabile su $RR$) che dati due zeri a e b di g, la derivata di g si annulla solo tra quei due valori. Questo evidentemente non è vero (pensa ad una qualsiasi funzione derivabile periodica con almeno uno zero, tipo la funzione seno).
Il teorema di Rolle (beh, quello che conosco io :) ) afferma che se g è una funzione continua definita su $[a,b]$ (dove a

gugo82
Ecco è proprio l'affermazione di esistenza che mancava!

Scritto in questo modo:
"fu^2":
per il teorema di Rolle sappiamo che se $x_1,x_2,x_1<=x_2$ sono radici di $g(x)$ e se $x_0$ è una radice di $g'(x)$, essa sarà sempre tale che $x_1<=x_0<=x_2$.

il risultato non è affatto valido: basti pensare alla funzione $sinx$ che ha come zeri $0,pi$ e però lo zero della derivata prima $-pi/2$ non appartiene all'intervallo $[0,pi]$ (ovviamente questo è un esempio di comodo, perchè si può usare pure un'applicazione polinomiale opportunamente costruita).

Il problema è in quel "e se $x_0$ è una radice..." che deve essere rimpiazzato con la frase magica "esiste un $x_0$ che sia radice...".

fu^2
effettivamente l'ho scritta male, comunque nel mio intervento ora l'ho sistemato, ora edito...
scusate, ma ho molti problemi di espressione e quando scrivo una frase tante volte la capisco, ma forse non è chiara al mondo... comunque problema risolto ;) grazie della puntualizzazione! :D

gugo82
Giustifica meglio l'affermazione:

"fu^2":

Quindi essendo che $(x^2-1)^n$ ha $2n$ radici reali e distinte, precisamente $-1,1$ entrambe di molteplicità $n$ tutte le sue derivate avranno le radici comprese nell'intervallo $[-1,1]$ per l'osservazione appena fatta...


Che $pm 1$ non siano zeri semplici è banale, perchè si vede che essi sono esattamente zeri d'ordine $n$ per $p$ (a meno che $n$ non sia uguale ad uno, evidentemente): pertanto puoi eliminare un paio di righe alla fine.

gugo82
E lo so!

Ho appena finito di studiare Analisi Superiore. :-D

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