Parametrizzazione funzione con logaritmo
Devo determinare il versore normale alla superficie in un generico punto (u0,v0).
Però ho una funzione ancora da parametrizzare: $ f(x,y)=log(1+x^2+y^2) $ , come devo fare per parametrizzarla?
Grazie
Però ho una funzione ancora da parametrizzare: $ f(x,y)=log(1+x^2+y^2) $ , come devo fare per parametrizzarla?
Grazie
Risposte
Che vuol dire "parametrizzare una funzione"?
Cerca di usare termini appropriati, please.
Cerca di usare termini appropriati, please.
Più che parametrizzare una funzione, è da parametrizzare la superficie perché l'esercizio mi richiede di trovare i versori normali a questa (superficie) in un generico punto . Di solito abbiamo funzioni in forma cartesiana che però hanno una corrispondente parametrizzazione Che le riconduce a figure geometriche note (come la sfera, il toro .....), ma ora la funzione logaritmo non riesco a ricondur la a nessuna parametrizzazione nota! Come devo fare?
Perché usi l'articolo determinativo ("la superficie"), se non hai detto quale superficie devi parametrizzare?
Per caso, devi parametrizzare la superficie-grafico della funzione?
Se sì, ciò si fa in maniera del tutto standard, come è spiegato in tutti i libri di Analisi II (il tuo sarà il Fusco-Marcellini-Sbordone, immagino... Beh, c'è pure lì!).
Per caso, devi parametrizzare la superficie-grafico della funzione?
Se sì, ciò si fa in maniera del tutto standard, come è spiegato in tutti i libri di Analisi II (il tuo sarà il Fusco-Marcellini-Sbordone, immagino... Beh, c'è pure lì!).
Esatto, devo parametrizzare la superficie- grafico della funzione!
Ma come fare?? I testi parlano di parametrizzazione di curve notevoli !
Ma come fare?? I testi parlano di parametrizzazione di curve notevoli !
Guarda bene che sul tuo testo c'è sicuramente scritto come fare.
Se proprio non dovesse esserci, prova a pensare a come parametrizzi la curva-grafico di una funzione di una variabile e cerca di ragionare per analogia (ad esempio, lì hai una variabile che diventa un parametro, quindi nel caso di due variabili...
).
Se proprio non dovesse esserci, prova a pensare a come parametrizzi la curva-grafico di una funzione di una variabile e cerca di ragionare per analogia (ad esempio, lì hai una variabile che diventa un parametro, quindi nel caso di due variabili...

Ok grazie
Salve,
Ergregio Sig. Gugo82, in qualità di docente affermato presso un nostro istituto nazionale, leggendo le Sue risposte al quesito posto da Giugiu93 e notando in queste un tono allo stesso tempo saccente e oltremodo sfoggiante una inaudita indisposizione verso il richiedente di cui sopra, Le chiedo e domando formalmente se Lei è a conoscenza delle tradizionali e oramai affermate relazioni insegnante studente, che ogni giorno da molti lustri fanno risplendere di luce e brillante intelletto i nostri beneamati Istituti. Perdiana! non siamo più nello Medioevo!
Voglia pertanto scusarsi in prima istanza col giovine, e non mi faccia più intervenire di nuovo in tali e sacripanti rimproveri. Vorrei pertanto non dover insegnare nulla circa l'educazione alla civile convivenza, poichè come ricorda Hermann von Helmholtz «(...) Ogni educazione unilaterale comporta un rischio. Essa rende inetti alle attività meno spesso esercitate, e limita in tal modo la visione del tutto: ma, quel che è peggio, induce facilmente a sopravvalutare se stessi. Chi sia consapevole di compiere un certo tipo di lavoro intellettuale molto meglio di altri uomini, dimentica facilmente di non saper fare che una delle cose che altri sanno fare molto meglio di lui; e la sopravvalutazione di se stessi - lo ricordino tutti coloro che si dedicano alla scienza - è il peggior nemico di ogni attività scientifica.»
La sollecito,caro Gugo82 a prendere atto di tale affermazione e col tempo vedrà che riuscirà a essere non solo un valido insegnate,ma a far parte -con i suoi "amici virtuali"- della magnificenza della italianità scolastica.
Se necessita di ulteriori chiarmienti, sono a disposizione.
La prego di accogliere i sensi della mia più alta stima,
Zorro83
Ergregio Sig. Gugo82, in qualità di docente affermato presso un nostro istituto nazionale, leggendo le Sue risposte al quesito posto da Giugiu93 e notando in queste un tono allo stesso tempo saccente e oltremodo sfoggiante una inaudita indisposizione verso il richiedente di cui sopra, Le chiedo e domando formalmente se Lei è a conoscenza delle tradizionali e oramai affermate relazioni insegnante studente, che ogni giorno da molti lustri fanno risplendere di luce e brillante intelletto i nostri beneamati Istituti. Perdiana! non siamo più nello Medioevo!
Voglia pertanto scusarsi in prima istanza col giovine, e non mi faccia più intervenire di nuovo in tali e sacripanti rimproveri. Vorrei pertanto non dover insegnare nulla circa l'educazione alla civile convivenza, poichè come ricorda Hermann von Helmholtz «(...) Ogni educazione unilaterale comporta un rischio. Essa rende inetti alle attività meno spesso esercitate, e limita in tal modo la visione del tutto: ma, quel che è peggio, induce facilmente a sopravvalutare se stessi. Chi sia consapevole di compiere un certo tipo di lavoro intellettuale molto meglio di altri uomini, dimentica facilmente di non saper fare che una delle cose che altri sanno fare molto meglio di lui; e la sopravvalutazione di se stessi - lo ricordino tutti coloro che si dedicano alla scienza - è il peggior nemico di ogni attività scientifica.»
La sollecito,caro Gugo82 a prendere atto di tale affermazione e col tempo vedrà che riuscirà a essere non solo un valido insegnate,ma a far parte -con i suoi "amici virtuali"- della magnificenza della italianità scolastica.
Se necessita di ulteriori chiarmienti, sono a disposizione.
La prego di accogliere i sensi della mia più alta stima,
Zorro83