Operatori differenziali e cambiamenti di coordinate
Consideriamo un operatore differenziale $D$, per semplicità lo prendo a coefficienti costanti in modo tale da renderlo esplicito:
$D=sum_{i_1,...,i_n}a_{i_1,...,i_n}(del^(i_1...i_n))/(delx_1^(i_1)...delx_n^(i_n))$.
Questo è perciò un operatore nel senso funzionale del termine: se $f\in C^k(RR^n; RR)$ con $k$ sufficientemente grande possiamo applicare $D$ ad $f$ ottenendo un'altra funzione $Df$.
Ho letto spesso frasi come:
$D=sum_{i_1,...,i_n}a_{i_1,...,i_n}(del^(i_1...i_n))/(delx_1^(i_1)...delx_n^(i_n))$.
Questo è perciò un operatore nel senso funzionale del termine: se $f\in C^k(RR^n; RR)$ con $k$ sufficientemente grande possiamo applicare $D$ ad $f$ ottenendo un'altra funzione $Df$.
Ho letto spesso frasi come:
- l'espressione dell'operatore $D$ in coordinate polari[/list:u:1f3w92ku]Non riesco a capire che senso attribuire a cose del genere. Se $f:RR^n\toRR$ allora si tratta di una funzione $f=f(x_1, ...,x_n)$ dipendente da $n$ variabili rispetto alle quali supponiamo abbia senso derivare. E la derivazione non è una operazione puntuale: se cambiamo coordinate, diciamo $(x_1,...x_n)=Phi(y_1,...,y_n)$ (esempio: ${(x=rhocostheta), (y=rhosintheta):}$) poi potremo considerare $fcircPhi$, e questa è in generale un'altra funzione rispetto a $f$. E un altro risultato avremo applicando $D$ a $fcircPhi$.
Probabilmente mi mancano delle nozioni di fisica e/o di geometria differenziale. Una mano?
Risposte
E' più banale di quello che pensi. Devi dargli semplicemente una interpretazione dal punto di vista della geometria differenziale. La "derivata parziale" in geometria differenziale rappresenta, alternativamente, l'operatore di derivazione e un elemento della base dello spazio tangente. In generale un campo vettoriale dello spazio tangente puoi esprimerlo allora come
$X=\xi^j\cdot\frac{\partial }{\partial x^j}$ (uso la notazione di Einstein per le somme, per cui la sommatoria è sottintesa per indici ripetuti)
e questo, d'altra parte, rappresenta un operatore differenziale del primo ordine (tanto per intenderci, un esempio classico è l'operatore $\nabla$ che ti permette di definire, essendo un "vettore composta da derivate", gli operatori gradiente e divergenza). Ora, se supponi di avere un cambiamento di coordinate locali del tipo $x^j=x^j(y^1,\ldots, y^n)$ ne segue la relazione che permette di esprimere $X$ nelle nuove coordinate
$X=\xi^j\cdot\frac{\partial}{\partial x^j}=\xi^j\cdot \frac{\partial y^k}{\partial x^j}\frac{\partial }{\partial y^k}$
(usando la chain-rule) e quindi, guardando $X$ come un operatore differenziale, hai la sua espressione nel nuovo insieme di coordinate. Prova ad esempio ad esprimere $\nabla$ in coordinate cilindriche e sferiche, e vedi cosa viene fuori.
$X=\xi^j\cdot\frac{\partial }{\partial x^j}$ (uso la notazione di Einstein per le somme, per cui la sommatoria è sottintesa per indici ripetuti)
e questo, d'altra parte, rappresenta un operatore differenziale del primo ordine (tanto per intenderci, un esempio classico è l'operatore $\nabla$ che ti permette di definire, essendo un "vettore composta da derivate", gli operatori gradiente e divergenza). Ora, se supponi di avere un cambiamento di coordinate locali del tipo $x^j=x^j(y^1,\ldots, y^n)$ ne segue la relazione che permette di esprimere $X$ nelle nuove coordinate
$X=\xi^j\cdot\frac{\partial}{\partial x^j}=\xi^j\cdot \frac{\partial y^k}{\partial x^j}\frac{\partial }{\partial y^k}$
(usando la chain-rule) e quindi, guardando $X$ come un operatore differenziale, hai la sua espressione nel nuovo insieme di coordinate. Prova ad esempio ad esprimere $\nabla$ in coordinate cilindriche e sferiche, e vedi cosa viene fuori.
dissonance,
la tribù dei fisici ha il suo punto di vista, e questo influenza anche i "parenti serpenti" matematici (anche perché molti sono gli infiltrati).
Io la vedo così.
Immagina una sbarra e considera la funzione che ad ogni punto della sbarra assegna la sua temperatura.
Questa è la " " "vera" " " funzione (dei fisici).
Dopo di che, posso usare un qualunque sistema di coordinate sulla sbarra (ad esempio, usare i metri, o i micron, o magari metterci su una scala logaritmica) e idem vale per la temperatura (ma supponiamo pure di usare solo i Kelvin).
E' ovvio che ottengo, matematicamente, delle funzioni diverse!
Ma i fisici, testardi, sostengono che è la stessa funzione espressa con sistemi di coordinate diverse.
Ben lieto di essere smentito su questa visione naif (?) che ho dei fisici.
la tribù dei fisici ha il suo punto di vista, e questo influenza anche i "parenti serpenti" matematici (anche perché molti sono gli infiltrati).
Io la vedo così.
Immagina una sbarra e considera la funzione che ad ogni punto della sbarra assegna la sua temperatura.
Questa è la " " "vera" " " funzione (dei fisici).
Dopo di che, posso usare un qualunque sistema di coordinate sulla sbarra (ad esempio, usare i metri, o i micron, o magari metterci su una scala logaritmica) e idem vale per la temperatura (ma supponiamo pure di usare solo i Kelvin).
E' ovvio che ottengo, matematicamente, delle funzioni diverse!
Ma i fisici, testardi, sostengono che è la stessa funzione espressa con sistemi di coordinate diverse.
Ben lieto di essere smentito su questa visione naif (?) che ho dei fisici.