Oltre all'urang utang esistono anche altri errori?
Come dal titolo, oltre all'oramai celeberrimo [per non dire epico] urant utang, sopra il quale è già stato a lungo discusso su questo forum, esistono altri errori tanto gravi quanto diffusi ?
Risposte
[OT]
Nooooo, si chiama urang-utang©...
Scusate l'OT...
[/OT]
"magliocurioso":
Come dal titolo, oltre all'oramai celeberrimo [per non dire epico] urant utang, sopra il quale è già stato a lungo discusso su questo forum, esistono altri errori tanto gravi quanto diffusi ?
Nooooo, si chiama urang-utang©...





Scusate l'OT...
[/OT]
Piccole scimmiette (o proscimmie, cfr.: https://www.matematicamente.it/forum/l-e ... tml#326663) secondo me sono due cose che restano un po' misteriose:
- la "derivata totale"
- calore specifico a pressione e a volume costante (dove raramente viene detto che c'è di mezzo un vincolo, l'equazione di stato, e quindi magari il teorema di Dini)
Guarda caso ci sono spesso "dietro" i cari amici fisici. E con questa annotazione immagino di aver dato un buon contributo a vivacizzare la discussione
[size=75]Comunque è vero che è "celeberrimo" lo u-u© (versione abbreviata ammessa):
http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 910AAEeomi[/size]
- la "derivata totale"
- calore specifico a pressione e a volume costante (dove raramente viene detto che c'è di mezzo un vincolo, l'equazione di stato, e quindi magari il teorema di Dini)
Guarda caso ci sono spesso "dietro" i cari amici fisici. E con questa annotazione immagino di aver dato un buon contributo a vivacizzare la discussione

[size=75]Comunque è vero che è "celeberrimo" lo u-u© (versione abbreviata ammessa):
http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 910AAEeomi[/size]
Super OT.
... certo deve essere un bella soddisfazione passare alla storia come l'inventore dell'urang-utang©, u-u© per i ... compagni.
... certo deve essere un bella soddisfazione passare alla storia come l'inventore dell'urang-utang©, u-u© per i ... compagni.
Un errore molto diffuso anche su libri di testo (soprattutto dei fisici, tanto per cambiare...) che a parer mio è parecchio grave è mettere la misura $dx$ quando uno integra rispetto alla $\delta$ di Dirac: la $\delta$ è già una misura.
Sono solo peccati veniali, mentre mi sembra più grave (ammesso che corrisponda alla verità) quello che scrive Leslie Lamport:
“Anecdotal evidence suggests that as many as a third of all papers published in mathematical journals contain mistakes, not just minor errors,
but incorrect theorems and proofs.”
“Anecdotal evidence suggests that as many as a third of all papers published in mathematical journals contain mistakes, not just minor errors,
but incorrect theorems and proofs.”
Sì infatti più volte è capitato che molti matematici annunciassero la dimostrazione di un eventuale problema famoso, come per esempio la congettura di Goldbach. Alcuni mesi dopo si era già trovato un controesempio a qualche lemma che loro davano per scontato.

Leslie Lamport mi sembra completamente fuori di testa a dire queste cose.
Personalmente ho trovato un paio di lavori con errori un po' più grossi di misprints che ho segnalato (e da uno ci ho ricavato anche un mio lavoro...).
Ma che sulle riviste matematiche ci siano errori significativi con questa frequenza non corrisponde per nulla alla mia esperienza personale.
La proporzione è talmente sproporzionata (mi ricorda questa discussione: https://www.matematicamente.it/forum/per ... tml#325630) che il problema sarebbe "very hot", mentre non se ne parla per niente. E non è certo questione di omertà.
Il grosso problema è che si pubblica troppo, e troppi lavori insignificanti. Il che è peggio che sbagliati
Ma non vorrei che si finisse OT: Ci tengo troppo al mio u-u©
Personalmente ho trovato un paio di lavori con errori un po' più grossi di misprints che ho segnalato (e da uno ci ho ricavato anche un mio lavoro...).
Ma che sulle riviste matematiche ci siano errori significativi con questa frequenza non corrisponde per nulla alla mia esperienza personale.
La proporzione è talmente sproporzionata (mi ricorda questa discussione: https://www.matematicamente.it/forum/per ... tml#325630) che il problema sarebbe "very hot", mentre non se ne parla per niente. E non è certo questione di omertà.
Il grosso problema è che si pubblica troppo, e troppi lavori insignificanti. Il che è peggio che sbagliati

Ma non vorrei che si finisse OT: Ci tengo troppo al mio u-u©

Che gli articoli presentati alle riviste spesso contengano errori è abbastanza probabile ma credo che per molti di questi il controllo che la rivista compie (che è molto più attento di praticamente qualsiasi altra scienza) riduce notevolmente il numero di errori gravi. O perlomeno gli errori tendono ad essere tipo l'u-u, cioé errori che vengono fatti perché si ritiene velocizzino la notazione e pensando che non portino a problemi (o per semplice ignoranza). Senza dubbio i lavori insignificanti sono tantissimi...
Pienamente d'accordo con Fioravante circa la probabilità di trovare errori in lavori pubblicati, oggi il referaggio è molto attento e fatto da veri esperti del settore, non è che dopo due giorni ti pubblicano un articolo se lo mandi ad una rivista, io ho aspettato anche più di un anno per avere il referaggio di alcuni miei lavori.
Per GIBI: no, mettere $dx$ dopo la $\delta$ non è un peccato veniale, è un errore concettuale grave, secondo me, sarebbe come mettere $(dx)^2$ in un integrale, lo mettersti mai tu?
Per GIBI: no, mettere $dx$ dopo la $\delta$ non è un peccato veniale, è un errore concettuale grave, secondo me, sarebbe come mettere $(dx)^2$ in un integrale, lo mettersti mai tu?
"GIBI":
Sono solo peccati veniali, mentre mi sembra più grave (ammesso che corrisponda alla verità) quello che scrive Leslie Lamport:
“Anecdotal evidence suggests that as many as a third of all papers published in mathematical journals contain mistakes, not just minor errors,
but incorrect theorems and proofs.”
caspita, dove l'hai preso?
la cosa mi tocca da vicino, in quanto la mia tesi era basata su lavori proprio di Leslie Lamport, e proprio su un articolo successivamente contestato, comprese le sue "contestazioni", ma che riguardava una cosa appena suggerita da lui e mai sviluppata (poi ci ho pensato io!

grazie, ma non riesco ad aprire il file. è un problema mio? lo devo aprire con qualche programma particolare?
"adaBTTLS":
grazie, ma non riesco ad aprire il file. è un problema mio? lo devo aprire con qualche programma particolare?
E' un ps "zippato" (o qualcosa del genere), io l'ho aperto tranquillamente con safari. L'ho convertito in pdf, se vuoi mandami un pm con la tua mail e te lo invio.
mettere dx dopo la δ non è un peccato veniale, è un errore concettuale grave
È vero che ho studiato fisica, ma ricordo che in numerose occasioni, sia da parte di docenti che di pubblicazioni, la possibilità di scrivere cose del tipo $\int\delta(x)f(x)dx=f(0)$ (senza cui avrei qualche difficoltà, e non solo di notazione) è stata scaricata sulla teoria delle distribuzioni. Da qualche parte (e purtroppo non ricordo né il libro, che però sono sicuro di avere a casa, né l'autore della citazione), che un matematico, dopo aver saputo che i fisici usavano una funzione che valeva ovunque zero tranne in punto ove divergeva, ed il cui integrale era 1, affermò che non ci sarebbe mai stato accordo tra matematici e fisici. Nello stesso libro (acc, qual era il suo titolo? E chi era il matematico?) era specificato che l'accordo venne ristabilito da Schwartz.
Riguardo l'anecdotal evidence di Lamport, beh, senza altri elementi rimane anecdotal.
No, per la teoria delle distribuzioni si scrive $\int f(x)d\delta_0=f(0)$. La $\delta$ è già una misura, è un grave errore mettere anche la misura di Lebesgue $dx$.
@adaBTTLS:
è un file postscript compresso, linux li gestisce meglio.
Comunque ho trovato l'articolo anche QUI
è un file postscript compresso, linux li gestisce meglio.
Comunque ho trovato l'articolo anche QUI
grazie, questa versione sono riuscita a scaricarla.
grazie GIBI, e grazie a tutti!
Mah, quali sono le possibili conseguenze (nel senso di ottenere un risultato sbagliato) nell'utilizzo di una notazione a scelta tra $intf(x)ddelta(x)=f(0)$, $intf(x)delta(x)dx=f(0)$, $intdelta(x)f(x)dx=f(0)$ (AAAHHH!!!). $<>=f(0)$ e $G\star\delta=G$? Sotto questo aspetto è come indicare la derivata con $\frac{df}{dx}$, pur sapendo che non si tratta di un semplice rapporto, anche se poi viene trattata come tale e si arriva all'u-u (courtesy of Fioravante Patrone). Nello stesso modo occorre fare attenzione al che scrivere la $delta$ come una funzione porti a trattarla come tale, anche se poi viene spesso fatto (e, se ben ricordo, questa è una delle cause delle divergenze nella teoria quantistica dei campi). userei tranquillamente una notazione come $int(dx)^2$, se dovesse rivelarsi conveniente per un ipotetico motivo, ed esistesse una teoria cui poterla riferire (magari non all'esame di Analisi II, in alcune occasioni i matematici sono così romp..., ehm, rigorosi), nello stesso modo in cui trovo comodo usare la notazione $a_mua^mu$ invece della sommatoria anche se poi questo obbliga ad esplicitare la mancanza di somma al di fuori del formalismo.
Poi è ovvio che nella propria parrocchia ciascuno pratica la sua religione: in un trattato di teoria della misura la notazione $intfdmu$ è naturale, ma la troverei un po' fastidiosa in un libro di teoria quantistica dei campi. A volte i laureati in fisica sono così suscettibili, ma basta poco per farli contenti ...
Poi è ovvio che nella propria parrocchia ciascuno pratica la sua religione: in un trattato di teoria della misura la notazione $intfdmu$ è naturale, ma la troverei un po' fastidiosa in un libro di teoria quantistica dei campi. A volte i laureati in fisica sono così suscettibili, ma basta poco per farli contenti ...