Numero soluzioni indipendenti equazione differenziale
Buongiorno, durante il corso il professore ha risolto un'equazione differenziale ricavando come risultato:
$ varphi =[A_nr^n+B_n/(r^(n+1))]Y_m $
diciamo che il "pezzo" $ Y_m $ deriverebbe da una separazione delle variabili. Ora al di là della separazione delle variabili quello che mi lascia sorpreso è la sua affermazione che dice:
"Questa equazione ammette un numero di soluzioni indipendenti pari a 2n+1"
Ora onde evitare di fare figuracce all'esame vorrei capire in base a cosa è vera tale affermazione, generalmente per un'equazione differenziale abbiamo 2 soluzioni linearmente indipendenti, il fatto che si giunge è 2n+1 potrebbe dipendere dal fatto che le soluzioni in A e B hanno grado n e n+1 e quindi in totale viene 2n+1 soluzioni linearmente indipendenti?
Perdonatemi la banalità della domanda, ma l'esame di Algebra e geometria così come quello di Analisi 1 e 2 risalgono a quasi 5 anni fa e sui vecchi appunti non ho trovato nulla.
$ varphi =[A_nr^n+B_n/(r^(n+1))]Y_m $
diciamo che il "pezzo" $ Y_m $ deriverebbe da una separazione delle variabili. Ora al di là della separazione delle variabili quello che mi lascia sorpreso è la sua affermazione che dice:
"Questa equazione ammette un numero di soluzioni indipendenti pari a 2n+1"
Ora onde evitare di fare figuracce all'esame vorrei capire in base a cosa è vera tale affermazione, generalmente per un'equazione differenziale abbiamo 2 soluzioni linearmente indipendenti, il fatto che si giunge è 2n+1 potrebbe dipendere dal fatto che le soluzioni in A e B hanno grado n e n+1 e quindi in totale viene 2n+1 soluzioni linearmente indipendenti?
Perdonatemi la banalità della domanda, ma l'esame di Algebra e geometria così come quello di Analisi 1 e 2 risalgono a quasi 5 anni fa e sui vecchi appunti non ho trovato nulla.
Risposte
E qual è l'equazione differenziale?
credevo bastasse vedere solo il risultato per la risposta, comunque si risolve l'equazione di Laplace in coordinate sferiche:
$ nabla^2varphi=0 $
ponendo $ varphi=R(r)Theta(theta)Phi(phi)=R(r)Y(theta,phi) $ per separare le variabili, in coordinate sferiche si giunge all'equazione differenziale:
$ 1/R(partial )/(partial r)[r^2(partial R(r))/(partial r)] + 1/(Theta(theta)sen(theta) )(partial )/( partial theta)[sen(theta)(partial Theta(theta))/(partial theta)]+ 1/(Phi(phi ) sen^2(theta) )(partial^2 Phi(phi ))/(partial phi^2) = 0 $
ponendo $ Y=Theta(theta)Phi(phi ) $ moltiplicando inoltre entrambi i membri per $ Y $ e ponendo
$ lambda = 1/R(partial )/(partial r)[r^2(partial R(r))/(partial r)] $
si giunge a
$ 1/(sen(theta) )(partial )/(partial theta)[sen(theta)(partial Y)/(partial theta)]+ 1/ (sen^2(theta) )(partial^2 Y)/(partial phi^2) = -lambdaY $
poi il prof fa una cosa strana introducendo la notazione $ Delta_Sigma Y=-lambdaY $ dove il $ Delta_Sigma Y $ è l'operatore di Laplace Beltrami, ponendo poi un' ansatz :
$ R=Cr^n $
ricava che $ lambda=n(n+1) $
e infine $ R=Ar^n+Br^-(n+1) $
avendo poi posto a monte che $ varphi =RY $ si ottiene quanto scritto nel post precedente
$ nabla^2varphi=0 $
ponendo $ varphi=R(r)Theta(theta)Phi(phi)=R(r)Y(theta,phi) $ per separare le variabili, in coordinate sferiche si giunge all'equazione differenziale:
$ 1/R(partial )/(partial r)[r^2(partial R(r))/(partial r)] + 1/(Theta(theta)sen(theta) )(partial )/( partial theta)[sen(theta)(partial Theta(theta))/(partial theta)]+ 1/(Phi(phi ) sen^2(theta) )(partial^2 Phi(phi ))/(partial phi^2) = 0 $
ponendo $ Y=Theta(theta)Phi(phi ) $ moltiplicando inoltre entrambi i membri per $ Y $ e ponendo
$ lambda = 1/R(partial )/(partial r)[r^2(partial R(r))/(partial r)] $
si giunge a
$ 1/(sen(theta) )(partial )/(partial theta)[sen(theta)(partial Y)/(partial theta)]+ 1/ (sen^2(theta) )(partial^2 Y)/(partial phi^2) = -lambdaY $
poi il prof fa una cosa strana introducendo la notazione $ Delta_Sigma Y=-lambdaY $ dove il $ Delta_Sigma Y $ è l'operatore di Laplace Beltrami, ponendo poi un' ansatz :
$ R=Cr^n $
ricava che $ lambda=n(n+1) $
e infine $ R=Ar^n+Br^-(n+1) $
avendo poi posto a monte che $ varphi =RY $ si ottiene quanto scritto nel post precedente
Ci voleva questa precisazione (grazie), perché altrimenti non si capiva il senso dell'affermazione del prof. Tu dici che una equazione differenziale ordinaria (EDO) ha sempre due soluzioni linearmente indipendenti; non è esattamente così, questo è vero solo per le EDO lineari omogenee.
In ogni caso, qui il problema è diverso. Il professore si riferisce al numero di soluzioni dell'equazione *alle derivate parziali* (e quindi non una EDO) $\Delta_{\Sigma} Y = -\lambda Y$ per fissato valore di $\lambda$. Le soluzioni di questa equazione si chiamano *armoniche sferiche*.
In ogni caso, qui il problema è diverso. Il professore si riferisce al numero di soluzioni dell'equazione *alle derivate parziali* (e quindi non una EDO) $\Delta_{\Sigma} Y = -\lambda Y$ per fissato valore di $\lambda$. Le soluzioni di questa equazione si chiamano *armoniche sferiche*.
Ok, ora inizio a capire perché non mi ritrovo sta roba nei vecchi corsi, ma quindi il perché del "2n+1 soluzioni indipendenti" da dove lo potrei dedurre?
*EDIT*
Ovviamente grazie per la risposta
*EDIT*
Ovviamente grazie per la risposta
