Non capisco un passaggio in una derivazione

andrea.corzino
Ho un dubbio nel calcolo di una derivata parziale della funzione generatrice dei polinomi di hermite:

$ ((del^nS)/(delS^n))_(s->0)=((del^n e^(epsi^2-(s-epsi)^2))/(dels^n))_(s->0)=e^(epsi^2)((del^n e^(-(s-epsi)^2))/(del(s-epsi)^n))_(s->0)=e^(epsi^2)(-1)^n((del^n e^(-(s-epsi)^2))/(del epsi^n))_(s->0)=(-1)^n e^(epsi^2)*(d^n e^(-epsi^2))/(d epsi^n) $


In pratica non capisco perche al denominatore nel secondo passaggio da $del s^n $ e passato a $ del(s-epsi)^2 $ e sempre perchè poi da questa ultima espressione è passato a $ del epsi^n $ ,sempre a denominatore...

qualcuno mi puo far chiarezza sul passaggio matematico che ci sta dietro?

se occorre per maggior chiarezza dò anche il link di tale procedimento : http://www.theochem.unito.it/didattica/ ... /oscil.pdf

si trova alla pagina 9



grazie :)

Risposte
Steven11
"xshadow":
Ho un dubbio nel calcolo di una derivata parziale della funzione generatrice dei polinomi di hermite:

$ ((del^nS)/(delS^n))_(s->0)=((del^n e^(epsi^2-(s-epsi)^2))/(dels^n))_(s->0)=e^(epsi^2)((del^n e^(-(s-epsi)^2))/(del(s-epsi)^n))_(s->0)=e^(epsi^2)(-1)^n((del^n e^(-(s-epsi)^2))/(del epsi^n))_(s->0)=(-1)^n e^(epsi^2)*(d^n e^(-epsi^2))/(d epsi^n) $


Ciao, intanto il fatto che $s$ tende a zero lo usi solo nell'ultimo passaggio.
Ragioniamo con le derivate prime per semplicità. Se consideri una funzione $f(x)$, puoi vedere facilmente che derivare rispetto a $x$ o rispetto a $x-y$, dove $y$ è assunto costante, è lo stesso. Questo semplicemente per il fatto che se scrivi il rapporto incrementale vedi subito che nel secondo caso, al denominatore, hai $(x-y)-(x_0-y)$ ovvero $x-x_0$.

Nel tuo caso, hai la funzione $f:x : to e^{-x^2}$, e stai considerando $f(s-epsilon)=e^{-(s-epsilon)^2}$. Il secondo passaggio è quello che dicevo prima, derivare rispetto all'argomento o derivare rispetto all'argomento traslato è la stessa cosa (stiamo vedendo $epsilon$ costante). Ma se ora la funziona la penso come dipendente da $epsilon$ soltanto, allora $s$ diventa costante e quindi derivare rispetto a $s-epsilon$ è come derivare rispetto a $-epsilon$. Ma la derivata rispetto a $-epsilon$ passa a quella rispetto a $epsilon$ cambiando segno al tutto. Nell'ultimo passaggio la $s$ scompare perchè la mandi a $0$.

Ti torna? Ciao! :-)

andrea.corzino
penso di aver capito cosa intendi...

anche se io l'espressione al denominatore $ del (s-epsi)^n $ la interpretavo come una derivata n-esima rispetto all'" incognita"
$ z=(s-epsi) $ ---è sbagliato ?

se la interpreto cosi e faccio la derivata prima(per semplicità ,visto che trattandosi di una funzione esponenziale non cambierebbe la sostanza),sperando di non aver sbagliato i conti ho:

$ (del e^(-(s-epsi)^2))/(del(s-epsi))=e^(-(s-epsi)^2)*(-2(s-epsi)) $



se ora faccio la stessa derivazione derivando rispetto a z=s,cioè $ dels $
ottengo:
$ (del e^(-(s-epsi)^2))/(del(s))=e^(-(s-epsi)^2)*(-2(s-epsi)) $


che è lo stesso risultato...puo essere questa anche una verifica(certo piu terra terra) della bontà delle due eguaglianze?

Steven11
Sì tutto giusto. Se ci pensi bene, stai solo applicando la derivazione delle funzioni composte: infatti $f(s-epsilon)$ la puoi vedere come $f(z(s))$, dove $z(s)=s-epsilon$. Derivando hai $g'(s)f'(g(s))=1 cdot f'(s-epsilon)=f'(s-epsilon)$ proprio perché $(s-epsilon)'=1$.

Quello che sta facendo lui è giocare col fatto che siccome l'argomento è $s-epsilon$, allora applicando questo ragionamento puoi vedere la derivata alternativamente come una derivata rispetto a $s-epsilon$, $s$ oppure $-epsilon$.

Moralmente, capisci bene che la derivata ti spia le pendenza, quindi misurare quando pende una funzione in rapporto ad $s$ o di una sua quantità traslata $s-epsilon$ non può che dare lo stesso risultato.

andrea.corzino
ok,grazie mille per il chiarimento :)

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