Misura esterna di Lebesque

Lord Rubik
Buongiorno! Gentilmente, potreste spiegarmi in modo semplice, ma sopratutto concreto, la seguente definizione?
"Misura esterna di Lebesque"
Definiamo $m^* : P(RR)$$rarr$$[o, +infty)$ così:

$AA$ $A in P(RR)$ $m^*$$=$ $Inf{\sum_{n=1}^infty l(I_n) : A sube uuu_{n in NN} I_n}$. Dove $I_n$ è un intervallo aperto $AA n in NN$.

Detto a parole $m^*$ è il limite inferiore delle sommatorie numerabili di misure di intervalli tali che la loro unione copra l'insieme da misurare.

Non capisco cosa voglia dire concretamente! Grazie anticipatamente! :D

Risposte
and1991
L'argomento è abbastanza astratto e anche io avevo (ed ho) qualche difficoltà nel capirlo a fondo.Il problema ,come diceva il mio prof, è che servirebbe un corso a parte solo sul concetto di misura(che non avrebbe molta utilità ad ingegneria)...In ogni caso ho capito cos'è la misura esterna con il seguente semplice esempio:

Considera un qualsiasi insieme o sottoinsieme E misurabile.Questo sottoinsieme può essere approssimato (in generale) mediante pluriintervalli sia dall'esterno che dall'interno e ovviamente esistono infiniti pluriintervalli che lo approssimano.Il più piccolo plurintervallo che approssima l'insieme DALL'ESTERNO prende il nome di misura esterna.(Immagina un ellisse circoscritto da un rettangolo)
E si dice misurabile secondo Lebesgue se comunque scegli un intervallo I si ha: $m(I)=m star(I nn E)+m star(I-E)$
Perchè è importante la misura esterna?
Perchè quando E è misurabile si pone $m(E)=m star(E)$
E' evidente che con questo nuovo concetto di misura risultano misurabile insiemi che secondo Peano-Jordan non erano misurabili come ad esempio l'insieme $A= [0,1] nn Q$.Questo insieme risulta misurabile secondo Lebesgue perchè immagina di prendere intorno ad ogni punto (razionale) contenuto in A intervallini di ampiezza sempre più piccola che ad esempio decrescono come una potenza di 2. Il generico intervallino sarà $[x_k - epsilon/(2^k);x_k+epsilon/(2^k)]$ con $k->+oo$
La misura di ogni intervallino è $1/(2^k)$ e pertanto la misura totale sarà la somma di ogni misura con k variabile da $0 a +oo$.
Ha senso quindi considerare la serie, che corrisponde ad una serie geometrica di ragione $1/2$.Siccome le serie geometriche convergono si avrà un numero moltiplicato per epsilon che per $epsilon -> 0 $ fa 0. Possiamo dunque dire che A è misurabile secondo Lebesgue e la sua misura vale 0(che corrisponde alla misura esterna!).
Anche Q risulta misurabile secondo Lebesgue e la sua misura è 0.
Spero di aver chiarito un po' di dubbi ;)

Lord Rubik
Wow! Per la miseria! 6 stato chiarissimo e gentilissimo!!!! Ora ho capito il concetto a pieno. Hai tirato in ballo anche l'esempio $A=QQ nn [0,1]$ che non avevo compreso! Grazie tanto tanto tanto per l'aiuto! 6 un grande! ;)

and1991
"Lord Rubik":
Wow! Per la miseria! 6 stato chiarissimo e gentilissimo!!!! Ora ho capito il concetto a pieno. Hai tirato in ballo anche l'esempio $A=QQ nn [0,1]$ che non avevo compreso! Grazie tanto tanto tanto per l'aiuto! 6 un grande! ;)



Prego! Mi fa piacere che tu abbia capito! :-D

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