Minimo in due variabili

matos1
Ho un dubbio sul minimo in 2 variabili.

Ho studiato il metodo dell'hessiana, però mi chiedevo, di fatto, perché non posso agire così:

prendo f(x,y) tratto prima y come paramentro e mi trovo il minimo della parte di competenza della x, y mi rimane parametro espresso (di fatto ho una g(y)), ora minimizzo su y.

Non trovo comunque un minimo? E cosa cambia in generale dal metodo standard? Mi sfugge che danno farei ad agire così.

Risposte
dissonance
Non fai danno proprio a nessuno. Prova a farlo su qualche esempio, è un esercizio utile. Anzi in certi casi è l'unica cosa che puoi fare (quando la hessiana non è definita).

Il problema è che potrebbe essere difficile calcolare esplicitamente quella funzione $g=g(y)$.

matos1
Ciao, grazie per la risposta :D

Sì, in effetti il dubbio mi era sorto proprio facendomi degli esempi e mi pareva funzionare pressoché sempre (ma ovviamente un esempio non fa la generalità del metodo).
Poi non avendolo visto spiegato come metodo mi chiedevo come mai non fosse utilizzato, pragmaticamente dalle tue parole mi pare di capire perché meno "comodo" nel calcolo di g=g(y). E' invece indispensabile in casi patologici dell Hessiana.

Fioravante Patrone1
Che bello incrociare ogni tanto qualcuno che prova ad uscire dalla comfort zone.

Non mi ricordo di aver mai letto un libro di testo che menzionasse questo approccio (magari per mostrarne i difetti). Ammetto che ne ho letti pochi.

matos1
Devo dire che mi vergognavo di questa domanda, infatti non ho osato approfondire in classe di corso perché pensavo fosse del tutto scema e legata alla mia (spesso evidente) stupidità XD

Mi avete reinfuso fiducia :-D

gio73
Glad

Qualche esempio?

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