Integrale e domanda su numeri complessi
buongiorno a tutti,
vorrei porre due domande, la prima riguarda un integrale improprio, la seconda è una domanda di teoria sui numeri complessi:
1) Per quale motivo $ int_(0)^(1) 1/x dx $ non è integrabile nell'intervallo 0,1 estremi compresi?
La mia idea è stata quella di verificare l'esistenza del limite con c che tende a 0 del suddetto integrale, a meno di aver sbagliato i calcoli mi risulta valere $ +oo $. Ora, il libro afferma che tale funzione non è integrabile nell'intervallo 0,1 estremi compresi, io notando il risultato del limito pervengo alla conclusione che la funzione è integrabile in senso improprio è tale integrale è divergente. Pertanto vi chiedo: La funzione è o non è integrabile in senso improprio, se sì, l'integrale è divergente?
2) Qualcuno potrebbe spiegarmi in maniera chiara cosa si intende per molteplicità (numeri complessi)?
Grazie in anticipo, so che siete molto preparati.
Mi scuso per la prolissità
vorrei porre due domande, la prima riguarda un integrale improprio, la seconda è una domanda di teoria sui numeri complessi:
1) Per quale motivo $ int_(0)^(1) 1/x dx $ non è integrabile nell'intervallo 0,1 estremi compresi?
La mia idea è stata quella di verificare l'esistenza del limite con c che tende a 0 del suddetto integrale, a meno di aver sbagliato i calcoli mi risulta valere $ +oo $. Ora, il libro afferma che tale funzione non è integrabile nell'intervallo 0,1 estremi compresi, io notando il risultato del limito pervengo alla conclusione che la funzione è integrabile in senso improprio è tale integrale è divergente. Pertanto vi chiedo: La funzione è o non è integrabile in senso improprio, se sì, l'integrale è divergente?
2) Qualcuno potrebbe spiegarmi in maniera chiara cosa si intende per molteplicità (numeri complessi)?
Grazie in anticipo, so che siete molto preparati.
Mi scuso per la prolissità
Risposte
"ampoli":
1) Per quale motivo $ int_(0)^(1) 1/x dx $ non è integrabile nell'intervallo 0,1 estremi compresi?
La funzione $1/x$ non è definita in 0, per cui non ha senso un intervallo di integrazione che comprende lo 0. Ha senso fare il limite a 0, che infatti è ciò che si fa.
Ti faccio notare che sto parlando di un integrale improprio, io ho inoltre specificato che ho provato a calcolare il limite a 0 come hai scritto tu e mi risulta infinito pertanto la mia domanda è questa: l'integrale diverge o la funzione non è integrabile in senso improprio?
forse ti ho chiarito le idee
Grazie
forse ti ho chiarito le idee
Grazie
Alla prima domanda la risposta è "dipende dalla definizione" ...
In effetti credo che nella maggioranza dei testi la definizione di "$f$ integrabile in senso improprio" corrisponda all'esistenza del limite FINITO( degli integrali sull'opportuno sottointervallo). Purtroppo se si segue questa strada non
c'è una parola per indicare che il limite esiste (finito o infinito) e - secondo me - questa è una mancanza, ma tant'è ...
Peraltro anche "$f$ derivabile" non corrisponde a dire "esiste il limite del rapporto incrementale" ...
Riguardo alla seconda domanda, molteplicità di cosa ?
In effetti credo che nella maggioranza dei testi la definizione di "$f$ integrabile in senso improprio" corrisponda all'esistenza del limite FINITO( degli integrali sull'opportuno sottointervallo). Purtroppo se si segue questa strada non
c'è una parola per indicare che il limite esiste (finito o infinito) e - secondo me - questa è una mancanza, ma tant'è ...
Peraltro anche "$f$ derivabile" non corrisponde a dire "esiste il limite del rapporto incrementale" ...
Riguardo alla seconda domanda, molteplicità di cosa ?
Ti ringrazio molto, per quanto riguarda la molteplicità:
molteplicità della radice di un polinomio con soluzioni complesse, spero di essere stato più chiaroù
Grazie ancora
molteplicità della radice di un polinomio con soluzioni complesse, spero di essere stato più chiaroù
Grazie ancora
"ampoli":
Ti ringrazio molto, per quanto riguarda la molteplicità:
molteplicità della radice di un polinomio con soluzioni complesse, spero di essere stato più chiaroù
Grazie ancora
La molteplicità di $z_0$,come radice di un polinomio $P$, è l'esponente con cui il termine $(z-z_0)$ compare nella
fattorizzazione di $P(z)$. Come saprai se $P(z_0)=0$ allora $P(z)$ è divisibile per $(z-z_0)$ e cioè $P(z)=P_1(z)(z-z_0)$
per un opportuno polinomio $P_1$.
A questo punto se $P_1(z_0)\ne 0$ la molteplicità è $1$, altrimenti rifai lo stesso ragionamento con $P_1$. Alla fine
$P(z)=\bar P(z)(z-z_0)^m$ dove $\bar P(z_0)\ne0$ ed $m\ge 1$ è un intero, che si chiama appunto la molteplicità di $z_0$.
Si può dimostrare abbastanza facilmente che $m$ è caratterizzato dalla proprietà:
$P(z_0)=P'(z_0)=...=P^{(m-1)}(z_0)=0$, ma $P^{(m)}(z_0)\ne 0$.