Infinitesimo della superficie della sfera

AMs1
$ds=r^2 sin(\theta) d\theta d\phi

dove $\theta$ e $\phi$ sono i classici angoli delle coordinate sferiche.
Concettualmente ci sono perché è così il $ds$... però vorrei la dimostrazione per vedere come ci si arriva :-D
Qualcuno mi può aiutare?

Poi definendo il $d\Omega=sin\theta d\theta d\phi

$int_0^(2pi) int_0^(pi) sin\theta d\thetad\phi=int_0^(4pi) d\Omega

Potreste spiegarmi come funziona il cambio di variabile per questo genere di integrali?
Ad ingegneria siam sempre stati "molto" monodimensionali! :lol:

Risposte
gugo82
"AMs":
$ds=r^2 sin(\theta) d\theta d\phi

dove $\theta$ e $\phi$ sono i classici angoli delle coordinate sferiche.
Concettualmente ci sono perché è così il $ds$... però vorrei la dimostrazione per vedere come ci si arriva :-D
Qualcuno mi può aiutare?

Beh, la quantità $r^2*sintheta$ è lo jacobiano della trasformazione da cordinate polari a cartesiane.

"AMs":
Poi definendo il $d\Omega=sin\theta d\theta d\phi

$int_0^(2pi) int_0^(pi) sin\theta d\thetad\phi=int_0^(4pi) d\Omega

Potreste spiegarmi come funziona il cambio di variabile per questo genere di integrali?
Ad ingegneria siam sempre stati "molto" monodimensionali! :lol:

La quantità $sintheta$ è il modulo del vettore normale indotto dalla r.p. in coordinate cartesiane della superficie sferica unitaria: ne viene che $sintheta " d"theta " d"phi$ è l'elemento infinitesimo $"d"Omega$ della superficie sferica unitaria. Dato che l'area della superficie sferica unitaria è, per noti fatti di Geometria elementare, uguale a $4pi$ e che si può ottendere come integrale dell'elemento infinitesimo della superficie su un intervallo d'ampiezza $4pi$ hai:

$4pi=int_0^(2pi) int_0^(pi) sin\theta " d"theta" d"phi=int_0^(4pi) " d"Omega$.

Poco rigorosa come spiegazione, ma può funzionare se ti accontenti. :-D

AMs1
Ma sì dai, mi accontento, anche perché noi ingegneri (o aspiranti tali) ci mancano grosse basi matematiche. :-D

Cmq sfogliando un po' di libri finalmente li ho trovati questi integrali di superficie!

come dicevi pongo la trasformazione:

$\{(x=rsin\thetacos\phi),(y=rsin\thetasin\phi),(z=rcos\theta):}, \theta in [0,pi] \phi in [0,2pi]

e poi l'integrale di superficie diventa

$intint_s sqrt(A^2+B^2+C^2) d\theta d\phi

dove A,B,C sono i determinanti delle sottomatrici 2x2 del Jacobiano.

E' questo il metodo che intendevi?

gugo82
"AMs":
Ma sì dai, mi accontento, anche perché noi ingegneri (o aspiranti tali) ci mancano grosse basi matematiche. :-D

Cmq sfogliando un po' di libri finalmente li ho trovati questi integrali di superficie!

come dicevi pongo la trasformazione:

$\{(x=rsin\thetacos\phi),(y=rsin\thetasin\phi),(z=rcos\theta):}, \theta in [0,pi] \phi in [0,2pi]

e poi l'integrale di superficie diventa

$intint_s sqrt(A^2+B^2+C^2) d\theta d\phi

dove A,B,C sono i determinanti delle sottomatrici 2x2 del Jacobiano.

E' questo il metodo che intendevi?

Quella scritta da te è la rappresentazione parametrica polare della superficie sferica $\partial B(0;r)$ (ossia della frontiera della sfera di raggio $r$); in generale, la superficie sferica $\partial B(xi;r)$ di centro $xi=(x_0,y_0,z_0)$ e raggio $r>0$ si può rappresentare come segue:

$\{(x=x_0+rsin theta*cos phi),(y=y_0+rsin theta*sin phi),(z=z_0+rcos theta):} , quad theta in [0,pi] phi in [0,2pi]$.


Chiamiamo $X(theta,phi)$ la r.p. da te scritta e deriviamola rispetto a $theta$ e $phi$:

$(\partial X)/(\partial theta)=(r cos theta*cos phi, r cos theta*sin phi, -r sin theta)$

$(\partial X)/(\partial phi)=(-r sin theta*sin phi, r sin theta*cos phi, 0)$

e questi due vettori (per fissati $theta,phi$) costituiscono una base del piano tangente alla superficie nel punto $X(theta, phi)$; per definizione il vettore $N(theta, phi)$ normale alla superficie nel punto $X(theta, phi)$ determinato dalla r.p. scelta è quello normale al piano tangente in $X(theta,phi)$: per fatti di Geometria, tale vettore coincide col prodotto vettoriale $(\partial X)/(\partial theta) times (\partial X)/(\partial phi)$, perciò:

$N(theta, phi)=(|(r cos theta*sin phi, -r sin theta),(r sin theta*cos phi, 0)|,-|(r cos theta*cos phi, -r sin theta),(-r sin theta*sin phi, 0)|,|(r cos theta*cos phi, r cos theta*sin phi),(-r sin theta*sin phi, r sin theta*cos phi)|)=(-r^2sin^2 theta*cos phi, -r^2sin^2 theta*sin phi, r^2sin theta*cos theta)$

e questo vettore normale ha lunghezza:

$|N(theta,phi)|=r^2*sqrt((sin^2 theta*cos phi)^2+(sin^2 theta*sin phi)^2+(sin theta*cos theta)^2)=r^2*sqrt(sin^4 theta+sin^2 theta*cos^2theta)=r^2sin theta$.

Nota che i due vettori $(\partial X)/(\partial theta), (\partial X)/(\partial phi)$ non dipendono dal centro della sfera, cosicchè le normali $N(theta, phi)$ alla superficie sferica sono invarianti per traslazioni.

Dalla teoria dell'integrazione sai che se $f:\partial B(0;r) to RR$ è continua, allora essa è pure integrabile sulla superficie sferica e si ha:

$\int_(\partial B(0;r)) f " d"S=\int_0^(2 pi)\int_0^pi f(X(theta, phi))*|N(theta, phi)|" d"theta " d"phi=\int_0^(2 pi)\int_0^pi f(X(theta, phi))*r^2sin^2 theta" d"theta " d"phi quad$;

in particolare, se prendi $f=1$ su tutta $\partial B(0;r)$, allora il primo integrale della precedente catena d'uguaglianze ti restituisce l'area della superficie sferica, per cui hai:

(*) $quad "area"(\partial B(0;r))=\int_0^(2 pi)\int_0^pi r^2sin^2 theta" d"theta " d"phi$

quindi $r^2sin^2theta " d"theta " d"phi$ è l'elemento infinitesimo di superficie per la superficie sferica di raggio $r$ e centro in $0=(0,0,0)$. Dall'invarianza per traslazioni delle normali alla superficie sferica trai che per ogni fissato punto $xi=(x_0,y_0,z_0)$ risulta:

$"area"(\partial B(xi;r))=\int_0^(2 pi)\int_0^pi r^2sin^2 theta" d"theta " d"phi$

onde l'elemento infinitesimo di superficie per $\partial B(xi;r)$ è uguale a quello per $\partial B(0;r)$; inoltre, la formula (*) ti consente di conoscere le aree di tutte le superfici sferiche di $RR^3$.

Nota che dalla (*) segue pure che:

$"area"(\partial B(0;r))=r^2*\int_0^(2 pi)\int_0^pi sin^2 theta" d"theta " d"phi=r^2*\int_0^(2 pi)\int_0^pi sin^2 theta" d"theta " d"phi=r^2*"area"(\partial B(0;1))$

cosicchè gli elementi infinitesimi della superficie sferica di raggio $r$ e quello della superficie sferica di raggio unitario (ossia $sin^2theta$) differiscono unicamente per il fattore di scala $r^2$. Ne consegue che per conoscere l'area di tutte le superfici sferiche di $RR^3$ occorre e basta conoscere quella della superficie sferica unitaria $\partial B(0;1)$.

Spero di essermi spiegato meglio stavolta. :-D

AMs1
perfetto!!! Non potrei chiedere di meglio!!
:D

Grazie Mille!!

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