Funzione derivata e valori intermedi
nella speranza che qualcuno chiarisca i miei dubbi posto il seguente teorema con relativa dimostrazione:
Teorema : sia $f(x)$ derivabile in $[a,b]$; per ogni $y_o$ compreso tra i valori $f'(a),f'(b)$ esiste $x_0 in [a,b]$ tale che $f'(x_0)=y_0$
dimostrazione: se $y_0=f'(a)$, oppure $y_0=f'(b)$, non c'è nulla da provare;consideriamo il caso$f'(a)
la funzione $g(x)=f(x)-y_0*x$ ha derivata $g'(x)=f'(x)-y_0$ che assume valori di segno discorde all' interno dell' intervallo $[a,b]$, essendo
(1) $g'(a)=f'(a)-y_0<0, g'(b)=f'(b)-y_0>0$
per il teorema della permanenza del segno esistono (e qui il mio primo dubbio) $h>0$ e $k<0$ tali che $a+h$ e $b+k in (a,b)$ e inoltre
(2) $(g(a+h)-g(a))/h<0, (g(b+k)-g(b))/k>0$
da cui $g(a)>g(a+h)$, mentre $g(b+k)
Ciò implica che esistono $x_1,x_2 in [a,b]$, con $x_1!=x_2$, tali che $g(x_1)=g(x_2)$;per provare ciò consideriamo i seguenti tre casi:
(i) $g(a)=g(b)$: basta prendere $x_1=a,x_2=b$.
(ii)$g(a)
(3) $y in [g(a+h),g(a)] sub [g(a+h),g(b)]$
esistono $x_1 in [a,a+h]$ e $x_2 in [a+h,b]$ tali che $g(x_1)=g(x_2)=y$
(iii)$g(a)>g(b)$:si procede in modo analogo al caso precedente;cioè.essendo $g(b+h)
(4) $y in [g(b+k),g(b)] sub [g(a),g(b+k)]$
esistono $x_1 in [b,b+k]$ e $x_2 in [a,b+k]$ tali che $g(x_1)=g(x_2)=y$.
infine per il teorema di Rolle, esiste un punto $x_0$, nell' intervallo di estremi $x_1,x_2$, con la proprietà che $g'(x_0)=0$; cioè, tale che $f'(x_0)=y_0$
Ora i miei dubbi sono due:
(d1) non capisco quando applica il teorema della permanenza del segno. perchè esistono $h>0$ e $k<0$ tali che $a+h$ e $b+k in (a,b)$ e inoltre
$(g(a+h)-g(a))/h<0, (g(b+k)-g(b))/k>0$ ?
io so che il teorema della permanenza del segno afferma che se una funzione $f(x)$ ha $ lim_(x -> x_0) f(x)=l!=0 $ esiste un intorno $I(x_0)$ di $x_0$,privato al più del punto $x_0$, in cui la funzione assume lo stesso segno di $l$ ma non capisco come venga applicato e perchè esistono $h>0$ e $k<0$ tali che $a+h$ e $b+k in (a,b)$
(d2) quando afferma che esistono $x_1 in [a,a+h]$ e $x_2 in [a+h,b]$ tali che $g(x_1)=g(x_2)=y$ .Il mio dubbio è : $x_1$e $x_2$ potrebbero entrambe essere $a+h$ poichè $x_1 in [a,a+h]$ e $x_2 in [a+h,b]$ ma allora $x_1=x_2$ mentre precedentemente si era detto di dimostrare che esistono $x_1,x_2 in [a,b]$, con $x_1!=x_2$, tali che $g(x_1)=g(x_2)$
grazie in anticipo
Teorema : sia $f(x)$ derivabile in $[a,b]$; per ogni $y_o$ compreso tra i valori $f'(a),f'(b)$ esiste $x_0 in [a,b]$ tale che $f'(x_0)=y_0$
dimostrazione: se $y_0=f'(a)$, oppure $y_0=f'(b)$, non c'è nulla da provare;consideriamo il caso$f'(a)
(1) $g'(a)=f'(a)-y_0<0, g'(b)=f'(b)-y_0>0$
per il teorema della permanenza del segno esistono (e qui il mio primo dubbio) $h>0$ e $k<0$ tali che $a+h$ e $b+k in (a,b)$ e inoltre
(2) $(g(a+h)-g(a))/h<0, (g(b+k)-g(b))/k>0$
da cui $g(a)>g(a+h)$, mentre $g(b+k)
(i) $g(a)=g(b)$: basta prendere $x_1=a,x_2=b$.
(ii)$g(a)
esistono $x_1 in [a,a+h]$ e $x_2 in [a+h,b]$ tali che $g(x_1)=g(x_2)=y$
(iii)$g(a)>g(b)$:si procede in modo analogo al caso precedente;cioè.essendo $g(b+h)
esistono $x_1 in [b,b+k]$ e $x_2 in [a,b+k]$ tali che $g(x_1)=g(x_2)=y$.
infine per il teorema di Rolle, esiste un punto $x_0$, nell' intervallo di estremi $x_1,x_2$, con la proprietà che $g'(x_0)=0$; cioè, tale che $f'(x_0)=y_0$
Ora i miei dubbi sono due:
(d1) non capisco quando applica il teorema della permanenza del segno. perchè esistono $h>0$ e $k<0$ tali che $a+h$ e $b+k in (a,b)$ e inoltre
$(g(a+h)-g(a))/h<0, (g(b+k)-g(b))/k>0$ ?
io so che il teorema della permanenza del segno afferma che se una funzione $f(x)$ ha $ lim_(x -> x_0) f(x)=l!=0 $ esiste un intorno $I(x_0)$ di $x_0$,privato al più del punto $x_0$, in cui la funzione assume lo stesso segno di $l$ ma non capisco come venga applicato e perchè esistono $h>0$ e $k<0$ tali che $a+h$ e $b+k in (a,b)$
(d2) quando afferma che esistono $x_1 in [a,a+h]$ e $x_2 in [a+h,b]$ tali che $g(x_1)=g(x_2)=y$ .Il mio dubbio è : $x_1$e $x_2$ potrebbero entrambe essere $a+h$ poichè $x_1 in [a,a+h]$ e $x_2 in [a+h,b]$ ma allora $x_1=x_2$ mentre precedentemente si era detto di dimostrare che esistono $x_1,x_2 in [a,b]$, con $x_1!=x_2$, tali che $g(x_1)=g(x_2)$
grazie in anticipo
Risposte
Per la definizione di derivata
$ g'(a)= lim_(tilde(h)rarr0^+)(g(a+tilde(h))-g(a))/tilde(h) $ essendo a l'estremo sinistro dell'intervallo quindi si fa il limite muovendosi da destra verso sinistra. Il teorema della permanenza del segno garantisce che per i punti di un certo intorno di 0 (quindi ancora essendo il limite "da destra" l'intorno si riduce a un certo intervallo $(0,h_0) $ con $ h_0>0 $) l'argomento del limite abbia lo stesso segno del limite, cioe':
$ g'(a)<0 rArr (g(a+h)-g(a))/h<0 $ con $ hin(0,h_0) $
$ g'(a)= lim_(tilde(h)rarr0^+)(g(a+tilde(h))-g(a))/tilde(h) $ essendo a l'estremo sinistro dell'intervallo quindi si fa il limite muovendosi da destra verso sinistra. Il teorema della permanenza del segno garantisce che per i punti di un certo intorno di 0 (quindi ancora essendo il limite "da destra" l'intorno si riduce a un certo intervallo $(0,h_0) $ con $ h_0>0 $) l'argomento del limite abbia lo stesso segno del limite, cioe':
$ g'(a)<0 rArr (g(a+h)-g(a))/h<0 $ con $ hin(0,h_0) $
ti ringrazio . invece per quanto riguarda il mio secondo dubbio segnato come (d2)?
Penso che nel caso in cui uno scelga x=a+h e questo sia il punto in cui g(x) ha un minimo allora effettivamente puo' essere $ x_1=x_2 $ ma in tal caso d'altra parte ho anche finito la dimostrazione perche' cercavo proprio il punto in cui g'(x)=0!
si ma chi mi garantisce che $x=a+h$ è il punto in cui $g(x)$ ha un minimo?
Sul mio testo universitario il teorema che garantisce che una funzione continua assuma tutti i valori intermedi recita cosi:
Sia $ f:mathbb(R)rarrmathbb(R) $ continua su [a,b]. Se $ f(a)
In particolare l'intervallo al quale appartiene x e' aperto!
Poi effettivamente il punto x=a+h e' un minimo se l'intervallo (a,a+h) e' il piu' grande per il quale vale il teorema di permanenza del segno perche' allora la derivata passa da negativa a 0! Pero' lo affermo a posteriori !
Tra l'altro la dimostrazione del mio libro e' un poco diversa nella parte finale:
Th. Sia $ f:[a,b]rarrmathbb(R) $ differenziabile; sia $lambdainmathbb(R) $ tale che $ f'(a)
Dim. consideriamo la funzione ausiliaria
$ g(x)=f(x)-lambdax $.
$ g:[a,b]rarrmathbb(R) $ e' differenziabile in [a,b] e
$ g'(a)=f'(a)-lambda<0 $
$ g'(b)=f'(b)-lambda>0 $
Poiche'
$ g'(a)=lim_(hrarr0^+)(g(a+h)-g(a))/h $
per un noto teorema sui limiti segue
$ (g(a+h)-g(a))/h<0 $
per tutti gli h in un intorno destro di h=0. Quindi g(a+h)
Sia $ f:mathbb(R)rarrmathbb(R) $ continua su [a,b]. Se $ f(a)
In particolare l'intervallo al quale appartiene x e' aperto!
Poi effettivamente il punto x=a+h e' un minimo se l'intervallo (a,a+h) e' il piu' grande per il quale vale il teorema di permanenza del segno perche' allora la derivata passa da negativa a 0! Pero' lo affermo a posteriori !

Tra l'altro la dimostrazione del mio libro e' un poco diversa nella parte finale:
Th. Sia $ f:[a,b]rarrmathbb(R) $ differenziabile; sia $lambdainmathbb(R) $ tale che $ f'(a)
Dim. consideriamo la funzione ausiliaria
$ g(x)=f(x)-lambdax $.
$ g:[a,b]rarrmathbb(R) $ e' differenziabile in [a,b] e
$ g'(a)=f'(a)-lambda<0 $
$ g'(b)=f'(b)-lambda>0 $
Poiche'
$ g'(a)=lim_(hrarr0^+)(g(a+h)-g(a))/h $
per un noto teorema sui limiti segue
$ (g(a+h)-g(a))/h<0 $
per tutti gli h in un intorno destro di h=0. Quindi g(a+h)
grazie del tempo dedicatomi e della dimostrazione alternativa
"ostrogoto":
Sul mio testo universitario il teorema che garantisce che una funzione continua assuma tutti i valori intermedi recita cosi:
Sia $ f:mathbb(R)rarrmathbb(R) $ continua su [a,b]. Se $ f(a)
In particolare l'intervallo al quale appartiene x e' aperto!
E questo che c'entra con la domanda originale?
Non ho completato il discorso ma secondo me si potrebbe considerare che l'intervallo in (3) nella dimostrazione scritta nel primo messaggio da asromavale possa essere aperto e non chiuso. Poi non ho fatto i conti ma potrebbe essere possibile che sia sufficiente pescare un solo valore di y per continuare nella dimostrazione e non necessariamente prendere il valore critico g(a+h).
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