Formula di Taylo e resto di Peano
Salve a tutti.
Mi sono imbattuto nello studio di questo bel teoremino che leggendo dalle slide della mia carra professoressa dell'università dice :
Teorema (Formula di Taylor con il resto di Peano)
Siano A un intervallo, f di classe C^n in A, x0 appartenente ad A.
Allora: per ogni x appartenente ad A si ha:
f(x) = Pn(x) + o((x - x0)^n)
dove Pn(x) è il polinomio di Taylor di grado n
fin qui tutto chiaro ma poi vado avanti con le slide e mi trovo alcuni esempi:
Formula di Taylor con resto di Peano per alcune funzioni elementari:
$\e^x = sum_{k=0}^N (x^k)/(k!) + o(x^n)$ qui ancora tutto ok
poi il dubbio :
$\sin(x) = sum_{k=0}^N (-1)^k (x^2k+1)/((2k+1)!) + o(x^(2n+2))$
qui sorge la mia domanda:
perchè il resto di Peano è $\o(x^(2n+2))$ e non $\o(x^n)$ come da definizione?
Mi sono imbattuto nello studio di questo bel teoremino che leggendo dalle slide della mia carra professoressa dell'università dice :
Teorema (Formula di Taylor con il resto di Peano)
Siano A un intervallo, f di classe C^n in A, x0 appartenente ad A.
Allora: per ogni x appartenente ad A si ha:
f(x) = Pn(x) + o((x - x0)^n)
dove Pn(x) è il polinomio di Taylor di grado n
fin qui tutto chiaro ma poi vado avanti con le slide e mi trovo alcuni esempi:
Formula di Taylor con resto di Peano per alcune funzioni elementari:
$\e^x = sum_{k=0}^N (x^k)/(k!) + o(x^n)$ qui ancora tutto ok
poi il dubbio :
$\sin(x) = sum_{k=0}^N (-1)^k (x^2k+1)/((2k+1)!) + o(x^(2n+2))$
qui sorge la mia domanda:
perchè il resto di Peano è $\o(x^(2n+2))$ e non $\o(x^n)$ come da definizione?
Risposte
[EDIT]L'avevo spiegato in maniera un po' barbarica... Ci riprovo.
Allora, la formula di Taylor.
>>La formula di Taylor consente di approssimare una funzione di classe $C^n$ in un intervallo con un polinomio di grado $n$.<<
E fino a qui, niente da obiettare.
Comunque essa è pur sempre un'approssimazione e, come tale, avrà un certo errore (o resto), nel tuo caso sotto forma di resto di Peano.
Cosa sta a significare l'o-piccolo?
Nell'o-piccolo in realtà è contemplata tutta una serie di funzioni: esso è una classe di funzioni tutte con la stessa proprietà, cioè di essere un infinitesimo di ordine superiore alla funzione indicata dall'o-piccolo.
Facciamo un esempio
Che vuol dire, per una funzione $f(x)$ essere un $o(x^2)$ in un intorno dello zero?
Vuol dire che essa è un infinitesimo di ordine superiore a $x^2$ in un intorno dello zero cioè - preso pari pari dalla definizione tecnica di o-piccolo - $lim_(x->0) f(x)/x^2 =0$
- $x$ non è un $o(x^2)$ poiché nello zero come limite ho infinito
- $x^2$ nemmeno (il limite è 1)
- $x^3$ lo è, e, con esso, tutti gli altri $x^n$ con $n>2$ perché $lim_(x->0) x^n/x^2=lim_(x->0) x^(n-2)$ che vale zero solo se $n>2$.
Poi, in generale, se a $x^n$ abbino un coefficiente, il discorso non cambia e il limite è zero solo se $n>2$.
Passiamo alla formula di Taylor: prima l'esponenziale. Se ti fa piacere, togliamo quella sommatoria che in genere ad analisi I è di difficile digestione (per chi viene dalle superiori intendo).
$e^x=1+x+x^2/2+...+x^n/(n!)+o(x^n)$
sta a significare che $e^x$ è uguale a quella trafila di termini più un resto che - pur non sapendo di preciso com'è - so che è di ordine superiore a $x^n$, cioè è composto da termini che possono avere $x^m$ ma $m>n$.
$sin(x)=x-x^3/(3!)+...+(-1)^n \frac{x^(2n+1)}{(2n+1)!}+ RESTO$
Quel resto (l'ho scritto obbrobriosamente in maiuscolo proprio per risaltarlo) contiene infinitesimi di ordine superiore a quello più grande che compare nella formula. Un paio di appunti prima di concludere
- ogni termine della formula è di 2 gradi maggiore rispetto al precedente (da $x$ si passa a $x^3$ poi a $x^5$,...)
- il termine più grande è $x^(2n+1)$
Quindi il resto è $o(x^(2n+1))$ perché compaiono termini superiori all'$x^(2n+1)$ contemplato sulla formula. Però può essere scritto anche come $o(x^(2n+2))$ perché se estendessi ulteriormente la formula (oltre $n$, cioè) il termine successivo sarebbe in $x^(2n+3)$ (sarebbe $(-1)^(n+1) \frac{x^(2n+3)}{(2n+3)!}$.
Il "trucco", se così si può chiamare, è afferrare il concetto alla base dell'o-piccolo. Esso non è una funzione, ma una classe di funzioni (quindi una sorta di insieme) tutte accomunate dal fatto di avere infinitesimi di ordine maggiore a quello contemplato dall'o-piccolo stesso.
Allora, la formula di Taylor.
>>La formula di Taylor consente di approssimare una funzione di classe $C^n$ in un intervallo con un polinomio di grado $n$.<<
E fino a qui, niente da obiettare.
Comunque essa è pur sempre un'approssimazione e, come tale, avrà un certo errore (o resto), nel tuo caso sotto forma di resto di Peano.
Cosa sta a significare l'o-piccolo?
Nell'o-piccolo in realtà è contemplata tutta una serie di funzioni: esso è una classe di funzioni tutte con la stessa proprietà, cioè di essere un infinitesimo di ordine superiore alla funzione indicata dall'o-piccolo.
Facciamo un esempio
Che vuol dire, per una funzione $f(x)$ essere un $o(x^2)$ in un intorno dello zero?
Vuol dire che essa è un infinitesimo di ordine superiore a $x^2$ in un intorno dello zero cioè - preso pari pari dalla definizione tecnica di o-piccolo - $lim_(x->0) f(x)/x^2 =0$
- $x$ non è un $o(x^2)$ poiché nello zero come limite ho infinito
- $x^2$ nemmeno (il limite è 1)
- $x^3$ lo è, e, con esso, tutti gli altri $x^n$ con $n>2$ perché $lim_(x->0) x^n/x^2=lim_(x->0) x^(n-2)$ che vale zero solo se $n>2$.
Poi, in generale, se a $x^n$ abbino un coefficiente, il discorso non cambia e il limite è zero solo se $n>2$.
Passiamo alla formula di Taylor: prima l'esponenziale. Se ti fa piacere, togliamo quella sommatoria che in genere ad analisi I è di difficile digestione (per chi viene dalle superiori intendo).
$e^x=1+x+x^2/2+...+x^n/(n!)+o(x^n)$
sta a significare che $e^x$ è uguale a quella trafila di termini più un resto che - pur non sapendo di preciso com'è - so che è di ordine superiore a $x^n$, cioè è composto da termini che possono avere $x^m$ ma $m>n$.
$sin(x)=x-x^3/(3!)+...+(-1)^n \frac{x^(2n+1)}{(2n+1)!}+ RESTO$
Quel resto (l'ho scritto obbrobriosamente in maiuscolo proprio per risaltarlo) contiene infinitesimi di ordine superiore a quello più grande che compare nella formula. Un paio di appunti prima di concludere
- ogni termine della formula è di 2 gradi maggiore rispetto al precedente (da $x$ si passa a $x^3$ poi a $x^5$,...)
- il termine più grande è $x^(2n+1)$
Quindi il resto è $o(x^(2n+1))$ perché compaiono termini superiori all'$x^(2n+1)$ contemplato sulla formula. Però può essere scritto anche come $o(x^(2n+2))$ perché se estendessi ulteriormente la formula (oltre $n$, cioè) il termine successivo sarebbe in $x^(2n+3)$ (sarebbe $(-1)^(n+1) \frac{x^(2n+3)}{(2n+3)!}$.
Il "trucco", se così si può chiamare, è afferrare il concetto alla base dell'o-piccolo. Esso non è una funzione, ma una classe di funzioni (quindi una sorta di insieme) tutte accomunate dal fatto di avere infinitesimi di ordine maggiore a quello contemplato dall'o-piccolo stesso.
sei stato chiarissimo sul tutto se potessi ti darei un bacio
lol grazie ancora e alla prossima


però rileggendo mi è sorto un altro dubbio... seguendo la tua spiegazione, allora non è più corretto dire che il resto di Peano dell esponenziale è $\o(x^(n+1))$ ??
"tuturo89":
però rileggendo mi è sorto un altro dubbio... seguendo la tua spiegazione, allora non è più corretto dire che il resto di Peano dell esponenziale è $\o(x^(n+1))$ ??
$o(x^(2n+1))$ non $o(x^(n+1))$

Alla fine è corretto uguale. Se vai avanti con la formula sai che il termine dopo è $x^(2n+3)$ con un certo coefficiente il ché lo rende (così come i successivi) un $o(x^(2n+1))$ ma anche un $o(x^(2n+2))$.
Se non erro è che in genere, nel resto di Peano, si cerca di dare indicazione sul più alto $x^k$ tale per cui vale la relazione di o-piccolo. Cioè, io potrei tranquillamente dire
$sin(x)=\sum_(k=0)^n ... + o(x)$ alla fine nessuno mi dice nulla perché è vero! Qualsiasi $x^n$ ($n>1$) è un $o(x)$.
Anche se è corretto scrivere $o(x^(2n+1))$ se non è per un fatto estetico (il dubbio ora mi viene


mi stavo riferendo all'esponenziale
dato che l'ultimo esponente è x^n allora il resto di Peano dovrebbe esse x^n+1 ??

"tuturo89":
mi stavo riferendo all'esponenzialedato che l'ultimo esponente è x^n allora il resto di Peano dovrebbe esse x^n+1 ??
No, perché il termine successivo (se vai avanti con la formula) è $\frac{x^(n+1)}{(n+1)!}$ che è, al massimo, $o(x^n)$ ma non $o(x^(n+1))$
tutto chiaro
grazie mille

