Determinare le primitive
salve a tutti, sto avendo qualche problema a capire come determinare le primitive di questa funzione.
\(\displaystyle f(x)=\frac{\sqrt{sin x}*ln(1+\sqrt{sin x})}{tg x} \)
Qualche suggerimento?
\(\displaystyle f(x)=\frac{\sqrt{sin x}*ln(1+\sqrt{sin x})}{tg x} \)
Qualche suggerimento?
Risposte
Prova con la sostituzione $u=sin(x)$. Da qui poi ottieni l'integrale $int(ln(sqrt(u)+1))/sqrt(u) du$. A questo punto la sostituzione da fare è $sqrt(u)+1=v$, da cui $dv=...$ e l'integrale diventa $2*int ln(v)dv$ il cui risultato è immediato.
Ora non ti resta altro che tornare "indietro"
Ora non ti resta altro che tornare "indietro"

Ti ringrazio di aver risposto feddy.
Ho ancora qualche problem nell'usare la sostituzione.
Non dovrebbe essere $int sqrt(u) ln(sqrt(u)+1) du$
La tangente come la trasformi?
Ho ancora qualche problem nell'usare la sostituzione.
"feddy":
Prova con la sostituzione $u=sin(x)$. Da qui poi ottieni l'integrale $int(ln(sqrt(u)+1))/sqrt(u) du$.
Non dovrebbe essere $int sqrt(u) ln(sqrt(u)+1) du$
La tangente come la trasformi?
Dopo la sostituzione diventa $int sqrt(u)*ln(sqrt(u)+1)* 1/u du$, da cui puoi scrivere $int(ln(sqrt(u)+1))/sqrt(u) du$. Chiaro ?
Il passaggio che forse ti sfugge è $sqrt(u)/u=(sqrt(u)*sqrt(u))/(u*sqrt(u))=1/sqrt(u)$
\(\displaystyle \int \frac{\sqrt{sen x}*ln(1+\sqrt{sen x}))}{tg x} dx=
\\
\int \frac{\sqrt{sen x}*ln(1+\sqrt{sen x}))}{\frac{sen x}{cos x}} dx=
\\
\int \sqrt{sen x}*ln(1+\sqrt{sen x}))\frac{cos x}{sen x} dx \)
Pongo \(\displaystyle u=sen x \) e \(\displaystyle du=cos x dx \)
\(\displaystyle \int \sqrt{u}*ln(1+\sqrt{u}))\frac{1}{u} du=
\\
\int \frac{ln(1+\sqrt{u}))}{\sqrt{u}} du \)
Pongo \(\displaystyle v=1+\sqrt{u} \) e \(\displaystyle dv=\frac{1}{2\sqrt{u}} du \)
\(\displaystyle 2\int ln(v) dv
\)
Applico l'integrazione per parti.
\(\displaystyle 2\int ln(v) dv=
\\
2\int 1*ln(v) dv=
\\
2[v*ln(v)-\int v*\frac{1}{v}]=
\\
2[v*ln(v)-\int 1]=
\\
2[v*ln(v)-v]=
\\
2[(\sqrt{sen x}+1)ln(\sqrt{sen x}+1)-(\sqrt{sen x}+1)]
\)
Giusto?
Ho un dubbio banale sul cambiamento di variabile, posso chiederti?
\\
\int \frac{\sqrt{sen x}*ln(1+\sqrt{sen x}))}{\frac{sen x}{cos x}} dx=
\\
\int \sqrt{sen x}*ln(1+\sqrt{sen x}))\frac{cos x}{sen x} dx \)
Pongo \(\displaystyle u=sen x \) e \(\displaystyle du=cos x dx \)
\(\displaystyle \int \sqrt{u}*ln(1+\sqrt{u}))\frac{1}{u} du=
\\
\int \frac{ln(1+\sqrt{u}))}{\sqrt{u}} du \)
Pongo \(\displaystyle v=1+\sqrt{u} \) e \(\displaystyle dv=\frac{1}{2\sqrt{u}} du \)
\(\displaystyle 2\int ln(v) dv
\)
Applico l'integrazione per parti.
\(\displaystyle 2\int ln(v) dv=
\\
2\int 1*ln(v) dv=
\\
2[v*ln(v)-\int v*\frac{1}{v}]=
\\
2[v*ln(v)-\int 1]=
\\
2[v*ln(v)-v]=
\\
2[(\sqrt{sen x}+1)ln(\sqrt{sen x}+1)-(\sqrt{sen x}+1)]
\)
Giusto?
Ho un dubbio banale sul cambiamento di variabile, posso chiederti?
Corretto! Certo, dimmi
Il problema che ho, è quando debbo pore le condizioni sopratutto sul derivato.
\( \displaystyle du=cos x dx \)
Cioè di preciso quando imponiamo queste condizioni, cosa vogliamo dire realmente.
Come possiamo capire quale sia il derivato e quale sia la variabile da cambiare.
\( \displaystyle du=cos x dx \)
Cioè di preciso quando imponiamo queste condizioni, cosa vogliamo dire realmente.
Come possiamo capire quale sia il derivato e quale sia la variabile da cambiare.
Bene, la tua domanda non è per nulla scontata e di solito dipende anche dalla facoltà e dal docente l'interpretazione che se ne da: il mio prof. di Fisica I chiamava il differenziale incremento infinitesimo, mentre quello di Analisi non poteva sentirlo.
Quello che si usa è un procedimento formale che viene comunemente accettato: ti consiglio veramente di leggere questa appendice dell'Università di Matematica di Firenze sull'argomento. Ne vale la pena, almeno per avere un'idea.
Dal punto di vista della dimostrazione, eccola:
Sia $G$ una primitiva di $f$ in un intervallo $I$, ossia $G'(t)=f(t) forall t in I$. Prendi ora $t=varphi(x)$ una funzione di classe $C^1$ su un intervallo $[a,b]$ tale che $varphi([a,b]) subset I$.
Per il thm. di derivazione della funzione composta:
$ (d)/(d x) G(varphi(x))=G'(varphi(x))*varphi'(x)=f(varphi(x))*varphi'(x) $ e cioè:
Ed è da qui che risulta la formula per sostituzione:
Ora per la versione operativa si fa quello che dici te:
Si pone $t=varphi(x)$ nell'integrale iniziale, e si calcola il differenziale $dt=varphi'(x)dx$. Così ottieni proprio la formula che abbiamo ricavato prima. Nota che però questo è un procedimento puramente formale. Il motivo per cui funzione è scritto sopra.
Nel caso in cui l'integrale sia definito gli estremi diventano $varphi(a),varphi(b)$, e questi restano tali anche se dovesse verificarsi che in $[a,b]$ si ha $varphi(a)>varphi(b)$.
In pratica stiamo trasformando l'integrale nell'intervallo $[a,b]$ nell'integrale in $[varphi(a),varphi(b)]$, in modo che i due integrali abbiano lo stesso valore.
Beh, se intendi come riconoscere la sostituzione di solito è evidente e la maggior parte delle volte è questione di occhio. Il derivato ( intendi differenziale o derivata
) è spiegato nella dimostrazione perché risulta così.
Quello che si usa è un procedimento formale che viene comunemente accettato: ti consiglio veramente di leggere questa appendice dell'Università di Matematica di Firenze sull'argomento. Ne vale la pena, almeno per avere un'idea.
Dal punto di vista della dimostrazione, eccola:
Sia $G$ una primitiva di $f$ in un intervallo $I$, ossia $G'(t)=f(t) forall t in I$. Prendi ora $t=varphi(x)$ una funzione di classe $C^1$ su un intervallo $[a,b]$ tale che $varphi([a,b]) subset I$.
Per il thm. di derivazione della funzione composta:
$ (d)/(d x) G(varphi(x))=G'(varphi(x))*varphi'(x)=f(varphi(x))*varphi'(x) $ e cioè:
$G(t)$ è primitiva di $f(t)$ $<=>$ $ Phi(x):=G(varphi(x)) $ è primitiva di $f(varphi(x))*varphi'(x)$.
Ed è da qui che risulta la formula per sostituzione:
$ int f(varphi(x))*varphi'(x) dx=int f(t)dt $ , con $ t=varphi(x) $.
Ora per la versione operativa si fa quello che dici te:
Si pone $t=varphi(x)$ nell'integrale iniziale, e si calcola il differenziale $dt=varphi'(x)dx$. Così ottieni proprio la formula che abbiamo ricavato prima. Nota che però questo è un procedimento puramente formale. Il motivo per cui funzione è scritto sopra.
Nel caso in cui l'integrale sia definito gli estremi diventano $varphi(a),varphi(b)$, e questi restano tali anche se dovesse verificarsi che in $[a,b]$ si ha $varphi(a)>varphi(b)$.
"angelok90":
Cioè di preciso quando imponiamo queste condizioni, cosa vogliamo dire realmente.
In pratica stiamo trasformando l'integrale nell'intervallo $[a,b]$ nell'integrale in $[varphi(a),varphi(b)]$, in modo che i due integrali abbiano lo stesso valore.
"angelok90":
Come possiamo capire quale sia il derivato e quale sia la variabile da cambiare.
Beh, se intendi come riconoscere la sostituzione di solito è evidente e la maggior parte delle volte è questione di occhio. Il derivato ( intendi differenziale o derivata
