Derivabilità e continuità

giarri1
Salve,

Trovo questo forum tramite google e inizio subito col ringraziarvi se vorrete aiutarmi :)

Mi trovo a studiare analisi 1 per il mio corso universitario, però proveniendo non da un liceo molto spesso mi inchiodo in dubbi semplici come questo:

Ho studiato i punti di discontinutià, e abbiamo analizzato quelli in particolare di terza specie (i così detti eliminabili), poi abbiamo studiato recentemente il teorema che afferma: "se f è derivabile in x_0 allora è continua in x_0" e qui mi sorge il dubbio unendo le due cose.

Abbiamo dimostrato che se una funzione è derivabile sicuramente è continua, però non mi ci ritrovo con l'intuito, infatti se prendo una funzione con discontinuità di terza specie costruita ad hoc ad esempio una funzione sempre derivabile, che so y=x^2... in cui però metto la condizione che per il punto x=4 vale 0.
Bene ho un "puntino" di discontinuità, ora io dico: esiste limite del rapporto incrementale destro e sinistro, beh direi di sì, è una parabola, ho dimostrato che comunque sia una funzione derivabile è continua, è invece quaesta non è continua in x_0=4, eppure è derivabile.

Sono confuso nella mia intuizione stupida.

Risposte
dissonance
Scrivi esplicitamente il rapporto incrementale della funzione
\[
f(x)=\begin{cases}
x^2, & x\in\mathbb R\setminus \{4\} \\
0, & x=4.
\end{cases}
\]

giarri1
Ci ho messo un poco a rispondere perché stavo guardando da altri thread come scrivere una formula in senso compiuto perché dall'anteprima non si capiva nulla

Son contento che mi hai chiesto di scriverlo perché è ciò che avevo fatto così veniamo anche al secondo dubbio scorrelato ma che mi è sorto cercando di svolgere quell'incrementale... ma andiamo con ordine:

Mi ero scritto:
$lim_((h)rarr(0)) (f(x_0+h)-f(x_0))/h -> lim_((h)rarr(0)) ((4+h)^2-(4)^2)/h$
e qui veniamo alla seconda domanda che dicevo, utile anche per altri esercizi, quando vado a svolgere (4+h)^2 devo considerare: $(4)^2+(h)^2+2(4*h)$ e in particolare $(4)^2$ ed $(h)^2$ come se fosse $f(4)$ e $f(h)$? Perché in tal caso $f(4)=0$ se invece non andasse trattato così avrei: $(4)^2+(h)^2+2(4*h)=0+8h+h^2$ (dico zero perché la funzione f(4)=0 come da definizione.
Altrimenti se non considerassi lo svolgomento del quadrato come somma di funzioni avrei:$(4)^2+(h)^2+2(4*h)=16+8h+h^2$
Credo sia meglio risolvere prima questo dubbio prima di continuare perché potrei avere due numeratori diversi a seconda del dubbio :oops:

dissonance
E no! Intanto non capisco perché hai scritto \((x, y)\to (0,0)\). In ogni caso il rapporto incrementale corretto è:
\[
\lim_{h\to 0}\frac{ f(x_0+h)-f(x_0)}{h} = \lim_{h\to 0}\frac{(4+h)^2-0}{h}\ \text{questo limite non esiste.}
\]

giarri1
Perché non sapendo come scrivere questo codice ho copiato da un altro thread (il primo che ho trovato con i limiti), però nel primo ho cambiato, nel secondo no, correggo è una svista da copiaincolla :D

Due ultime domande per vedere se ho afferrato:
1 )Espandendo quel limite (che hai scritto tu) correttamente sarebbe quindi: $lim_((h)rarr(0)) (16+h^2+8*h-0)/h$ è giusto?
2) Quindi quando vado a sviluppare quel quadrato non posso vedere il quadrato del primo termine come una funzione? Essendo x^2 pensavo stupidamente poterlo vedere come f(x).
in partica sommavo più funzioni :( tuttavia non capisco il perché non si faccia così :oops:

Grazie per questi aiuti

dissonance
"giarri":

1 )Espandendo quel limite (che hai scritto tu) correttamente sarebbe quindi: $lim_((h)rarr(0)) (16+h^2+8*h-0)/h$ è giusto?
Insomma stai dicendo che non sai calcolare \((4+h)^2\)? Non hai bisogno di una conferma. Sii sicuro di te.
2) Quindi quando vado a sviluppare quel quadrato non posso vedere il quadrato del primo termine come una funzione? Essendo x^2 pensavo stupidamente poterlo vedere come f(x).
in partica sommavo più funzioni :( tuttavia non capisco il perché non si faccia così :oops:

Il tuo dubbio è a livello di limiti e non di derivate. Potresti calcolare il limite seguente, per favore?
\[
\lim_{x\to 0} f(x),\qquad \text{dove }f(x)=\begin{cases} 0, & x\ne 0 \\ 1, & x=0.\end{cases}\]
Scrivi qui tutti i passaggi.

giarri1
"dissonance":

Insomma stai dicendo che non sai calcolare \((4+h)^2\)? Non hai bisogno di una conferma. Sii sicuro di te.

In realtà mi sono espresso male. Stavo chiedendo perché se ho una funzione $f(x)=x^2$ applicata in $x=(m+4)$ quindi: $f(m+4)$, essendo la funzione $f(m+4)=(m+4)^2$ e svolgimento del binomio: $(x+m)^2=[x^2]+m^2+2mx$, non potessi vedere il termine x^2 (che ho messo tra parentesi quadre) come una f(x) con f(x)=x^2. Scomporre la funzione in sostanza.
Era questo che volevo dire nello svolgimento al numeratore

"dissonance":

Il tuo dubbio è a livello di limiti e non di derivate.

Non c'entrava con la domanda sulle funzioni ma hai ragione, a scuola ne feci pochissimi in classe, ed ora son stati spiegati in una settimana dal professore e ora è già alle derivate, non capisco come apprenderli in poco tempo, vedo che tutti sanno già farli giungendo da uno scientifico ma nessuno che sa spiegarmi come si facciano. Mi dicono: "si vedono" e io non vedo nulla. Anzi se qualcuno avesse dritte le accolgo volentieri, amo analisi ho scoperto, ma sono una capra!

"dissonance":
Potresti calcolare il limite seguente, per favore?

Così su due piedi direi limx→0f(x)=limx→0 0=0

Ti ringrazio per aiutarmi!

dissonance
Esatto. Il punto teorico è questo teorema:

Teorema. Se \(I\) è un intervallo, \(x_0\in I\) e \(f\colon I\to \mathbb R\) e \(g\colon I\to \mathbb R\) sono due funzioni con la proprietà che \(f(x)=g(x)\) per ogni \(x\ne x_0\), allora
\[
\lim_{x\to x_0} f(x)=\lim_{x\to x_0} g(x), \]
nel senso che uno dei due limiti esiste se e solo se esiste l'altro, e in tal caso, essi sono uguali.

All'atto pratico, questo teorema significa che se devi calcolare \(\lim_{x\to x_0 } f(x)\) e conosci l'espressione analitica di \(f\) in un intervallo privato di un punto, come negli esempi precedenti, è tale espressione che devi considerare al momento del calcolo. Quindi, se
\[
f(x)=\begin{cases} x^2,& x\ne 4\\ 0, & x=0,\end{cases}
\]
allora devi ragionare sull'espressione
\[
\frac{f(4+h)-f(4)}{h}\qquad h\ne 0, \]
perché il limite è per \(h\to 0\). Tale espressione è uguale a
\[
\frac{(4+h)^2}{h},\qquad h\ne 0.\]
A questo punto, non c'è più da ragionare, non c'è più da pensare

[...] Stavo chiedendo perché se ho una funzione f(x)=x2 applicata in x=(m+4), essendo lo svolgimento del binomio: [...]

A questo punto devi solo tacere e calcolare.

giarri1
Ma mi sa che sto continuando a non riuscire a spiegarmi :( perdonami davvero!

Ho capito quello che mi hai detto sul limite e lo condivido, uno fa +inf e l'altro -inf quindi non esiste poiche destroe sinistro non coincidono, inotre valuto la funzione tramite la definizione analitica. Nel senso, il problema me lo avevi già risolto nella 2 risposta grazie alla tua chiarezza :)
Ti ringrazio anche per questa spiegazione ancora più formale, che aiuta a riordinare le idee..

Io volevo chiederti un'altra cosa del tutto diversa, tabula rasa, come fosse un altro post dove parlo di funzioni in generale, nessun limite di mezzo:


In realtà mi sono espresso male. Stavo chiedendo perché se ho una funzione $f(x)=x^2$ applicata in $x=(m+4)$ quindi: $f(m+4)$, essendo la funzione $f(m+4)=(m+4)^2$ e svolgimento del binomio: $(x+m)^2=[x^2]+m^2+2mx$, non potessi vedere il termine x^2 (che ho messo tra parentesi quadre) come una f(x) con f(x)=x^2. Scomporre la funzione in sostanza.
Era questo che volevo dire nello svolgimento al numeratore

dissonance
Mmmmhhhhh non è una domanda ben posta, non penso sia una buona idea continuare la discussione in questa direzione. Cambia esercizio e rifletti su qualcos'altro, secondo me.

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