Delta di dirac
la delta di dirac è localmente integrabile? è una distribuzione regolare?
Risposte
Formalmente:
$int_(-oo)^(+oo) delta(x)Phi(x) dx = Phi(0)$
viene anche denominata funzione impulso e un poco meno formalmente:
$int_(-oo)^(+oo) delta(x) dx = 1$
Ricordo che:
"Una distribuzione T si dice regolare se esiste una funzione $f$ localmente integrabile tale che, per ogni funzione $Phi$ a supporto compatto, valga:
$:= int f(x)Phi(x)dx$"
Che pare proprio possa essere la nostra funzione $delta(x)$.
$int_(-oo)^(+oo) delta(x)Phi(x) dx = Phi(0)$
viene anche denominata funzione impulso e un poco meno formalmente:
$int_(-oo)^(+oo) delta(x) dx = 1$
Ricordo che:
"Una distribuzione T si dice regolare se esiste una funzione $f$ localmente integrabile tale che, per ogni funzione $Phi$ a supporto compatto, valga:
$
Che pare proprio possa essere la nostra funzione $delta(x)$.
"ayeyye":
la delta di dirac è localmente integrabile? è una distribuzione regolare?
La delta di dirac non è una funzione quindi non ha senso parlare di funzione localmente sommabile....
"clrscr":
[quote="ayeyye"]la delta di dirac è localmente integrabile? è una distribuzione regolare?
La delta di dirac non è una funzione quindi non ha senso parlare di funzione localmente sommabile....[/quote]
si, infatti volevo la conferma che non viene considerata come una funzione.
La $delta$ è il tipico esempio di distribuzione non regolare: infatti si prova che non esiste alcuna $f\in L_(loc)^1(RR^n)$ tale che $\langle phi,delta \rangle =\int_(RR^n) phi*f" d"m$ per ogni funzione test $phi$.
Non sono ancora convinto... mi potete indirizzare su qualche approfondimento???
Grazie.
Grazie.
Ingegnere, vero Lord K? 
Si vede dal fatto che pensi alla \(\delta\) come ad una funzione...
Dim.: Denotiamo con $o$ il vettore nullo di $RR^n$ e con $m$ la misura di Lebesgue di $RR^n$.
Supponiamo che, per assurdo, esista $f\in L_(loc)^1(RR^n)$ tale che per ogni $phi in C_c^oo(RR^n)$ risulti $phi(o)=:\langle delta,phi \rangle =\int_(RR^n) f*phi" d"m$.
Per fissato $a>0$ poniamo:
$eta_n(x):=\{(e^(a^2/(|x|^2-a^2)), " se " |x|
di modo che:
1) per ogni $a>0$ si ha $\eta_a \in C_c^oo(RR^n)$, $"supp" eta_a =\bar(B)(o;a)$* e $\langle delta,eta_a \rangle =eta(o;a)=1/e$;
2) per ogni $a>0$ ed $x\in RR^n$, $|\eta_a(x)|<=1/e$;
3) per ogni $x\in RR^n$, $lim_(a\to 0^+) \eta_a(x)=\{(1/e, " se " x=o),(0, " altrimenti"):}$.
Scegliendo di far variare il parametro $a$ tra i valori della successione $(1/2^n)$, otteniamo la successione di funzioni test di termine generale $phi_n=eta_(1/2^n)$: le 1) - 3) implicano che la $(phi_n)$ gode delle seguenti proprietà:
a) per ogni $n\in NN$, $"supp" phi_n=\bar(B)(o;1/2^n)\subseteq \bar(B)(o;1)$ e $\langle delta,phi_n \rangle =eta(o;1/2^n)=1/e$;
b) per ogni $n \in NN$ ed $x\in RR^n$, $|phi_n(x)|<=1/e$;
c) per ogni $x\in RR^n$, $lim_n phi_n(x)=\{(1/e, " se " x=o),(0, " altrimenti"):}$.
Poiché, per ogni indice $n$, risulta $\int_(RR^n) f*phi_n" d"m=\int_(\bar(B)(o;1))f*phi_n" d"m$ e poiché la successione di funzioni sommabili $(f*phi_n)$ è maggiorata in modulo dalla funzione sommabile $1/e*|f|$ in $\bar(B)(o;1)$, si può applicare il Teorema della convergenza dominata per stabilire che:
$lim_n \int_(RR^n)f*phi_n" d"m=lim_n \int_(\bar(B)(o;1)) f*phi_n" d"m=\int_(\bar(B)(o;1)) f*(lim_n phi_n)" d"m=0\quad$,
la nullità dell'ultimo integrale essendo garantita dal fatto che il limite delle $phi_n$ è q.o. nullo in $RR^n$ (ed a maggior ragione in $\bar(B)(o;1)$).
Ciò però è assurdo, perchè contrasta con la seconda delle a).
__________
* Qui il simbolo $"supp"$ denota il supporto di una funzione.

Si vede dal fatto che pensi alla \(\delta\) come ad una funzione...
La $delta$ di Dirac è una distribuzione singolare, ovvero non esiste alcuna $f\in L_(loc)^1(RR^n)$ tale che $\langle delta, phi\rangle =\int_(RR^n) f*phi " d"m$ per ogni $\phi \in C_c^oo(RR^n)$.
Dim.: Denotiamo con $o$ il vettore nullo di $RR^n$ e con $m$ la misura di Lebesgue di $RR^n$.
Supponiamo che, per assurdo, esista $f\in L_(loc)^1(RR^n)$ tale che per ogni $phi in C_c^oo(RR^n)$ risulti $phi(o)=:\langle delta,phi \rangle =\int_(RR^n) f*phi" d"m$.
Per fissato $a>0$ poniamo:
$eta_n(x):=\{(e^(a^2/(|x|^2-a^2)), " se " |x|
di modo che:
1) per ogni $a>0$ si ha $\eta_a \in C_c^oo(RR^n)$, $"supp" eta_a =\bar(B)(o;a)$* e $\langle delta,eta_a \rangle =eta(o;a)=1/e$;
2) per ogni $a>0$ ed $x\in RR^n$, $|\eta_a(x)|<=1/e$;
3) per ogni $x\in RR^n$, $lim_(a\to 0^+) \eta_a(x)=\{(1/e, " se " x=o),(0, " altrimenti"):}$.
Scegliendo di far variare il parametro $a$ tra i valori della successione $(1/2^n)$, otteniamo la successione di funzioni test di termine generale $phi_n=eta_(1/2^n)$: le 1) - 3) implicano che la $(phi_n)$ gode delle seguenti proprietà:
a) per ogni $n\in NN$, $"supp" phi_n=\bar(B)(o;1/2^n)\subseteq \bar(B)(o;1)$ e $\langle delta,phi_n \rangle =eta(o;1/2^n)=1/e$;
b) per ogni $n \in NN$ ed $x\in RR^n$, $|phi_n(x)|<=1/e$;
c) per ogni $x\in RR^n$, $lim_n phi_n(x)=\{(1/e, " se " x=o),(0, " altrimenti"):}$.
Poiché, per ogni indice $n$, risulta $\int_(RR^n) f*phi_n" d"m=\int_(\bar(B)(o;1))f*phi_n" d"m$ e poiché la successione di funzioni sommabili $(f*phi_n)$ è maggiorata in modulo dalla funzione sommabile $1/e*|f|$ in $\bar(B)(o;1)$, si può applicare il Teorema della convergenza dominata per stabilire che:
$lim_n \int_(RR^n)f*phi_n" d"m=lim_n \int_(\bar(B)(o;1)) f*phi_n" d"m=\int_(\bar(B)(o;1)) f*(lim_n phi_n)" d"m=0\quad$,
la nullità dell'ultimo integrale essendo garantita dal fatto che il limite delle $phi_n$ è q.o. nullo in $RR^n$ (ed a maggior ragione in $\bar(B)(o;1)$).
Ciò però è assurdo, perchè contrasta con la seconda delle a).

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* Qui il simbolo $"supp"$ denota il supporto di una funzione.
Ingegnere, vero Lord K?
Siccome mi sento in obbligo di difendere la categoria dai soprusi dei matematici

$(:delta_(x_0) , phi$ $rangle$$= int_("supp"phi) phi "d"mu_(x_0)$,
dove $mu_(x_0)$ è la misura che prende il valore 1 sull'insieme ${x_0}$ e il valore $0$ sui compatti disgiunti da $x_0$.
In effetti $delta=delta_o$ è il funzionale lineare continuo su $C_c(RR^n)$ individuato dalla misura $mu_o$ (detta anche misura di Dirac centrata in $o$) definita dall'assegnazione:
$mu_o(E):=\{(1, " se " o\in E),(0, " altrimenti"):}$.
La $mu_o$ è unica per via del Teorma di rappresentazione di Riesz.
$mu_o(E):=\{(1, " se " o\in E),(0, " altrimenti"):}$.
La $mu_o$ è unica per via del Teorma di rappresentazione di Riesz.
"Gugo82":
Ingegnere, vero Lord K?
Si vede dal fatto che pensi alla $delta$ come ad una funzione...
Non lo prendo per un insulto

"Lord K":
[quote="Gugo82"]Ingegnere, vero Lord K?
Si vede dal fatto che pensi alla $delta$ come ad una funzione...
Non lo prendo per un insulto

Ah, ok...

P.S.: Non voleva essere un insulto, ma un'induzione, nemmeno tanto azzardata, dal fatto che l'errore di cui sopra è commesso quasi sempre dagli ingegneri (dato l'uso del simbolo erato $\int_(RR^n) delta(x)*phi(x)" d"x$ che di frequente si fa nelle applicazioni della teoria delle distibuzioni).
comunque la funzione non esiste al di là di notazioni varie, perchè anche definendo una funzione =1 in un punto e 0 altrove, l'integrale fa sempre 0. concordo che è sbagliato scrivere $int_RRdelta(x)*phi(x)$ non essendo delta(x) una funzione ma una distribuzione.
No, non è sbagliato scrivere quello, è sbagliato metterci il $dx$, Gugo82 si riferiva a quello, questa discussione è già stata fatta una volta. Il $dx$ indica l'integrazione rispetto alla misura di Lebesgue, ma la $\delta$ è già la misura rispetto a cui integri.