Definizione di integrale curvilineo di una funzione

Francesco712
La definizione di integrale su una curva di una funzione mi ha sempre fatto pensare per la presenza del modulo \(\displaystyle |\varphi'(t)| \) del vettore tangente. Mi verrebbe più naturale definire l'integrale curvilineo semplicemente come \(\displaystyle \int_a^b f(\varphi(t))dt\) in cui c'è comunque traccia della curva \(\displaystyle \varphi \), invece del corretto \(\displaystyle \int_a^bf(\varphi(t))|\varphi'(t)|dt \)
Ricordo che nel caso in cui si prende come parametro l'ascissa curvilinea \(\displaystyle s \) il vettore tangente diventa un versore e quindi il modulo scompare, ma la definizione generale è quella con il modulo che io sarei sempre tentato a non considerare.
Trattandosi di una definizione l'ho sempre accettata così com'è, ma sentirei il bisogno di giustificarla.

Risposte
dissonance
Ti serve per avere invarianza per cambiamenti di parametrizzazione. Altrimenti l'integrale dipenderebbe anche dalla particolare parametrizzazione scelta per la curva.

lordb
Io lo vedo come la radice del graamiano(:= determinante della matrice di Graam) dove i vettori che la costituiscono (in prodotto scalare evidentemente) sono le derivate parziali della parametrizzazione:

$int_(phi(D))f *ds=int_D f(phi(t))*sqrt(gamma_(phi'(t)))dt$

Poichè abbiamo un solo parametro si ha la semplice derivata di una funzione vettoriale, dunque la matrice di Graam è :

$G=()=(||phi'(t)||^2)$

$gamma_(phi'(t))=det(G)=||phi'(t)||^2$


$int_(phi(D))f *ds=int_D f(phi(t))*sqrt(gamma_(phi'(t)))dt=int_D f(phi(t))*||phi'(t)||dt$

La radice del graamiano funge da coefficiente di dilatazione della misura quando si integra su sottovarietà, altrimenti si usa il valore assoluto dello jacobiano.

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