Come stimare la somma di una serie

dissonance
Vorrei poter stimare la successione $a_m=sum_{n=0}^infty(n^m)/(e^(deltan))$, con $delta>0$. Che strumenti ho a mia disposizione? L'unica cosa che mi è venuta in mente è di trovare una funzione dipendente dal parametro $m$ in modo tale che $(n^m)/(e^(deltan))=int_n^(n+1)f_m(t)"dt"$, così che $a_m=sum_{n=0}^inftyint_n^(n+1)f_m(t)"dt"=int_0^(infty)f_m(t)"dt"$. Naturalmente nella speranza che l'integrale si possa calcolare più facilmente...

Ma mi sembra troppo macchinoso. Posso fare di meglio? Probabilmente integrando per parti si riesce a calcolare $int_0^infty(t^m)/(e^(deltat))"dt"$. Può servire?

Risposte
dissonance
Qui c'è qualcosa di molto banale che però non so e che temo mi attirerà addosso un altro shampoo, se Fioravante Patrone passa di qua... :-)

Perché il punto è questo: io avrei bisogno di dire che $a_m=O((m!)/r^m)$ per qualche $r>0$. Guarda caso, se calcolo l'integrale $int_0^infty(t^m)/(e^(deltat))"dt"$ viene fuori proprio $(m!)/(delta^(m+1))$. Rimane da dimostrare che $a_m$ e la successione degli integrali $b_m=int_0^infty(t^m)/(e^(deltat))"dt"$ sono dello stesso ordine di grandezza.

E questo è il "criterio di confronto con integrale"... Però lì mi pare servisse che $(t^m)/(e^(deltat))$ fosse decrescente. Posso farne a meno?

gugo82
Probabilmente il criterio funziona anche se la funzione integranda è definitivamente decrescente... Insomma dovresti vedere se è possibile modificare la dimostrazione del "criterio di confronto integrale" inserendo la nuova ipotesi.


P.S.: Evidentemente $("d")/("d"t)[t^m/e^(delta t)]=t^(m-1)/e^(delta t)*(m-delta t)<0$ se e solo se $t>m/delta$, quindi la tua integranda è definitivamente decrescente per ogni fissato $m$.

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Ti ringrazio!

Per essere sincero stavo pensando ad un "teorema":
Sia $f_m:[0, infty)\to[0, infty)$ una successione di funzioni continue e tali che tutti gli integrali $int_0^inftyf_m(t)"dt"$ sono convergenti. Allora, detta $S_m=sum_{n=0}^inftyf_m(n)$ e $I_m=int_0^inftyf_m(t)"dt"$, risulta che le due successioni sono equivalenti al limite per $m\toinfty$.
Pensavo che fosse vero e ovvio, ma mi è venuto in mente che mi sbagliavo: una funzione come questa:
è continua, si può integrare e l'integrale risulta convergente (sotto opportune ipotesi) ma se sommiamo i valori che assume nei numeri interi otteniamo certamente $+infty$. Lo scrivo sul forum, magari può servire a qualcuno.

Va bene. Quindi alla luce del tuo post, posso dire che una ricettina facile non c'è. Nel nostro caso, vediamo che la somma della serie a partire da un $n$ sufficientemente grande è certamente $<=$ dell'integrale con un punto iniziale sufficientemente grande. Il resto (la somma degli altri $n$ e l'integrale da $0$ al punto iniziale) invece verifica una disuguaglianza opposta. Ma è un problema che credo di avere risolto: basta aggiungere $max(t^m)/(e^(deltat))$ all'integrale per renderlo più grande della somma. A occhio mi pare che si ottenga una stima sufficiente. Comunque la cosa importante è che io abbia capito almeno che cosa fare.

ViciousGoblin
Mi pare che, se $f(x)\geq 0$ (e forse anche se cambia segno, purche' vada a zero all'infinito) sia vero che

$\sum_{n=0}^\infty f(n)=\int_{0}^\infty f([x]) dx$

dove $[x]$ e' la parte intera di $x$. Quindi se $f$ e' decrescente, essendo $x-1<[x]\leq x$, si ottiene

$\int_{0}^\infty f(x-1) dx\leq\sum_{n=0}^\infty f(n)\leq\int_{0}^\infty f(x) dx$

da cui il solito criterio. Pero' anche se $f$ non e' decrescente, si puo' ottenere qualcosa di utile.
Nel tuo caso, sempre usando la disuguaglianza per la parte intera, io avrei detto che

$\int_0^\infty\frac{(x-1)^m}{e^{\delta x}} dx \leq \sum_{n=0}^\infty \frac{n^m}{e^{\delta n}} \leq\int_0^\infty\frac{x^m}{e^{\delta(x-1)}} dx$

che dovrebbe darti una buona stima.

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@V.G.: Poiché non so più come ringraziarti a parole mie, lo faccio con una citazione:

Questa vostra conclusione molto mi piace et ve ne ringratio assai.

:-)

(La frase l'ho pescata su un libro di geometria risalente alla scuola superiore. Un certo Misser Bernardino ringrazia così Tartaglia che gli ha dimostrato un teorema sui triangoli.)

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