Relazione d'ordine incomprensibile
mi sono imbattuto in questo esercizio
" avendo l'insieme $A=(a,b,c,d)$ e considerando la relazione $R={(b,b),(b,c),(b,a),(b,d),(a,a),(c,c),(d,d)}$ su a dire se questa è una rel.d'ordine. stabilire se $X=(b,c)$ abbia minoranti, maggioranti, massimo e minimo"
ora come da titolo non so cosa fare dato che non ho capito di che relazione si tratta
chi gentilmente può spiegarmi come svolgerlo?
grazie
" avendo l'insieme $A=(a,b,c,d)$ e considerando la relazione $R={(b,b),(b,c),(b,a),(b,d),(a,a),(c,c),(d,d)}$ su a dire se questa è una rel.d'ordine. stabilire se $X=(b,c)$ abbia minoranti, maggioranti, massimo e minimo"
ora come da titolo non so cosa fare dato che non ho capito di che relazione si tratta
chi gentilmente può spiegarmi come svolgerlo?
grazie

Risposte
Conosci la definizione di relazione (generica)?
EDIT specifico che intendo la definizione insiemistica di relazione.
EDIT specifico che intendo la definizione insiemistica di relazione.
"Epimenide93":
Conosci la definizione di relazione (generica)?
EDIT specifico che intendo la definizione insiemistica di relazione.
sinceramente non ne hanno parlato, potresti spiegarmela tu per favore?
Dato un insieme\(\displaystyle A \) si definisce relazione su \(\displaystyle A \) un qualsiasi \( \displaystyle \mathcal{R} \subseteq A \times A \), cioè una relazione non è altro che un generico insieme di coppie ordinate di elementi di \(\displaystyle A \).
\(\displaystyle \forall a \in A \,, \ \forall b \in A \) si scrive \(\displaystyle a \mathcal{R} b \iff (a,b) \in \mathcal{R} \), e si dice che due elementi sono in relazione (secondo \(\displaystyle \mathcal{R} \) ) tra loro. In altre parole due elementi di un insieme sono in relazione tra loro se la relativa coppia ordinata sta nel sottoinsieme di \( \displaystyle A \times A \) che definisce la relazione.
Alla luce di questa definizione, ripensa agli assiomi di relazione d'ordine, prova ad interpretarli in termini di coppie ordinate e appartenenza ad \(\displaystyle \mathcal{R} \) visto come sottoinsieme di \( \displaystyle A \times A \), dopodiché prova a svolgere l'esercizio. Se qualcosa non ti è chiaro, chiedi pure!
Queste sono cose che puoi trovare su qualsiasi buon testo di Algebra. Ti consiglio Herstein - Algebra
\(\displaystyle \forall a \in A \,, \ \forall b \in A \) si scrive \(\displaystyle a \mathcal{R} b \iff (a,b) \in \mathcal{R} \), e si dice che due elementi sono in relazione (secondo \(\displaystyle \mathcal{R} \) ) tra loro. In altre parole due elementi di un insieme sono in relazione tra loro se la relativa coppia ordinata sta nel sottoinsieme di \( \displaystyle A \times A \) che definisce la relazione.
Alla luce di questa definizione, ripensa agli assiomi di relazione d'ordine, prova ad interpretarli in termini di coppie ordinate e appartenenza ad \(\displaystyle \mathcal{R} \) visto come sottoinsieme di \( \displaystyle A \times A \), dopodiché prova a svolgere l'esercizio. Se qualcosa non ti è chiaro, chiedi pure!
Queste sono cose che puoi trovare su qualsiasi buon testo di Algebra. Ti consiglio Herstein - Algebra

"Epimenide93":
Dato un insieme\(\displaystyle A \) si definisce relazione su \(\displaystyle A \) un qualsiasi \( \displaystyle \mathcal{R} \subseteq A \times A \), cioè una relazione non è altro che un generico insieme di coppie ordinate di elementi di \(\displaystyle A \).
\(\displaystyle \forall a \in A \,, \ \forall b \in A \) si scrive \(\displaystyle a \mathcal{R} b \iff (a,b) \in \mathcal{R} \), e si dice che due elementi sono in relazione (secondo \(\displaystyle \mathcal{R} \) ) tra loro. In altre parole due elementi di un insieme sono in relazione tra loro se la relativa coppia ordinata sta nel sottoinsieme di \( \displaystyle A \times A \) che definisce la relazione.
Alla luce di questa definizione, ripensa agli assiomi di relazione d'ordine, prova ad interpretarli in termini di coppie ordinate e appartenenza ad \(\displaystyle \mathcal{R} \) visto come sottoinsieme di \( \displaystyle A \times A \), dopodiché prova a svolgere l'esercizio. Se qualcosa non ti è chiaro, chiedi pure!
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stando a questo ho provato a risolvere l'esercizio in questo modo(spero sia corretto):
riflessiva=$aRa=(a,a)€R$ dimostrata perchè la coppia è presente nella relazione
antis.=$aRb=(a,b)€R$, $bRa=(b,a)€R$=> b=a (anche se la prima coppia non è contenuta nella relazione)
transitiva=$aRb=(a,b)€R$,$bRc=(b,c)€R$=>$(a,c)€R$
per la questione del minimo massimo,ecc:
$X=(b,c)$ min=$a€X$,$per ognix€X$, $aRx$=b per via delle coppie bb e bc nella relazione
max=$a€X$,$per ognix€X$, $xRa$=c per via delle coppie cc e bc nella relazione
maggiorante=$a€A$,$per ognix€X$, $xRa$=non ce ne sono
minorante=$a€A$,$per ognix€X$, $aRx$=non ce ne sono
grazie per le risposte

Direi che ci sei
Solo, essendo \( b \) il minimo di \( A \) è anche minorante di qualsiasi suo sottoinsieme, quindi in particolare è minorante anche di \( X \).
Qualche dritta "formale", ricorda di mettere il quantificatore universale ( \( \forall \) ) nell'esporre gli assiomi di relazione d'ordine, in quanto queste devono valere per tutti gli elementi/coppie/3-ple dell'insieme e cerca di scrivere sempre gli insiemi con le graffe, le tonde di solito si usano per molte altre cose (sono già tendenzialmente ambigue), è formalmente scorretto usarle anche per rappresentare gli elementi di un insieme, perché confonde molto le idee.
Saluti

Solo, essendo \( b \) il minimo di \( A \) è anche minorante di qualsiasi suo sottoinsieme, quindi in particolare è minorante anche di \( X \).
Qualche dritta "formale", ricorda di mettere il quantificatore universale ( \( \forall \) ) nell'esporre gli assiomi di relazione d'ordine, in quanto queste devono valere per tutti gli elementi/coppie/3-ple dell'insieme e cerca di scrivere sempre gli insiemi con le graffe, le tonde di solito si usano per molte altre cose (sono già tendenzialmente ambigue), è formalmente scorretto usarle anche per rappresentare gli elementi di un insieme, perché confonde molto le idee.
Saluti

ok grazie ma per la proprietà antis.è dimostrata anche se la coppia a,b non è contenuta in R ?
È proprio per quello che è antisimmetrica. Stai supponendo (implicitamente) \( a \ne b \), se in \( \mathcal{R} \) fossero presenti sia \( (a,b) \) che \( (b,a) \) vorrebbe dire che \(\displaystyle a \mathcal{R} b \ {\rm e} \ b \mathcal{R} a \ {\rm con} \ a \ne b \), e cioè, avresti trovato un controesempio al fatto che \(\displaystyle \mathcal{R} \) sia antisimmetrica. La proprietà antisimmetrica si può esprimere equivalentemente come \(\displaystyle \forall x \forall y \in A \,, \ (x,y) \in \mathcal{R} \Rightarrow (y,x) \not\in \mathcal{R} \). Prova a pensarci.