Radici doppie

ladepie
io ho provato per la seconda parte a calcolare tutta la r-esima derivata che è data da una formula che è simile alla formula per i coefficienti binomiali. Però poi mi sono perso.

Negli appunti suggerisce di andare con l'induzione. Si dimostra il caso in cui la molteplicità è due pero' poi non so come continuare

(VEDI ANCHE 3° Post)

Risposte
Studente Anonimo
Studente Anonimo
Ti capisco.

Figurati che io ho provato per la quinta parte ma non sono riuscito ad integrare.

ladepie
http://yfrog.com/5bnuovoimmaginebitmap5j

credevo di averlo messo il link

ladepie
ho trovato forse una dim alternativa...

consideriamo prima di tutto le ipotesi: un polinomio $a(x)=(x-\rho)^r \cdot q(x)$ e $q(x)\not=0$ quindi $x-\rho$ non divide $q(x)$.

consideriamo la formula per la derivata all'ordine n di un prodotto di due funzioni:

$D^(n) (f \cdot g) = \sum_{k=0}^n \alpha_k f^{(r-k)} \cdot g^{(k)} $ dove $\alpha_k$ sono i coefficienti binomiali n su k.


Ora vediamo la derivata r-esima di $a(x)$

$D^(r) [(x-\rho)^r] \cdot q(x) + \alpha_1 \cdot D^(r-1) [(x-\rho)^r] \cdot q^{(1)}(x) + \alpha_1 \cdot D^(r-2) [(x-\rho)^r] \cdot q^{(2)}(x) + ... + D^(0) [(x-\rho)^r] \cdot q^{(r)}(x) =$
$= q(x) + \sum_{k=1}^r \alpha_k \cdot (x-\rho)^{r-r+k} \cdot q^{(k)}(x) = q(x) + \sum_{k=1}^r \alpha_k \cdot (x-\rho)^{k} \cdot q^{(k)}(x)$

Tale polinomio è composto dalla somma fra q(x) che calcolato in $\rho$ da una quantità di sicuro diverso da zero per ipotesi e fra la sommatoria che in ogni addendo ha sempre termini in $(x-\rho)$ elevato un intero k compreso fra 1 ed r, e che quindi annullano tutta la sommatoria.

Questo non può accadere se calcoliamo la derivata di a(x) con indice strettamente minore di r.
Dobbiamo solo provare che nella

$z_{r'} (x) = \sum_{k=1}^{r'} \alpha_k \cdot D^{(r'-k)}[(x-\rho)^{r}] \cdot q^{(k)}(x)$ con $r'
l'espressione $D^{(r'-k)}[(x-\rho)^{r}]$ sia diversa da 1 per ogni k e per ogni r' minore di r.

$D^{(r'-k)}[(x-\rho)^{r}]=(x-\rho)^{r-r'+k}$. Bisogna provare che in tali condizioni r-r'+k sia sempre diverso da zero.
Ciò è vero perchè r-r' è sempre positivo e mai zero, e k è sempre positivo o uguale a zero.
Quindi con $r'
Vedete se può andare bene cosi' senza usare l'induzione

Studente Anonimo
Studente Anonimo
Con l'induzione può risultare più facile.

Se $g(x)$ ha $a$ come radice di molteplicità $h$ allora $g(x)=(x-a)^h f(x)$ con $f(a) ne 0$. La derivata è $(x-a)^{h-1}(h f(x)+(x-a)f'(x))$, quindi ha $a$ come zero di molteplicità $h-1$. Per ipotesi induttiva ciò significa che tutte le derivate di $g'$ fino alla $h-2$-esima sono zero in $a$ ma non la $h-1$-esima, in altre parole tutte le derivate di $g$ fino alla $h-1$-esima sono zero in $a$ ma non la $h$-esima.

Viceversa supponiamo che $g(x)$ abbia tutte le derivate zero in $a$ fino alla $h-1$-esima ma non zero in $a$ per la $h$-esima. Allora $g'(x)$ ha tutte le derivate zero in $a$ fino alla $h-2$-esima ma non zero in $a$ per la $h-1$-esima. Per ipotesi induttiva $g'(x)$ ha $a$ come zero di molteplicità $h-1$, scriviamo $g'(x)=(x-a)^{h-1}t(x)$. Scrivendo $g(x)=(x-a)^kl(x)$ dove $k$ è la molteplicità dello zero $a$ di $g$, abbiamo $g'(x)=k (x-a)^{k-1}l(x)+(x-a)^kl'(x)=(x-a)^{h-1} t(x)$. Segue che $k le h$ e siccome $x-a$ non divide $l(x)$ si deve avere $k=h$.

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