Numero di relazioni antisimmetriche
Ho il seguente esercizio.
Sia A un insieme con $ |A| = n $ . Quante sono le relazioni antisimmetriche su A?
Sul libro la soluzione è $ 2^n*3^((n^2-n)/2) $ .
La mia soluzione appare diversa da quella del libro. Le due coincidono per $ n=1 $ e $ n=2 $ ma poi già per $ n=3 $ non coincidono. Do la mia soluzione nella speranza di capire perché la mia è sbagliata.
Innanzitutto parto dall'osservazione (sbagliata?) che ogni relazione su $ A $ è antisimmetrica o simmetrica o entrambe.
Nessuna relazione può non essere né simmetrica né antisimmetrica. Infatti, ogni relazione non simmetrica è antisimmetrica e ogni relazione non antisimmetrica è simmetrica.
Le relazioni che sono sia simmetriche che antisimmetriche sono tutte e sole le relazioni i cui elementi sono di tipo $ (x,x) $ .
Dunque dal momento che: {relazioni su A}= {simmetriche} $ uu $ {antisimmetriche} avrò:
numero relazioni antisimmetriche = numero relazioni totali - numero simmetriche + intersezione tra simm. e antisimm. (cioè quelle i cui elementi siano solo di tipo $ (x,x) $ ).
Le relazioni totali sono tutti i sottoinsiemi di $ A^2 $ quindi $ 2^(n^2) $ . Le relazioni simmetriche sono invece $ 2^n*2^((n^2-n)/2) $ ( era un esercizio precedente). Il numero di relazioni ottenibili con elementi di tipo $ (x,x) $ è $ 2^n $ .
La mia soluzione è quindi $ 2^(n^2)+2^n*2^((n^2-n)/2)-2^n $ .
Dove sbaglio secondo voi?
Sia A un insieme con $ |A| = n $ . Quante sono le relazioni antisimmetriche su A?
Sul libro la soluzione è $ 2^n*3^((n^2-n)/2) $ .
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La mia soluzione appare diversa da quella del libro. Le due coincidono per $ n=1 $ e $ n=2 $ ma poi già per $ n=3 $ non coincidono. Do la mia soluzione nella speranza di capire perché la mia è sbagliata.
Innanzitutto parto dall'osservazione (sbagliata?) che ogni relazione su $ A $ è antisimmetrica o simmetrica o entrambe.
Nessuna relazione può non essere né simmetrica né antisimmetrica. Infatti, ogni relazione non simmetrica è antisimmetrica e ogni relazione non antisimmetrica è simmetrica.
Le relazioni che sono sia simmetriche che antisimmetriche sono tutte e sole le relazioni i cui elementi sono di tipo $ (x,x) $ .
Dunque dal momento che: {relazioni su A}= {simmetriche} $ uu $ {antisimmetriche} avrò:
numero relazioni antisimmetriche = numero relazioni totali - numero simmetriche + intersezione tra simm. e antisimm. (cioè quelle i cui elementi siano solo di tipo $ (x,x) $ ).
Le relazioni totali sono tutti i sottoinsiemi di $ A^2 $ quindi $ 2^(n^2) $ . Le relazioni simmetriche sono invece $ 2^n*2^((n^2-n)/2) $ ( era un esercizio precedente). Il numero di relazioni ottenibili con elementi di tipo $ (x,x) $ è $ 2^n $ .
La mia soluzione è quindi $ 2^(n^2)+2^n*2^((n^2-n)/2)-2^n $ .
Dove sbaglio secondo voi?
Risposte
Dai ragazzi datemi una mano
Beh ci sono relazioni che non sono né simmetriche né antisimmetriche. Per lo stesso motivo ci sono matrici che non sono simmetriche e non sono antisimmetriche: basta scegliere due elementi [tex]a,b[/tex] distinti e decidere che [tex]a[/tex] è in relazione con [tex]b[/tex] e [tex]b[/tex] non è in relazione con [tex]a[/tex], poi sceglierne altri due [tex]c,d[/tex] distinti e decidere che sono in relazione nei due sensi.
Considera per esempio la relazione [tex]\rho[/tex] sull'insieme dei sottoinsiemi di un insieme finito [tex]X[/tex] definita da [tex]U \rho V[/tex] se e solo se [tex]|U| \leq |V|[/tex]. Questa ovviamente, escluso il caso in cui [tex]X[/tex] è vuoto o ha un solo elemento, non è simmetrica perché può succedere che sia [tex]|U| < |V|[/tex], e non è nemmeno antisimmetrica perché da [tex]|U| = |V|[/tex] non segue necessariamente [tex]U = V[/tex].
Se ne possono costruire altre partendo da un insieme [tex]A[/tex] e una particolare funzione [tex]f:A \to \mathbb{R}[/tex] e definendo la relazione [tex]\rho[/tex] su [tex]A[/tex] ponendo per [tex]x,y \in A[/tex], [tex]x \rho y[/tex] se e solo se [tex]f(x) \leq f(y)[/tex]. Questa relazione è sempre riflessiva, transitiva e pure totale (essendo [tex]\leq[/tex] riflessiva, transitiva e totale in [tex]\mathbb{R}[/tex]), ma non è simmetrica non appena [tex]f[/tex] assume più di un valore e non è antisimmetrica non appena [tex]f[/tex] non è iniettiva. Nel caso sopra ho scelto come [tex]A[/tex] parti di [tex]X[/tex] e come [tex]f[/tex] la funzione che assegna ad un insieme la sua cardinalità.
Più in generale data una funzione [tex]f:A \to B[/tex] se ho una relazione [tex]\rho[/tex] su [tex]B[/tex] posso definire una relazione [tex]\rho_f[/tex] su [tex]A[/tex] ponendo [tex]x \rho_f y[/tex] se e solo se [tex]f(x) \rho f(y)[/tex]. La corrispondenza [tex]\rho \mapsto \rho_f[/tex] preserva la riflessività, la transitività e la totalità ma come visto in generale non preserva la simmetria e l'antisimmetria. Preserva l'antisimmetria se e solo se preserva la simmetria, se e solo se [tex]f[/tex] è iniettiva. Inoltre per esempio è ben noto che ogni relazione di equivalenza è del tipo [tex]=_f[/tex] - dove la funzione [tex]f[/tex] è quella che associa un elemento alla sua classe di equivalenza. Quindi l'uguaglianza è in questo senso la relazione di equivalenza "archetipica"
non mi sono mai chiesto qual è la relazione d'ordine archetipica. Sì, mi sono dilungato troppo.
Considera per esempio la relazione [tex]\rho[/tex] sull'insieme dei sottoinsiemi di un insieme finito [tex]X[/tex] definita da [tex]U \rho V[/tex] se e solo se [tex]|U| \leq |V|[/tex]. Questa ovviamente, escluso il caso in cui [tex]X[/tex] è vuoto o ha un solo elemento, non è simmetrica perché può succedere che sia [tex]|U| < |V|[/tex], e non è nemmeno antisimmetrica perché da [tex]|U| = |V|[/tex] non segue necessariamente [tex]U = V[/tex].
Se ne possono costruire altre partendo da un insieme [tex]A[/tex] e una particolare funzione [tex]f:A \to \mathbb{R}[/tex] e definendo la relazione [tex]\rho[/tex] su [tex]A[/tex] ponendo per [tex]x,y \in A[/tex], [tex]x \rho y[/tex] se e solo se [tex]f(x) \leq f(y)[/tex]. Questa relazione è sempre riflessiva, transitiva e pure totale (essendo [tex]\leq[/tex] riflessiva, transitiva e totale in [tex]\mathbb{R}[/tex]), ma non è simmetrica non appena [tex]f[/tex] assume più di un valore e non è antisimmetrica non appena [tex]f[/tex] non è iniettiva. Nel caso sopra ho scelto come [tex]A[/tex] parti di [tex]X[/tex] e come [tex]f[/tex] la funzione che assegna ad un insieme la sua cardinalità.
Più in generale data una funzione [tex]f:A \to B[/tex] se ho una relazione [tex]\rho[/tex] su [tex]B[/tex] posso definire una relazione [tex]\rho_f[/tex] su [tex]A[/tex] ponendo [tex]x \rho_f y[/tex] se e solo se [tex]f(x) \rho f(y)[/tex]. La corrispondenza [tex]\rho \mapsto \rho_f[/tex] preserva la riflessività, la transitività e la totalità ma come visto in generale non preserva la simmetria e l'antisimmetria. Preserva l'antisimmetria se e solo se preserva la simmetria, se e solo se [tex]f[/tex] è iniettiva. Inoltre per esempio è ben noto che ogni relazione di equivalenza è del tipo [tex]=_f[/tex] - dove la funzione [tex]f[/tex] è quella che associa un elemento alla sua classe di equivalenza. Quindi l'uguaglianza è in questo senso la relazione di equivalenza "archetipica"
