Definizione di $mathbb(K)$-algebra
Cari ragazzi,
sto conducendo uno studio sui germi di funzioni e necessiterei di una definizione (abbastanza operativa) di $ mathbb(K) $-Algebra, quando $mathbb(K)$ è un campo. Ne ho trovate su alcuni testi in termini di omomorfismo di anelli, ma sarebbe gradito un vostro suggerimento.
Attendo Vostre.
sto conducendo uno studio sui germi di funzioni e necessiterei di una definizione (abbastanza operativa) di $ mathbb(K) $-Algebra, quando $mathbb(K)$ è un campo. Ne ho trovate su alcuni testi in termini di omomorfismo di anelli, ma sarebbe gradito un vostro suggerimento.
Attendo Vostre.
Risposte
Una \(\displaystyle \mathbf{K} \)-algebra è qualcosa di piuttosto banale. Di fatto è un \(\displaystyle \mathbf{K} \)-spazio vettoriale su cui è definito un prodotto bilineare. Immagino che tu faccia riferimento a \(\displaystyle \mathbf{K} \)-algebre associative, nel qual caso l'algebra diventa anche un anello rispetto a questo prodotto (nelle definizioni più generali l'anello può non essere unitario).
Si faccio riferimento a quelle associative.
Perdona la pignoleria, potresti definirlo esplicitamente il prodotto bilineare (funzione bilineare) associato?
Perdona la pignoleria, potresti definirlo esplicitamente il prodotto bilineare (funzione bilineare) associato?
La definizione più operativa che conosco è questa: se [tex]A[/tex] è un anello commutativo, una [tex]A[/tex]-algebra (commutativa) è un anello commutativo [tex]B[/tex] dotato di un omomorfismo di anelli [tex]f:A \to B[/tex].
In questo modo tramite la funzione [tex]f[/tex] è definita su [tex]B[/tex] una "buona" moltiplicazione per scalare data, per [tex]a \in A, b \in B[/tex] da [tex]a \ast b := f(a)b[/tex]. Se [tex]A[/tex] è un campo questo prodotto per scalare rende [tex]B[/tex] un [tex]A[/tex]-spazio vettoriale.
Inoltre per costruzione la moltiplicazione per scalare è compatibile con il prodotto in [tex]B[/tex] (in altre parole hai la bilinearità).
Una definizione più generale (non commutativa) è questa: se [tex]A[/tex] è un anello, una [tex]A[/tex]-algebra è un anello [tex]B[/tex] dotato di un omomorfismo [tex]f:A \to B[/tex] la cui immagine è contenuta in [tex]Z(B)=\{b \in B\ :\ xb=bx\ \forall x \in B\}[/tex], il "centro" di [tex]B[/tex] (questa ulteriore condizione serve a rendere il prodotto in [tex]B[/tex] bilineare).
In questo modo tramite la funzione [tex]f[/tex] è definita su [tex]B[/tex] una "buona" moltiplicazione per scalare data, per [tex]a \in A, b \in B[/tex] da [tex]a \ast b := f(a)b[/tex]. Se [tex]A[/tex] è un campo questo prodotto per scalare rende [tex]B[/tex] un [tex]A[/tex]-spazio vettoriale.
Inoltre per costruzione la moltiplicazione per scalare è compatibile con il prodotto in [tex]B[/tex] (in altre parole hai la bilinearità).
Una definizione più generale (non commutativa) è questa: se [tex]A[/tex] è un anello, una [tex]A[/tex]-algebra è un anello [tex]B[/tex] dotato di un omomorfismo [tex]f:A \to B[/tex] la cui immagine è contenuta in [tex]Z(B)=\{b \in B\ :\ xb=bx\ \forall x \in B\}[/tex], il "centro" di [tex]B[/tex] (questa ulteriore condizione serve a rendere il prodotto in [tex]B[/tex] bilineare).
Io con prodotto bilineare mi riferisco a qualcosa di molto semplice ovvero una funzione \(\diamond\colon A\times A\to A\) tale che \(\displaystyle (\lambda a + \eta b)\diamond(\nu c + \omega d) = \lambda\nu (a\diamond c) + \lambda\omega (a\diamond d) + \eta\nu (a\diamond c) + \eta\omega (a\diamond d) \), per ogni \(\lambda,\eta,\nu,\omega\in\mathbf{K}\) e \(a,b,c,d\in A\) . Insomma solita definizione di funzione bilineare.
Nota che io in generale non suppongo \(\displaystyle A \) come anello unitario. Ci sono casi in cui è utile utilizzare oggetti più generici e altri in cui non vale la pena complicarsi la vita. Il modo più semplice per vedere la cosa è un anello che è anche spazio vettoriale (e le due strutture si comportano bene tra di loro). Insomma esempi classici sono i polinomi e le matrici.
Nota che io in generale non suppongo \(\displaystyle A \) come anello unitario. Ci sono casi in cui è utile utilizzare oggetti più generici e altri in cui non vale la pena complicarsi la vita. Il modo più semplice per vedere la cosa è un anello che è anche spazio vettoriale (e le due strutture si comportano bene tra di loro). Insomma esempi classici sono i polinomi e le matrici.
"vict85":
Il modo più semplice per vedere la cosa è un anello che è anche spazio vettoriale (e le due strutture si comportano bene tra di loro).
Calando il tutto nel caso dei germi di funzioni $C^{oo } $ in $ 0 \in mathbb(R)^n $ ed indicando con $A$ il quoziente che permette di definire l'anello stesso dei germi di funzioni, avrei che $(A,+,*)$, ovvero $A$ con somma tra germi e prodotto con scalari del campo, definisce un anello commutativo ed unitario, in realtà un vero e proprio $\mathbb(R)$-spazio vettoriale, inoltre con l'aggiunta dell'operazione di prodotto tra germi $ @ $ si ottiene la struttura di $\mathbb(R)$-algebra commutativa unitaria; è giusto il procedere?
Sì, corretto!
"j18eos":
Sì, corretto!
Quindi continuano a funzionare, come per anelli (e campi), i teoremi di omomorfismo?
Difatti in tal modo potrei mostrare, con pieno rigore, che unico è l'ideale massimale, ovvero l'anello è locale. Difatti sarebbe sufficiente associare ad ogni germe il valore del rappresentante in $0$, mediante una $ varphi : Ararr mathbb(R) $ . Il $Ker(varphi)$ di siffatta applicazione sarebbe costituito dai germi che si annullano in zero e dunque se valesse il teorema di omomorfismo avrei:
$ A\\ Ker(varphi) ~= mathbb(R) $;
essendo $mathbb(R)$ un campo, allora $Ker(varphi)$ è massimale.
A tal punto, basta osservare che in ogni altro ideale vi sono invertibili di $A$ e quindi non possono esserci altri massimali.
Sembra procede il ragionamento (confermate?) ammesso che continuino a valere i teoremi di omomorfismo per le $mathbb(R)$-algebre cosa che reputo abbastanza ragionevole.
"menale":
[quote="vict85"] Il modo più semplice per vedere la cosa è un anello che è anche spazio vettoriale (e le due strutture si comportano bene tra di loro).
Calando il tutto nel caso dei germi di funzioni $C^{oo } $ in $ 0 \in mathbb(R)^n $ ed indicando con $A$ il quoziente che permette di definire l'anello stesso dei germi di funzioni, avrei che $(A,+,*)$, ovvero $A$ con somma tra germi e prodotto con scalari del campo, definisce un anello commutativo ed unitario, in realtà un vero e proprio $\mathbb(R)$-spazio vettoriale, inoltre con l'aggiunta dell'operazione di prodotto tra germi $ @ $ si ottiene la struttura di $\mathbb(R)$-algebra commutativa unitaria; è giusto il procedere?[/quote]
Mi confondi. Insomma se dici che definisce un anello commutativo ed unitario e finisci la frase con in realtà un vero e proprio $\mathbb(R)$-spazio vettoriale mi viene da pensare che tu non sappia cosa sia un anello commutativo ed unitario

Lo spazio vettoriale è fatto da somma tra funzioni e prodotto per uno scalare, l'anello è fatto da somma tra funzioni e prodotto tra funzioni. Dove ovviamente prodotti e somme sono fatti nell'intersezione dei domini delle due funzioni.
Comunque penso che sia più facile capire cosa sia un anello, rispetto a tutta la teoria dei germi.
Per dimostrare che l'ideale è massimale basta usare il teorema della permanenza del segno delle funzioni continue

"vict85":
Mi confondi. Insomma se dici che definisce un anello commutativo ed unitario e finisci la frase con in realtà un vero e proprio R-spazio vettoriale mi viene da pensare che tu non sappia cosa sia un anello commutativo ed unitario .
Chiedo venia ma nel fluire di definizioni ed idee dimostrative ho miscelato cose diverse nei momenti sbagliati.
"vict85":
Lo spazio vettoriale è fatto da somma tra funzioni e prodotto per uno scalare, l'anello è fatto da somma tra funzioni e prodotto tra funzioni. Dove ovviamente prodotti e somme sono fatti nell'intersezione dei domini delle due funzioni.
A tal punto facendo un "Errata Corrige" riformulo il precedente periodo. $(A,+,*)$, con $A$ quoziente che definisce i germi somma e prodotto tra germi, definisce un anello commutativo ed unitario, mentre l'operazione di prodotto tra germi e scalari esterni del campo permette di definire la struttura di $\mathbb(R)$-spazio vettoriale, ed ecco servita la $\mathbb(R)$-algebra ricercata.
"vict85":
Comunque penso che sia più facile capire cosa sia un anello, rispetto a tutta la teoria dei germi.
MIi auguro di aver superato lo step.
"vict85":
Per dimostrare che l'ideale è massimale basta usare il teorema della permanenza del segno delle funzioni continue
Questo lo utilizzerei quando provo che ho un unico ideale massimale, dacché se $ [(f,U)] in A $ non in $Ker(\varphi)$, allora $ f(0)!= 0 $ e quindi ho tutto un intorno per la permanenza del segno data la continuità della $f$ in cui essa è non nulla e così proseguendo come detto in precedenza.