Logaritmo di logaritmo di logaritmo...

TheBarbarios
Ciao a tutti. Il testo del problema è in foto. Non ho la più pallida idea di come dovrei fare.




Risposte
axpgn
Come sempre quando devi trovare il C.E.



Cordialmente, Alex

TheBarbarios
Ma pensa te... Era banale ma non ci ho pensato. Io continuavo a farlo al contrario ma poi non riuscivo a capire come proseguire. Grazie dell'aiuto.

Erasmus_First
"axpgn":
[...] $x>2^9$
Giusto, alias $x>512$.
E la funzione – diciamola $f(x)$ – tende a $–∞$ al tendere della variabile (che è $x$) al confine inferiore del dominio (che sconsiglio vivamente di chiamare "campo di esistenza", siglato da axpgn in "C.E" :().
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axpgn
"Erasmus_First":
... al confine inferiore del dominio (che sconsiglio vivamente di chiamare "campo di esistenza", siglato da axpgn in "C.E" :().


Non condivido ...

Affinché una funzione esista occorrono tre cose: il dominio, il codominio e una legge di corrispondenza tra i due; perciò il dominio di una funzione NON si può trovare perché deve essere dato a priori, non cercato; quindi quando si chiede di trovare "il dominio" di una funzione, in realtà si chiede di determinare il più "grande" insieme che possa fungere da dominio per quella legge di corrispondenza (infatti nel testo sta scritto "maximum") ... è d'uso in pratica chiamare quest'insieme "campo di esistenza" (ma anche "dominio naturale" va di moda attualmente) e si dice anche determinare le "condizioni di esistenza" (è per questo che C.E. va sempre bene ... :-D )
A mio parere, è decisamente sbagliato usare l'espressione "trovare il dominio di una funzione" perché induce a pensare che il dominio di una funzione sia uguale al suo C.E. e questo è fuorviante: c'è una bella differenza tra $f: RR -> RR\ \ \ f(x)=x^2$ e $f: RR^+ -> RR\ \ \ f(x)=x^2$ ... IMHO

Cordialmente, Alex

Erasmus_First

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axpgn
"Erasmus_First":
... Sconsiglio vivamente la dizione "Campo di Esistenza" per intendere "dominio" (di una funzione).

Certo che concordo con questo ma io ho detto altro: ho scritto che NON si può trovare il dominio perché il dominio deve essere DATO a priori mentre quello che si cerca è il "campo di esistenza" o "dominio naturale" o dominio massimo" oppure "le condizioni di esistenza", chiamalo come vuoi (se usi C.E. va sempre bene :-D ... ho messo la faccina anche prima ... :wink: ) ... questo è il punto, ok?

E non è "letteratura" perché induce confusione, soprattutto per chi è alle prime armi (vedi esempio fatto sopra).

Cordialmente, Alex

Erasmus_First

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axpgn
Scusami Erasmus ma qui il casino lo stai facendo tu ...

Certamente gli ho detto di cercare il C.E. perché, lo ribadisco, il dominio NON si può trovare ma solo DARE (affinché una funzione sia definita è necessario definire il dominio).

A riprova, non è vero, come tu affermi, che la funzione $f(x)= log_2(log_3(log_2(log_3(log_2(x)))) $ abbia dominio univoco (e nella fattispecie $x>2^9$) ma qualsiasi intervallo compreso in quello va BENISSIMO ($2^10
E siccome quei siamo nelle superiori (e non in un ambito "superiore") ribadisco anche che scambiare il C.E. per il dominio genera confusione perché induce gli studenti, soprattutto quelli inesperti, a pensare che il dominio sia uno e uno solo per ogni legge di corrispondenza (p.es. credono che $f(x)=x^2$ non sia invertibile quando invece dipende, appunto, da dominio e codominio ... $f: RR^+\ \ ->\ \ RR^+\ \ \ \ \ f(x)=x^2$)
Se per te questa è letteratura, ok ... passo ...

Cordialmente, Alex

Erasmus_First

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axpgn
A me sembrava chiaro da tutto quello che ho scritto: C.E. = campo di esistenza.
Non mi ripeto sul perché si cerca quello e non il dominio perché l'ho già detto troppe volte.
Infine, il problema non è l'inglese ma forse hai letto male dato che il testo originale non chiede il "domain" ma il "maximum domain" ... e non l'hanno scritto a caso, così per bellezza ... :wink: ... c'è differenza tra i due.

Cordialmente, Alex

orsoulx
Il tema è ricorrente in questo forum, tanto per soffiare un po' sul fuoco, riporto un consiglio, più lungimirante e meno manicheo, tratto da questa discussione:
viewtopic.php?f=36&t=171240&p=8259925#p8259925
"Fioravante Patrone":
Ma stai tranquillo, si tratta solo di dialetti diversi, a volte vero e proprio slang, che dipendono dal prof specifico o anche dalla disciplina insegnata. Purtroppo ci sono alcuni prof per i quali il loro proprio dialetto è diventato un feticcio. Soprattutto di fronte a tali prof la soluzione di minima resistenza è data dal capire le tre o quattro cose specifiche del loro dialetto e accontentarli, così non rompono (a vanvera).

Ciao
Edit: corretto link, che non funzionava a causa di un'acca in eccesso.

axpgn
Scusami orsoulx ma non è una questione di slang (tant'è che in un post precedente ho riportato quattro diciture diverse usate in italiano equivalenti a "maximum domain"), qui il problema è quello di chiamare con lo stesso nome oggetti diversi, è come chiamare "divisore comune" il MCD (Massimo Comun Divisore): se in un esercizio il cui scopo è quello di determinare il MCD trovassi scritto nel testo "calcolare il divisore comune di ...", non ho dubbi che non ti andrebbe bene ...

Cordialmente, Alex

[ot]il link non funziona, c'è una $h$ fuori posto ... :wink:[/ot]

orsoulx
@Alex,
non devi chiedere a me: la frase che ho riportato, relativa ad una discussione analoga, non è mia.
Ho corretto il link che era sbagliato.
Non hai dubbi, ed invece dovresti averne: cerco di esprimermi usando il linguaggio che ritengo più adeguato, ma non mi scandalizzo se l'interlocutore usa termini diversi, purché si capisca univocamente, nel contesto, quel che vuol dire.
Ciao

axpgn
"orsoulx":
... se l'interlocutore usa termini diversi, purché si capisca univocamente, nel contesto, quel che vuol dire.

Ma se l'interlocutore usa un termine sbagliato non è giusto farglielo notare?
Nel caso in questione il testo dell'esercizio è chiaro, non usa termini errati (non usa solo "domain" invece di "maximum domain"), quindi perché usarne uno "equivoco" quando quello corretto già c'è?
Sono pareri che ti chiedo ...

Comunque, il senso del mio discorso (che evidentemente non sono riuscito a comunicare) non è di tipo "linguistico" ma nel fatto che questo uso sbagliato (a mio parere) del termine dominio ingeneri confusione nei discenti; ho visto sia qui che fuori assumere, sbagliando, per dato il "maximum domain" come dominio, addirittura anche quando il dominio è dato esplicitamente (p.es. considerare non invertibile questa funzione $f: [0,1]\ ->\ [0,1]\ \ \ \ f(x)=x^2$ perché "una parabola non è invertibile").
Sperando di essere stato chiaro ... :D

Cordialmente, Alex

P.S.: Ma soprattutto ... se nel contesto si capisce univocamente quel che io voglio dire perché mi fai un "mazzo" così ogni volta che metto una virgola fuori posto? :lol: :lol:

orsoulx
"axpgn":
P.S.: Ma soprattutto ... se nel contesto si capisce univocamente quel che io voglio dire perché mi fai un "mazzo" così ogni volta che metto una virgola fuori posto?

[ot]E quando mai? Certo che se uno propone un quiz di logica (beh! Logica da settimana enigmistica), cercare interpretazioni difformi fa parte del gioco. Occorre, per definizione, eliminare ogni altra possibilità; Conan Doyle docet. E se uno propone un problema con tantissime soluzioni e poi sostiene che fosse richiesta "la più piccola", per una sorta di principio di minimo, mi permetterai di dissentire.[/ot] Comunque qui te la giochi tu con Erasmus, io faccio lo spettatore: è più divertente.
Ciao

Erasmus_First

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axpgn
-@Erasmus

Dunque ...

- alle superiori non conoscono le strutture algebriche, per loro il "campo di esistenza" è null'altro che quello ... eventualmente capiranno poi (se gli capiterà di dover affrontare l'argomento, in pochi credo ...)
- non ho mai sostenuto che "dominio" e "campo di esistenza" siano sinonimi.
- che in rete si trovi di tutto non lo metto in dubbio ma, per me, non è dirimente. E non lo è neppure Wikipedia (ci sono diversi miei post su cosa penso in merito)
- Il fatto che l'autore usi l'espressione "maximum domain" non è una sorpresa per me, anzi ... dalla prima volta che lessi qualcosa in merito alle funzioni (ormai più di quarant'anni fa) non ho mai visto un autore sostenere che data un'espressione per esprimere una funzione, il dominio sia univocamente determinato; anzi tutti, nella definizione di funzione, partivano con $f: A\ ->\ B$ dove $A$ e $B$ sono due insiemi qualsiasi tra gli infiniti che rispettino le condizioni affinchè $f$ sia una funzione. Che poi dal tuo punto di vista, tu ritenga una funzione come questa $f: [0,1]\ ->\ [0,1]\ \ \ f(x)=x^2$ una restrizione di un'altra più generale, lo trovo corretto ma non necessario.
- E per finire, riprendo un esempio precedente: e come se io ti chiedessi di "trovare il divisore comune di $6, 18, 24$", tu mi rispondessi "$2$" e io ribattessi "Ma no, era sottinteso che volessi il Massimo Comun Divisore": ecco, allora, tu giustamente mi manderesti a quel paese ... :wink:

Cordialmente, Alex

Erasmus_First

P.S,
Rileggemdo ho notato e corretto parecchi errori di "battitura".Ma penso che ce ne siano ancora altri.
Chiedo scusa agli eventuali lettori. Mi accorgo di peggiorare di giorno in giorno anche come "dattilografo". Amen!
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orsoulx
@Erasmus_First,
[ot]Una sola domanda (fuori tema): come reagiresti se qualcuno parlasse di te (assente) con le stesse espressioni che utilizzi per R. Ferrauto. N.B. Non mi piacciono i testi del medesimo.[/ot]
Ciao

Erasmus_First
[ot]
"orsoulx":
@Erasmus_First.
Una sola domanda (fuori tema): come reagiresti se qualcuno parlasse di te (assente) con le stesse espressioni che utilizzi per R. Ferrauto..
La mia reazione dipenderebbe da chi fosse il soggetto che mi criticasse (analogamente a come ho criticato Ferrauto).
Per anni i "rappresentanti" delle case editrici mi hanno ... "inseguito" per regalarmi campioni di manuali scolastici (nella speranza che io li adottassi per i miei allievi). In particolare proprio del manuali del Ferrauto (ma non ricordo più la casa edidtrice). Neile prefazioni delle sue "opere" spesso Ferrauto parla anche di sé, vantandosi pure. [Per esempio si vantava di aver ampliato le tabelle delle percentuali fino al 25%; e altrove di aver allungato di molto l'elenco dei numeri primi, spiegando anche come aveva fatto: compilando a mano un sacco di tabelle depositate sul pavimento di più stanze attigue].
Insomma: Nela promozione dei manuali scolastici succede qualcosa come con la TV. I messaggi vanno dal centro irradiante "in fuori" ma non viceversa; il "canale" di comunicazione non è bidirezionale come quello telefonico! Ecco allora che i destinatari dei messaggi irradiati, se non sono d'accordo, il loro dissenso non lo possono esprimere "in presenza" del criticato! Non quindi per loro scelta, ma propriom per come funziona il "sistema". Nel mio ormai lontano passato ho anche cercato di entrare in contatto con qualche autore (attraverso l'editore, sperando di risalire all'editore dal rappresentante). Ma non ci sono mai riuscito! O il rappresentante o l'editore – io non so chi dei due – non ha inoltrato la mia richiesta di contatto con l'autore!
Ciao Beppe.
[Come stai? Tanti auguri!][/ot]
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