Strettamente
Salve a tutti.
Devo sapere una cosa abbastanza banale, mi serve una definizione.
Che differenza c'è tra un valore positivo e un valore strettamente positivo?
Cosa apporta lo strettamente?
Grazie
buon pomeriggio.
Devo sapere una cosa abbastanza banale, mi serve una definizione.
Che differenza c'è tra un valore positivo e un valore strettamente positivo?
Cosa apporta lo strettamente?
Grazie
buon pomeriggio.
Risposte
"zorn":
La parte $P$ degli elementi positivi di un anello ordinato $(A,+,*,<=)$ si può definire assiomaticamente, dicendo
1) $P$ è stabile rispetto a $+,*$
2) Tricotomia: $AA a in A$ si verifica uno e uno solo dei seguenti tre casi:
$a in P, a=0, (-a) in P$
Perciò, si conviene che lo zero di un anello non sia positivo (altrimenti non è più possibile la che non si verifichi simultaneamente $a in P, -a in P$
Ottimo.
Mi ricordavo vagamente un'imostazione assiomatica di questo tipo dalle prime settimane di Analisi I. Mi pare che la mia prof li chiamò gli "Assiomi del positivo".
al di là di una definizione formale (vedi zorn), il termine "strettamente positivo" viene usato per eliminare il rischio (piccolo) che, dicendo "positivo", uno possa interpretarlo come $x \ge 0$
per questo motivo io ho l'abitudine di dire, ad esempio: "strettamente crescente", sempre per evitare ambiguità. Basterebbe dire "crescente", ma se ci aggiungo "strettamente":
1. non faccio male a nessuno
2. se uno capisce ugualmente "debolmente crescente", peggio per lui
per questo motivo io ho l'abitudine di dire, ad esempio: "strettamente crescente", sempre per evitare ambiguità. Basterebbe dire "crescente", ma se ci aggiungo "strettamente":
1. non faccio male a nessuno
2. se uno capisce ugualmente "debolmente crescente", peggio per lui
Sì Cozza Taddeo infatti è una possibilità, e si vede che altro che non sono che gli elementi >0.
"zorn":
ups è vero, infatti ∞+qualcosa=∞..
beh non proprio, se studierai analisi non standard... poi $+oo -oo$ non è definito... anche se è assorbente rispetto alla somma... Bisognerebbe chiarire bene il concetto dell'infinito ma ci dilungheremmo troppo
In quali facoltà è previsto lo studio dell'analisi non standard?
Trova applicazioni pratiche?
X Sturmtruppen:
Purtroppo non è ancora diffusa come meriterebbe... più che applicazioni pratiche semplifica molto l'analisi, in particolare calcolo integro-differenziale.
Ti metto un link dove ci sono ottimi appunti a riguardo:
http://www.unipv.it/webphilos_lab/dossena/
Purtroppo non è ancora diffusa come meriterebbe... più che applicazioni pratiche semplifica molto l'analisi, in particolare calcolo integro-differenziale.
Ti metto un link dove ci sono ottimi appunti a riguardo:
http://www.unipv.it/webphilos_lab/dossena/
"Sturmentruppen":
In quali facoltà è previsto lo studio dell'analisi non standard?
Trova applicazioni pratiche?
Per la seconda domanda, una risposta stringata è: "no"
E una risposta meno stringata? Da quello che mi ricordo, l'analisi non-standard riesce a dimostrare molti teoremi (non solo elementari) classici dell'analisi degli spazi di Hilbert in modi completamente nuovi ed in maniera rigorosa (mantendo il concetto intuitivo di infinitesimo). Ma forse ci riferiamo a concetti diversi di "applicazioni pratiche".
"TomSawyer":
E una risposta meno stringata? Da quello che mi ricordo, l'analisi non-standard riesce a dimostrare molti teoremi (non solo elementari) classici dell'analisi degli spazi di Hilbert in modi completamente nuovi ed in maniera rigorosa (mantendo il concetto intuitivo di infinitesimo). Ma forse ci riferiamo a concetti diversi di "applicazioni pratiche".
A me non è mai capitato di vedere un'applicazione "pratica". Dico proprio nessuna.
Posso citare una versione della dim della congettura di Edgeworth che usa l'analisi nonstandard. Ma è economia matematica.
Quanto all'interpretazione, scommetto che ho interpretato correttamente il pensiero di Sturmentruppen. Le applicazioni che tu citi, e quella che ho menzionato, spero che nessuno le voglia qualificare come "pratiche".
Detto questo, rispetto un pezzo di matematica seria, come tanti altri.
Io mi riferivo ad applicazioni pratiche all'interno della matematica, che esistono..
Comunque, cosa la fa sembrare economia matematica quella dimostrazione? Mi ha incuriosito il paragone
.
Comunque, cosa la fa sembrare economia matematica quella dimostrazione? Mi ha incuriosito il paragone

Io mi riferivo ad applicazioni pratiche all'interno della matematica, che esistono..
---
Già, per l'appunto... e poi è comunque più snella e intuitiva, non se ne può più di quegli $epsilon-delta$ su! Al di là delle applicazioni o meno!
---
Già, per l'appunto... e poi è comunque più snella e intuitiva, non se ne può più di quegli $epsilon-delta$ su! Al di là delle applicazioni o meno!
vabbé, si vede che abbiamo una concezione diversa di cosa voglia dire il termine "pratico"
e, soprattutto, rispondevo a Sturmentruppen
@TomSawyer:
"Comunque, cosa la fa sembrare economia matematica quella dimostrazione?"
Non mi riferivo alla dimostrazione. Mi riferivo al problema "applicato" affrontato. Che non "sembra", ma "è" economia matematica (= uso di strumenti matematici sofisticati, ed eventualmente costruzione di nuovi, per risolvere problemi che trovano la loro giustificazione originaria in problemi economia, teorici o applicati che siano) .
La congettura di Edgeworth riguarda la connessione fra equilibrio in un mercato e sua efficienza (in termini "moderni", riguarda la coincidenza fra l'equilibrio economico generale e le allocazioni che stanno nel nucleo [TdG] per una "economia replicata"). La dimostrazione di questa congettura è dovuta essenzialmente a Debreu e ad Aumann (che introdusse a questo scopo lo "integrale di Aumann" per una multiapplicazione misurabile...). Di questa congettura Anderson diede una dimostrazione usando l'analisi non standard.
EDIT: riformulata e precisata la parte iniziale della risposta a TomSawyer
e, soprattutto, rispondevo a Sturmentruppen
@TomSawyer:
"Comunque, cosa la fa sembrare economia matematica quella dimostrazione?"
Non mi riferivo alla dimostrazione. Mi riferivo al problema "applicato" affrontato. Che non "sembra", ma "è" economia matematica (= uso di strumenti matematici sofisticati, ed eventualmente costruzione di nuovi, per risolvere problemi che trovano la loro giustificazione originaria in problemi economia, teorici o applicati che siano) .
La congettura di Edgeworth riguarda la connessione fra equilibrio in un mercato e sua efficienza (in termini "moderni", riguarda la coincidenza fra l'equilibrio economico generale e le allocazioni che stanno nel nucleo [TdG] per una "economia replicata"). La dimostrazione di questa congettura è dovuta essenzialmente a Debreu e ad Aumann (che introdusse a questo scopo lo "integrale di Aumann" per una multiapplicazione misurabile...). Di questa congettura Anderson diede una dimostrazione usando l'analisi non standard.
EDIT: riformulata e precisata la parte iniziale della risposta a TomSawyer
Una quantità può essere positiva in senso stretto (>0) o in senso lato (≥0), dire "positivo" e basta si intende in senso stretto, ma non c'è niente di male nel sottolinearlo.

benvenuta nel forum!
doppiamente, visto che condividi il mio punto di vista
doppiamente, visto che condividi il mio punto di vista

"amelia":
Una quantità può essere positiva in senso stretto (>0) o in senso lato (≥0), dire "positivo" e basta si intende in senso stretto, ma non c'è niente di male nel sottolinearlo.
Certo, rimane il fatto che è appunto una sottolineatura di carattere esclusivamente psicologico. Dal punto di vista della correttezza matematica sarebbe sufficiente dire "positivo".