Progressione aritmetica

Susannap1
Ciao , volevo sapere se un termine di una data progressione aritmetica può essere desunto (o non desunto) nel modo $y$ rispettando la condizione $y_1$ ,
può un altro termine della medesima progressione aritmetica essere desunto (o non desunto) nel modo $y$ non rispettando la condizione $y_1$ ?
Se cosi fosse ciò non implica che i due termini non appartengano alla medesima progressione aritmetica ?

Esistono teoremi al riguardo oppure come potrei dimostrare ciò ?

Grazie anticipatamente :-)

Risposte
giammaria2
Scusa, cosa intendi con "modo $y$" e "condizione $y_1$"? E' una terminologia che non conosco; forse spiegandola otterrai qualche risposta.

_prime_number
Non ho capito nemmeno io.

Paola

Susannap1
Grazie x avermi cmq risposto e chiedo scusa per il mio modo di esprimermi .

Allora con modo $y$ intendo dire tramite una generica operazione,
e con condizione $y_1$ intendo dire a patto che rispetti un dato vincolo .

Ad esempio , i termini della seguente progressione aritmetica : 6 , 12 , 18 , 24 , 30
li posso desumere (oppure non desumere) come somma tra due termini della progressione del 5 (modo $y$) a patto che non violi il vincolo che i termini desumibili della stessa debbano essere multipli del 5 (condizione $y_1$) .

Se c’è un numero della progressione aritmetica del 6 che può essere desunto (oppure non desunto) come somma tra termini della progressione del 5 e tale numero non è un multiplo del 5 , allora tale termine non fa parte della progressione del 6 .

Vorrei generalizzare tale concetto .

p.s. : scusate per l’esempio stupido ma non so fare di meglio :-(

giammaria2
Confesso di aver capito molto poco e per questo speravo che ti ripondesse prime_number ma vedo che non lo fa, forse per cortesia nei miei confronti o forse perché perplessa quanto me. Cerco quindi di risponderti come posso.
Citi ripetutamente il numero 5 e non vedo cosa c'entri con 6, 12, 18, 24, 30: se è un errore, ti prego di correggerlo, altrimenti per favore dammi qualche delucidazione in merito. Non mi è poi chiaro cosa si intenda con "progressione del 5" (o del 6?): forse una progressione aritmetica con ragione 5? In tal caso, è già definita per conto suo e non vedo la necessità di imporre condizioni. O è quella che alle elementari chiamavamo "tabellina del 5"? Ma allora il modo $y$ e la condizione $y_1$ sarebbero la stessa cosa.
In ogni caso, se questa spiegazione ti è stata data mentre stai facendo le medie superiori ritengo che chi lo ha fatto meriti il diploma del CCCS (=Come Complicare Cose Semplici).

Susannap1
Scusa se ti rispondo solo ora , ma sono stata impegnata con altre materie :

6, 12, 18, 24, 30 è la progr. arit. del 6 con base e ragione 6 ,

mentre con progressione del 5 intendo la progr. arit. del 5 con base e ragione 5 (che in effetti è la tabellina del 5 !)

Allora il prof fa esempi del tipo :

2 + 5 = 7 sommando il primo termine della progressione arit. del 2 con quello del 5 otteniamo il primo termine della progressione arit. del 7
4 + 10 = 14 sommando il secondo termine della progressione arit. del 2 con quello del 5 otteniamo il secondo termine della progressione arit. del 7
6 + 15 = 21 e cosi via
8 + 20 = 28
10 + 25 = 35

e poi dice testualmente " se un termine di una data progressione aritmetica può essere desunto (o non desunto) nel modo $y$
rispettando la condizione $y_1$,
può un altro termine della medesima progressione aritmetica essere desunto (o non desunto) nel modo $y$ non rispettando la condizione $y_1$ ? "
Se cosi fosse ciò implica che i due termini non appartengano alla medesima progressione aritmetica ?
Sapresti dimostrare formalmente il tutto ? E' possibile estendere il concetto anche utilizzando oltre operazioni oltre all'addizione ?

giammaria2
Cominciamo con gli esempi fatti dal prof: hai due numeri $a,b$ (nel tuo esempio, 2 e 5) e li moltiplichi entrambi per uno stesso numero $k$, poi sommi i risultati (modo $y$): ottieni $k*a+k*b=k*(a+b)$, cioè il kappesimo multiplo di $c=a+b$ (condizione $y_1$).
Se ben capisco, la domanda è questa: "Sappiamo che per un particolare valore di $k$ avviene che $k*a+k*b=k*c$: possiamo desumere che accada anche per altri valori, che indicheremo con $n$?". Ragioniamo: poichè $k$ è diverso da zero possiamo dividere per $k$ ottenendo $a+b=c$; moltiplicando per $n$ si ha $n*a+n*b=n*c$, quindi la risposta è sì, vale per ogni altro termine. Per il "non desunto" puoi sostituire gli uguali col diverso, oppure notare che $k$ ed $n$ possono scambiarsi fra loro e quindi il teorema è invertibile.
Spero di aver capito bene!

Susannap1
Grazie giammaria :-) .. glielo "spiego" proprio come hai detto tu .. sei un "Mito" .. :-)

giammaria2
Addirittura! Grazie, ma la difficoltà non consisteva nel risolvere il problema ma nel comprenderne il testo. Anche adesso non garantisco di non aver frainteso; magari fammelo sapere.

Susannap1
giammaria .. mamma mia quanto tempo è passato : ho letto solo adesso pardon .. cmq avevi ragione tu :-)

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