Polinomi

Sk_Anonymous
a e b sono due numeri reali che soddisfano
le relazioni:
a^3-6a^2+15a-13=0;b^3-6b^2+15b-15=0;
Calcolare a+b
karl.

Risposte
fireball1
Sommando membro a membro le due relazioni e ordinando si ha:
a^3 + b^3 - 6a^2 - 6b^2 + 15a + 15b - 28 = 0
(a + b)(a^2 + ab + b^2) - 6(a + b)(a - b) + 15(a + b) = 28
Adesso andrei avanti ponendo a + b = x , ma trovo alcune difficoltà...

Sk_Anonymous
Per fire
Il tuo metodo nn può risolvere la questione in quanto,anke se metti la differenza a-b in funzione di a+b con la formula
a-b=sqrt((+b)[xx(]-4ab))
ti rimane il prodotto ab
Inoltre la questione nn ha soluzione con Ruffini in quanto come ora vedrai le 2 equazioni ammettono un unica radice reale che nn è banalmente razionale ma irrazionale.
Definiamo discriminante dell'equazione di 3° grado l quantità
p^3+q^2
con p=(3ac-b^2)/9a^2 e q=(9abc-2b^3-27ad)/54a^2
Puoi verificare numericamente che il discriminante in entrambe le equazioni è uguale a 5/4 e quindi positivo.
In effetti è possibile dimostrare che per delta>0 l'equzione ammette 1 unica radice reale e 2 immaginarie.Questa rdice reale in qualsiasi equazione di 3°grado è:
x=-b/3a +(A+B)
con A=SQRT(3) (q+sqrt(delta)) B=SQRT(3) (q-sqrt(delta))
con p=(3ac-b^2)/9a^2 e q=(9abc-2b^3-27ad)/54a^2
Nota:sqrt(3)=radice cubica
Per la prima equazione viene:
a=2+sqrt(3) ((sqrt5 -1)/2) - sqrt(3) ((sqrt5+1)/2)
b=2+sqrt(3) ((sqrt5 +1)/2) - sqrt(3) ((sqrt5-1)/2)
da cui sommando membro a membro
a+b=4
L'esercizio richiedeva solo una approfondita conoscenza delle equazioni di 3°grado

fireball1
Ah, ecco perché! Io a scuola non ho mai sentito
parlare di "discriminante" dell'equazione di terzo grado.
Complimenti denn per la soluzione!

Sk_Anonymous
Non c'è niente da stupirsi se i calcolatori come ad esempio derive ti forniscono le soluzioni con radicali per equazione fino al 4°grado.Se ti interessa l'argomento vai su
http://www.vialattea.net/esperti/mat/po ... linomi.htm
NB(prima però leggi l'articolo):Il fatto che impongano il cambio di variabile :x=y-b/3a per deprimere l'equazione di 3°grado nn è una cosa che si sn inventati i matematici:
se infatti poni x=y+t con t un parametro ausiliario hai l'equazione:
ay^3+(b+3at)y^2+(3at^2+2bt+c)y+at^3+bt^2+ct+d=0
noti ke per t=-b/3a l'equazione perde il termine biquadratico
per 3at^2+2bt+c=0 si annulla penultimo coefficente
per at^3+bt^2+ct+d=0 si applica il teorema di Ruffini.
Nota che per annullare il termine di 1°grado puoi incorrere a un'equazione con coefficenti immaginari,e che nn è possibile con un sostituzione abbassare il grado di equazione

Sk_Anonymous
Il quesito non richiede conoscenze superiori
a quelle di una 2°-3°liceo scientifico,altrimenti
non l'avrei postato qui.
Se volete provarci ancora vi do un aiutino:
ponete a+b=k.Troverete k=4 ,come risulta anche a
denn (sia pure con un procedimento non necessario).
karl.

Sk_Anonymous
Francamente non sò di ke metodo tu stai parlando.Ad ogni modo esiste un'altra via per arrivare alla stessa soluzione:
Sommando le 2 equazioni si ha:
a[:(]-6a[xx(]+15a+b[:(]-6b[xx(]+15b-28=0
Nessuno ci vieta di imporre un cambio di varibile:
b=t-a
con t un parametro ausilario.
Sostituendo l'equazione si abbassa di grado in a:
3a[xx(](t-4)+3at(4-t)+t[:(]-6t[xx(]+15t-28=0
Usando il limite:
lim(a->oo)t=4
Il fatto che il polinomio t[:(]-6t[xx(]+15t-28 si annulli pure per t=4 ci permette di dire che t nn è variabile ma costante.
Quindi:
a+b=4

Thomas16
Allora, dato che sappiamo già il risultato, basta porre
a=4-c nella prima, svolgere i calcoli e verificare che viene esattamente la seconda equazione, con la b al posto di c. Il risultato è immediato...
Come avremmo potuto fare senza saperlo?
La nostra sostituzione equivale ad una traslazione della funzione, di modo che le due curve si sovrappongano... Si tiene incognito il valore della traslazione e poi si applica il principio di identità dei polinomi (credo funzioni ma nn ho provato). Oppure, i calcoli credo vengano esattamente uguali, si pone a=x-b e si risolve la nostra equazione di terzo grado, che avrà una sol reale e due immaginarie (il metodo di karl credo)... Ora nn ho provato a fare tutto questo, ma nn importa...
cmq karl, ho visto che ti sei lamentato che nn viene proposta geometria (che a me piace, sottolineo, anche se conosco solo quella euclidea e qualche accenno di proiettiva da Piero Angela) ma in fondo nn la proponi mai come esercizio...[ora questo nn vuol dire: "proponila che ci provo!" nn mi voglio compromettere in questa maniera!]

Sk_Anonymous
La risposta di Thomas e' quella giusta.
E' sufficiente porre a=k-b,sostituire
questo valore nella 1° delle due equazioni,
fare i calcoli e confrontare poi
le 2 equazioni nella variabile b che si ottengono.
Esse devono avere i coefficienti proporzionali
(dato che l'incognita e' la stessa) e da qua
si ricava k=4 (tutti calcoli elementari).
C'e' un metodo alternativo non altrettanto
elementare,eventualmente lo postero'.
Per Thomas:la geometria sintetica ,come ben sai,
mi appassiona (per quel tanto che mi riesce!)
e in passato ho tentato di risvegliare qualche
interesse ma purtroppo senza grandi riscontri.
D'altra parte sappiamo tutti e due dove... attingere .
karl.

Sk_Anonymous
Si ha :
(k-b)^3-6(k-b)^2+15(k-b)-13=0
Facendo i calcoli:
b^3+(-3k+6)b^2+(3k^2-12k+15)b+(-k^3+6k^2-15k+13)=0
Confrontando con l'equazione b^3-6b^2+15b-15=0 risulta
(tenendo conto che i primi coeff. sono uguali):
-3k+6=-6;3k^2-12k+15=15;-k^3+6k^2-15k+13=-15
da cui si ricava che la radice comune e' k=4.
karl.

Sk_Anonymous
Il problema poteva essere fatto in mille modi tutti giusti,poi uno si può diverire a scegliere quello che gli piace di +

Sk_Anonymous
Per Denn.
Ma deve scegliere quello adeguato al forum dove posta.
Se non altro per correttezza nei riguardi di chi ci
va poi a leggere:e' una normale regole di netiquette.
karl.

Sk_Anonymous
Il 2° procedimento ke ho usato richiede solo una minima conoscenza dei limiti,che può essere appresa in fisica...

Sk_Anonymous
Beh, ti sfido a spiegare un passaggio al limite in seconda liceo, per quanto banale possa essere. Do' ragione a Karl: le risposte devono essere adeguate al livello di conoscenza che corrisponde al forum dove si trova la questione. E la tua soluzione (comunque corretta) non e' adatta.

Luca.

Sk_Anonymous
Ho utilizzato la parola limite solo per questioni formali e nn l'avrei tirata in ballo se il topic fosse stato postato da uno di 2°liceo.Ad ogni modo il procedimento che riporto qua(visto che con le nuove emoticom risulta illegibile):
"Sommando le 2 equazioni si ha:
a^3-6a^2+15a+b^3-6b^2+15b-28=0
Nessuno ci vieta di imporre un cambio di varibile:
b=t-a
con t un parametro ausilario.
Sostituendo l'equazione si abbassa di grado in a:
3a^2(t-4)+3at(4-t)+t^3-6t^2+15t-28=0"
poteva essere continuato dimostrando effettivamente che per t=4 si ha un'identità a prescindere dal valore di a,visto che i coefficenti di a si annullano per t=4 e il polinomio t^3-6t^2+15t-28 pure per il teorema di Ruffini(tutti concetti del biennio).
Ad ogni modo il concetto di limite viene affrontato e risulta indispensabile per definire la velocità tangenziale.

Sk_Anonymous
Voglio dire istantanea

Sk_Anonymous
Non in una classe seconda pero'. So che viene detto che la velocita' e' il limite del rapporto tra spazio e tempo, ma non credo ci siano casi in cui in una seconda liceo si veda qualche calcolo di limiti, o addirittura la definizione matematica. Comunque non vi sono problemi, dal momento che la tua soluzione regge anche senza il calcolo di un limite.

Luca.

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