Dubbio su integrazione di funzioni razionali fratte
Vorrei capire una cosa: quando ho un integrale di funzione razionale fratta, se posso, divido il polinomio al numeratore per quello al denominatore, dopodichè mi riconduco a casi più semplici oppure risolvibili per scomposizione in fratti semplici. I miei dubbi sorgono quando il denominatore è di grado maggiore di due: perchè se per esempio ho un polinomio così: $(2x+3)/((x-1)(x+2)^2)$ lo devo decomporre così: $A/(x-1)+B/(x+2)+C/(x+2)^2$ anzichè così: $A/(x-1)+B/(x+2)^2$. E se ho un polinomio così: $(x-3)/((x+2)(x^2+1))$ perchè lo devo decomporre così: $A/(x+2)+(Bx+C)/(x^2+1)$ e non $A/(x+2)+B/(x^2+1)$? Poi ho letto che si possono risolvere questi integrali con la formula di Hermite e col metodo dei residui.
Potreste chiarirmi questi dubbi, perchè nel libro non ci sono le dimostrazioni di queste regole.
Potreste chiarirmi questi dubbi, perchè nel libro non ci sono le dimostrazioni di queste regole.
Risposte
Applichi il principio di identità dei polinomi. Poi dipende dall'esercizio. posta un esempio che non ti viene e discutiamone. Il numeratore deve somigliare alla derivata del denominatore.
No guarda, vanno benissimo gli esempi che ho posto, vorrei capire perchè la frazione si deve decomporre in un ordine crescente come $x+2$ e $(x+2)^2$ e poi perchè invece di una costante si mette $Bx+C$
Perché funziona ! 
Se vuoi saperne di più, prova a cercare sul web (p.es. In Wikipedia) "Decomposizione in fratti semplici"

Se vuoi saperne di più, prova a cercare sul web (p.es. In Wikipedia) "Decomposizione in fratti semplici"
@ZFres L'enunciato completo del teorema di decomposizione in fratti è difficile da capire finché non fai un certo numero di esercizi secondo me. Se vuoi io te lo posso riportare qua ma dubito che potresti trarne giovamento. E poi come ha detto axpgn anche su wikipedia è spiegato bene.
Ho letto, ma sembra essere un argomento di algebra che nei libri non è mai comparso fino agli integrali ( che fanno parte di analisi) tant'è che non c'è neanche dimostrazione, ma si usa solo come hai detto tu perchè funziona, anche se matematicamente parlando non sarebbe accettabile senza dimostrazione.
È il principio di identità dei polinomi. È un principio. Però è chiaro che nella decomposizione in fratti semplici a volte è fonte di noie. Penso a denominatori con radici complesse coniugate o radici non semplici.
Va bene, grazie tante per i chiarimenti!