Diploma Scientifico PNI = Diploma Scientifico Tradizionale

ZartoM
Salve
da un pò di tempo corre la voce nella mia scuola che il diploma conseguito al Liceo Scientifico P.N.I. è uguale a quello del liceo ordinario....è vera questa voce???

Risposte
simfanc
"vict85":
[quote="enomis"]
Se uno si iscrive in matematica o anche in fisica, non c'è una grossa differenza dall'aver fatto il classico, lo scientifico ordinario o il PNI.


Su questo non concordo pienamente. Da quelli che conosco ho notato che le materie scientifiche sono fatte davvero male in molti licei classici (delle mie zone e non considero eventuali corsi sperimentali) e spesso trascurate (probabilmente anche per il fatto che non hanno materie scientifiche in 2° prova). Inoltre il fatto di non fare analisi e fare molte meno ore in fisica e nelle altre materie scientifiche ritengo renda l'inizio dei corsi scientifici un po' più ostico per i ragazzi del classico. Ovviamente dopo che recuperano gli argomenti che la loro scuola non fornisce la differenza si annulla.
Con questo non dico che vale meno come scuola e che a mio avviso il ministero dovrebbe rendere i corsi sperimentali con più matematica e fisica la norma e non l'eccezione.[/quote]

Forse non mi sono spiegato bene, quello che voglio dire è che lo studio della matematica negli altri corsi di laurea, se si fa eccezione per fisica o per qualche altro C.L., lo studio della matematica è strumentale o comunque funzionale a fornire il linguaggio e gli strumenti necessari per affrontare gli argomenti specifici del corso di laurea.

Per questa ragione, specie nel nuovo ordinamento, i programmi dei corsi sono vasti, perchè si bada più alla capacità di utilizzare certi strumenti, senza in fondo approfondirli e quindi comprenderli troppo.

Ho visto programmi di Analisi 1 di certi corsi di ingegneria dove in 60 ore si dovevano trattare

- il calcolo differenziale ed integrale delle funzioni ad una variabile
- elementi di analisi a due variabili (derivazione parziale, massimi e minimi liberi e vincolati,...)
- curve e superfici
- integrali curvilinei
- equazioni differenziali ordinarie

E' chiaro che nel corso di laurea in matematica un esame così concepito non può esistere, dato che occorre scavare in maniera più approfondita sui singoli argomenti e quindi, in sostanza, trattare pochi contenuti ma in maniera approfondita.

Ad esempio non è importante solo saper risolvere certe classi di equazioni diff. ord., ma anche riflettere sulle questioni di esistenza e di unicità locale e globale.

In ogni caso quello che volevo dire è che per laurearsi in matematica occorre possedere una certa forma mentis, che non è necessaria ad esempio per sostenere un esame di matematica nel corso di laurea di economia o di biologia.

Nel liceo classico le materie scientifiche sono spesso studiato male, su questo concordo perfettamente. Tuttavia può accadere che un diplomato del classico possieda comunque una mentalità che gli permetterà di laurearsi in matematica.
La difficoltà del CL in matematica sta nell'acquisire un certo modo di porsi nello studio della disciplina. Un modo che non è presente nello studio della materia nella scuola superiore (giustamente perchè diverse sono le finalità) e negli altri corsi di laurea (fisica esclusa).
In questa ottica, il fatto di aver studiato o meno, nella scuola superiore, il polinomio di Taylor o il metodo dei trapezi per l'integrazione numerica, non fa la differenza.

Guarda, io ho avuto molte colleghe che si sono laureate in matematica proveniendo dall'istituto magistrale, dove di matematica se ne fa davvero pochina !

Russell1
"enomis":

Che se uno si iscrive a economia, biologia, ingegneria o informatica, sicuramente il vantaggio per chi ha fatto il PNI c'è.

Se uno si iscrive in matematica o anche in fisica, non c'è una grossa differenza dall'aver fatto il classico, lo scientifico ordinario o il PNI.
Ossia, quello che conta è la predisposizione mentale ad un certo modo di ragionare e di fare matematica.
Aver fatto qualche argomento in più di analisi matematica, analisi numerica o probabilità non cambia granché la situazione. E' una questione di forma mentis, e quella o la si ha o non la si ha, indipendentemente dal corso di studi seguito nella scuola superiore.


Perfettamente d'accordo! Io studio matematica all'università ed i primi mesi sono dedicati a far piazza pulita dei concetti "rozzi" preesistenti nella mente degli studenti, anche provenienti da scientifici o scientifici pni (come me)... Chi fa ingegneria ed ha fatto pni si trova effettivamente un po' avvantaggiato, per il semplice fatto che ha masticato un po' più di "tecniche" alle superiori... La teoria matematica è tutt'altra cosa! Ciò che conta è davvero la forma mentis...

Sk_Anonymous
"Russell":
Lo studio di funzione è un esercizio abbastanza schematico, mentre in geometria ci vuole sempre un po' di ragionamento in più.


Visto che giustamente, come dici tu,lo studio di funzione è un esercizio abbastanza schematico perchè esce sempre al pni,ovvero nel corso dove si è fatta più matematica e quindi dove dovrebbe uscire roba più "pesante"?

Russell1
Perchè, di roba "pesante", ce ne è già abbastanza nel questionario!
Inoltre lo studio di funzione con il calcolo finale dell'area (tramite integrale) è un ottimo aggancio per un esercizio d'integrazione numerica.

Sk_Anonymous
"Russell":
Perchè, di roba "pesante", ce ne è già abbastanza nel questionario!


Non puoi paragonare un questionario ad un problema;se ti blocchi al primo punto del problema,addio esame!
Almeno la metà dei quesiti,invece,è più probabile che si sappia svolgere.

"Russell":

Inoltre lo studio di funzione con il calcolo finale dell'area (tramite integrale) è un ottimo aggancio per un esercizio d'integrazione numerica.

Un anno mi sta bene,due anni pure...ma sempre no!
Se uno del PNI è preparato più di uno del tradizionale (per via del maggior programma svolto),non è giusto dare al primo SEMPRE lo stesso genere di problema (come non è giusto dare sempre geometria al tradizionale...addirittura due su due!):studio di funzione+calcolo area+metodo di approssimazione;e va bene che il PNI sarà più pesante ma l'esame è più prevedibile!

Russell1
Su queste cose siamo d'accordo...
Personalmente, metterei in entrambi i compiti un problema di geometria ed uno studio di funzione opportunamente "arricchito" con un esercizio "non standard" all'ultimo punto. In questo modo ci sarebbe un problema di geometria anche per il pni e quelli del tradizionale sarebbero consapevoli del fatto che non basta impararsi a memoria una "scaletta di passaggi" per passare l'esame (ovviamente esistono studenti eccellenti anche al tradizionale, non oserei mai dire il contrario). I quesiti andrebbero, in entrambi i compiti, studiati meglio: alcuni di essi sono demenzialmente banali, altri toccano aree del programma che puntualmente vengono ignorate per mancanza di tempo. E' pur vero che i quesiti sono 10 e ne vanno svolti esattamente 5, ma non essere in grado di farne due o tre per mancanza di informazioni riduce la possibilità di scelta e quindi di successo. Proporrei in entrambi i casi compiti equilibrati e proporzionali al peso ed ai contenuti dei due corsi (tradizionale e pni): un esame nè banale nè troppo difficile, senza favoritismo alcuno.

Sk_Anonymous
"Russell":
In questo modo ci sarebbe un problema di geometria anche per il pni e quelli del tradizionale sarebbero consapevoli del fatto che non basta impararsi a memoria una "scaletta di passaggi" per passare l'esame (ovviamente esistono studenti eccellenti anche al tradizionale, non oserei mai dire il contrario).


Negli ultimi anni sono stati di sicuro quelli del PNI a farsi la scaletta...

Per il resto delle cose dette mi trovo d'accordo con te a parte una;se c'è un compito che deve essere più difficile ( o meglio più ricco data la mole di programma svolto) deve essere quello del PNI e non viceversa come da due anni a questa parte (parlo dei problemi e non dei quesiti).D'altra parte è anche vero che non si può stabilire in senso assoluto cosa è difficile e cosa non lo è nel senso che ciò che è semplice per me potrebbe apparire difficile a te e viceversa!
Ciao!

Russell1
"Ene@":

Per il resto delle cose dette mi trovo d'accordo con te a parte una; se c'è un compito che deve essere più difficile ( o meglio più ricco data la mole di programma svolto) deve essere quello del PNI e non viceversa come da due anni a questa parte.


Intendevo proprio questo dicendo "proporzionali al peso ed ai contenuti dei due corsi"
Il compito del PNI deve essere un po' più complesso...

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