Angoli orientati
"Nel seguito, salvo diversa specificazione, parlando di angoli intenderemo sempre angoli orientati"
Fino a qui è tutto chiarissimo...
"Inoltre, nelle formule, per non appesantire la simbologia, indicheremo un angolo e la sua misura con lo stesso simbolo; per indicare, ad esempio, la misura del supplementare di un angolo beta, scriveremo pi greca - beta se l'angolo è misurato in radianti, 180°-beta, se l'angolo è misurato in gradi"
In linea di massima ho capito il concetto, ma non mi è del tutto chiaro, voi che ne pensate?
Fino a qui è tutto chiarissimo...
"Inoltre, nelle formule, per non appesantire la simbologia, indicheremo un angolo e la sua misura con lo stesso simbolo; per indicare, ad esempio, la misura del supplementare di un angolo beta, scriveremo pi greca - beta se l'angolo è misurato in radianti, 180°-beta, se l'angolo è misurato in gradi"
In linea di massima ho capito il concetto, ma non mi è del tutto chiaro, voi che ne pensate?
Risposte
Non so che vuoi sapere. Cmq il concetto espresso in quelle righe è questo: se chiamo un angolo beta, beta è semplicemente un nome, un modo per individuare l'angolo; nel momento in cui mi voglio riferire al suo supplementere, in linea di principio dovrei introdurre un altro "nome" (gamma per esempio). Per evitare di insriure troppi simboli-nomi, identifico il supplementere di beta con pi-beta, dove pi (sarebbe pi greca) non è più il "nome" di un angolo, ma la misura di un andolo.
Non so se sono stato chiaro.
Platone
Non so se sono stato chiaro.
Platone
Platone, una curiosità: ma quanto hai di media agli esami?Scommetto che è minimo 30...Sei veramente in gamba!
Cmq Platone, perdonami sono io che ho scritto male "-" non è il trattino, è il segno meno....
Cmq Platone, quello che penso io, è che ad ogni angolo orientato è associato una misura (che è un rapporto dipendente dall'unità di misura scelta) preceduta da un segno positivo o negativo a seconda di come è orientato l'angolo; cioè col numero relativo(simbolo), si indica sia l'angolo, sia la misura; se nelle formule si scrivessero come sono orientati gli angoli e quali sono le loro misure, sarebbe quantomeno più complicato,solo non capisco benissimo l'esempio posto, non mi sembra chiarificatore
Anzitutto non ho assolutamente la media del 30, e credimi, non so un sacco di cose che dovrei sapere, e tante altre che sapevo le ho dimenticate o cmq non le so piu' bene. Non e' falsa modestia, te lo assicuro.
Avevo capito che quello era un meno, e lo era anche per me nel mio post.
Quando scrivi un angolo devi necessarianebt orientarlo. Ora io non so cosa stai studiano, ma in generale non specificando l'orientazione degli angoli succedono casini: ad esempio nella costruzione di figure geometriche o in analisi nel valore delle funzioni trigonometriche.
Stai tranquillo che quando trovi un angolo scritto senza segno, se non e' diversamente specificato, allora l'angolo e' orientato positivamente, cioe' "gira" in senso antiorario.
Platone
Avevo capito che quello era un meno, e lo era anche per me nel mio post.
Quando scrivi un angolo devi necessarianebt orientarlo. Ora io non so cosa stai studiano, ma in generale non specificando l'orientazione degli angoli succedono casini: ad esempio nella costruzione di figure geometriche o in analisi nel valore delle funzioni trigonometriche.
Stai tranquillo che quando trovi un angolo scritto senza segno, se non e' diversamente specificato, allora l'angolo e' orientato positivamente, cioe' "gira" in senso antiorario.
Platone
Ragazzi non lo riesco proprio a capire il passaggio, Platone, tu sei sicuro che sia così????
Credo di si, e non capisco cosa non capisci.
Molto banalmente, un angolo visivamente è la regione di piano delimitata da due semirette aventi l'estremo in comune (agli altri utenti del forum: so che questa probabilmente non è la definizione più precisa, ma è tanto per capirci); ora però in questo modo il piano viene diviso in due regioni (quelle che vengono chiamate angolo interno e angolo esterno). Per stabilire quale dei deu si stà considerando si da un orientazione agli angoli. Posizionando il vertice con l'origine degli assi cartesiami e un lato sull'asse delle x (dalla parte delle x positive) se ce il segno + davanti all'angolo allora si sta considerando l'angolo che che si ottiene ruotando il lato che sta sulle x in senso ANTIORARIO fi no a sovrapporlo all'altro lato; se c'è il segno meni, allora all'altro lato bisogna arrivarci ruotando dall'altra parte, cioè in senso ORARIO.
Se ancora non ti è chiaro prova a rifare la domanda magari inserendola meglio nel contesto in cui stai lavorando.
Platone
Molto banalmente, un angolo visivamente è la regione di piano delimitata da due semirette aventi l'estremo in comune (agli altri utenti del forum: so che questa probabilmente non è la definizione più precisa, ma è tanto per capirci); ora però in questo modo il piano viene diviso in due regioni (quelle che vengono chiamate angolo interno e angolo esterno). Per stabilire quale dei deu si stà considerando si da un orientazione agli angoli. Posizionando il vertice con l'origine degli assi cartesiami e un lato sull'asse delle x (dalla parte delle x positive) se ce il segno + davanti all'angolo allora si sta considerando l'angolo che che si ottiene ruotando il lato che sta sulle x in senso ANTIORARIO fi no a sovrapporlo all'altro lato; se c'è il segno meni, allora all'altro lato bisogna arrivarci ruotando dall'altra parte, cioè in senso ORARIO.
Se ancora non ti è chiaro prova a rifare la domanda magari inserendola meglio nel contesto in cui stai lavorando.
Platone