"Requisiti"

stellacometa
Mmhh..allora mi incuriosiva una cosa..ma un bravo prof per essere tale, che requisiti dovrebbe avere..Insomma, non mi riferisco soltanto ai titoli di studio, ma anche a cose come "qualità proprie"!! La prima cosa che direi io è: MOOOOOOOLTA pazienza!!!:-D

Risposte
keji1
Non troppa però, altrimenti ce se ne approfitta.
Prima cosa deve SAPERE e saper spiegare, per cui deve conoscere bene ciò di cui parla. Altra cosa fondamentale deve amare ciò che fa, altrimenti non ti trasmette niente.

carlo232
"keji":
Altra cosa fondamentale deve amare ciò che fa, altrimenti non ti trasmette niente.


Purtroppo molto spesso è una dote carente, soprattutto nei prof di materie scientifiche....

Giusepperoma2
purtroppo - mi permetto di aggiungere - e' la prima dote che gli alunni ti fanno perdere...

"ma che ce frega a noi"

"se me dai er debbito chi se ne frega"

"ma che e' sta roba?"

eccetera eccetera erccetera

Camillo
Questa invenzione del debito è stata micidiale : uno studente può scegliere una materia che non studierà per tutto il liceo e tu gli dai il debito , ma non succede nulla : arriva fino in fondo e ottiene la maturità.
Incredibile eppure è così.

Camillo

keji1
ora con la legge proposta dalla Moratti le cose cambieranno.

stellacometa
Hai ragione Giuseppe..PERFETTAMENTE ragione!! Per questo dico che ci vuole pazienza..specialmente i prof di Matematica!!
Mi permetto di ribadire: "Alunni demotivanti---->professori demotivati!"

carlo232
"Giusepperoma":
purtroppo - mi permetto di aggiungere - e' la prima dote che gli alunni ti fanno perdere...

"ma che ce frega a noi"

"se me dai er debbito chi se ne frega"

"ma che e' sta roba?"

eccetera eccetera erccetera


è vero, però gli alunni demotivanti non sono solo di Roma :-D

stellacometa
Ci sono in tutto il mondo, credimi!!! E' una realtà a cui tutti i prof sono sottoposti, purtroppo!!!
A me fa una rabbia pazzesca quando sento compagni parlare male dei prof gettando a volte PESANTISSIMI giudizi su di loro!! E' la cosa che più odio in merito...

Giusepperoma2
"stellacometa2003":
Ci sono in tutto il mondo, credimi!!!


in tutto il mondo non so... pero' posso testimoniare su Italia e Usa

Credo che in Cina non sia cosi', in molti paesi emergenti i ragazzi capiscono che la cultura, quindi la scuola, e' il mezzo per poter migliorare la propria condizione di vita... e studiano.

Vari colleghi, fra l'altro, mi hanno confermato questa teoria: fra i loro alunni, gli extracomunitari sono i migliori... perche'?

fra un po' avremo tantissimi italiani disoccupati che dopo aver passato anni a scaldare i banchi per ottenere inutili pezzi di carta si lamenteranno che in Italia non c'e' lavoro... nel frattempo assumeremo medici, ingegneri e professionisti da altri Paesi.

Che dite? Troppo pessimista?

stellacometa
Mmmmh...può darsi...però ciò che si semina si raccoglie..quindi...spetta a noi decidere!!!

ardimentoso66
Un buon docente:
1) Deve conoscere gli argomenti;
2) Deve saper generare negli allievi curiosità;
3) Deve sapersi adattare alla classe e ai singoli allievi, se necessario (e non il contrario);

Ciao
Ardimentoso66

Cheguevilla
Giuseppe, appoggio pienamente la tua tesi.
In Italia purtroppo il pezzo di carta e' sinonimo di qualita', e non solo nella scuola, questa ne e' un riflesso.
Sta aumentando la burocratizzazione, con un conseguente calo di qualita', anche notevole.
Per questo motivo, capita di trovare professionisti non all'altezza del proprio ruolo.
Sapere la materia non vuol dire saperla spiegare.
Un buon docente deve saper comunicare in maniera chiara e facilmente comprensibile, possibilmente coinvolgente.
Il ruolo dell'insegnante e' quello di trasmettere la conoscenza e sviluppare le abilita' logiche e di ragionamento.
Per questo motivo, oltre alla preparazione che deve essere precisa, un buon insegnante deve avere un'ottima capacita' dialettica e oratoria.
E per queste cose e' necessaria un po' di personalita'.
Ho conosciuto diversi professori con una personalita' molto forte ed un'ottima capacita' espositiva, di cui serbo splendidi ricordi e che hanno saputo appassionarmi alla loro materia.
Uno di questi e' il professore di ragioneria dell'universita'. Io odiavo quella materia, lui e' riuscito a farmela piacere e a farmela capire.
Oppure il professore di storia della matematica, un monumento alla cultura. Persona di 80 anni con una cultura immensa, capace di tradurre al volo dall'inglese, dal latino, dal greco e dal francese (e magari altro). Le sue lezioni mi piace definirle "racconti accademici", comprese le dimostrazioni.
Questi e altri insegnanti avevano le capacita' di cui ho parlato, oltre ad una passione per l'insegnamento e per gli studenti.
Gli stessi studenti si trasformano a seconda del professore che hanno davanti; questi professori ottenevano silenzio, attenzione e rispetto senza aver mai dovuto alzare la voce o rimproverare qualcuno, a differenza di altri professori particolarmente severi che intimavano punizioni atroci e anatemi, con il risultato di ottenere forse un po' di silenzio, ma non rispetto e attenzione.
E la dote necessaria non e' la pazienza, perche' se si hanno le doti di cui ho parlato, la pazienza non e' richesta.

@ keji: si, con la riforma Moratti le cose cambieranno, purtroppo...
Ma non e' topic per parlarne.

mysterium
condivido pienamente la tesi di cheguevilla! dunque, secondo me, nei concorsi appena istituiti dalla moratti si dovrebbe valutare anke l'ars oratoria e, perchè no, le attitudini del candidato come show-man. viviamo nel tempo della televisione, il linguaggio al quale siamo abituati è quello. allora i candidati + "buffoni" ke parlano come pippo baudo dovrebbero fare i prof, mentre quelli ke parlano come un parlamentare ke legge un discorso senza saper andare a braccio dovrebbero essere sfruttati nella ricerca, tanto umile perkè passa inosservata dal grande uditorio, ma tanto utile per il nostro amato paese.

*marcellopedone
I vari argomenti delle lezioni devono essere “affrontati” partendo dalle esperienze conoscitive degli allievi suscitando un interesse che stimoli le capacità intuitive degli alunni; sollecitandoli ad esprimersi e comunicare in un linguaggio che, pur conservando piena spontaneità, diventi sempre più chiaro e preciso, avvalendosi anche dei simboli, rappresentazioni grafiche, ecc. che facilitino l'organizzazione del pensiero. L’attività didattica dovrebbe essere organizzata anche suddividendo la classe in gruppi, ai quali bisogna affidare compiti pratici, da svolgersi in situazioni di laboratorio, nello spirito dell’imparare facendo e della condivisione di conoscenze e strategie, in modo tale che gli alunni possano sentirsi protagonisti del loro apprendimento. Gli aspetti teorici devono essere strettamente legati a quelli pratico-applicativi, per poter passare alla fase realizzativa in tempi brevi e stabilire un'opportuna circolarità tra i due aspetti.
Bisogna fare ricorso ad osservazioni, esperimenti, problemi tratti da situazioni concrete così da motivare l'attività della classe fondandola su una sicura base intuitiva e guidare alla capacità di progressiva chiarificazione dei concetti e facendo riconoscere analogie in situazioni diverse, così da giungere a una visione unitaria su alcune idee centrali

makovac
Sono nuova in questo forum, ma ho letto parecchi messaggi e sono sempre più preoccupata. E' vero che mia figlia è ancora in quarta elementare, ma non ne può più della matematica. E' sempre più frustrata, la maestra in generale si lamenta del basso livello intellettivo della classe etc.
Io mamma devo rispiegare tutto quello che fanno in classe, devo farle fare esercizi e così via. Vedo che quando la seguo tutti i giorni, nelle verifiche fa miracoli. Dall'inizio della scuola ho abbassato un po' la guardia e ho visto che nella verifica è peggiorata. Ma non dovrebbe la scuola/maestra preoccuparsi di farli esercitare, di spiegare bene i concetti, di dare giusta attenzione a tutti? Perchè non ci avvisano della data delle verifiche in modo da esercitarci un po' di più? Mia figlia non si è nemmeno resa conto che pur avendo fatto bene i procedimenti nella soluzione dei problemi, ha sbagliato i calcoli. Ha sbagliato operazioni semplici che so che è in grado di fare. Secondo la maestra la bambina è con la testa fra i nuvoli. Ma come mai non lo è a casa quando io le spiego la matematica? Come mai io vedo che capisce tutto al volo? Perchè devo sostituirmi alla maestra? Io mi sento responsabile, perchè so che se non ha basi solide adesso, sarà sempre più difficile nelle medie, superiori etc.
Ho acquistato diversi libri di matematica "simpatica" (libri di Anna Cerasoli - I magnifici dieci e La sorpresa dei numeri), il mago dei numeri, Problemi che passione! etc. Li ama molto, le piace fare sudoku, quindi mi chiedo cosa le manca? Dove sbagliamo? C'è un prof con qualche idea?
findus

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