Quando il prof ha torto

mazzarri1
Scrivo qui per una delucidazione
Sarà capitato a molti di voi di avere notizie su questo argomento
Una mia "assistita" ha fatto un compito in classe (che oggi si chiama verifica) sulle disequazioni
La disequazione numero 3 a lei, a me, a tutta la classe fornisce un certo risultato.
La professoressa, sola contro il mondo, sostiene che il risultato è differente
Non vuole spiegare le sue ragioni
Non ha provato a risolverla lei davanti a tutti
E' così e basta
Ha tolto 2 punti nel compito a tutti
So che sembra ridicola la cosa... la domanda è: come è corretto che si comportino gli alunni? Che vadano dal preside tutti a protestare o che stiano zitti e va bene così?
E' una 2 liceo scientifico, la professoressa in questione ha già dato alcune volte in escandescenze, non ha tutte le rotelle a posto, non vuole mai essere contraddetta quando spiega pena un segno meno sul registro
Grazie

Risposte
vict85
La mia opinione è di ignorare la cosa e sperare di avere una insegnante differente in terza. Anche perché non so se le cose sono cambiate con la nuova maturità, ma una volta il voto del secondo anno non ti cambiava praticamente nulla. Il massimo che riusciresti a raggiungere è fargli ammettere l'errore, ma al costo di irritarla. Ed è ottobre!

Insomma non dico che vada bene così, perché non sembra un comportamento molto etico. Ma ritengo che sia più saggio soprassedere.

mazzarri1
Grazie Vict85
il tuo ragionamento mi sembra corretto

Дэвид1
Sono d'accordo anche io. Ovviamente il suo comportamento non è dei migliori, però per esperienza ho notato che è sempre meglio soprassedere su questo genere di cose. È estremamente facile fare presente la cosa nel modo sbagliato, finendo per non essere ascoltati o, se anche ascoltati, irritare chi ha in quel momento la decisione. Quindi...speriamo non ricapiti.

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mazzarri1
ciao Devid! Si le ho consigliato di soprassedere... grazie!

veciorik
Per curiosità, puoi pubblicare l'esercizio e la tua soluzione ?

Se generalmente la prof insegna bene IMHO si possono tollerare episodi isolati irrilevanti per la valutazione finale.
Ma mi opporrei se i cattivi comportamenti si ripetono penalizzando la didattica.
Se fossi un allievo mi offrirei di uscire alla lavagna per esporre la mia risoluzione in modo da comprendere i miei errori.
Altrimenti inviterei la prof a mostrare alla classe come si doveva risolvere l'esercizio.
Se i comportamenti patologici dell'insegnante persistono o peggiorano mi rivolgerei ai genitori, agli altri professori, al preside per chiedere indicazioni sul da farsi.

PS: nel 1970 la mia classe liceale contestò duramente un docente che insegnava male. Gli altri prof ci convinsero a sopportare il disagio, per qualche mese, spiegandoci che quel docente aveva patito gravi problemi personali/famigliari che giustificavano la sua crisi. Ma era una materia secondaria.

vict85
Beh, se gli studenti hanno fatto l'esercizio giusto vuol dire che qualcosa hanno imparato. Penso che Mazzarri si riferisse più che altro ad una questione di correttezza verso i propri errori.
Comunque bisogna dire che spesso gli allievi hanno un modo di chiedere le cose non proprio educato. Insomma una cosa è dire "Scusi professoressa, ho provato a rifare il compito a casa un paio di volte e proprio non riesco a trovare il mio errore. Mi può aiutare a trovarlo?" un'altra è farlo dicendo in modo implicito o esplicito che ha sbagliato lei. Insomma, anche se fosse, è lei che lo deve ammettere, non sei tu a doverglielo dire. Si tratta di autorità, è lei è una insicura che reagisce aggressivamente agli attacchi. Metterla all'angolo è una pessima mossa, come lo è offrirsi per fare il suo lavoro.

In ogni caso sono curioso di vedere anche io la disequazione. Per quanto ne sappiamo c'è una condizione di esistenza che nessuno ha notato e che cambia leggermente il risultato finale.

mazzarri1
"vict85":
Beh, se gli studenti hanno fatto l'esercizio giusto vuol dire che qualcosa hanno imparato. Penso che Mazzarri si riferisse più che altro ad una questione di correttezza verso i propri errori.
Comunque bisogna dire che spesso gli allievi hanno un modo di chiedere le cose non proprio educato. Insomma una cosa è dire "Scusi professoressa, ho provato a rifare il compito a casa un paio di volte e proprio non riesco a trovare il mio errore. Mi può aiutare a trovarlo?" un'altra è farlo dicendo in modo implicito o esplicito che ha sbagliato lei. Insomma, anche se fosse, è lei che lo deve ammettere, non sei tu a doverglielo dire. Si tratta di autorità, è lei è una insicura che reagisce aggressivamente agli attacchi. Metterla all'angolo è una pessima mossa, come lo è offrirsi per fare il suo lavoro.

In ogni caso sono curioso di vedere anche io la disequazione. Per quanto ne sappiamo c'è una condizione di esistenza che nessuno ha notato e che cambia leggermente il risultato finale.


Si Vict85, hai centrato in pieno il problema
E' già successo più volte in classe che la professoressa sbagliasse dei passaggi alla lavagna e se qualcuno alzava la mano per farglielo notare si beccava una sgridata e un segno meno sul registro
Nessuno osa più commentare alcunchè
La disequazione non ce l'ho più sottomano, fidatevi, hanno ragione i ragazzi. Che non diranno nulla perchè lei non fa vedere come deve essere risolta. Hanno sbagliato tutti e basta guai a chi fiata.
La situazione ad ora è questa, siamo ad Ottobre, se continuerà così ovviamente prima o poi i genitori andranno dal preside carta alla mano a chiedere spiegazioni.

gugo82
@ mazzarri: Tanto per curiosità: Che tipo di scuola? Che classe? Che esercizio?

mazzarri1
@Gugo82
Liceo scientifico, 2 anno, disequazione del tipo $(x-a)(x-b)(x-c)(x-d)>0$

vict85
Io avrei proceduto in questo modo:

I \(\displaystyle 4 \) valori sono supposti diversi o bisogna distinguere i casi? Li suppongo tutti diversi.

A meno di questioni di simmetria si ha \(\displaystyle a < b < c < d \). Escludendo gli zeri della disuguaglianza, si hanno \(\displaystyle 5 \) casi (3 se consideriamo questioni di simmetria).

Caso 1. (\(\displaystyle x < a \)) si ha il prodotto di 4 fattori negativi e quindi la disuguaglianza è verificata.
Caso 2. (\(\displaystyle a < x < b \)) si ha il prodotto di 1 fattore positivo e 3 fattori negativi e quindi la disuguaglianza non è verificata.
Caso 3. (\(\displaystyle b < x < c \)) si ha il prodotto di 2 fattori positivi e 2 fattori negativi e quindi la disuguaglianza è verificata.
Caso 4. (\(\displaystyle c < x < d \)) simile al caso 2 ma con i segni invertiti
Caso 5. (\(\displaystyle d < x \)) simile al caso 1 ma con i segni invertiti

Pertanto la soluzione è \(\displaystyle (-\infty, a)\cup (b,c)\cup (d,\infty) \).

Non penso che gli alunni l'abbiano fatto diversamente comunque.

gugo82
Basta fare un disegnino dei segni dei vari fattori per capire che (a meno di questioni di molteplicità e di ordine dei numeri $a,b,c,d$, come notava vict85) la situazione è proprio quella descritta da vict.

mazzarri1
Ma certo infatti. .. tutti contro uno ma pazienza ormai e andata grazie dei commenti

GeoFra
direi agli alunni di tollerare la prof.strana e portare pazienza

Antonioccc
Per me una così dovrebbe essere licenziata. Da alunno io non accetterei affatto la compromissione del voto al compito!

Diplomacy1
"Antonioccc":
Per me una così dovrebbe essere licenziata. Da alunno io non accetterei affatto la compromissione del voto al compito!


Il voto del compito va beh, ci si può anche passare sopra.
Ma per colpa di professori come questa, poi troppi alunni non sono preparati a dovere / non hanno passione per la matematica. È questa la cosa grave

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