Proprietà delle potenze enunciate in linguaggio naturale

Singapore1
Ieri al doposcuola c'era una ragazza di prima superiore (non ricordo cosa ma non un liceo) la cui insegnante sta facendo studiare le proprietà delle potenze, e vuole che i ragazzi quando le usano le enuncino.

Per esempio quando usano la regola $a^n * a^m = a^(n*m)$, i ragazzi devono dire:
"Il prodotto di due potenze con base uguale e esponenti diversi (sic) è una potenza che ha come base la stessa base e come esponente il prodotto degli esponenti".

Mi è sembrato fosse una buona strada: forse questo metodo può aiutare i ragazzi ad allacciare il mondo simbolico con le espressioni in lingua naturale.

E forse li aiuta anche a vederle, molto molto lontanamente, come funzioni composte, perché la sintassi naturale obbliga a fare le subordinate nell'ordine giusto. La ragazza per esempio al posto di dire "...è uguale alla potenza che ha come base la stessa base e come esponente il prodotto degli esponenti", diceva magari "...è uguale al prodotto degli esponenti".

Poi ho continuato a riflettere. Io ritengo di muovermi bene nel linguaggio simbolico, e non mi sognerei mai di esprimermi in questo modo. La leggerei così: "a alla n per a alla m uguale a alla emmeperenne", e sarebbe chiarissimo.

Forse il metodo aiuta proprio quelli che avrebbero difficoltà col linguaggio simbolico?
Inoltre non è uno scientifico quindi non avranno tutta la formalizzazione simbolica.

Vorrei dei lumi da chi ha esperienza nelle scuole.

Risposte
axpgn
Io l'ho sempre sentita così, anche sui libri (il Sasso verde per esempio ...)
È più mnemonico l' altro (quantomeno a quel livello ...)

Cordialmente, Alex

@melia
"Singapore":

Per esempio quando usano la regola $a^n * a^m = a^(n*m)$, i ragazzi devono dire...

Sicuro che usino questa regola? e non questa? $a^n * a^m = a^(n+m)$

Singapore1
"@melia":
[quote="Singapore"]
Per esempio quando usano la regola $a^n * a^m = a^(n*m)$, i ragazzi devono dire...

Sicuro che usino questa regola? e non questa? $a^n * a^m = a^(n+m)$[/quote]

Ah, sì :oops:

gugo82
Ma, infatti, anche i miei docenti mi hanno insegnato la tutta la "giaculatoria" sulle potenze, senza limitarsi a buttar giù le proprietà in maniera simbolica.

jitter1
Sulle descrizioni a parole di formule, non è sempre facile stabilire quando il linguaggio naturale facilita la comprensione e quando la rende invece più difficoltosa.
Se i ragazzini non usano ancora agevolmente il linguaggio simbolico, a volte non è più ancora complicata la contorta traduzione della formula nel linguaggio comune? Bisognerebbe riuscire a mettersi nei loro panni...
Questa cosa interessa anche a me.

"Singapore":
E forse li aiuta anche a vederle, molto molto lontanamente, come funzioni composte

Non ci avevo mai pensato, può essere...

Singapore1
Io sono un forte fautore del linguaggio simbolico, ma per me è facile capirlo e quindi lo preferisco al naturale. Il problema è insegnare a capirlo a coloro per cui non è facile capirlo.

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