Luoghi comuni
In accordo con quanto ci siamo detti in un scambio col recente utente LLello apro questo topic
Spesso a scuola gli studenti trovano alcuni argomenti "inutili", oltre che noiosi, e dicono ad esempio
Perchè devo studiare la dimostrazione di questo teorema ? Non ha alcuna applicazione pratica, non mi servirà mai!
Come si può rispondere?
Il teorema linkato è solo un esempio.
Spesso a scuola gli studenti trovano alcuni argomenti "inutili", oltre che noiosi, e dicono ad esempio
Perchè devo studiare la dimostrazione di questo teorema ? Non ha alcuna applicazione pratica, non mi servirà mai!
Come si può rispondere?
Il teorema linkato è solo un esempio.
Risposte
Classico luogo comune del tipo: perché devo studiare se non mi serve ciò che sto per andare a studiare?
La risposta che propongo è molto lunga e invito chiunque a leggerla con attenzione per trovare delle fallacie, poiché dallo sbaglio è possibile e più plausibile imparare.
È necessario fare un po' di premesse che scriverò nel mezzo della trattazione: criticatele!
Prima premessa: la conoscenza è la soluzione dei problemi, e la conoscenza è ottenibile tramite il metodo analitico, ovvero attraverso la ricerca della soluzione plausibile mediante la formulazione delle ipotesi. (epistemologia evoluzionista)
Seconda premessa: si definisce plausibile una proposizione che è coerente con la conoscenza pregressa e che è confermata ( mai verificata) dall'esperienza.
Terza premessa: la voglia di conoscere ha come unico motore un sentimento, un'emozione.
Facile dimostrarlo poiché è dalla vita quotidiana che traiamo questa proposizione:
-Se voglio entrare all'università, con posti a numero chiuso, devo studiare. (se ho soldi a sufficienza e credo che la commissione sia corruttibile, pagarla sarà altrettanto efficace. Ma continuerò ad essere ignorante se continuo a non studiare, ed essere ignorante su quell'argomento non mi permetterà di risolvere problemi inerenti a quell'argomento. Se laureami serve per coprire un incarico nell'azienda di mio padre, allora dovrà essere un incarico che non ha gravi responsabilità poiché, essendo ignorante, non ne saprò far fronte. Se invece l'incarico è gravoso di responsabilità allora io pagherò qualcun altro che lo faccia al mio posto: questo darà un potere immenso all'altra persona che sarà così capace di ricattarvi o di mettervi nei pasticci sostituendovi: il classico sciacallaggio.) Il gioco del volere, ovvero della soddisfazione del desiderio è abbastanza evidente: voglio una vita tranquilla, voglio i soldi, voglio il prestigio etc etc.
-Se voglio far colpo su una ragazza devo CONOSCERE ciò che gli piace, poiché è plausibile che se sarò in grado di darglielo e di soddisfare i suoi desideri allora mi vorrà con sé, poiché soddisfare i suoi desideri è per lei fonte di felicità, ed è plausibile che le persone cerchino la felicità ( chi in un modo chi in un altro).
Se ho paura di prendere un brutto voto allora devo evitare lo stato di cose nel mondo che provochi quella paura, poiché la paura porta dolore e dal dolore rifuggiamo. Evitare questo stato di cose nel mondo vuol dire non prendere un brutto voto: il modo più plausibile è studiare. Se invece ciò che voglio è non prendere un brutto voto poiché voglio quel pezzo di carta, ricorriamo alla corruzione, ma con i problemi di cui sopra.
Se voglio prestigio devo essere in grado di risolvere i problemi che siano importanti per gli altri: questo significa studiare e specializzarmi in un campo e mettendomi in competizione con gli altri.
Insomma per riassumere: il problema è il desiderio stesso, ma più in generale il fine, l'obiettivo. La conoscenza invece è lo strumento che abbiamo a disposizione per raggiungerlo.
La capacità dell'educatore è quella di porre l'educando in situazioni problematiche sfruttandone i desideri e la paure, poiché questi sono il primo motore della soluzione dei problemi. Che un problema non abbia soluzione non ci è dato conoscere, poiché non potendo conoscere ciò che è necessario, ovvero i legami di causa ed effetto, non abbiamo certezza assoluta di prevedere il futuro.
certe volte però il problema ha una soluzione che non sembra essere molto semplice e un caso scolastico può essere risolto addirittura con rivoluzioni politiche.
Il tutto sta in quanto sentiamo una situazione problematica oppure no.
Se avete domande da fare riguardo quest'ottica epistemologica evoluzionista non fatevi problemi!
La risposta che propongo è molto lunga e invito chiunque a leggerla con attenzione per trovare delle fallacie, poiché dallo sbaglio è possibile e più plausibile imparare.
È necessario fare un po' di premesse che scriverò nel mezzo della trattazione: criticatele!
Prima premessa: la conoscenza è la soluzione dei problemi, e la conoscenza è ottenibile tramite il metodo analitico, ovvero attraverso la ricerca della soluzione plausibile mediante la formulazione delle ipotesi. (epistemologia evoluzionista)
Seconda premessa: si definisce plausibile una proposizione che è coerente con la conoscenza pregressa e che è confermata ( mai verificata) dall'esperienza.
Terza premessa: la voglia di conoscere ha come unico motore un sentimento, un'emozione.
Facile dimostrarlo poiché è dalla vita quotidiana che traiamo questa proposizione:
-Se voglio entrare all'università, con posti a numero chiuso, devo studiare. (se ho soldi a sufficienza e credo che la commissione sia corruttibile, pagarla sarà altrettanto efficace. Ma continuerò ad essere ignorante se continuo a non studiare, ed essere ignorante su quell'argomento non mi permetterà di risolvere problemi inerenti a quell'argomento. Se laureami serve per coprire un incarico nell'azienda di mio padre, allora dovrà essere un incarico che non ha gravi responsabilità poiché, essendo ignorante, non ne saprò far fronte. Se invece l'incarico è gravoso di responsabilità allora io pagherò qualcun altro che lo faccia al mio posto: questo darà un potere immenso all'altra persona che sarà così capace di ricattarvi o di mettervi nei pasticci sostituendovi: il classico sciacallaggio.) Il gioco del volere, ovvero della soddisfazione del desiderio è abbastanza evidente: voglio una vita tranquilla, voglio i soldi, voglio il prestigio etc etc.
-Se voglio far colpo su una ragazza devo CONOSCERE ciò che gli piace, poiché è plausibile che se sarò in grado di darglielo e di soddisfare i suoi desideri allora mi vorrà con sé, poiché soddisfare i suoi desideri è per lei fonte di felicità, ed è plausibile che le persone cerchino la felicità ( chi in un modo chi in un altro).
Se ho paura di prendere un brutto voto allora devo evitare lo stato di cose nel mondo che provochi quella paura, poiché la paura porta dolore e dal dolore rifuggiamo. Evitare questo stato di cose nel mondo vuol dire non prendere un brutto voto: il modo più plausibile è studiare. Se invece ciò che voglio è non prendere un brutto voto poiché voglio quel pezzo di carta, ricorriamo alla corruzione, ma con i problemi di cui sopra.
Se voglio prestigio devo essere in grado di risolvere i problemi che siano importanti per gli altri: questo significa studiare e specializzarmi in un campo e mettendomi in competizione con gli altri.
Insomma per riassumere: il problema è il desiderio stesso, ma più in generale il fine, l'obiettivo. La conoscenza invece è lo strumento che abbiamo a disposizione per raggiungerlo.
La capacità dell'educatore è quella di porre l'educando in situazioni problematiche sfruttandone i desideri e la paure, poiché questi sono il primo motore della soluzione dei problemi. Che un problema non abbia soluzione non ci è dato conoscere, poiché non potendo conoscere ciò che è necessario, ovvero i legami di causa ed effetto, non abbiamo certezza assoluta di prevedere il futuro.
certe volte però il problema ha una soluzione che non sembra essere molto semplice e un caso scolastico può essere risolto addirittura con rivoluzioni politiche.
Il tutto sta in quanto sentiamo una situazione problematica oppure no.
Se avete domande da fare riguardo quest'ottica epistemologica evoluzionista non fatevi problemi!
"LLello":
Prima premessa: la conoscenza è la soluzione dei problemi, e la conoscenza è ottenibile tramite il metodo analitico, ovvero attraverso la ricerca della soluzione plausibile mediante la formulazione delle ipotesi. (epistemologia evoluzionista)
Seconda premessa: si definisce plausibile una proposizione che è coerente con la conoscenza pregressa e che è confermata ( mai verificata) dall'esperienza.
Terza premessa: la voglia di conoscere ha come unico motore un sentimento, un'emozione.
Mi piacciono le tue premesse, ma argomenterei in maniera diversa da te
riguardo la seconda prendi spunto dal pragmatismo di Pierce?
"LLello":
-Se voglio far colpo su una ragazza devo CONOSCERE ciò che gli piace, poiché è plausibile che se sarò in grado di darglielo e di soddisfare i suoi desideri allora mi vorrà con sé, poiché soddisfare i suoi desideri è per lei fonte di felicità, ed è plausibile che le persone cerchino la felicità ( chi in un modo chi in un altro).
parli di una ragazza, femminile, devi usare le
"LLello":
La capacità dell'educatore è quella di porre l'educando in situazioni problematiche sfruttandone i desideri e la paure, poiché questi sono il primo motore della soluzione dei problemi. Che un problema non abbia soluzione non ci è dato conoscere, poiché non potendo conoscere ciò che è necessario, ovvero i legami di causa ed effetto, non abbiamo certezza assoluta di prevedere il futuro.
certe volte però il problema ha una soluzione che non sembra essere molto semplice e un caso scolastico può essere risolto addirittura con rivoluzioni politiche.
Il tutto sta in quanto sentiamo una situazione problematica oppure no.
Quest'ultima parte, confesso, non l'ho capita.
errore rosso: meglio di blu! "le", "gli"
Carlo Cellucci, Emerito alla Sapienza per plausibilità. il concetto di plausibilità è molto vecchio già Kant sapeva distinguere fra plausibilità e probabilità. Forse l'accordo con l'esperienza per il test della plausibilità delle soluzioni viene da Peirce come dici tu. La definizione della plausibilità di Cellucci devo dire che mi soddisfa alquanto.
L'ultima cosa che ho scritto è davvero ciò che intendo con metodo analitco.
il metodo analitico permette di testare le ipotesi nell'esperienza e dall'esperienza formulare ipotesi ad infinitum. La soluzione di un problema è un'ipotesi sufficiente per risolvere il problema: niente tuttavia dice che non ci siano soluzioni migliori oppure che il problema non sia reinterpretato alla luce di un nuovo punto di vista invalidando la soluzione data precedentemente.
Mi permetto di fare degli esempi che portano una catena di soluzioni da provare e sostituire:
Il ragazzo non studia, fatto
il ragazzo studia, obiettivo problema
soluzioni:
1)azione coercitiva e violenta che costringe il ragazzo a studiare ( violenza fisica)
1)conseguenza( test nell'esperienza):il ragazzo concentra tutte le proprie forze per risolvere il problema del dolore
fisico E continuando a non studiare -> indurre pena e dare giustificazioni pietose all'educatore; rivolta violenta contro l'educatore; fuga dal luogo dell'istruzione e ovunque crede che l'educatore non possa raggiungerlo; resistenza non violenta come dimostrazione dell'affermazione del Sé.
Pochi casi si mettono a studiare e, solo trovando riscontro emotivo come l'utilità allo studio o la soddisfazione di sé per spirito agonistico, continuano a studiare.
2)mostrare l'utilità e la bellezza dello studio, ovvero indurre passione nell'altro
2c.)Il ragazzo non ha interessi momentanei che possano essere soddisfatti dai libri scolastici -> soluzione non sufficiente a risolvere il problema. I genitori sono molto poveri e il ragazzo deve lavorare per risolvere il problema della povertà*; il ragazzo ha un deficit di apprendimento*; il ragazzo ha un trauma con un'esperienza passata sui libri e sua priorità è non toccarli mai più*; il ragazzo vuole diventare il più forte sportivo di tutti i tempi*.
Il ragazzo risponde bene e riesce a risolvere i suoi problemi momentanei proprio grazie ai libri, in generale ( poesie, romanzi anche sono inclusi), e acquisita la conoscenza che i libri sono utili andrà alla ricerca della soluzione.
Analizziamo ora, caso per caso, i casi in cui il ragazzo, pur sottoposto allo stimolo numero 2), non risponde bene e fa sì che la nostra soluzione ( la numero 2)) sia inadeguata.
3*)il ragazzo vuole diventare il più forte sportivo di tutti i tempi*.
Passa una legge che vieta agli sportivi di non essere laureati. Un po' come funziona in America nei college, nei quali i ragazzi si allenano per essere notati dalle grandi squadre: niente buona media via dalla squadra: via dalla squadra addio studi gratis. ma soprattutto addio squadra.
4* e 5*)il ragazzo ha un deficit di apprendimento*; il ragazzo ha un trauma con un'esperienza passata sui libri e sua priorità è non toccarli mai più*.
La scienza medica studia dei metodi per eliminare il trauma e abbassare il deficit, o eliminarlo del tutto, per poi proseguire con la soluzione 2)
6*)I genitori sono molto poveri e il ragazzo deve lavorare per risolvere il problema della povertà*:
Rivoluzione politica, culturale(rivoluzione non deve assumere connotazione violenta, poiché esistono rivoluzioni non violente). Esempi storici che hanno permesso di risolvere sempre di più questo problema sono numerosi, e hanno permesso a sempre più ragazzi poveri di studiare, innalzando il benessere generale e permettendo, ma questo in tempi contemporanei, le borse di studio.
Adesso credo che sia sicuramente più chiaro.
Carlo Cellucci, Emerito alla Sapienza per plausibilità. il concetto di plausibilità è molto vecchio già Kant sapeva distinguere fra plausibilità e probabilità. Forse l'accordo con l'esperienza per il test della plausibilità delle soluzioni viene da Peirce come dici tu. La definizione della plausibilità di Cellucci devo dire che mi soddisfa alquanto.
L'ultima cosa che ho scritto è davvero ciò che intendo con metodo analitco.
il metodo analitico permette di testare le ipotesi nell'esperienza e dall'esperienza formulare ipotesi ad infinitum. La soluzione di un problema è un'ipotesi sufficiente per risolvere il problema: niente tuttavia dice che non ci siano soluzioni migliori oppure che il problema non sia reinterpretato alla luce di un nuovo punto di vista invalidando la soluzione data precedentemente.
Mi permetto di fare degli esempi che portano una catena di soluzioni da provare e sostituire:
Il ragazzo non studia, fatto
il ragazzo studia, obiettivo problema
soluzioni:
1)azione coercitiva e violenta che costringe il ragazzo a studiare ( violenza fisica)
1)conseguenza( test nell'esperienza):il ragazzo concentra tutte le proprie forze per risolvere il problema del dolore
fisico E continuando a non studiare -> indurre pena e dare giustificazioni pietose all'educatore; rivolta violenta contro l'educatore; fuga dal luogo dell'istruzione e ovunque crede che l'educatore non possa raggiungerlo; resistenza non violenta come dimostrazione dell'affermazione del Sé.
Pochi casi si mettono a studiare e, solo trovando riscontro emotivo come l'utilità allo studio o la soddisfazione di sé per spirito agonistico, continuano a studiare.
2)mostrare l'utilità e la bellezza dello studio, ovvero indurre passione nell'altro
2c.)Il ragazzo non ha interessi momentanei che possano essere soddisfatti dai libri scolastici -> soluzione non sufficiente a risolvere il problema. I genitori sono molto poveri e il ragazzo deve lavorare per risolvere il problema della povertà*; il ragazzo ha un deficit di apprendimento*; il ragazzo ha un trauma con un'esperienza passata sui libri e sua priorità è non toccarli mai più*; il ragazzo vuole diventare il più forte sportivo di tutti i tempi*.
Il ragazzo risponde bene e riesce a risolvere i suoi problemi momentanei proprio grazie ai libri, in generale ( poesie, romanzi anche sono inclusi), e acquisita la conoscenza che i libri sono utili andrà alla ricerca della soluzione.
Analizziamo ora, caso per caso, i casi in cui il ragazzo, pur sottoposto allo stimolo numero 2), non risponde bene e fa sì che la nostra soluzione ( la numero 2)) sia inadeguata.
3*)il ragazzo vuole diventare il più forte sportivo di tutti i tempi*.
Passa una legge che vieta agli sportivi di non essere laureati. Un po' come funziona in America nei college, nei quali i ragazzi si allenano per essere notati dalle grandi squadre: niente buona media via dalla squadra: via dalla squadra addio studi gratis. ma soprattutto addio squadra.
4* e 5*)il ragazzo ha un deficit di apprendimento*; il ragazzo ha un trauma con un'esperienza passata sui libri e sua priorità è non toccarli mai più*.
La scienza medica studia dei metodi per eliminare il trauma e abbassare il deficit, o eliminarlo del tutto, per poi proseguire con la soluzione 2)
6*)I genitori sono molto poveri e il ragazzo deve lavorare per risolvere il problema della povertà*:
Rivoluzione politica, culturale(rivoluzione non deve assumere connotazione violenta, poiché esistono rivoluzioni non violente). Esempi storici che hanno permesso di risolvere sempre di più questo problema sono numerosi, e hanno permesso a sempre più ragazzi poveri di studiare, innalzando il benessere generale e permettendo, ma questo in tempi contemporanei, le borse di studio.
Adesso credo che sia sicuramente più chiaro.
"LLello":
1)azione coercitiva e violenta che costringe il ragazzo a studiare (violenza fisica)
1)conseguenza( test nell'esperienza):il ragazzo concentra tutte le proprie forze per risolvere il problema del dolore
fisico E continuando a non studiare -> indurre pena e dare giustificazioni pietose all'educatore; rivolta violenta contro l'educatore; fuga dal luogo dell'istruzione e ovunque crede che l'educatore non possa raggiungerlo; resistenza non violenta come dimostrazione dell'affermazione del Sé.
Pochi casi si mettono a studiare e, solo trovando riscontro emotivo come l'utilità allo studio o la soddisfazione di sé per spirito agonistico, continuano a studiare.
Recentemente ho iniziato a studiare l'inglese, ai miei tempi non era obbligatorio come oggi, ed io ho imparato il francese. Sto cercando di colmare questa lacuna (con scarsissimi risultati ma insisto, per puro spirito agonistico).
Questa premessa per dirti che sto leggendo una riduzione (for beginners) del "David Copperfield", dove Charles Dickens esprime le sue opinioni circa i metodi educativi dell'epoca vittoriana e in generale sulla condizione dell'infanzia nel Regno Unito in quel periodo.
The students were hit by their theachers
La coercizione la si può ottenere anche senza la violenza fisica, come hai giustamente spiegato tu il/la ragazzo/a che desidera praticare lo sport è obbligato, non convinto a studiare, pena l'esclusione dalla squadra.
Il/la ragazzo/a viene deriso/a se non riesce, si tratta sempre di coercizione? Qual è la tua opinione?
l'analisi sarà piuttosto lunga.
Gli esseri viventi cambiano il mondo, nel senso che modificano stati di cose nel mondo.
Uno stato di cose nel mondo è l'astrazione più generale sotto la quale puoi far ricadere ogni cosa che ti viene in mente:
partita i baseball, teorema matematico, corteggiamento di una ragazza, un palazzo, comprare da mangiare. Ogni cosa ontologicamente parlando è uno stato di cose nel mondo, ogni cosa predicabile.
Tutto ciò che noi facciamo è modificare stati di cose nel mondo: la stessa comprensione di un teorema modifica uno stato di cose nel mondo: a livello cerebrale o , se proprio vogliamo, corporale ( non che il pensiero non dipenda dal cervello, ma che lo sia solo in larga parte).
Questa modifica non rispetta criteri morali, poiché cosa sia il giusto e il malvagio non ci è dato conoscere: per analogia con il fatto che non ci è dato conoscere la verità ( troppe cose?). Ma soprattutto perché le nostre azioni non dipendono mai dalla conoscenza del giusto e dello sbagliato ma dall'obiettivo cui miriamo e che vogliamo raggiungere.
Se la razionalità viene definita come la scelta dei mezzi per raggiungere un fine, allora possiamo dire benissimo che:
Il ragazzo non studia: stato di cose nel mondo
Il ragazzo studia: problema, stato di cose nel mondo che si vuole attuare. Con questo vuol dire che dobbiamo problematizzare una situazione e dopo di che attaccarla con la razionalità, sopra definita.
metodi per giungere alla soluzione del problema: stati di cose nel mondo.
Problema risolto: il ragazzo studia: riconoscimento dell'avvenuta realizzazione dello stato di cose nel mondo voluto.
Che centra tutto questo?
Obbligare una ragazzo a fare qualcosa non è malvagità, tutt'altro: in un Paese democratico le azioni delle persone vengono decise da tutti quanti, ovvero: tutti quanti decidono cosa sia meglio fare.
Questo è importantissimo perché ogni nostra azione non ha nessun valore di bontà o di malvagità, perché non possiamo conoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato ( se vuoi argomento anche qui, ma è piuttosto semplice dimostrarlo). Tutto ciò che facciamo è cambiare uno stato di cose nel mondo.
Per evitare il più possibile il dolore e raggiungere la serenità necessitiamo allora di coordinarci tutti insieme e la democrazia ce lo permette.
Gli esseri viventi cambiano il mondo, nel senso che modificano stati di cose nel mondo.
Uno stato di cose nel mondo è l'astrazione più generale sotto la quale puoi far ricadere ogni cosa che ti viene in mente:
partita i baseball, teorema matematico, corteggiamento di una ragazza, un palazzo, comprare da mangiare. Ogni cosa ontologicamente parlando è uno stato di cose nel mondo, ogni cosa predicabile.
Tutto ciò che noi facciamo è modificare stati di cose nel mondo: la stessa comprensione di un teorema modifica uno stato di cose nel mondo: a livello cerebrale o , se proprio vogliamo, corporale ( non che il pensiero non dipenda dal cervello, ma che lo sia solo in larga parte).
Questa modifica non rispetta criteri morali, poiché cosa sia il giusto e il malvagio non ci è dato conoscere: per analogia con il fatto che non ci è dato conoscere la verità ( troppe cose?). Ma soprattutto perché le nostre azioni non dipendono mai dalla conoscenza del giusto e dello sbagliato ma dall'obiettivo cui miriamo e che vogliamo raggiungere.
Se la razionalità viene definita come la scelta dei mezzi per raggiungere un fine, allora possiamo dire benissimo che:
Il ragazzo non studia: stato di cose nel mondo
Il ragazzo studia: problema, stato di cose nel mondo che si vuole attuare. Con questo vuol dire che dobbiamo problematizzare una situazione e dopo di che attaccarla con la razionalità, sopra definita.
metodi per giungere alla soluzione del problema: stati di cose nel mondo.
Problema risolto: il ragazzo studia: riconoscimento dell'avvenuta realizzazione dello stato di cose nel mondo voluto.
Che centra tutto questo?
Obbligare una ragazzo a fare qualcosa non è malvagità, tutt'altro: in un Paese democratico le azioni delle persone vengono decise da tutti quanti, ovvero: tutti quanti decidono cosa sia meglio fare.
Questo è importantissimo perché ogni nostra azione non ha nessun valore di bontà o di malvagità, perché non possiamo conoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato ( se vuoi argomento anche qui, ma è piuttosto semplice dimostrarlo). Tutto ciò che facciamo è cambiare uno stato di cose nel mondo.
Per evitare il più possibile il dolore e raggiungere la serenità necessitiamo allora di coordinarci tutti insieme e la democrazia ce lo permette.
[xdom="Seneca"]Per chiarezza ho rimosso i messaggi da qui in avanti, siccome la maggior parte di essi erano fuori tema e motivo di fraintendimenti.[/xdom]
Mi dispiace non sono affatto d'accordo su questa decisione del moderatore e chiedo gentilmente di eliminare il mio account. Questo non è un topic matematico ma qualcosa che andava ben oltre. Siccome mi ritengo fortunato a vivere in un Paese democratico dove le decisioni vengono prese tutti insieme e tutti insieme decidono sul giudicare o meno una cosa fuori tema credo che non posso fare altro che dire la mia su questo forum: vergognoso, davvero vergognoso. Mi complimento per le pubblicità che avete messo: questo fa davvero onore a delle persone che vogliono solo insegnare.
Vergogna per i moderatori che dovrebbero convincere gli altri che comportarsi in un modo è sbagliato e non dovrebbero a loro volta comportarsi in modo violento e tirannico. Voi non fate onore alla scienza e al libero pensiero e fortunatamente le cose cambieranno sempre in meglio. Chi ha paura delle parole è colui che sa di poter essere smascherato.
Vergognatevi
Vergogna per i moderatori che dovrebbero convincere gli altri che comportarsi in un modo è sbagliato e non dovrebbero a loro volta comportarsi in modo violento e tirannico. Voi non fate onore alla scienza e al libero pensiero e fortunatamente le cose cambieranno sempre in meglio. Chi ha paura delle parole è colui che sa di poter essere smascherato.
Vergognatevi
[xdom="Seneca"]Non c'era nulla di "violento" e "tirannico" nelle mie intenzioni. Il discorso che avete portato avanti si basava su un fraintendimento dopo l'altro e mi è sembrato opportuno estrarre la parte scemata a beneficio della discussione originaria.
Credo comunque tu abbia delle idee piuttosto confuse circa i forum; in particolare ti invito a leggere (cosa che avresti già dovuto fare da iscritto) la sezione 4 del regolamento, quella inerente alla moderazione del forum.
In ogni caso sottoporrò, come da te richiesto, la proposta di disattivazione del tuo account all'amministrazione.
Buon proseguimento.[/xdom]
Credo comunque tu abbia delle idee piuttosto confuse circa i forum; in particolare ti invito a leggere (cosa che avresti già dovuto fare da iscritto) la sezione 4 del regolamento, quella inerente alla moderazione del forum.
In ogni caso sottoporrò, come da te richiesto, la proposta di disattivazione del tuo account all'amministrazione.
Buon proseguimento.[/xdom]
Ripeto vergognoso che un moderatore non legga ciò che gli altri scrivono e pretenda di criticare.
Ancora più vergogno che un uomo o un ragazzo non sappia la differenza fra tirannico e democratico: avresti quantomeno dovuto sottoporre al vaglio degli altri la tua proposta di eliminare la discussione e democraticamente si sarebbe arrivati alla soluzione. "mi è sembrato opportuno" il cavolo! Se ti sembra opportuno ti consulti con gli altri democraticamente e si riflette se è opportuno o meno! manie da padre eterno perché sei il moderatore di un forum! Puoi procedere tranquillamente al ban adesso: ho altro da fare che perdere tempo su questo forum!
Ancora più vergogno che un uomo o un ragazzo non sappia la differenza fra tirannico e democratico: avresti quantomeno dovuto sottoporre al vaglio degli altri la tua proposta di eliminare la discussione e democraticamente si sarebbe arrivati alla soluzione. "mi è sembrato opportuno" il cavolo! Se ti sembra opportuno ti consulti con gli altri democraticamente e si riflette se è opportuno o meno! manie da padre eterno perché sei il moderatore di un forum! Puoi procedere tranquillamente al ban adesso: ho altro da fare che perdere tempo su questo forum!
[xdom="gugo82"]Chiudo.
Tra le regole del forum ce n'é una che chiarisce le modalità di reclamo contro una moderazione che si considera "inappropriata"; tale regola è stata disattesa.[/xdom]
Parlando da utente normale: non so tu, ma io sono abituato a mettere fuori la porta chi, una volta entrato in casa mia, comincia a sputare per terra ed a sbeffeggiare gli altri miei ospiti.
Educatamente e pacatamente, ma lo metto fuori senza indugio alcuno.
Tra le regole del forum ce n'é una che chiarisce le modalità di reclamo contro una moderazione che si considera "inappropriata"; tale regola è stata disattesa.[/xdom]
Parlando da utente normale: non so tu, ma io sono abituato a mettere fuori la porta chi, una volta entrato in casa mia, comincia a sputare per terra ed a sbeffeggiare gli altri miei ospiti.
Educatamente e pacatamente, ma lo metto fuori senza indugio alcuno.