L'esame di matematica nei Licei scientifici
Fra un paio di settimane si svolgerà la prova di matematica nei Licei scientifici.
Mi piacerebbe sapere dai docenti che hanno insegnato ai giovani che si apprestano a sostenere la prova, ma anche dagli allievi, quale percentuale degli studenti della classe sarebbe in grado di svolgere completamente e correttamente il compito assegnato, ossia 1 problema e 5 quesiti, se ogni singolo candidato fosse completamente privato di interagire con altri ovvero se non avesse, come prescritto dalle norme, alcun tipo di aiuto.
Sono sicuro che le risposte daranno vita ad una discussione interessante.
Mi piacerebbe sapere dai docenti che hanno insegnato ai giovani che si apprestano a sostenere la prova, ma anche dagli allievi, quale percentuale degli studenti della classe sarebbe in grado di svolgere completamente e correttamente il compito assegnato, ossia 1 problema e 5 quesiti, se ogni singolo candidato fosse completamente privato di interagire con altri ovvero se non avesse, come prescritto dalle norme, alcun tipo di aiuto.
Sono sicuro che le risposte daranno vita ad una discussione interessante.
Risposte
Quindi l'intervento:
"Beh, io l'anno scorso ho fatto l'esame di maturità, e la mia classe, anche a causa dell'influenza dei professori, ha avuto matematica esterna, e sfortunatamente per noi è venuto un prof mezzo scemo, che non sapevo nulla". (Lorin)
è completamente privo di senso!
"Beh, io l'anno scorso ho fatto l'esame di maturità, e la mia classe, anche a causa dell'influenza dei professori, ha avuto matematica esterna, e sfortunatamente per noi è venuto un prof mezzo scemo, che non sapevo nulla". (Lorin)
è completamente privo di senso!
"Ene@":
Quindi l'intervento...cut...di Lorin è completamente privo di senso!
Non solo, è anche altamente offensivo per il docente di Matematica.
"amelia":
[quote="Ene@"]Quindi l'intervento...cut...di Lorin è completamente privo di senso!
Non solo, è anche altamente offensivo per il docente di Matematica.[/quote]
Si certo,però è anche vero che nessuno può dimostrare che le cose non vadano così nella sua scuola...non a caso negli ultimi anni la scuola italiana sta perdendo colpi...e non mi meraviglierei del fatto che nessuno,prof compresi,sia in grado di svolgere il compito di stato.La mia speranza è che si tratti di eccezioni...ma la realtà mi sa che è ben diversa.
Allora ragazzi, ho letto un pò i vostri interventi sulla mia ultima risposta, e trovo giuste le vostre affermazioni, nonostante siano contro il mio ultimo post, però vorrei chiarire una cosa. Io, come qualcuno ha ben capito, sono un pò rammaricato ma anche Schifato (permettetemi di usare questo termine) dal modo in cui vanno avanti le scuole (almeno nel mio paese^^). Io dicendo che il prof era un imbecille, non volevo offenderlo, anche se, insieme a tutta la commissione dell'anno scorso, si meriterebbe un paio di calci nel sedere per quello che ha combinato....ma comunque!
Io sono contento di aver preso quel punteggio, perchè rispecchia un pò le mie capacità a quel tempo, quindi i 12 punti mi stanno più che bene, la mia affermazione sul prof è data dal fatto che, con l'introduzione di questi prof esterni, i voti sono decisamente calati, per tutti gli studenti. Cioè, fino a due anni fa, quando tutta la commissione era interna, anche lo scemo della classe comunque se la cavava, e chi per esempio manteneva una media di voti medio-alta, era automatico che prendesse un voto, buono, quindi dall'ottanta in su. Quest'anno invece, anche chi studia, e che ha una media medio-alta, rischia comunque di non prendere un voto decente, e questo ve lo posso assicurare. Anche se la cosa da un lato è giusta, perchè per la prima volta dopo 5 anni di studio, ci si trova a confrontarsi con persone che non si conosce, ed è anche una bella esperienza....dall'altro lato invece no, perchè capita che ci sono persone che magari hanno più uno spiccato senso alla conversazione, non si lasciano intimorire, hanno sempre il solito "c**o", e quindi magari anche avendo voti bassi, riescono a prendere un voto, uguale, ad una persona che studia sempre, ma che magari ha più difficoltà ad interagire con una persona sconosciuta. Dalle mie parti l'anno scorso, i commissari esterni, hanno distrutto molte persone, mi metto anche io dentro, perchè non ho preso il voto che meritavo, anzi, con una media del 7.5/8.0 mi sono diplomato con un voto inferiore al 70. E vi ho detto tutto!!!
Certo non avrò fatto un esame brillantissimo, infatti non aspiravo per nulla al cento, anzi, volevo solo quello che meritavo, dopo tutta la fatica fatta durante il triennio, nel quale ho rinunciato anche a dei miei hobby per portare voti buoni a casa, ma alla fine mi hanno fatto il servizio; e non solo, persone, con voti più bassi dei miei, diciamo con una media del 6 a stento, sono passati anche con 70/75 come voto. Ora, vi sembra giusto questo?! Cioè che una persona che ogni anno si è rotta il sedere per prendere voti buoni, esca con un voto basso, e una persona che nel triennio ha fatto più filoni che ore di lezione, debba prendere un voto migliore di una persona che studia?!
Potrebbe essere un caso, qualcuno di voi mi risponderà, ma vi assicuro che nel mio liceo, sono state molte le situazioni analoghe. E non per niente una bella sensazione, quando magari vedi svanire tutto il tuo lavoro in un attimo.
Per questo mi sento di dire certe cose, sui professori e sulla scuola di oggi, che offre agli studenti un servizio molto scadente (poi non so gli altri paesi come è andata) ma da me questo è successo.
E dire che per me quel prof di mate è un imbecille, vuol fare notare la scarsa preparzione di un docente liceale, che prendendo il problema in mano, ha detto "vabbe ragazzi, voi fate quante più cose potete, anche se mi portate un pò di roba del primo problema, e un pò di roba del secondo e qualche quesito, andate bene!" poi in un seconod momento io gli mostro una formula di duplicazione del seno mi pare, e lui se la studia per tipo 10 minuti mi guarda e fa, "uhm...bella sta formula!";
Io sono contento di aver preso quel punteggio, perchè rispecchia un pò le mie capacità a quel tempo, quindi i 12 punti mi stanno più che bene, la mia affermazione sul prof è data dal fatto che, con l'introduzione di questi prof esterni, i voti sono decisamente calati, per tutti gli studenti. Cioè, fino a due anni fa, quando tutta la commissione era interna, anche lo scemo della classe comunque se la cavava, e chi per esempio manteneva una media di voti medio-alta, era automatico che prendesse un voto, buono, quindi dall'ottanta in su. Quest'anno invece, anche chi studia, e che ha una media medio-alta, rischia comunque di non prendere un voto decente, e questo ve lo posso assicurare. Anche se la cosa da un lato è giusta, perchè per la prima volta dopo 5 anni di studio, ci si trova a confrontarsi con persone che non si conosce, ed è anche una bella esperienza....dall'altro lato invece no, perchè capita che ci sono persone che magari hanno più uno spiccato senso alla conversazione, non si lasciano intimorire, hanno sempre il solito "c**o", e quindi magari anche avendo voti bassi, riescono a prendere un voto, uguale, ad una persona che studia sempre, ma che magari ha più difficoltà ad interagire con una persona sconosciuta. Dalle mie parti l'anno scorso, i commissari esterni, hanno distrutto molte persone, mi metto anche io dentro, perchè non ho preso il voto che meritavo, anzi, con una media del 7.5/8.0 mi sono diplomato con un voto inferiore al 70. E vi ho detto tutto!!!
Certo non avrò fatto un esame brillantissimo, infatti non aspiravo per nulla al cento, anzi, volevo solo quello che meritavo, dopo tutta la fatica fatta durante il triennio, nel quale ho rinunciato anche a dei miei hobby per portare voti buoni a casa, ma alla fine mi hanno fatto il servizio; e non solo, persone, con voti più bassi dei miei, diciamo con una media del 6 a stento, sono passati anche con 70/75 come voto. Ora, vi sembra giusto questo?! Cioè che una persona che ogni anno si è rotta il sedere per prendere voti buoni, esca con un voto basso, e una persona che nel triennio ha fatto più filoni che ore di lezione, debba prendere un voto migliore di una persona che studia?!
Potrebbe essere un caso, qualcuno di voi mi risponderà, ma vi assicuro che nel mio liceo, sono state molte le situazioni analoghe. E non per niente una bella sensazione, quando magari vedi svanire tutto il tuo lavoro in un attimo.
Per questo mi sento di dire certe cose, sui professori e sulla scuola di oggi, che offre agli studenti un servizio molto scadente (poi non so gli altri paesi come è andata) ma da me questo è successo.
E dire che per me quel prof di mate è un imbecille, vuol fare notare la scarsa preparzione di un docente liceale, che prendendo il problema in mano, ha detto "vabbe ragazzi, voi fate quante più cose potete, anche se mi portate un pò di roba del primo problema, e un pò di roba del secondo e qualche quesito, andate bene!" poi in un seconod momento io gli mostro una formula di duplicazione del seno mi pare, e lui se la studia per tipo 10 minuti mi guarda e fa, "uhm...bella sta formula!";
Ritorniamo al mio messaggio iniziale (mi dispiace che pochi insegnanti siano intervenuti nella discussione).
Il mio desiderio di sapere quanti allievi in una classe sarebbero in grado di risolvere per intero il compito ministeriale di matematica nei Licei, senza alcun aiuto, era chiaramente un pretesto per allargare la discussione ad altre questioni:
1) La scuola oggi è effettivamente in grado di fornire alla gran parte degli allievi un'adeguata preparazione per affrontare il compito di matematica nei Licei?
2) Non è forse vero che 3 ore settimanali di matematica sono veramente poche per fornire ed acquisire gli strumenti necessari per una prova di questo genere?
3) Il compito dal 2000/2001 è stato strutturato in 2 problemi e 10 quesiti (prima era costituito da 3 o 4 problemi); questa nuova strutturazione è più rispondente alla necessità di valutare al meglio la preparazione degli allievi o si può prevedere una strutturazione diversa, più aderente all'effetiva preparazione degli studenti?
Grazie per l'attenzione e spero di avere da parte dei colleghi qualche risposta in merito.
Il mio desiderio di sapere quanti allievi in una classe sarebbero in grado di risolvere per intero il compito ministeriale di matematica nei Licei, senza alcun aiuto, era chiaramente un pretesto per allargare la discussione ad altre questioni:
1) La scuola oggi è effettivamente in grado di fornire alla gran parte degli allievi un'adeguata preparazione per affrontare il compito di matematica nei Licei?
2) Non è forse vero che 3 ore settimanali di matematica sono veramente poche per fornire ed acquisire gli strumenti necessari per una prova di questo genere?
3) Il compito dal 2000/2001 è stato strutturato in 2 problemi e 10 quesiti (prima era costituito da 3 o 4 problemi); questa nuova strutturazione è più rispondente alla necessità di valutare al meglio la preparazione degli allievi o si può prevedere una strutturazione diversa, più aderente all'effetiva preparazione degli studenti?
Grazie per l'attenzione e spero di avere da parte dei colleghi qualche risposta in merito.
"Chevtchenko":
Uno studente ben addestrato dovrebbe essere in grado di controllare lo stress e l'ansia in qualunque situazione.
E ricorda: non devi mai esitare. Saper prendere decisioni rapide, anche sotto tensione, è vitale.
Lo stress della maturità la ricordo ancora oggi, e sono passati 13 anni!!
Non è detto che uno riesca sempre a controllare l'emotività.
ah meno male che qualche mortale su questo forum c'è

-4....giovedi è il D-day
"alleposte":
-4....giovedi è il D-day
Paurissima....



Beh domani c'è la prova, rinnovo l'in bocca al lupo a tutti
Per quel che mi riguarda, la nostra prof ci ha fatto arrivare alla seconda prova preparati benissimo e i 15 di domani (sperando che ci siano
) non saranno "regalati" come dicono alcuni, ma derivano dal lavoro svolto bene durante l'anno.
Per il resto è invece vero che si copierà, noi siamo già ben pronti e con i posti già assegnati, dopo che noi ai posti centrali faremo il compito lo spirito santo lo farà avere anche ai compagni...

Per quel che mi riguarda, la nostra prof ci ha fatto arrivare alla seconda prova preparati benissimo e i 15 di domani (sperando che ci siano

Per il resto è invece vero che si copierà, noi siamo già ben pronti e con i posti già assegnati, dopo che noi ai posti centrali faremo il compito lo spirito santo lo farà avere anche ai compagni...

"Cozza Taddeo":
Dovevate protestare vigorosamente prima di adesso contro una scuola che non vi prepare ad affrontare uno scritto di matematica che negli ultimi anni è diventato di una facilità disarmante (quello di un paio di anni fa conteneva un problema risolvibile con le conoscenze di terza media o poco più!).
Ciao, prendo spunto da questa frase per risponderti con la mia diretta esperienza. Al liceo, la condizione della mia classe sfiorava il limite del ridicolo. Lungi da me il mettere in discussione le competenze tecniche del professore, ma il clima che si era creato dagli inizi alla fine dell'anno non è stato sicuramente dei migliori. Sin dai primi mesi (sfortunatamente abbiamo cambiato professore di matematica ogni anno) abbiamo manifestato un disagio sentito da tutti (dalle menti più acute a quelle più libertine) nei rapporti tra questa persona e la vita scolastica. E non eravamo i soli nell'istituto. Il suo modo di rapportarsi è stato fin dai primi tempi ostile. La matematica ha fama di essere il macigno che grava sulle spalle degli alunni sin dalle scuole medie, figurati quando chi dovrebbe insegnartela si perde in continue derisioni, fornisce spiegazioni sobrie e inefficaci, cerca di creare disagi alla vita della classe. Ci siamo lamentati con lei, diretta interessata, ci siamo lamentati con la preside, abbiamo fatto ricorso al consiglio di classe. La situazione era sentita da tutti, la tensione era in aumento e ad ogni ora di lezione la classe era quasi avvolta da un aura di sfiducia reciproca (tra le altre cose da parte sua volavano minacce di ricorso ad organi di polizia, di risarcimenti morali come rondini in primavera). Inutile soffermarsi su questi dettagli, ma tutto questo per dire: non eravamo soddisfatti della nostra preparazione e abbiamo fatto appello a tutto l'immaginabile, assieme ad altri corsi della stessa professoressa. A causa delle forti pressioni la preside aveva anche portato i fatti all'attenzione di alcuni ispettori, ma per come è il sistema scolastico, non è stato possibile fare nulla. Un professore di ruolo non può essere ovviamente destituito, il massimo che si sarebbe potuto ottenere sarebbe stato il cambio del corso, ma se ne sarebbe potuto parlare per l'anno successivo (e noi eravamo all'ultimo anno).
Arrivo al punto, l'effetto di queste lamentele non ha sortito alcun effetto, se non un aumento della tensione, di ritorsioni nei confronti degli alunni e dei problemi tra le classi. Capisco che il mio è stato un caso particolare, e sono d'accordo sul fatto che se il rendimento dell'alunno è insufficiente, questo è dovuto in primis a quello stesso, ma quando si manifestano situazioni di malcontento generali (nel mio caso non era una cosa sentita da un gruppetto della classe, bensì da diverse e intere sezioni del liceo) cercare di ricorrervi, interrogando i piani più alti, è automaticamente degenerazione ai danni per primi degli alunni.
Un altro caso simile nella prassi, qualche anno prima, si era verificato con un professore di fisica (noi lo abbiamo avuto solo in I liceo), la cui giornata-tipo era: saluto, sedia, giornale, campana. Oddio, era una persona simpaticissima e molto buona, ricordo ancora momenti epici, come i dibattiti sulle donne, e i discorsi spudoratamente maschilisti, partiti da libri che ci leggeva in classe, ma come insegnante, no, non si meritava quella cattedra. Chi si era lamentato in quel caso erano state altre sezioni, al punto (alcuni alunni) da scrivere in mezzo ai campi da basket e pallavolo all'aperto frasi abbastanza offensive nei suoi confronti. Li la reazione è stata diversa, lui ha deciso di andare in pensione. Da una parte una ha deciso di restare mettendo tutto a ferro e fuoco (e li non aveva scelta), dall'altra c'è stata la consapevolezza della situazione e una decisione giusta. Entrambi i casi hanno il fatto comune che nè preside, nè i consigli di ispezione hanno potuto fare assolutamente nulla, e il lamentarsi ha sortito solo un ulteriore aumento dei problemi. Ci sono passato e posso assicurare che è stata una brutta e amara esperienza, non tanto per quanto riguarda la preparazione (alla fine io vista la situazione pagavo le mie ripetizioni e stavo tranquillo in classe), ma per il clima ostile che si era creato.
Lo scopo della scuola non è solo quello di predisporre l'alunno all'apprendimento, ma di farlo nel relazionarsi nel rispetto degli altri. Se l'insegnante è il primo che non tiene conto di questi fattori, allora ci si deve adeguare per forza, poichè ogni forma di protesta sarà inutile.
Io penso che questi professori (quest'anno è venuta anche da noi una prof del tipo che mi hai detto, ed è stato un anno tremendo. Per fortuna, non nella magnifica Matematica, ma in scienze...) siano una delle cause principali del ribrezzo che la maggior parte della gente prova per la scuola, e della conseguente mancanza di meritocrazia nella società (uno che va molto bene a scuola, è difficilmente apprezzato dai coetanei).
Purtroppo il coltello dalla parte del manico ce l'hanno loro, e noi non possiamo fare altro se non stare tranquilli e subire pazientemente; l'unica cosa che ci rende immuni è il nostro rendimento: continuiamo a studiare e andiamo avanti per la nostra strada. Se fai una verifica di Matematica perfetta, non puoi prendere un voto più basso del massimo, è inconcepibile. Questo forse non vale agli esami (non mi pronuncio: sono solo in terza), ma l'importante è passare con un voto buono e andare bene in una buona università, in cui non ho mai sentito parlare di grossi "imbrogli" del tipo delle scuole superiori.
La preparazione e il bagaglio di conoscenze conta di più di un numero scritto su un foglio di carta, e prima o poi questo verrà riconosciuto, spero... Ma in generale non penso che un bravo studente possa prendere un voto bassissimo (tipo 3-4) all'esame di maturità; magari non prenderà il massimo, ma si avvicinerà comunque al 15. Ed è questo l'importante, secondo me.
Purtroppo il coltello dalla parte del manico ce l'hanno loro, e noi non possiamo fare altro se non stare tranquilli e subire pazientemente; l'unica cosa che ci rende immuni è il nostro rendimento: continuiamo a studiare e andiamo avanti per la nostra strada. Se fai una verifica di Matematica perfetta, non puoi prendere un voto più basso del massimo, è inconcepibile. Questo forse non vale agli esami (non mi pronuncio: sono solo in terza), ma l'importante è passare con un voto buono e andare bene in una buona università, in cui non ho mai sentito parlare di grossi "imbrogli" del tipo delle scuole superiori.
La preparazione e il bagaglio di conoscenze conta di più di un numero scritto su un foglio di carta, e prima o poi questo verrà riconosciuto, spero... Ma in generale non penso che un bravo studente possa prendere un voto bassissimo (tipo 3-4) all'esame di maturità; magari non prenderà il massimo, ma si avvicinerà comunque al 15. Ed è questo l'importante, secondo me.
"Gauss91":
ma l'importante è passare con un voto buono e andare bene in una buona università, in cui non ho mai sentito parlare di grossi "imbrogli" del tipo delle scuole superiori.
Cosa intendi esattamente per "imbrogli"? Io non considererei imbroglio quello fatto dell'insegnante di phaphe, al massimo era una persona che non sapeva rapportarsi agli alunni.
Ti assicuro che all'università capitano cose anche peggiori. Soprattutto in alcune facoltà in cui gli allievi sono incapaci di far valere i propri diritti (non parlo per esperienza personale ma per i racconti di miei amici che fanno medicina). Non capita ovunque ma capita, a volte potresti essere aiutato, a volte invece potresti trovarti un professore molto pignolo.
Capiamoci, tutti i professori universitari apprezzano che una persona sappia bene la loro materia e sia interessato ma per alcuni l'esame può essere più facile che per altri (soprattutto negli orali).
Comunque in generale, parlando di maturità: i commissari esterni tendono a dare voti basandosi sul passato, i commissari esterni sulla prima impressione (e non sanno cosa e come hai fatto la materia). Quindi a seconda del rapporto con il professore averlo interno o meno può essere positivo o negativo.
Salve a tutti,
insegno matematica nelle scuole superiori dall'a.s. 2005/2006..
Quest'anno per la prima volta nella mia comunque breve carriera di docente, non ho lavorato al liceo scientifico.
Il primo anno che ho insegnato avevo la quinta, ma facevo solo fisica.
L'anno scorso invece di quinte ne avevo due, in una insegnavo matematica, nell'altra fisica.
Svolgere tanti argomenti con tre ore settimanali facendo in modo che la classe ti segua non è facile. Bisogna avere ben chiaro cosa può essere richiesto nelle prove ministeriali e sopratutto evitare di perdere tempo in cose inutili. Per intenderci, non è pensabile che si perdano mesi in ESERCIZI sullo studio di funzione e che si trascurino invece i PROBLEMI di analisi, collocandoli nelle ultime settimane del mese di maggio.
A volte mi capita di sentire dei ragazzi i quali credono al luogo comune che per fare una prova d'esame sufficiente sia necessario saper studiare una funzione. In coscienza non me la sento di avallare questa strana teoria, dato che il più delle volte, quando è richiesto uno studio di funzione, è necessario preliminarmente determinarla.
La razionalizzazione delle scelte ovviamente deve iniziare dalla terza classe. Parti come la discussione di un'equazione parametrica con metodi non legati all'analisi matematica (penso ad esempio al metodo di Tartinville) vanno tagliate, perchè comunque nel quinto anno è possibile risolvere un siffatto problema mediante lo studio di funzione.
Nelle quarte classi si fa ancora troppa goniometria, rubando tempo ad argomenti come il calcolo combinatorio e lo studio di particolari successioni, che frequentemente compaiono nell'esame di stato.
Nei due anni in cui ho lavorato allo scientifico ho avuto la fortuna di avere il supporto di un collega con 35 anni di esperienza, che mi ha aiutato molto nelle scelte.
Dell'anno scorso ricordo un lavoro molto intenso, che vissi con una preoccupazione maggiore rispetto a quella che provai nel 1998 da studente.
La classe non era eccezionale, la conoscevo già per essere stato loro insegnante l'anno precedente (però insegnavo fisica) e sapevo che in matematica aveva avuto un percorso particolare, in quanto il fatto di avere, per vari motivi, lavorato assai male al biennio, aveva fortemente influenzato il lavoro di matematica fatto nel terzo e nel quarto anno (ho duvuto trattare in quinta i logaritmi).
Facendo ricorso anche ad ore pomeridiane per le esercitazioni, riesco comunque a svolgere tutto il programma e, tutto sommato, considerando la storia e la particolarità della classe, quasi tutti comunque hanno acquisito gli obiettivi minimi programmati (e tra l'altro, quest'anno che ho insegnato in un istituto tecnico, e dove ho visto tragiche situazioni di ignoranza matematica, mi domando con quale coraggio gli anni scorsi mi lamentavo così tanto dei miei studenti del liceo. Ma questo è un altro discorso...).
L'anno scorso matematica al liceo scientifico era materia esterna. Avrete presente il testo dei due problemi d'esame dello scorso anno. Particolari, antiquati nella tipologia, ma comunque, se il commissario avesse fornito le indicazioni opportune (ossia avesse esplicitato bene cosa stava chiedendo il problema, il che, ovviamente, non significa risolvere il problema per loro), la prova sarebbe andata meglio, anche perchè, nonostante globalmente la classe non fosse eccezionale, c'erano comunque delle eccellenze e dei ragazzi di discreto livello.
Invece, e mi dispiace dirlo, il collega ha dato delle indicazioni furvianti, quando non errate. In particolare
- consigliò loro l'applicazione dei teoremi sui triangoli rettangoli per trovare il luogo geometrico richiesto dal primo problema. Peccato che il triangolo fosse qualunque !
- diede esplicita indicazione di lasciar perdere il problema 2. E' vero che non ero riuscito a fare una trattazione sistematica delle successioni a valori reali, ma in quel problema con S_n si indicava semplicemente l'area del poligono regolare con n lati inscritto (o circoscritto, adesso non ricordo) in un cerchio di raggio r. Poichè per risolvere il problema serviva solo un po' di trigonometria, che ovviamente i ragazzi conoscevano, l'indicazione si è rivelata completamente furviante.
I ragazzi molto bravi, nonostante le discutibili indicazioni, sono riusciti comunque a fare una buona prova.
Mi è dispiaciuto per coloro che erano ad un livello sufficiente o discreto, che, con le adeguate precisazioni, avrebbero comunque potuto svolgere una prova migliore.
L'esperienza della V scientifico è comunque sempre stimolante. Quest'anno sono passato di ruolo nella A047 e quindi per qualche anno dovrò rinunciare a matematica e fisica nei licei.
Spero però di ritornarci a breve !
insegno matematica nelle scuole superiori dall'a.s. 2005/2006..
Quest'anno per la prima volta nella mia comunque breve carriera di docente, non ho lavorato al liceo scientifico.
Il primo anno che ho insegnato avevo la quinta, ma facevo solo fisica.
L'anno scorso invece di quinte ne avevo due, in una insegnavo matematica, nell'altra fisica.
Svolgere tanti argomenti con tre ore settimanali facendo in modo che la classe ti segua non è facile. Bisogna avere ben chiaro cosa può essere richiesto nelle prove ministeriali e sopratutto evitare di perdere tempo in cose inutili. Per intenderci, non è pensabile che si perdano mesi in ESERCIZI sullo studio di funzione e che si trascurino invece i PROBLEMI di analisi, collocandoli nelle ultime settimane del mese di maggio.
A volte mi capita di sentire dei ragazzi i quali credono al luogo comune che per fare una prova d'esame sufficiente sia necessario saper studiare una funzione. In coscienza non me la sento di avallare questa strana teoria, dato che il più delle volte, quando è richiesto uno studio di funzione, è necessario preliminarmente determinarla.
La razionalizzazione delle scelte ovviamente deve iniziare dalla terza classe. Parti come la discussione di un'equazione parametrica con metodi non legati all'analisi matematica (penso ad esempio al metodo di Tartinville) vanno tagliate, perchè comunque nel quinto anno è possibile risolvere un siffatto problema mediante lo studio di funzione.
Nelle quarte classi si fa ancora troppa goniometria, rubando tempo ad argomenti come il calcolo combinatorio e lo studio di particolari successioni, che frequentemente compaiono nell'esame di stato.
Nei due anni in cui ho lavorato allo scientifico ho avuto la fortuna di avere il supporto di un collega con 35 anni di esperienza, che mi ha aiutato molto nelle scelte.
Dell'anno scorso ricordo un lavoro molto intenso, che vissi con una preoccupazione maggiore rispetto a quella che provai nel 1998 da studente.
La classe non era eccezionale, la conoscevo già per essere stato loro insegnante l'anno precedente (però insegnavo fisica) e sapevo che in matematica aveva avuto un percorso particolare, in quanto il fatto di avere, per vari motivi, lavorato assai male al biennio, aveva fortemente influenzato il lavoro di matematica fatto nel terzo e nel quarto anno (ho duvuto trattare in quinta i logaritmi).
Facendo ricorso anche ad ore pomeridiane per le esercitazioni, riesco comunque a svolgere tutto il programma e, tutto sommato, considerando la storia e la particolarità della classe, quasi tutti comunque hanno acquisito gli obiettivi minimi programmati (e tra l'altro, quest'anno che ho insegnato in un istituto tecnico, e dove ho visto tragiche situazioni di ignoranza matematica, mi domando con quale coraggio gli anni scorsi mi lamentavo così tanto dei miei studenti del liceo. Ma questo è un altro discorso...).
L'anno scorso matematica al liceo scientifico era materia esterna. Avrete presente il testo dei due problemi d'esame dello scorso anno. Particolari, antiquati nella tipologia, ma comunque, se il commissario avesse fornito le indicazioni opportune (ossia avesse esplicitato bene cosa stava chiedendo il problema, il che, ovviamente, non significa risolvere il problema per loro), la prova sarebbe andata meglio, anche perchè, nonostante globalmente la classe non fosse eccezionale, c'erano comunque delle eccellenze e dei ragazzi di discreto livello.
Invece, e mi dispiace dirlo, il collega ha dato delle indicazioni furvianti, quando non errate. In particolare
- consigliò loro l'applicazione dei teoremi sui triangoli rettangoli per trovare il luogo geometrico richiesto dal primo problema. Peccato che il triangolo fosse qualunque !
- diede esplicita indicazione di lasciar perdere il problema 2. E' vero che non ero riuscito a fare una trattazione sistematica delle successioni a valori reali, ma in quel problema con S_n si indicava semplicemente l'area del poligono regolare con n lati inscritto (o circoscritto, adesso non ricordo) in un cerchio di raggio r. Poichè per risolvere il problema serviva solo un po' di trigonometria, che ovviamente i ragazzi conoscevano, l'indicazione si è rivelata completamente furviante.
I ragazzi molto bravi, nonostante le discutibili indicazioni, sono riusciti comunque a fare una buona prova.
Mi è dispiaciuto per coloro che erano ad un livello sufficiente o discreto, che, con le adeguate precisazioni, avrebbero comunque potuto svolgere una prova migliore.
L'esperienza della V scientifico è comunque sempre stimolante. Quest'anno sono passato di ruolo nella A047 e quindi per qualche anno dovrò rinunciare a matematica e fisica nei licei.
Spero però di ritornarci a breve !