Il lavoro del docente!
Salve gentili professori!
Guardavo un pò al futuro,e cercavo di vedermi nelle vesti di un professore di matematica,ma... NON MI CI VEDO!
Ho troppa poca pazienza e mi scoccia presentarmi davanti ad una classe in cui solo 4 su 20 sono interessati a ciò che dico.
Mi riferisco ai prof delle superiori o delle medie,quelli universitari lavorano a stretto contatto con l'evoluzione della matematica,e questo mi piace!
Come fate ad insegnare a questi giovani adolescenti? Lo fate con passione?
Guardavo un pò al futuro,e cercavo di vedermi nelle vesti di un professore di matematica,ma... NON MI CI VEDO!
Ho troppa poca pazienza e mi scoccia presentarmi davanti ad una classe in cui solo 4 su 20 sono interessati a ciò che dico.
Mi riferisco ai prof delle superiori o delle medie,quelli universitari lavorano a stretto contatto con l'evoluzione della matematica,e questo mi piace!
Come fate ad insegnare a questi giovani adolescenti? Lo fate con passione?
Risposte
Mi piace rispondere a questo tipo di domande, perchè me le sono poste anche io tante volte.
Il lavoro dell'insegnante, con tutti i suoi lati positivi e negativi, è un lavoro e di questi tempi non si butta via niente.
Io quando ho avuto l'opportunità di farlo ho pensato prima di tutto alla sistemazione economica, alla fine di tanti anni di espedienti precari nel mondo della ricerca e dell'università.
Poi a qualunque tipo di lavoro ci si abitua col tempo, e la relazione con gli alunni diventa più facile a forza di provarci: la varietà di persone che si incontrano è tale che non si può pretendere di ottenere gli stessi risultati con tutti, ma il rispetto c'è sempre.
In ogni caso la scuola offre una varietà di stimoli in cui si può trovare la propria motivazione: l'innovazione, l'aggiornamento, la sperimentazione sono sempre possibili e possono dare soddisfazioni non troppo inferiori a quelle della ricerca scientifica. Dalla mia breve esperienza nell'università, ho trovato gruppi di ricerca più ripetitivi del consiglio di classe con cui lavoro adesso.
Forse in qualunque lavoro l'attitudine o la passione aiutano, ma secondo me aiuta di più sapersi adattare alle situazioni.
Il lavoro dell'insegnante, con tutti i suoi lati positivi e negativi, è un lavoro e di questi tempi non si butta via niente.
Io quando ho avuto l'opportunità di farlo ho pensato prima di tutto alla sistemazione economica, alla fine di tanti anni di espedienti precari nel mondo della ricerca e dell'università.
Poi a qualunque tipo di lavoro ci si abitua col tempo, e la relazione con gli alunni diventa più facile a forza di provarci: la varietà di persone che si incontrano è tale che non si può pretendere di ottenere gli stessi risultati con tutti, ma il rispetto c'è sempre.
In ogni caso la scuola offre una varietà di stimoli in cui si può trovare la propria motivazione: l'innovazione, l'aggiornamento, la sperimentazione sono sempre possibili e possono dare soddisfazioni non troppo inferiori a quelle della ricerca scientifica. Dalla mia breve esperienza nell'università, ho trovato gruppi di ricerca più ripetitivi del consiglio di classe con cui lavoro adesso.
Forse in qualunque lavoro l'attitudine o la passione aiutano, ma secondo me aiuta di più sapersi adattare alle situazioni.
Mmm...certo! (non so se usare il Lei o il Tu,le do del Tu,poi se le darà fastidio userò il Lei!)
La mia paura in realtà è che ho paura di perdere tutto ciò che sto imparando,perchè è ovvio che non vivendoli tutti i giorni piano piano le mie conoscenze sfioriranno,e questi mi darebbe troppo fastidio! Vedo la mia ex prof di mate che molte cose le ha dimenticate, tu invece? Come vedi questo punto di vista?
La mia paura in realtà è che ho paura di perdere tutto ciò che sto imparando,perchè è ovvio che non vivendoli tutti i giorni piano piano le mie conoscenze sfioriranno,e questi mi darebbe troppo fastidio! Vedo la mia ex prof di mate che molte cose le ha dimenticate, tu invece? Come vedi questo punto di vista?
E' vero, la matematica richiede una pratica continua e quella che non si usa si "dimentica" facilmente. Ma forse dimenticare non è la parola giusta, in realtà penso che si perda la pratica ma le modifiche nella struttura mentale ottenute con l'apprendimento rimangano. Almeno spero, se no tutta quella fatica per niente!