Test d'ingresso ingegneria civile
Salve a tutti, vivo a Palermo e a settembre mi iscriverò ad Ingegneria, ma in qualche università del nord che non ho ancora deciso. Sono orientato verso Edile o Civile, ma leggendo i vostri pareri in questa sezione questi due corsi sono assolutamente sconsigliati poichè gli sbocchi lavorativi non sono molti in quanto il settore è saturo. L'alternativa potrebbero essere Meccanica ed Elettronica, ma temo che non appassionerebbero come le prime due e correrei il rischio di perder tempo e poi ritirarmi. Di contro però non vorrei studiare cinque anni (Edile o Civile) per poi ritrovarmi disoccupato e frustrato. Cosa mi consigliate?
Risposte
e rispondete dai...
ebbene sì, ho deciso: mi iscrivo ad ingegneria civile. qui a Palermo è ad accesso libero ma con test per le conoscenze iniziali. ho comprato gli alphatest, ma per uno che come me non mastica materie scientifiche da un paio d'anni è troppo superficiale e purtroppo non possiedo più i libri del liceo. come mi consigliate di prepararmi?
grazie
grazie
"wedge":
[quote="tecnos"]
Detto questo, al momento attuale consiglio caldamente di tenersi alla dovuta distanza da CDL come ingegneria dell'ambiente ed ingegneria civile (restando nel campo ingegneristico)
una volta non parlavi così! non ci si può più iscrivere ai tre albi di ingegnere, architetto e dottore agronomo?[/quote]
Certo che puoi farlo, ma se non hai uno studio avviato il percorso è lungo, come per le altre professioni del resto. Per la precisione con il 3+2 puoi iscriverti all'ordine degli ingegneri (settore civile ambientale,A), architetti (B) e dottore agronomo (A). Non a tre ordini degli ingegneri

Attualmente il settore ambientale non è dei più floridi e non credo che nel breve periodo si ribalterà la situazione, di conseguenza sconsiglio i corsi del settore civile ambientale se :
1) Il paparino non ha uno studio avviato.
2) Se volete lavorare in azienda nel ramo ambientale.
3) Se volete fare sicurezza (in Italia attualmente è impossibile).
4) Se volete rimanere in Italia.
I migliori settori, attualmente, sono quelli meccanici e gestionali.
Detto questo, nel settore ambientale la scelta di ingegneria resta statisticamente la migliore.
"tecnos":
Detto questo, al momento attuale consiglio caldamente di tenersi alla dovuta distanza da CDL come ingegneria dell'ambiente ed ingegneria civile (restando nel campo ingegneristico)
una volta non parlavi così! non ci si può più iscrivere ai tre albi di ingegnere, architetto e dottore agronomo?
"Cozza Taddeo":
[quote="amelia"]
Resto tuttavia del parere che non si deve generalizzare, ci sono architetti con il gusto estetico di una capra e ingegneri che costruirebbero tutto a cubo perché costa meno.
Sono d'accordo.
Rimango però dell'idea che un buon ingegnere civile, può acquisire autonomamente nel giro di un paio d'anni le "competenze estetiche" di un architetto mentre le competenze tecniche di un ingegnere un architetto neanche se le sogna...
Ad ingegneria girava il detto:"Un architetto ti spiega come progettare un edificio. Un ingegnere poi ti spiega perché è caduto..."

P.S.: Mi scuso per la mia verve anti-architetti ma non riesco a farne a meno, è piú forte di me. È una cosa di cui sono visceralmente convinto. La cosa piú grave non è che sono contro gli architetti, è che sono pure orgoglioso di essere contro...[/quote]
Sante parole.
Detto questo, al momento attuale consiglio caldamente di tenersi alla dovuta distanza da CDL come ingegneria dell'ambiente ed ingegneria civile (restando nel campo ingegneristico). Al contrario, CDL come ingegneria meccanica o gestionale rappresentano la scelta migliore a mio parere (statistiche comprese!).
E di ingegneria elettrica cosa mi dite? ci sono molte opportunità in Italia o vale lo stesso discorso per elettronica?
No, non è per nulla difficile.
Forse però la domanda piú interessante è "È davvero cosí difficile trovare lavoro da ingegnere Civile con uno stipendio adeguato al titolo di studio acquisito?"
In questo caso la risposta è "Sí, è molto difficile nei primi anni e il rischio di restare a livelli da operaio specializzato anche per 5-6 anni è molto, molto concreto, con la differenza che un operaio specializzato ha una retribuzione bassa ma ha ferie pagate, indennità di malattia, permesso matrimoniale, una serie di garanzie contro il licenziamente, ecc. mentre un neolaureato che lavora in uno studio deve aprire partita IVA, pagare le tasse e un commercialista che gli tenga in ordine in conti, non ha nessuna garanzia di assunzione permanente, non ha ferie, gli straordinari non gli vengono pagati di piú, se si ammala e non lavora non viene pagato, non ha permesso matrimoniale, ecc."
Non voglio fare terrorismo psicologico, voglio solo mettere in luce il fatto che in Italia, nella maggioranza dei casi, una laurea in ambito tecnico-scientifico di buon livello (ingegneria, matematica, fisica) non è quasi mai sinonimo di occupazione soddisfacente e ben retribuita.
L'importante è che si ha l'opportunità di iniziare e imparare il mestiere sul campo, seppur con uno stipendio minimo, dato che di questi tempi è già una grande un privilegio avere uno stipendio. Poi quando ci si ritiene in grado di poter camminare da soli (e so che ci vorranno un bel pò di anni) ci si mette in proprio.
"amelia":
[quote="Cozza Taddeo"]P.S.: amelia, mi pare che tu sia di Padova. Tua sorella ha per caso studiato a Venezia, allo IUAV?
Certo, si è laureata a luglio del '97[/quote]
Io ho una cugina e una compagna di classe del liceo che si sono laureate alla IUAV qualche anno dopo. La combriccola di prof. folli è quindi la stessa...

"Cozza Taddeo":
P.S.: amelia, mi pare che tu sia di Padova. Tua sorella ha per caso studiato a Venezia, allo IUAV?
Certo, si è laureata a luglio del '97
Scusate se mi intrometto ancora, ma la domanda mi sembra posta in modo non del tutto corretto.
No, non è per nulla difficile.
Forse però la domanda piú interessante è "È davvero cosí difficile trovare lavoro da ingegnere Civile con uno stipendio adeguato al titolo di studio acquisito?"
In questo caso la risposta è "Sí, è molto difficile nei primi anni e il rischio di restare a livelli da operaio specializzato anche per 5-6 anni è molto, molto concreto, con la differenza che un operaio specializzato ha una retribuzione bassa ma ha ferie pagate, indennità di malattia, permesso matrimoniale, una serie di garanzie contro il licenziamente, ecc. mentre un neolaureato che lavora in uno studio deve aprire partita IVA, pagare le tasse e un commercialista che gli tenga in ordine in conti, non ha nessuna garanzia di assunzione permanente, non ha ferie, gli straordinari non gli vengono pagati di piú, se si ammala e non lavora non viene pagato, non ha permesso matrimoniale, ecc."
Non voglio fare terrorismo psicologico, voglio solo mettere in luce il fatto che in Italia, nella maggioranza dei casi, una laurea in ambito tecnico-scientifico di buon livello (ingegneria, matematica, fisica) non è quasi mai sinonimo di occupazione soddisfacente e ben retribuita.
"Luck3":
alla fine la domanda è la solita...è Davvero così difficile trovare lavoro
da ingegnere Civile?
No, non è per nulla difficile.
Forse però la domanda piú interessante è "È davvero cosí difficile trovare lavoro da ingegnere Civile con uno stipendio adeguato al titolo di studio acquisito?"
In questo caso la risposta è "Sí, è molto difficile nei primi anni e il rischio di restare a livelli da operaio specializzato anche per 5-6 anni è molto, molto concreto, con la differenza che un operaio specializzato ha una retribuzione bassa ma ha ferie pagate, indennità di malattia, permesso matrimoniale, una serie di garanzie contro il licenziamente, ecc. mentre un neolaureato che lavora in uno studio deve aprire partita IVA, pagare le tasse e un commercialista che gli tenga in ordine in conti, non ha nessuna garanzia di assunzione permanente, non ha ferie, gli straordinari non gli vengono pagati di piú, se si ammala e non lavora non viene pagato, non ha permesso matrimoniale, ecc."
Non voglio fare terrorismo psicologico, voglio solo mettere in luce il fatto che in Italia, nella maggioranza dei casi, una laurea in ambito tecnico-scientifico di buon livello (ingegneria, matematica, fisica) non è quasi mai sinonimo di occupazione soddisfacente e ben retribuita.
il tuo dubbio è molto simile al mio ...
alla fine la domanda è la solita...è Davvero così difficile trovare lavoro
da ingegnere Civile?
alla fine la domanda è la solita...è Davvero così difficile trovare lavoro
da ingegnere Civile?
"cervelloinfugadasestesso":
Ma un ingegnere civile può occuparsi pure della costruzione di case?
Certamente.
"amelia":
[quote="Cozza Taddeo"]
Rimango però dell'idea che un buon ingegnere civile, può acquisire autonomamente nel giro di un paio d'anni le "competenze estetiche" di un architetto mentre le competenze tecniche di un ingegnere un architetto neanche se le sogna...
Non essere così drastico, la mia architetto fa molto spesso cose da ingegnere, forse è questo il motivo per cui il suo capo, un ingegnere civile vecchio stampo, la utilizza come interprete con gli altri architetti dello studio.
"Gheo digo a ea che 'a gheo spiega a staltri, co gheo digo mì no i capixe"[/quote]
Naturalmente ci sono sempre le eccezioni, ci mancherebbe. Comunque già il fatto che l'ingegnere si rivolga a tua sorella come architetto "privilegiato" che capisce le cose, sta ad indicare che con la stragrande maggioranza degli architetti un ingegnere fatica molto ad intendersi sul piano strettamente tecnico.
Ovviamente ho conosciuto anche degli ingegneri con la testa più dura di un sasso, che non riuscivi a farci entrare un ragionamento che fosse uno, ma erano eccezioni anche questi.
P.S.: amelia, mi pare che tu sia di Padova. Tua sorella ha per caso studiato a Venezia, allo IUAV?
P.P.S.: sì lo so, sono drastico, tremendamente drastico su certi argomenti e questo è uno di quelli, abbi pazienza. Mia moglie mi dice spesso che sono "categorico". Il problema è che io lo sento come un complimento...

Ma un ingegnere civile può occuparsi pure della costruzione di case?
"Cozza Taddeo":
Rimango però dell'idea che un buon ingegnere civile, può acquisire autonomamente nel giro di un paio d'anni le "competenze estetiche" di un architetto mentre le competenze tecniche di un ingegnere un architetto neanche se le sogna...
Non essere così drastico, la mia architetto fa molto spesso cose da ingegnere, forse è questo il motivo per cui il suo capo, un ingegnere civile vecchio stampo, la utilizza come interprete con gli altri architetti dello studio.
"Gheo digo a ea che 'a gheo spiega a staltri, co gheo digo mì no i capixe"
P.S. Comunque concordo con le ultime due tue affermazioni.
"amelia":
Resto tuttavia del parere che non si deve generalizzare, ci sono architetti con il gusto estetico di una capra e ingegneri che costruirebbero tutto a cubo perché costa meno.
Sono d'accordo.
Rimango però dell'idea che un buon ingegnere civile, può acquisire autonomamente nel giro di un paio d'anni le "competenze estetiche" di un architetto mentre le competenze tecniche di un ingegnere un architetto neanche se le sogna...
Ad ingegneria girava il detto:"Un architetto ti spiega come progettare un edificio. Un ingegnere poi ti spiega perché è caduto..."

P.S.: Mi scuso per la mia verve anti-architetti ma non riesco a farne a meno, è piú forte di me. È una cosa di cui sono visceralmente convinto. La cosa piú grave non è che sono contro gli architetti, è che sono pure orgoglioso di essere contro...
"Cozza Taddeo":
Non credo che gli architetti abbiano un senso estetico piú sviluppato degli ingegneri. Credo che il senso estetico dipenda dalla personalità del professionista. Spessisimo gli architetti tirano su di quegli obbrobri che fanno venire i brividi (vedi il centro Pompidou a Parigi, ad esempio) e vogliono cercare l'originalità "estetica" a tutti i costi, spacciando per belle delle soluzioni volumetriche inefficienti e dispendiose solo perché le trovano "originali".
Ho una sorella architetto è ho diviso con lei tutte le frustrazioni indicate da Taddeo: nelle presentazioni dei progetti era tutto un fare e disfare. D'altra parte posso dire che gli studi preliminari a cui era obbligata per la preparazione di un progetto mi fanno credere che il senso estetico un po' si crea.
Inoltre insegno in un istituto tecnico per Geometri e ho a che fare ogni giorno con Architetti (solo un paio) e Ingegneri Civili (almeno una decina) e ti assicuro che i progetti che escono dagli studenti che hanno come docenti gli Architetti sono mediamente più gradevoli. Non so se è solo colpa della mediazione degli studenti, ma temo che dipenda anche dal gusto estetico del docente.
Resto tuttavia del parere che non si deve generalizzare, ci sono architetti con il gusto estetico di una capra e ingegneri che costruirebbero tutto a cubo perché costa meno.

"wedge":
cavolo Taddeo, esiste anche il senso estetico! sai che mondo brutto sarebbe se ci fossero solo ingegneri e nessun architetto che "spara fesserie"?
Certo che esiste il senso estetico ma è garantito che non sono certo gli esami con gli architetti che lo fanno emergere o lo sviluppano. Ho amici che hanno fatto architettura e la maggior parte del tempo dedicato al superamento di un esame consisteva nel cambiare il disegno del progetto a seconda delle "bizze" del prof. di turno. La cosa piú interessante è che il prof. a volte diceva loro:" modifica la planimetria cosí e cosí, perché è meglio per questo e quest'altro motivo". Lro tornavano a casa, modificavano il progetto, ritornavano un emse dopo per la revisione e il prof. diceva loro:" brutto, bruttissimo, modifica la planimetria cosí e cosí perché è meglio" e gliela faceva rifare com'era prima della modifica precedente.
La faccenda diventava esemplare quando alle revisioni pari c'era il prof. e a quelle dispari l'assistente cosí uno diceva di fare alcune modifiche e l'altro diceva di toglierle...davvero un modo vantaggioso e utile di impiegare il tempo.
Stessa manfrina l'ha passata mia moglie per gli esami con gli architetti.
Non credo che gli architetti abbiano un senso estetico piú sviluppato degli ingegneri. Credo che il senso estetico dipenda dalla personalità del professionista. Spessisimo gli architetti tirano su di quegli obbrobri che fanno venire i brividi (vedi il centro Pompidou a Parigi, ad esempio) e vogliono cercare l'originalità "estetica" a tutti i costi, spacciando per belle delle soluzioni volumetriche inefficienti e dispendiose solo perché le trovano "originali".
Penso che se non ci fossero gli architetti e ci fossero solo ingegneri il mondo sarebbe davvero un posto migliore in cui vivere (tra l'altro il progetto di una casa costerebbe meno di un terzo [non sto scherzando, conosco le tariffe che sparano gli architetti per vendere il nulla...]) e decisamente piú bello.

P.S.: "...e Dio pose inimicizia tra gli ingegneri e gli architetti..."
cavolo Taddeo, esiste anche il senso estetico! sai che mondo brutto sarebbe se ci fossero solo ingegneri e nessun architetto che "spara fesserie"?