Studiare sia Robotica che Fisica
Ciao a tutti, sto per finire lo scientifico e ho bisogno di opinioni di persone più esperte per capire quello che voglio fare.
Per ora ho scartato l'idea di fare un post lungo e descrittivo; lascio la domanda molto sintetica e aperta:
voglio fare ingegneria robotica (o come la volete chiamare) però non vogliono perdermi niente di fisica moderna
insomma, di fisica non mi fido per il mio futuro, ma non posso lasciarmela scappare neanche un po', cosa ne pensate? qualcuno si è trovato in una situazione simile?
Per ora ho scartato l'idea di fare un post lungo e descrittivo; lascio la domanda molto sintetica e aperta:
voglio fare ingegneria robotica (o come la volete chiamare) però non vogliono perdermi niente di fisica moderna
insomma, di fisica non mi fido per il mio futuro, ma non posso lasciarmela scappare neanche un po', cosa ne pensate? qualcuno si è trovato in una situazione simile?
Risposte
Mica ho detto alta scuola politecnica eh. Comunque sono 44 crediti nel percorso normale e non sono pochi. A mio parere é molto interessante la triennale in ingegneria matematica polimi nel settore dall'informazione e la magistrale in ingegneria elettronica indirizzo elettronica fisica oppure ingegneria matematica con piano di studi in modelli per l'elettronica (se ricordo bene il nome).
@vict: i fisici alla Normale, gli ingegneri al Sant'Anna.
Concordo con seven: la triennale in fisica e la magistrale nel percorso cibernetico potrebbe essere il miglior compromesso.
Concordo con seven: la triennale in fisica e la magistrale nel percorso cibernetico potrebbe essere il miglior compromesso.
All'autore del post: non dimenticare che prendendo ingegneria (tranne che ing. fisica) di fisica ne vedrai pochissima rispetto al corso di laurea in fisica.
Secondo me invece triennale in fisica e poi decidere se continuare con il ramo ''cibernetico'' non ti avrebbe deluso.
PS. Non concordo con civamb
@ Vict85: l'interessato aveva esordito dicendo che non voleva perdersi nulla di fisica. In questo caso non è vero che a fisica si fanno solo due esami in più di ingegneria, a fisica si studia meccanica quantistica, relatività, fisica statistica, si fanno laboratori e altro.. A ingegneria di questo non si vede nemmeno l'ombra.
Secondo me invece triennale in fisica e poi decidere se continuare con il ramo ''cibernetico'' non ti avrebbe deluso.
PS. Non concordo con civamb
@ Vict85: l'interessato aveva esordito dicendo che non voleva perdersi nulla di fisica. In questo caso non è vero che a fisica si fanno solo due esami in più di ingegneria, a fisica si studia meccanica quantistica, relatività, fisica statistica, si fanno laboratori e altro.. A ingegneria di questo non si vede nemmeno l'ombra.
Mi sembra che state andando un po' OT. Anche perché sono sempre gli stessi 4 esami che a seconda del posto valgono qualche CFU in più o in meno. E poi vuole studiare robotica, cosa importa se si fa più matematica? Anche perché non so quanta di quella matematica è usata materialmente per far funzionare un robot. Secondo me non poi così tanta.
Secondo me non vale la pena fare la triennale in fisica solo per paio di esami in più di matematica e fisica. E neanche per un eventuale corso di analisi 1 un po' più serio. Meglio indirizzarsi subito verso ciò che interessa.
@giuliofis: ma i fisici non vanno alla Normale?
Secondo me non vale la pena fare la triennale in fisica solo per paio di esami in più di matematica e fisica. E neanche per un eventuale corso di analisi 1 un po' più serio. Meglio indirizzarsi subito verso ciò che interessa.
@giuliofis: ma i fisici non vanno alla Normale?
"civamb":
Percorso giovani talenti polito.
Ah, beh, confronto molto alla pari.


Percorso giovani talenti polito. I conti tornano. E spesso a parità di crediti si fanno più ore in aula ad ingegneria (in cui é obbligatorio frequentare).
Superi i 50 anche a Modena se é per questo. Comunque il consiglio é scegliere ciò che piace. La robotica é molto interessante e anche ingegneria informatica potrebbe essere una buona base.
Superi i 50 anche a Modena se é per questo. Comunque il consiglio é scegliere ciò che piace. La robotica é molto interessante e anche ingegneria informatica potrebbe essere una buona base.
"civamb":
Ovviamente considerando fisica negli indirizzi sperimentali e non teorica.
Non esistono indirizzi sperimentali e teorici alla triennale.
Nella triennale in ingegneria elettronica politecnico di Torino arrivi a caricare fino a 54 crediti nella triennale.
Ribadendo l'inutilità di questi conti, lo sto riguardando, ma non vedo come. Essendo i crediti liberi tra primo e secondo anno 12, si può inserire, insieme agli obbligatori: Analisi 1 e 2 (18), Geometria (10), Metodi (10), Calcolo (6), Matematica Applicata (6) (questi ultimi due sono segnati allo stesso anno dove è possibile sceglierne uno solo), per un totale di 44 potenziali, me ne erano sfuggiti 6 all'inizio, sempre inferiori ai 57 potenziali di fisica alla Sapienza. A meno che tu non voglia dire di chiedere piani di studi personalizzati o esami extra, ma queste cose varrebbero anche per fisica.
Poi...ci sarebbe anche ingegneria matematica (polimi) settore informazione, lo stesso di ingegneria elettronica.
Certo, ma non mi pare proprio l'ideale consigliare ingegneria matematica a chi vuole unire robotica e fisica.
[ot]
In effetti l'università che mi attrae di più al momento è proprio il politecnico di torino considerando il suo prestigio, i suoi rapporti con altre università prestigiose, le strutture e i finanziamenti ed (ovviamente) la didattica.
Fisica dei sistemi complessi mi attrae sopratutto per lo studio della biofisica, per la possibilità di proseguire con dottorati in fisica teorica e per la possibilità di prendere una seconda laurea in nanotecnologie (che, per quanto ho inteso, è eccellente al polito).
Al riguardo, non è che potreste spiegarmi bene cosa sia la "materia soffice"? non riesco a capire bene se faccia parte dello studio della chimica fisica e della biofisica o della fisica dello stato solido
.
Riguardo invece ingegneria fisica, sono stato all'open day del politecnico di milano e devo dirne e che ne sono rimasto un po' deluso
: mi è sembrato un corso di ingegneria elettronica più incentrato sulla fisica dello stato solido e la fotonica a scapito dell'elettronica e dell'informatica.
Non vorrei essere troppo "choosy" ma il corso del polimi non mi ha entusiasmato molto: non mi è parso molto diverso da un corso in ing. elettronica o più vicino ad uno di fisica.
Magari al Polito è diverso (complice anche PCS), al prossimo open day andrò a verificare
.
Ma con "crediti liberi" significa che posso scegliere un QUALUNQUE esame a piacere proposto dall'università? Non ci sono liste o vincoli?
54 crediti di matematica ad ing. elettronica
penso di aver capito male
Intanto vi ringrazio entrambi
: finalmente una discussione precisa ed "analitica" sulle differenze tra ing. elettronica e fisica
[/ot]
"Ryukushi":
forse questo potrebbe essere interessante per te: https://didattica.polito.it/pls/portal3 ... tipo_cds=Z
"civamb":
Se vuoi seguire un dottorato in fisica teorica e restare ad ingegneria l'unica scelta é ingegneria fisica più fisica dei sistemi complessi del polito.
In effetti l'università che mi attrae di più al momento è proprio il politecnico di torino considerando il suo prestigio, i suoi rapporti con altre università prestigiose, le strutture e i finanziamenti ed (ovviamente) la didattica.
Fisica dei sistemi complessi mi attrae sopratutto per lo studio della biofisica, per la possibilità di proseguire con dottorati in fisica teorica e per la possibilità di prendere una seconda laurea in nanotecnologie (che, per quanto ho inteso, è eccellente al polito).
Al riguardo, non è che potreste spiegarmi bene cosa sia la "materia soffice"? non riesco a capire bene se faccia parte dello studio della chimica fisica e della biofisica o della fisica dello stato solido

Riguardo invece ingegneria fisica, sono stato all'open day del politecnico di milano e devo dirne e che ne sono rimasto un po' deluso

Non vorrei essere troppo "choosy" ma il corso del polimi non mi ha entusiasmato molto: non mi è parso molto diverso da un corso in ing. elettronica o più vicino ad uno di fisica.
Magari al Polito è diverso (complice anche PCS), al prossimo open day andrò a verificare

"giuliofis":
Tralasciando che i crediti non dicono assolutamente niente, comparando i soli crediti..... specialmente perché i crediti liberi di fisica sono davvero liberi per legge (puoi fare tutto ciò che vuoi: io, ad esempio, ho fatto filosofia della scienza e un ulteriore esame di matematica).
Ma con "crediti liberi" significa che posso scegliere un QUALUNQUE esame a piacere proposto dall'università? Non ci sono liste o vincoli?
"civamb":
Nella triennale in ingegneria elettronica politecnico di Torino arrivi a caricare fino a 54 crediti nella triennale.
Quindi non illudiamo le persone [emoji6]
Poi...ci sarebbe anche ingegneria matematica (polimi) settore informazione, lo stesso di ingegneria elettronica.
54 crediti di matematica ad ing. elettronica

Intanto vi ringrazio entrambi


Nella triennale in ingegneria elettronica politecnico di Torino arrivi a caricare fino a 54 crediti nella triennale.
Quindi non illudiamo le persone [emoji6]
Poi...ci sarebbe anche ingegneria matematica (polimi) settore informazione, lo stesso di ingegneria elettronica.
Quindi non illudiamo le persone [emoji6]
Poi...ci sarebbe anche ingegneria matematica (polimi) settore informazione, lo stesso di ingegneria elettronica.
Stai semplificando troppo e non consideri i crediti liberi. Ovviamente considerando fisica negli indirizzi sperimentali e non teorica.
"civamb":
Non ho detto che studi le stesse cose ma a livello di crediti sono comparabili.
Tralasciando che i crediti non dicono assolutamente niente, comparando i soli crediti:
Fisica Sapienza: tra Analisi, Geometria, Calcolo e Metodi si arriva a 45 CFU, con la possibilità di farne 12 dove vuoi, quindi 57 potenziali.
Elettronica Sapienza: tra Analisi, Geometria e Metodi (a scelta) si arriva a 35 CFU. [size=85]Ci sarebbe calcolo delle probabilità, ma la statistica si fa anche a fisica nei corsi di laboratorio, seppur senza il rigore di un matematico, dunque non lo metto in conto da nessuna parte, sennò si penalizzerebbero le altre ingegnerie.[/size]
Fisica Pisa: tra Analisi, Geometria e Metodi si arriva a 42 CFU, con la possibilità di farne altri 12 dove vuoi, quindi 54 potenziali.
Elettronica Pisa: tra Analisi, Geometria, Calcolo e Metodi si arriva a 30 CFU.
Prendo Elettronica in una università a caso: Milano. Lì i CFU sono 33. Mentre a Bologna 36, a Torino 38, a Padova 33. Insomma, il confronto non regge, specialmente perché i crediti liberi di fisica sono davvero liberi per legge (puoi fare tutto ciò che vuoi: io, ad esempio, ho fatto filosofia della scienza e un ulteriore esame di matematica). Una laurea in ingegneria elettronica non fornisce le stesse competenze matematiche, né in quantità né in qualità, di una laurea in fisica; non illudiamo le persone.
Non ho detto che studi le stesse cose ma a livello di crediti sono comparabili. I corsi che hai indicato non li conosco...ogni ateneo propone dei corsi diversi.
"civamb":
Mah una laurea in ingegneria elettronica ti darà una preparazione matematica più o meno comparabile a quella di fisica
Su questo non sono molto d'accordo. Ad esempio, guardando qui, qui, qua e qua le differenze sono notevoli.
e vedrai sicuramente più elettronica nei suoi innumerevoli aspetti.
Su questo non ci piove. Tieni però presente che esistono curriculum magistrali di fisica dedicati all'elettronica, che insieme ad ingegneria fisica potrebbe rappresentare quell'unione a cui aspiri.
Mah una laurea in ingegneria elettronica ti darà una preparazione matematica più o meno comparabile a quella di fisica e vedrai sicuramente più elettronica nei suoi innumerevoli aspetti. Se vuoi seguire un dottorato in fisica teorica e restare ad ingegneria l'unica scelta é ingegneria fisica più fisica dei sistemi complessi del polito. In ogni modo prima o poi dovrai decidere cosa fare...ti converrebbe scegliere prima. In questa sezione troverai pareri di parte visto che questo é un forum di scienze e non di ingegneria. Magari poni la stessa domanda altrove e soprattutto ai professori che seguono i corsi che ti interessano.
forse questo potrebbe essere interessante per te: https://didattica.polito.it/pls/portal3 ... tipo_cds=Z
"iMatteo1":
Piuttosto, sarebbe altrettanto assurdo fare una laurea in ing. elettronica con magistrale in nanotecnologie biologiche e poi un dottorato in fisica applicata (non teorica, magari biofisica)? Non chiedo se possa essere facile o "naturale" (questo mi sembra davvero difficile), ma solo se fattibile con molto impegno, utile e non deleterio per il dopo-università (ricerca o lavoro che sia).[/ot]
Certo che fattibile, ma io te lo sconsiglio fortemente.
È un percorso fortemente atipico, sembra più un ripiego che una scelta.
All'Università i percorsi più classici, almeno per triennale e magistrale, sono quelli che pagano di più.
Perché la magistrale dovrebbe essere il naturale proseguo della triennale. Come scelta per il dopo università è davvero solo una complicazione fare quel tuo percorso. Cerca di semplificati la vita, non di complicartela.
Ora scegli la triennale, poi quando inizierai i ad avere familiarità col sistema universitario sarai in grado di fare progetti più nello specifico.
[ot]
Mi piacerebbe tanto capire cosa vorrò fare in magistrale ma il problema è che mi pare di aver capito che università e scuola siano due mondi quasi completamente scollegati, pertanto non posso basarmi più di tanto sul mio gradimento della matematica e fisica scolastica per capire se mi piacerà studiare queste materie all'università. e qui "casca l'asino":
più o meno ho capito cosa si impari nei vari corsi di laurea ma non so praticamente nulla su cosa si faccia per imparare quelle cose, mi spiego meglio: se mi affascinasse la fisica teorica ma non mi piacesse la matematica che c'è dietro, penso che iscriversi alla suddetta magistrale sarebbe un assurdo; oppure se mi affascinasse l'ideazione di nuovi sistemi tecnologici, ma non mi piacesse lo studio fisico-progettuale che c'è dietro, penso che ingegneria non farebbe per me.
Non voglio assolutamente dire che la matematica e lo studio progettuale non mi affascinino (anzi...), semplicemente penso che siano le fondamenta e la principale "arma" dei corsi di laurea in fisica ed ingegneria, e che io non le conosca minimamente. Pertanto punterei su un corso di laurea che mi faccia "assaggiare" un po', sia lo studio della matematica e della fisica, sia le materie tecniche.
Troppe preoccupazioni?
Grazie del consiglio
, in effetti avevo letto qui di una laureata in fisica, poi ricercatrice in robotica, però pensavo fosse un eccezione come gli ingegneri elettronici ricercatori in fisica teorica. Ora penso che riiniziero a considerare anche fisica (magari con qualche esame libero scelto tra quelli di ingegneria)
Questo è chiaro, pareva assurdo anche a me
. Piuttosto, sarebbe altrettanto assurdo fare una laurea in ing. elettronica con magistrale in nanotecnologie biologiche e poi un dottorato in fisica applicata (non teorica, magari biofisica)? Non chiedo se possa essere facile o "naturale" (questo mi sembra davvero difficile), ma solo se fattibile con molto impegno, utile e non deleterio per il dopo-università (ricerca o lavoro che sia).[/ot]
"vict85":
Insomma se fai robotica e poi fisica ti sei perso un anno nel passaggio e finiresti per far ricerca fisica, probabilmente in elettronica, che avresti potuto fare anche senza quella triennale.
Se fai l'opposto perdi un anno, hai una formazione fisica più rigorosa, e finisci per fare i lavori aperti da robotica. Questa strada è mio avviso più sensata dalla prima. Ma non sono sicuro che valga l'anno perso.
Non vedo vantaggi rispetto a scegliere subito il percorso che volete fare in magistrale.
Mi piacerebbe tanto capire cosa vorrò fare in magistrale ma il problema è che mi pare di aver capito che università e scuola siano due mondi quasi completamente scollegati, pertanto non posso basarmi più di tanto sul mio gradimento della matematica e fisica scolastica per capire se mi piacerà studiare queste materie all'università. e qui "casca l'asino":
più o meno ho capito cosa si impari nei vari corsi di laurea ma non so praticamente nulla su cosa si faccia per imparare quelle cose, mi spiego meglio: se mi affascinasse la fisica teorica ma non mi piacesse la matematica che c'è dietro, penso che iscriversi alla suddetta magistrale sarebbe un assurdo; oppure se mi affascinasse l'ideazione di nuovi sistemi tecnologici, ma non mi piacesse lo studio fisico-progettuale che c'è dietro, penso che ingegneria non farebbe per me.
Non voglio assolutamente dire che la matematica e lo studio progettuale non mi affascinino (anzi...), semplicemente penso che siano le fondamenta e la principale "arma" dei corsi di laurea in fisica ed ingegneria, e che io non le conosca minimamente. Pertanto punterei su un corso di laurea che mi faccia "assaggiare" un po', sia lo studio della matematica e della fisica, sia le materie tecniche.
Troppe preoccupazioni?

"vict85":
Insomma se fai robotica e poi fisica ti sei perso un anno nel passaggio e finiresti per far ricerca fisica, probabilmente in elettronica, che avresti potuto fare anche senza quella triennale.
Se fai l'opposto perdi un anno, hai una formazione fisica più rigorosa, e finisci per fare i lavori aperti da robotica. Questa strada è mio avviso più sensata dalla prima. Ma non sono sicuro che valga l'anno perso.
"sapo93":
Concordo, fare la triennale in fisica (con percorso applicativo verso l'elettronica, con esami a scelta di robotica e automazione se l'università ne offre, in particolare presi dalle lauree in ingegneria e in informatica) ti da a mio avviso la miglior preparazione per poter affrontare entrambi i campi.
Avrai sicuramente meno conoscenze tecniche di un laureato in ingegneria dell'automazione (anche se saprai abbastanza di elettronica, programmazione e meccanica analitica), ma avrai una capacità matematica molto più sviluppata (senza contare le materie di fisica moderna che non sono direttamente utili alla robotica, anche se mai dire mai). In un anno (ma anche meno) riusciresti a colmare tutti i requisiti necessari per affrontare una magistrale riguardante la robotica a testa alta se cosi sceglierai.
Grazie del consiglio

"seven":
Per fare un dottorato in fisica teorica, ingegneria elettronica NON è la strada adatta.
Questo è chiaro, pareva assurdo anche a me

[ot]
So che qui in Bicocca non esiste, mentre alla Statale di Milano mutui il corso da fisica di teoria statistica dei campi. Ad ingegneria matematica al Polimi invece c'è un corso da 8 cfu MAT/07 che tratta la meccanica statistica classica.
Non so come mai sia cosi snobbata nei dipartimenti di matematica (almeno in quelli che conosco), dato che ha un sacco di collegamenti con la meccanica analitica e con la teoria delle perturbazioni (ad es. guarda il punto tre del corso di Meccanica Analitica II della magistrale in fisica della Statale o il libro Fasano Marmi - Meccanica Analitica)[/ot]
"vict85":
Capito, magari quando ho tempo mi cerco un manuale e me la guardo. Non so come mai ma a matematica non viene fatta (forse c'è negli esami a scelta tra triennale e magistrale).
So che qui in Bicocca non esiste, mentre alla Statale di Milano mutui il corso da fisica di teoria statistica dei campi. Ad ingegneria matematica al Polimi invece c'è un corso da 8 cfu MAT/07 che tratta la meccanica statistica classica.
Non so come mai sia cosi snobbata nei dipartimenti di matematica (almeno in quelli che conosco), dato che ha un sacco di collegamenti con la meccanica analitica e con la teoria delle perturbazioni (ad es. guarda il punto tre del corso di Meccanica Analitica II della magistrale in fisica della Statale o il libro Fasano Marmi - Meccanica Analitica)[/ot]
@Sapo93
[ot]Capito, magari quando ho tempo mi cerco un manuale e me la guardo. Non so come mai ma a matematica non viene fatta (forse c'è negli esami a scelta tra triennale e magistrale).[/ot]
[ot]Capito, magari quando ho tempo mi cerco un manuale e me la guardo. Non so come mai ma a matematica non viene fatta (forse c'è negli esami a scelta tra triennale e magistrale).[/ot]
"vict85":
Insomma se fai robotica e poi fisica ti sei perso un anno nel passaggio e finiresti per far ricerca fisica, probabilmente in elettronica, che avresti potuto fare anche senza quella triennale.
Se fai l'opposto perdi un anno, hai una formazione fisica più rigorosa, e finisci per fare i lavori aperti da robotica. Questa strada è mio avviso più sensata dalla prima. Ma non sono sicuro che valga l'anno perso.
Concordo, fare la triennale in fisica (con percorso applicativo verso l'elettronica, con esami a scelta di robotica e automazione se l'università ne offre, in particolare presi dalle lauree in ingegneria e in informatica) ti da a mio avviso la miglior preparazione per poter affrontare entrambi i campi.
Avrai sicuramente meno conoscenze tecniche di un laureato in ingegneria dell'automazione (anche se saprai abbastanza di elettronica, programmazione e meccanica analitica), ma avrai una capacità matematica molto più sviluppata (senza contare le materie di fisica moderna che non sono direttamente utili alla robotica, anche se mai dire mai). In un anno (ma anche meno) riusciresti a colmare tutti i requisiti necessari per affrontare una magistrale riguardante la robotica a testa alta se cosi sceglierai.
"vict85":
Che poi la fisica statistica penso sia considerata fisica classica essendo relativa a meccanica e termodinamica ma allo stesso tempo è più nuova della relatività speciale... O mi sbaglio?
Dipende, puoi metterti in entrambi i framework, in base a che leggi consideri governino la meccanica delle particelle. Sul fatto che sia più nuova della relatività speciale, in realtà molti studi "classici" vennero fatti nel 1800 (Maxwell, Boltzmann,Gibbs). Con l'avvento della meccanica quantistica, si introdussero le sue regole nella meccanica statistica, e da li poi venne applicata ai sistemi quantistici e alla struttura della materia , diventando "non classica". Inoltre si è fatto la stessa cosa con la teoria quantistica dei campi, inglobando le sue tecniche nella meccanica statistica e giungendo ad esempio alla teoria statistica dei campi.