Scienze dell'ingegneria
In molte università estere nascono corsi di ingegneria chiamati scienze dell'ingegneria.
Al politecnico di Torino attivo un corso di matematica denominato matematica per le scienze dell'ingegneria e permette di proseguire gli studi con ingegneria matematica unendo molta teoria e applicazioni.
Con questa ingegneria triennale è possibile continuare con la "specialistica" e il dottorato sia nell'ingegneria più teorica sia nelle scienze di base,teoriche o applicate( in questo caso matematica,fisica..),davvero interessante.Questa università californiana è da anni fra le prime 5 al mondo nelle classifiche universitarie.
http://www.coe.berkeley.edu/engsci/
Al politecnico di Torino attivo un corso di matematica denominato matematica per le scienze dell'ingegneria e permette di proseguire gli studi con ingegneria matematica unendo molta teoria e applicazioni.
Con questa ingegneria triennale è possibile continuare con la "specialistica" e il dottorato sia nell'ingegneria più teorica sia nelle scienze di base,teoriche o applicate( in questo caso matematica,fisica..),davvero interessante.Questa università californiana è da anni fra le prime 5 al mondo nelle classifiche universitarie.
http://www.coe.berkeley.edu/engsci/
Risposte
statisticamente gli ingegneri sono ben messi sia come occupazione sia per la retribuzione. Certamente ci vuole molta passione e talento,come in tutto.
Sì, l'ho letto... Speriamo bene!
Per fireball
Hai letto il parere delle aziende?
Credo che ci siano buone possibilità di carriera perchè puoi adattarti a molti settori diversi..
Hai letto il parere delle aziende?
Credo che ci siano buone possibilità di carriera perchè puoi adattarti a molti settori diversi..
Però nei politecnici avete parecchi esami a scelta,soprattutto a Torino. Vedrai che in futuro inseriranno un sistema simile a quello usa per quanto riguarda i crediti a scelta. Probabilmente la denominazione modellistica fisico-matematica lo consentirà perchè non ha problemi di iscrizione al'ordine degli ingegneri,altrimenti avrebbe poco senso...
Lo spero!
Comunque molto dipende anche da quanto uno e' bravo e fortunato....

Comunque molto dipende anche da quanto uno e' bravo e fortunato....
E quanto all'attività di modellista, sapete dirmi se si tratta di un'attività redditizia?
Non mi va per niente di parlare di queste cose,
ma alla fine bisogna comunque farci i conti, purtroppo...
Non mi va per niente di parlare di queste cose,
ma alla fine bisogna comunque farci i conti, purtroppo...
Grazie Marco83, effettivamente giudicare quei corsi di laurea senza conoscere il loro sistema scolastico (il significato dei loro crediti per dirne una) e' impossibile! Se i corsi di matematica sono di cosi' basso livello credo che l'IMS o Ing MTM e FIS non abbiano nulla da invidiare a questi corsi (tranne la liberta' estrema nel scegliere gli insegnamenti da frequentare)...
Per Marco83
Certamente studiando negli usa saprai meglio di me come stanno le cose. I corsi californiani in questione sono interfacoltà.
Cosa ne pensi invece dei link che ho proposto sul politecnico di Torino?
http://didattica.polito.it/pls/portal30 ... agina=1116
http://didattica.polito.it/lauree2/OF_2C.html
http://didattica.polito.it/pls/portal30 ... IT&cod=403
Certamente studiando negli usa saprai meglio di me come stanno le cose. I corsi californiani in questione sono interfacoltà.
Cosa ne pensi invece dei link che ho proposto sul politecnico di Torino?
http://didattica.polito.it/pls/portal30 ... agina=1116
http://didattica.polito.it/lauree2/OF_2C.html
http://didattica.polito.it/pls/portal30 ... IT&cod=403
Per fireball
Certo l'ingegneria elettronica è ricchissima di matematica ed è vero che realizzare qualcosa di reale è sempre bello,te lo posso assicurare perchè ad ingegneria dell'ambiente è possibile scegliere percorsi progettuali ed altri rivolti a studi fluidodinamici legati all'idraulica marittima,fluviale ed ambientale oppure al trasporto di materia..
Il nostro docente di modellistica e simulazione è un ingegnere elettronico e ha una cultura matematica impressionante.
Certo l'ingegneria elettronica è ricchissima di matematica ed è vero che realizzare qualcosa di reale è sempre bello,te lo posso assicurare perchè ad ingegneria dell'ambiente è possibile scegliere percorsi progettuali ed altri rivolti a studi fluidodinamici legati all'idraulica marittima,fluviale ed ambientale oppure al trasporto di materia..
Il nostro docente di modellistica e simulazione è un ingegnere elettronico e ha una cultura matematica impressionante.
Ho dato un occhiata ai programmi di engineering physics a Berkley, ma su molti aspetti non condivido il vostro entusiasmo.
Tenete presente che i corsi di mathematics sono praticamente revisioni di quanto da noi si fa fino alla quarta liceo, mentre calculus e multivariable calculus sono praticamente equivalenti alla parte PURAMENTE applicativa di analisi 1 e 2.
In sostanza questa gente non vede un teorema o una dimostrazione nemmeno con il binocolo.
(esempio spiccio: io vivo con 3 ragazzi americani di cui uno è junior student in civil engineering. Deve dare multivariable calculus e un giorno mentre mi chiedeva delucidazioi su una domanda, ho porvato a spiegargli la risposta dimostrandogli il teorema del differenziale totale. Non l'avessi mai fatto! Diciamo che ho speso un altra ora per fargli dimenticare cio che avevo fatto, in quanto ciascuno dei passaggi risultava a lui totalmente oscuro!)
Un po meno drammatica è la preparazione in fisica, tuttavia non fatevi ingannare dai titoli altsonanti tipo quantum mechanics o electromagnetic fields. L'approccio è molto formulistico; ad esempio ci sono studenti undergrad di fisica che non hanno mai visto la funzione associata di legendre, quindi come diavolo l'hanno fatta quantum mechanics?
Cio che rende l'università americana superiore a quelle europee è la possibilità di raggiungere lo stato dell'arte in una certa disciplina durante gli studi graduate.
A conferma di quanto detto tenete presente che, a causa della scarsa formazione fisico-matematica ottenuta durante gli anni del college, ben pochi americani sono in grado di sostenere un percorso verso un PhD o anche un mster focalizzato su temi particolarmente innovativi.
Concretamente: nel dip. di meccanica dove sto io, gli americani che intraprendono un percorso di master lo fanno per lo più concentrandosi su quei settori ben conosciuti dove i modelli sono già stati fatti (dinamica e controlli, progettazione, etc..) mentre la presenza di americani nei settori relativi alle nanothecnologies(dove la padronanza degli strumenti modellistici tipici di una preparazione fisico/matematica gioca un ruolo fondamentale) è ridotta al lumicino.
Io continuo a ribadire il mio consiglio: fatevi le basi in europa e specializzatevi negli usa.
Tenete presente che i corsi di mathematics sono praticamente revisioni di quanto da noi si fa fino alla quarta liceo, mentre calculus e multivariable calculus sono praticamente equivalenti alla parte PURAMENTE applicativa di analisi 1 e 2.
In sostanza questa gente non vede un teorema o una dimostrazione nemmeno con il binocolo.
(esempio spiccio: io vivo con 3 ragazzi americani di cui uno è junior student in civil engineering. Deve dare multivariable calculus e un giorno mentre mi chiedeva delucidazioi su una domanda, ho porvato a spiegargli la risposta dimostrandogli il teorema del differenziale totale. Non l'avessi mai fatto! Diciamo che ho speso un altra ora per fargli dimenticare cio che avevo fatto, in quanto ciascuno dei passaggi risultava a lui totalmente oscuro!)
Un po meno drammatica è la preparazione in fisica, tuttavia non fatevi ingannare dai titoli altsonanti tipo quantum mechanics o electromagnetic fields. L'approccio è molto formulistico; ad esempio ci sono studenti undergrad di fisica che non hanno mai visto la funzione associata di legendre, quindi come diavolo l'hanno fatta quantum mechanics?
Cio che rende l'università americana superiore a quelle europee è la possibilità di raggiungere lo stato dell'arte in una certa disciplina durante gli studi graduate.
A conferma di quanto detto tenete presente che, a causa della scarsa formazione fisico-matematica ottenuta durante gli anni del college, ben pochi americani sono in grado di sostenere un percorso verso un PhD o anche un mster focalizzato su temi particolarmente innovativi.
Concretamente: nel dip. di meccanica dove sto io, gli americani che intraprendono un percorso di master lo fanno per lo più concentrandosi su quei settori ben conosciuti dove i modelli sono già stati fatti (dinamica e controlli, progettazione, etc..) mentre la presenza di americani nei settori relativi alle nanothecnologies(dove la padronanza degli strumenti modellistici tipici di una preparazione fisico/matematica gioca un ruolo fondamentale) è ridotta al lumicino.
Io continuo a ribadire il mio consiglio: fatevi le basi in europa e specializzatevi negli usa.
Grazie Marco83 per il tuo parere.
Molto interessante anche il link di tecnos sul polito. Mi sembra, pero', che loro siano parecchio sbilanciati verso il lato matematico rispetto a tutti gli altri corsi, compreso quello della Berkley.
Infine, per fireball, il percorso che hai scelto mi sembra molto buono: a me l'elettronica, per quel poco che ho visto, e' piaciuta tantissimo. In oltre mi sembra uno sbocco naturale per l'IMS visto che in elettronica di matematica se ne usa parecchia! (anche molta matematica che ha Matematica non si studia come la teoria dei sistemi e del controllo)
In ogni caso la triennale in IMS ti lascera' aperte praticamente tutte le porte per la specialistica e, nel caso scoprissi una nuova passione per qualche altro ambito ingegneristico, non ci sarebbero problemi nel proseguire in quella direzione.
Molto interessante anche il link di tecnos sul polito. Mi sembra, pero', che loro siano parecchio sbilanciati verso il lato matematico rispetto a tutti gli altri corsi, compreso quello della Berkley.
Infine, per fireball, il percorso che hai scelto mi sembra molto buono: a me l'elettronica, per quel poco che ho visto, e' piaciuta tantissimo. In oltre mi sembra uno sbocco naturale per l'IMS visto che in elettronica di matematica se ne usa parecchia! (anche molta matematica che ha Matematica non si studia come la teoria dei sistemi e del controllo)
In ogni caso la triennale in IMS ti lascera' aperte praticamente tutte le porte per la specialistica e, nel caso scoprissi una nuova passione per qualche altro ambito ingegneristico, non ci sarebbero problemi nel proseguire in quella direzione.
Grazie tecnos dei link.
Penso comunque di fare la specialistica
in Elettronica dopo la triennale in IMS.
Penso che molti di quegli esami di elettronica
della specialistica in Scienze per l'Ingegneria siano
inclusi nell'orientamento Informazione di IMS.
Prima una bella preparazione di base,
ampia e profonda, poi al terzo anno
l'orientamento Informazione (all'inizio
pensavo avesse contenuti informatici, in realtà
è pieno zeppo di elettronica e telecomunicazioni).
Non vorrei continuare per tutta la vita
a fare il teorico, ma una volta acquisite
per bene le basi, passare alla pratica.
E' bello vedere i risultati concreti del proprio lavoro.
Mi piacerebbe in particolare occuparmi di computer,
sistemi tecnologici insomma, e mi è stato confermato
da un ricercatore di Ingegneria che ad esempio per
progettare e costruire un PC occorre una laurea specialistica
in Ingegneria ELETTRONICA, non in Ingegneria Informatica.
Ingegneria Informatica è per progettare sistemi software complessi,
Ingegneria Elettronica penso invece che sia a più ampio spettro.
La laurea specialistica in Ingegneria Elettronica a Tor Vergata
prevede un'infinità di sottoorientamenti, uno dei quali
è l'orientamento "Informatica"... A questo punto la strada sembra segnata!!!
P.S. I nuovi edifici di Ingegneria di Roma "Tor Vergata" si trovano in Via del Politecnico,
ogni volta che ci penso mi viene da pensare che vado al Politecnico di Milano anziché a Tor Vergata!
Penso comunque di fare la specialistica
in Elettronica dopo la triennale in IMS.
Penso che molti di quegli esami di elettronica
della specialistica in Scienze per l'Ingegneria siano
inclusi nell'orientamento Informazione di IMS.
Prima una bella preparazione di base,
ampia e profonda, poi al terzo anno
l'orientamento Informazione (all'inizio
pensavo avesse contenuti informatici, in realtà
è pieno zeppo di elettronica e telecomunicazioni).
Non vorrei continuare per tutta la vita
a fare il teorico, ma una volta acquisite
per bene le basi, passare alla pratica.
E' bello vedere i risultati concreti del proprio lavoro.
Mi piacerebbe in particolare occuparmi di computer,
sistemi tecnologici insomma, e mi è stato confermato
da un ricercatore di Ingegneria che ad esempio per
progettare e costruire un PC occorre una laurea specialistica
in Ingegneria ELETTRONICA, non in Ingegneria Informatica.
Ingegneria Informatica è per progettare sistemi software complessi,
Ingegneria Elettronica penso invece che sia a più ampio spettro.
La laurea specialistica in Ingegneria Elettronica a Tor Vergata
prevede un'infinità di sottoorientamenti, uno dei quali
è l'orientamento "Informatica"... A questo punto la strada sembra segnata!!!

P.S. I nuovi edifici di Ingegneria di Roma "Tor Vergata" si trovano in Via del Politecnico,
ogni volta che ci penso mi viene da pensare che vado al Politecnico di Milano anziché a Tor Vergata!


Per Marco83
Forse i corsi di Berkeley nascono per colmare il distacco dell'università americana negli studi undergraduate.
Con i corsi di Berkeley si possono affrontare gli studi graduate sia in ingegneria sia in fisica o matematica ( pura o applicata ). Ci deve essere per forza una grande preparazione. In più questi corsi lasciano molta libertà. Quella di diventare ingegnere e specializzarsi in una scienza di base.
Forse i corsi di Berkeley nascono per colmare il distacco dell'università americana negli studi undergraduate.
Con i corsi di Berkeley si possono affrontare gli studi graduate sia in ingegneria sia in fisica o matematica ( pura o applicata ). Ci deve essere per forza una grande preparazione. In più questi corsi lasciano molta libertà. Quella di diventare ingegnere e specializzarsi in una scienza di base.
E' vero è molto teorica come attività,addirittura il corso di Torino mira a creare un mix fra ingegnere matematico e matematico puro ( soprattutto con il dottorato ).
il link è questo fireball :
http://calvino.polito.it/~laurea/
Visto che ti piace elettronica guardati il link di scienze dell'ingegneria della sapienza puoi scegliere esami in ambito fisico-elettronico-matematico!
http://www.dmmm.uniroma1.it/lsspi/curriculum.html
il link è questo fireball :
http://calvino.polito.it/~laurea/
Visto che ti piace elettronica guardati il link di scienze dell'ingegneria della sapienza puoi scegliere esami in ambito fisico-elettronico-matematico!
http://www.dmmm.uniroma1.it/lsspi/curriculum.html
Sì, li ho visti quei link... Dove posso trovare il parere delle industrie?
Inoltre, scusate ma purtroppo bisogna mettere in
conto anche questo: questa attività di modellista
mi attrae moltissimo, ma è anche redditizia?
Mi sembra molto a livello di ricerca...
Sono stato "rassicurato" dal presidente del CCS
che mi ha detto "di Matematica ne troverà molta
anche a Ingegneria dei Modelli e dei Sistemi, la differenza
è che non sarà fatta con l'intento di fare di lei un Matematico,
sarà fatta con l'intento di fare di lei un Ingegnere!" e meno male,
dico io, se no mi toccava ribeccarmi tutte quelle dimostrazioni!
Spero però che questa nuova figura di Ingegnere non sia
destinata prevalentemente ad attività di ricerca...
Inoltre, scusate ma purtroppo bisogna mettere in
conto anche questo: questa attività di modellista
mi attrae moltissimo, ma è anche redditizia?
Mi sembra molto a livello di ricerca...
Sono stato "rassicurato" dal presidente del CCS
che mi ha detto "di Matematica ne troverà molta
anche a Ingegneria dei Modelli e dei Sistemi, la differenza
è che non sarà fatta con l'intento di fare di lei un Matematico,
sarà fatta con l'intento di fare di lei un Ingegnere!" e meno male,
dico io, se no mi toccava ribeccarmi tutte quelle dimostrazioni!

Spero però che questa nuova figura di Ingegnere non sia
destinata prevalentemente ad attività di ricerca...
Per fireball. Hai visto i corsi del polito?Cosa ne pensi?Se vai sul sito trovi i pareri delle industrie...
"tecnos":
Il compito di queste nuove figure professionali è maggiormente indicato nell'industria,reparti ricerca e sviluppo....difficilmente nella libera professione.
E' appunto per questo che ho intenzione di fare la specialistica in un corso di Ingegneria diverso da IMS...
Beh, visto che me lo chiedete, un mio parere ve lo do!
Per quello che riguarda l'università dove mi trovo, benchè non esistano corsi con la denominazione "scienze per l'ingegneria" o "ingegneria matematica", l'amplissima possibilità di scegliere corsi ti permette di diventare cio che vuoi.
Vi faccio un esempio preso dalla mia esperianza personale:
io sono uno studente di Master (o PhD, questo si vedrà con il tempo...) e tutto quello che mi è richiesto per il mio curriculum è:
-14 crediti in corsi offerti dal dipartimento di meccanica;
-6 crediti offerti da altri dipartimenti;
-almeno un corso matematico di livello avanzato;
-almeno un filone di seminari;
-10 crediti in attività di ricerca;
(ndr i crediti non sono equivalenti a quelli italiani)
Tutta questa libertà di scelta al primo momento lascia un po sbigottiti (passare da un sistema rigidissimo ad uno totalmente libero può disorientare un attimo..), ma dato che praticamente tutti gli studenti di livello graduate fanno ricerca, tutti hanno un advisor (un professore, generalmente quello che vi stipendia) che aiuta e guida nella scelta.
Detto cio, è importante notare come anche qui una notevole preparazione matematico-modellistica è richiesta. Specialmente quando si ha a che fare con la ricerca in campi VERAMENTE innovativi si sente fortemente la necessità di avere basi fisico-matematiche adeguate.
Benchè io sia a tutti gli effetti uno sperimentale, per comprendere anche solo lontanamente cio che accade nel mio esperimento mi sto riempiendo di corsi fisico-matematici praticamente introvabili in italia.
Inoltre, dato che non vi sono vincoli rigidi, si può benissimo essere un chimico e lavorare con un meccanico e un matematico sullo stesso esperimento. Questo da la possibilità di spingere la ricerca a livelli irraggiungibili da studenti di un singolo campo (quello che risulta oscuro ad un ingegnere meccanico può essere quasi banale per un chimico e vice versa...).
Dopo questa sfilza di complimenti al sistema americano, passiamo alle critiche:
1- Il livello degli studenti undergraduate americani non è nemmeno lontanamente comparabile a quello degli europei (italiani, tedeschi, francesi..). Le loro basi fisico matematiche sono piuttosto risibili e sostanzialmente limitate al "far di conto".
2- Se non si presta sufficiente attenzione a scegliere corsi in settori diversi si rischia di focalizzarsi eccessivamente su un particolare argomento
Morale della favola: non mi stupisco del fatto che nei corsi che frequento ci siano metà ingegneri (principalmente stranieri) e metà fisici.
Se io dovessi dare un consiglio qualcuno che è indeciso se studiare in USA o no direi:
- laurea triennale o simili in europa (magari proprio in uno dei nuovi corsi fisico-matematici)
- master o PhD negli stati uniti (con il non trascurabile vantagio di essere pagati per studiare e fare ricerca).
Per finire, un consiglio al sistema universitario italiano:
non considerate gli studenti come un impaccio che toglie tempo ai professori per fare ricerca, bensi come una risorsa a basso costo (in poche parole, aprite le porte dei laboratori a chi è interessato a lavorarvi. Per un ora spesa a spiegare come le cose girano ne avrete in cambio dieci di appassionato lavoro!).
Per quello che riguarda l'università dove mi trovo, benchè non esistano corsi con la denominazione "scienze per l'ingegneria" o "ingegneria matematica", l'amplissima possibilità di scegliere corsi ti permette di diventare cio che vuoi.
Vi faccio un esempio preso dalla mia esperianza personale:
io sono uno studente di Master (o PhD, questo si vedrà con il tempo...) e tutto quello che mi è richiesto per il mio curriculum è:
-14 crediti in corsi offerti dal dipartimento di meccanica;
-6 crediti offerti da altri dipartimenti;
-almeno un corso matematico di livello avanzato;
-almeno un filone di seminari;
-10 crediti in attività di ricerca;
(ndr i crediti non sono equivalenti a quelli italiani)
Tutta questa libertà di scelta al primo momento lascia un po sbigottiti (passare da un sistema rigidissimo ad uno totalmente libero può disorientare un attimo..), ma dato che praticamente tutti gli studenti di livello graduate fanno ricerca, tutti hanno un advisor (un professore, generalmente quello che vi stipendia) che aiuta e guida nella scelta.
Detto cio, è importante notare come anche qui una notevole preparazione matematico-modellistica è richiesta. Specialmente quando si ha a che fare con la ricerca in campi VERAMENTE innovativi si sente fortemente la necessità di avere basi fisico-matematiche adeguate.
Benchè io sia a tutti gli effetti uno sperimentale, per comprendere anche solo lontanamente cio che accade nel mio esperimento mi sto riempiendo di corsi fisico-matematici praticamente introvabili in italia.
Inoltre, dato che non vi sono vincoli rigidi, si può benissimo essere un chimico e lavorare con un meccanico e un matematico sullo stesso esperimento. Questo da la possibilità di spingere la ricerca a livelli irraggiungibili da studenti di un singolo campo (quello che risulta oscuro ad un ingegnere meccanico può essere quasi banale per un chimico e vice versa...).
Dopo questa sfilza di complimenti al sistema americano, passiamo alle critiche:
1- Il livello degli studenti undergraduate americani non è nemmeno lontanamente comparabile a quello degli europei (italiani, tedeschi, francesi..). Le loro basi fisico matematiche sono piuttosto risibili e sostanzialmente limitate al "far di conto".
2- Se non si presta sufficiente attenzione a scegliere corsi in settori diversi si rischia di focalizzarsi eccessivamente su un particolare argomento
Morale della favola: non mi stupisco del fatto che nei corsi che frequento ci siano metà ingegneri (principalmente stranieri) e metà fisici.
Se io dovessi dare un consiglio qualcuno che è indeciso se studiare in USA o no direi:
- laurea triennale o simili in europa (magari proprio in uno dei nuovi corsi fisico-matematici)
- master o PhD negli stati uniti (con il non trascurabile vantagio di essere pagati per studiare e fare ricerca).
Per finire, un consiglio al sistema universitario italiano:
non considerate gli studenti come un impaccio che toglie tempo ai professori per fare ricerca, bensi come una risorsa a basso costo (in poche parole, aprite le porte dei laboratori a chi è interessato a lavorarvi. Per un ora spesa a spiegare come le cose girano ne avrete in cambio dieci di appassionato lavoro!).
I corsi usa di berkeley in scienze dell'ingegneria sono diversi dai tradizionali corsi di ingegneria. a mio avviso in Italia aver definito i corsi più teorici come modellistica matematico fisica per l'ingegneria consentirà di ampliare i corsi a scelta. Per quanto riguarda l'iscrizione all'ordine ripeto che non è uno svantaggio perchè un ingegnere fisico,matematico,IMS o di scienze dell'ingegneria non progetterà mai infrastrutture o abitazioni.
Il compito di queste nuove figure professionali è maggiormente indicato nell'industria,reparti ricerca e sviluppo....difficilmente nella libera professione.
Il compito di queste nuove figure professionali è maggiormente indicato nell'industria,reparti ricerca e sviluppo....difficilmente nella libera professione.
Si,credo che anche l'Italia si adeguerà agli usa. Comunque anche in India vi sono corsi simili.
Avete visto i link del politecnico di Torino che ho messo?Cosa ne pensate?
Avete visto i link del politecnico di Torino che ho messo?Cosa ne pensate?