Scelta facoltà di ingegneria..?

Sk_Anonymous
Ciao a tutti,
ho 18 anni e frequento l'ultimo anno di liceo scientifico. Nel corso di laurea che intraprenderò mi piacerebbe approfondire lo studio della matematica e specie della fisica, tuttavia in parte ripiegate su sviluppi pratici. Oltre a tale passione, da grande ho sempre sperato (e mi sono sempre visto) come impegnato in qualche ruolo dirigenziale, un burocrate al contempo amministratore, e non ho abbandonato questo mio sogno.

Date queste mie due "pulsioni", sarei indeciso tra ingegneria fisica e ingegneria gestionale... la prima mi piace parecchio anche se, da quanto ho carpito da forum e info su esami presi dai Politecnici la avrei preferita un filino più teorica, mentre gestionale mi piace meno, anche se mi piacerebbe alquanto approfondire studi economici.

Premetto che sono un tipo più teorico che pratico, o almeno mi ritengo tale... Purtroppo sono diviso tra queste due aspirazioni, abbandonare una delle due sarebbe una mazzata tremenda.

Bazzicando su siti di annunci di lavoro ho visto anche come sia possibile accedere a ruoli dirigenziali con una qualsiasi laurea in ingegneria... mi chiedevo se fosse realmente cosi... perchè mi sembra insensato assumere un Ing. fisico come dirigente in un'industria di locomotive...

grz x l'aiuto ;-)

Risposte
Flamber
Io studio ingegneria Fisica e non toccherò mai una matita, ovviamente per disegnare.

Se ti piace la logica, e non il disegno, non vedo quale scelta migliore di ingegneria informatica, o anche ingegneria elettronica.

Bisogna perdere un po' la concezione dell'ingegnere con la matita gialla sull'orecchio, il caschetto in testa e la camicia a maniche corte nei pantaloni :)

Anisocoro
Anche a me sarebbe piaciuto diventare Ingegnere,però,anni fa, ne sono stato scoraggiato perchè me lo avevano dipinto come un percorso troppo duro per le mie capacità mentali -parole del preside- e che avrei fatto meglio a mettermi dietro ad una scrivania in modo da fare meno danno possibile.
Io mi reputo scarsissimo come disegnatore, sono piuttosto miope e, per motivi che non so, non ho la mano molto ferma, per cui credo che le Ingegnerie che richiedono molto disegno non avrebbero fatto per me. Penso,però, di essere meno idiota nei compiti che richiedono logica, secondo voi che tipo di Ingegneria mi sarebbe convenuto fare?

tecnos1
Del resto ing matematica - matematica per l'ingegneria sono nate nei politecnici.

Anisocoro
Ho notato che alcune sedi, mi ha colpito molto l'esempio di Firenze, hanno "disattivato" il Corso di Laurea in Ingegneria Matematica, rendendolo,per così dire, residuale, e non pochi hanno attribuito questo fatto alla saturazione del settore; l'esigenza di questa figura professionale a quanto pare esisteva,ma non in numeri enormi, e comunque non abbastanza grandi da giustificare l'attivazione di tale corso in più sedi.
Vorrei anche dire che, ed il fatto un po' mi sorprende, uno degli sbocchi più importanti consiste nel lavorare con strumenti finanziarii al centro di molte polemiche, come i derivati e simili, e comunque di nell'andare a far parte di quello che in molti chiamano "turbocapitalismo". Per un giovane matematico che ha idee di un certo tipo sul Mondo, diventare protagonista e favorire, con il proprio lavoro, il turbocapitalismo può essere un problema

tecnos1
"Ryukushi":
[quote="seven"][quote="Ryukushi"]

Il tipo di ricerca che poi uno fa dipende poi soprattutto dalle capacità e dall'approfondimento personali rispetto ad un determinato ambito, indipendentemente o poco dipendentemente dal corso di laurea che ciascuno ha intrapreso, che credo, in fin dei conti fornisca per lo più la forma mentis dell'individuo.


Solo entro certi limiti. Se la matematica fosse solo Analisi potrei darti pure ragione (ad esempio).[/quote]

Intendevo dire che un ingegnere di notevole capacità intellettuale può, per esempio, diventare tranquillamente un matematico (anche senza seguirne il corso di laurea). Ma vale anche in termini più generali questo discorso.[/quote]

Del resto la storia della matematica è ricca di ingegneri-matematici.
L'ingegnere matematico del polito è un matemtico applicato con alcune conoscenze di base nell'ingegneria, aspetto che premette una maggiore facilità di dialogo con gli ingegneri. A Milano il discorso è leggermente diverso.

fab_mar9093
"Ryukushi":
[quote="seven"][quote="Ryukushi"]

Il tipo di ricerca che poi uno fa dipende poi soprattutto dalle capacità e dall'approfondimento personali rispetto ad un determinato ambito, indipendentemente o poco dipendentemente dal corso di laurea che ciascuno ha intrapreso, che credo, in fin dei conti fornisca per lo più la forma mentis dell'individuo.


Solo entro certi limiti. Se la matematica fosse solo Analisi potrei darti pure ragione (ad esempio).[/quote]

Intendevo dire che un ingegnere di notevole capacità intellettuale può, per esempio, diventare tranquillamente un matematico (anche senza seguirne il corso di laurea). Ma vale anche in termini più generali questo discorso.[/quote]

non credo tanto tranquillamente, e comunque sarà un matematico che si occupera quasi certamente
di analisi.

Ryukushi1
"seven":
[quote="Ryukushi"]

Il tipo di ricerca che poi uno fa dipende poi soprattutto dalle capacità e dall'approfondimento personali rispetto ad un determinato ambito, indipendentemente o poco dipendentemente dal corso di laurea che ciascuno ha intrapreso, che credo, in fin dei conti fornisca per lo più la forma mentis dell'individuo.


Solo entro certi limiti. Se la matematica fosse solo Analisi potrei darti pure ragione (ad esempio).[/quote]

Intendevo dire che un ingegnere di notevole capacità intellettuale può, per esempio, diventare tranquillamente un matematico (anche senza seguirne il corso di laurea). Ma vale anche in termini più generali questo discorso.

fab_mar9093
"Ryukushi":


Il tipo di ricerca che poi uno fa dipende poi soprattutto dalle capacità e dall'approfondimento personali rispetto ad un determinato ambito, indipendentemente o poco dipendentemente dal corso di laurea che ciascuno ha intrapreso, che credo, in fin dei conti fornisca per lo più la forma mentis dell'individuo.


Solo entro certi limiti. Se la matematica fosse solo Analisi potrei darti pure ragione (ad esempio).

Ryukushi1
"seven":
[quote="Federico777"]

Con tutto il rispetto ma questo discorso non mi sembra molto sensato... e comunque tu avresti le capacità per decidere quanto un corso di laurea sia più o meno vicino all'essere indispensabile? No... e probabilmente nessuno le ha queste competenze


Se dovessi scegliere tra togliere dalle università il corso di laurea in matematica o quello in ingegneria matematica non mi dire che cancelleresti il primo.
Ho espresso solo una mia preferenza, reputo comunque formativo e altamente qualificante il corso di ingegneria matematica (se è come immagino), di certo non è l'unica via per arrivare ad un certo tipo di ricerca.[/quote]

Il tipo di ricerca che poi uno fa dipende poi soprattutto dalle capacità e dall'approfondimento personali rispetto ad un determinato ambito, indipendentemente o poco dipendentemente dal corso di laurea che ciascuno ha intrapreso, che credo, in fin dei conti fornisca per lo più la forma mentis dell'individuo.

fab_mar9093
"Federico777":


Con tutto il rispetto ma questo discorso non mi sembra molto sensato... e comunque tu avresti le capacità per decidere quanto un corso di laurea sia più o meno vicino all'essere indispensabile? No... e probabilmente nessuno le ha queste competenze


Se dovessi scegliere tra togliere dalle università il corso di laurea in matematica o quello in ingegneria matematica non mi dire che cancelleresti il primo.
Ho espresso solo una mia preferenza, reputo comunque formativo e altamente qualificante il corso di ingegneria matematica (se è come immagino), di certo non è l'unica via per arrivare ad un certo tipo di ricerca.

Ryukushi1
"Mr.Mazzarr":
Ingegneria fisica cos'è, esattamente?
Alla Federico II non c'è affatto una facoltà del genere!


https://didattica.polito.it/portal/pls/ ... zione&l=it

Mr.Mazzarr
Ingegneria fisica cos'è, esattamente?
Alla Federico II non c'è affatto una facoltà del genere!

Federico7771
"Ryukushi":
...non esistono ingegnerie migliori o peggiori delle altre, ed è molto difficile capire a priori quanto possa essere più appassionante o meno, senza entrare nel vivo delle cose.


:smt023 mi hai rubato le parole di bocca

Federico7771
"seven":

L'esigenza di modellazione e di conoscenze matematiche avanzate in
alcuni campi dell'ingegneria esiste non da poco.


Bene... allora perché non approfondire questi aspetti con appositi corsi di laurea? Magari io e te finiremo a fare lavori simili ma lo faremo arrivando da vie diverse... io con il mio bagaglio di studi e tu con il tuo

"seven":
Che ci posso fare, mi piacciono i corsi di laurea indispensabili.
Sarebbe gravissimo se non esistesse più in corso di laurea in matematica,
o un corso in ingegneria civile.


Con tutto il rispetto ma questo discorso non mi sembra molto sensato... e comunque tu avresti le capacità per decidere quanto un corso di laurea sia più o meno vicino all'essere indispensabile? No... e probabilmente nessuno le ha queste competenze

fab_mar9093
"Ryukushi":

@seven: il fatto che prima certi campi non esistessero non implica la loro non utilità, perché nel corso della storia le esigenze umane cambiano, o anche, più semplicemente, gli interessi scientifici si spostano verso una direzione piuttosto che un'altra.


Se si aprono nuovi campi di ricerca certamente potranno essere utili.
Aprire nuovi corsi di laurea non vuol dire aprire nuovi campi di ricerca.
L'esigenza di modellazione e di conoscenze matematiche avanzate in
alcuni campi dell'ingegneria esiste non da poco.
Che ci posso fare, mi piacciono i corsi di laurea indispensabili.
Sarebbe gravissimo se non esistesse più in corso di laurea in matematica,
o un corso in ingegneria civile.

Ryukushi1
Per me l'ingegnere è colui che utilizza gli strumenti forniti dalla matematica, dalla fisica o, più in generale, dalle scienze naturali, al fine di adempiere, mediante processi mentali che si basano sul porsi dei problemi tentando di risolverli, alla necessità di alcuni bisogni umani.

In tal senso l'ingegneria gestionale è a pieno titolo una disciplina ingegneristica. Non è un CdL di tipo economico, perché anche l'economia si studia con un approccio completamente diverso rispetto ai CdL economici toutcourt. Non a caso, il mio professore di Economia ed Organizzazione Aziendale è un Ingegnere elettronico, ad esempio.

Oltretutto vengono affrontati problemi di carattere diverso dalle altre Ingegnerie e gli altri non sanno fare quello che sa fare un gestionale come viceversa (aldilà di chi poi approfondisce determinate tematiche in via individuale). Da questo punto di vista, la nostra docente di Ricerca Operativa ci ha detto che la figura dell'ing gestionale odierno ricalca un po' la figura del vecchio ingegnere che aveva le basi di più branche dell'ingegneria ed era in grado di utilizzare queste competenze di carattere diverso in maniera unitaria. Bisogna smontare questo luogo comune dell'ingegneria gestionale più facile o non ingegneria perché non corrisponde a realtà: basti pensare che, per esempio al Polito, il nostro è il CdL con la media più bassa di voto di Laurea e nella zona di Torino i datori di lavoro, quando devono scegliere un ingegnere da assumere, spesso aggiungono 10 punti al voto di laurea di un gestionale del Polito (fonte: la mia docente di RO, che è un'ing. civile, dunque non c'è conflitto di interessi).

Detto questo, non esistono ingegnerie migliori o peggiori delle altre, ed è molto difficile capire a priori quanto possa essere più appassionante o meno, senza entrare nel vivo delle cose. E' una scelta sempre al buio, basata soltanto su un'ipotetica idea di quello che poi potrebbe andare a fare in ambito lavorativo o di ricerca un certo tipo di ingegnere. Per questo ho trovato molto saggio il fatto che qua a Torino il primo anno sia identico per tutti i corsi di laurea, così da poter respirare un minimo gli ambienti e cercare di farsi un'idea migliore circa ciò che si vuole fare nella vita.

@seven: il fatto che prima certi campi non esistessero non implica la loro non utilità, perché nel corso della storia le esigenze umane cambiano, o anche, più semplicemente, gli interessi scientifici si spostano verso una direzione piuttosto che un'altra.

fab_mar9093
@ tecnos: in gegnere con ingegneria, nel senso classico, si tratta di applicazioni di fenomeni le cui leggi fisiche (fondamentali) sono già note. Questo non vuol dire che non si possano studiare nuove applicazioni che
necessitano di ricerca perché 1 le leggi fisiche descrivono fenomeni in condizioni "da laboratorio"
2 i sistemi sono complessi e spesso non deterministici.
Comunque fammi qualche esempio concreto se vuoi.
Io non sono tanto a favore dei corsi che citi perchè ho avuto professori che
studiano campi in cui modellazione, nozioni di analisi e probabilità sono necessarie e spinte.
Eppure prima non esistevano quei corsi si laurea. In più hanno un background che è
di un ingegnere, ovvero si sono specializzati in un campo dell'ingegneria.
Ti assicuro che non hanno nulla da invidiare a un "ingegnere matematico".

tecnos1
Non tutti i fenomeni di interesse ingegneristico sono noti e non sempre la modellazione dei vari processi è scontata. E' proprio per questo che sono nati corsi come matematica per l'ingegneria, ingegneria matematica, ingegneria fisica e fisica dei sistemi complessi (ma ci metto anche ingegneria nucleare e dei materiali). Sulla maggior parte delle altre ingegnerie "tradizionali" sono d'accordo, anche se quello che cambia veramente è il campo che viene scelto. Il tuo discorso può essere corretto per un ingegnere che lavora nella produzione-gestione, ma errato se un ingegnere si occupa di ricerca.
Fiscia dei sistemi complessi è nata per formulare nuovi modelli in campi di ricerca decisamente ostici.

fab_mar9093
"Federico777":
[quote="seven"]
Aggiungo che l'ingegneria, in particolare ingegneria matematica, si occupa dello studio di modelli.
Questo è bene capirlo, perchè quello con cui si avrà a che fare è un modello,
in tutti i suoi aspetti, che è ben diverso dallo studiare fisica e matematica.


Ciao Seven. Potresti spiegarmi meglio questa frase? Per matematica concordo con te... Ma per fisica? Non si occupano anche i fisici dei modelli in alcuni casi?[/quote]

Il fatto è che i modelli degli ingegneri sono modelli per l'ingegneria
e fodamentalmente l'ingegnere deve conoscere molto bene quel
modello, le ipotesi in cui vale etc...
Tutti i fenomeni che si studiano ad ingegneria sono stranoti.
Un fisico dovrebbe aver le capacità di formulare modelli nuovi su fenomeni non ancora ben noti , oltre
ad aver acquisito conoscenze su meccanica quantistica, relatività, etc
cose che nel 99% dei casi non fanno parte del bagaglio culturale dell'ingegnere.
D'altra parte il fisico non studia quello che si studia ad ingegneria.
Comunque ci sono alcune materie di confine, come la fluidodinamica,
la reologia.. (conosco queste perchè studio ingegneria meccanica) ma in generale l'approccio sarà differente in base alla formazione universitaria.

Federico7771
"seven":

Aggiungo che l'ingegneria, in particolare ingegneria matematica, si occupa dello studio di modelli.
Questo è bene capirlo, perchè quello con cui si avrà a che fare è un modello,
in tutti i suoi aspetti, che è ben diverso dallo studiare fisica e matematica.


Ciao Seven. Potresti spiegarmi meglio questa frase? Per matematica concordo con te... Ma per fisica? Non si occupano anche i fisici dei modelli in alcuni casi?

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