Scelta facoltà
Ciao a tutti
Ho finito quest'anno l'ultimo anno del liceo e vorrei iscrivermi all'università. Il dilemma è che mi piacerebbe iscrivermi a una laurea scientifica ma il problema è che tra me e la matematica sono sempre state scintille. Mi spiego: mi appassionano gli argomenti scientifici ma mi trovo sempre in difficoltà con la loro formalizzazione matematica, certi argomenti di mate non mi sono mai entrati proprio in testa (ad es geometria analitica)
Le due facoltà che attirano piu il mio interesse sono ingegneria e fisica. La mia domanda è: in quale di queste si fa piu matematica? Cioè in quale delle due potrei trovarmi piu in difficoltà a causa di questo mio punto debole?
Ho finito quest'anno l'ultimo anno del liceo e vorrei iscrivermi all'università. Il dilemma è che mi piacerebbe iscrivermi a una laurea scientifica ma il problema è che tra me e la matematica sono sempre state scintille. Mi spiego: mi appassionano gli argomenti scientifici ma mi trovo sempre in difficoltà con la loro formalizzazione matematica, certi argomenti di mate non mi sono mai entrati proprio in testa (ad es geometria analitica)
Le due facoltà che attirano piu il mio interesse sono ingegneria e fisica. La mia domanda è: in quale di queste si fa piu matematica? Cioè in quale delle due potrei trovarmi piu in difficoltà a causa di questo mio punto debole?
Risposte
"unnio":
[quote="VINX89"]
La creatività è fondamentale in tutte le discipline scientifiche, nessuna esclusa, quindi se hai questi problemi dubito che tu possa affrontare con serenità e successo un corso di laurea di questo tipo. Non ti conosco, ma a giudicare da quello che dici la tua forma mentis è quella di un avvocato: tanta memoria, conoscenza del codice alla lettera e molta determinazione.
e a quante logge bisogna essere iscritti per fare l'avvocato in italia?[/quote]
Non vedo cosa c'entri!? È ovvio che certe materie richiedono sforzi intellettuali differenti da altri. Una certa creatività può distinguere un bravo avvocato da un semplice studioso del codice ma per passare gli esami la cosa che conta di più è la memoria e l'imparare un certo modo di fare (parlo da scienziato politico e intendo il cosiddetto linguaggio giuridico e la loro forma mentis).
"unnio":
[quote="VINX89"]
La creatività è fondamentale in tutte le discipline scientifiche, nessuna esclusa, quindi se hai questi problemi dubito che tu possa affrontare con serenità e successo un corso di laurea di questo tipo. Non ti conosco, ma a giudicare da quello che dici la tua forma mentis è quella di un avvocato: tanta memoria, conoscenza del codice alla lettera e molta determinazione.
e a quante logge bisogna essere iscritti per fare l'avvocato in italia?[/quote]
Non so se ci siano problemi di questo tipo, e se ci sono mi dispiace.
Forse sono stato un pò superficiale nell'esposizione: volevo dire che con certe caratteristiche personali è meglio affrontare studi di un certo tipo, come ad esempio legge, piuttosto che imbattersi in corsi scientifici per i quali (forse) non si è proprio portati.
VINX89:
La creatività è fondamentale in tutte le discipline scientifiche, nessuna esclusa, quindi se hai questi problemi dubito che tu possa affrontare con serenità e successo un corso di laurea di questo tipo. Non ti conosco, ma a giudicare da quello che dici la tua forma mentis è quella di un avvocato: tanta memoria, conoscenza del codice alla lettera e molta determinazione.
e a quante logge bisogna essere iscritti per fare l'avvocato in italia?
"debeauvoir":
Il mio piu grande problema è la geometria: forse non l'ho mai amata, o forse non mai avuto un prof carismatico che me la facesse amare. Credo di non avere una mente molto flessibile. Intendo dire che finchè mi si richiede di svolgere una procedura che non esige nessuno sforzo creativo allora riesco nel compito. Quando invece le condizioni di un problema non sono standard ma fanno appello all'intuito dello studente allora li a volte vado in crisi. Vi faccio un esempio: non ho problemi con il calcolo delle derivate perchè per saperle bisogna solo studiare le regole di derivazione che sono appunto meccaniche: uno "gira la manovella" e si calcola la derivata. Non è richiesta creatività o inventiva. A me piace la meccanica ma quando sono di fronte a un problema del quale non se ne sono svolti di simili alle esercitazioni allora molte volte vado nel pallone.
Fino a qui ho raccontato dei miei limiti ma fortunamtamente ci sono anche cose positive da dire: per esempio sono una studentessa molto agguerrita, non mi arrendo facilmente di fronte a cio che inizialmente non capisco.
Xleonardo89: per esempio mi piacerebbe studiare cos'è la vorticità di un fluido, come nascono le onde del mare, cosa vuol dire che "il tempo non scorre per tutti allo stesso modo" o come agisce un onda elettromagnetica ecc...La differenza tra fisica e ingegneria dovrebbe essere che la prima studia le cose che ho detto sopra in condizioni ideali, la seconda applica i risultati della prima in condizioni non ideali. Per quanto riguarda il post-laurea non ho le idee chiare.
La creatività è fondamentale in tutte le discipline scientifiche, nessuna esclusa, quindi se hai questi problemi dubito che tu possa affrontare con serenità e successo un corso di laurea di questo tipo. Non ti conosco, ma a giudicare da quello che dici la tua forma mentis è quella di un avvocato: tanta memoria, conoscenza del codice alla lettera e molta determinazione.
@vict85
Beh, può darsi che leggendolo in spagnolo le faccia più simpatia
Beh, può darsi che leggendolo in spagnolo le faccia più simpatia

"blackbishop13":
Personalmente non credo che per la scelta dell'università ci si debba basare solo su ciò che ci piace, ma bisogna anche tenere molto conto di ciò che sappiamo o non sappiamo fare, dei nostri punti forti e deboli. io sono solo all'ultimo anno del liceo, quindi la mia opinione conterà anche molto poco, ma sono convinto che essere determinati e sforzarsi fino a capire ciò che ci è ostico vada bene alle superiori, dove la materia odiata la affronti per 3-5 ore a settimana al massimo, e poi hai tutto il tempo per assimilarla, con carichi di studio non proibitivi.
Mi sembra molto difficile pensare di passare 3 o più anni ad affrontare la tua materia "odiata", o quella in cui comunque hai più difficoltà,
per 3-5 ore AL GIORNO, come sono convinto sia ad ingegneria e a fisica, visto che tali discipline utilizzano la matematica come linguaggio...
Considerarlo come linguaggio credo che sia un po' limitato... E' sia uno strumento di indagine che un mezzo attraverso cui costruire modelli.
"WiZaRd":
[quote="vict85"][quote="WiZaRd"]Un buon libro di geometria anlitica è il Lehman. È in spagnolo ma si capisce.

Cosa c'è che non va?[/quote]
Presumo sia un bel libro ma non so se aggiungere il problema della lingua ad una persona che già non adora l'argomento possa essere una buona cosa... Cioè lo avrei visto meglio se una persona chiedeva qualcosa per migliorare... O come consiglio per livelli più alti, dove prendere libri in lingua è più comune.
Personalmente non credo che per la scelta dell'università ci si debba basare solo su ciò che ci piace, ma bisogna anche tenere molto conto di ciò che sappiamo o non sappiamo fare, dei nostri punti forti e deboli. io sono solo all'ultimo anno del liceo, quindi la mia opinione conterà anche molto poco, ma sono convinto che essere determinati e sforzarsi fino a capire ciò che ci è ostico vada bene alle superiori, dove la materia odiata la affronti per 3-5 ore a settimana al massimo, e poi hai tutto il tempo per assimilarla, con carichi di studio non proibitivi.
Mi sembra molto difficile pensare di passare 3 o più anni ad affrontare la tua materia "odiata", o quella in cui comunque hai più difficoltà,
per 3-5 ore AL GIORNO, come sono convinto sia ad ingegneria e a fisica, visto che tali discipline utilizzano la matematica come linguaggio...
Mi sembra molto difficile pensare di passare 3 o più anni ad affrontare la tua materia "odiata", o quella in cui comunque hai più difficoltà,
per 3-5 ore AL GIORNO, come sono convinto sia ad ingegneria e a fisica, visto che tali discipline utilizzano la matematica come linguaggio...
i tuoi insegnanti non ti hanno consigliato niente? non è che quello di mate ti ha detto di fare mate e quella di arte di fare arte perché sono le più fichissime tra le materie....
"debeauvoir":
Il mio piu grande problema è la geometria: forse non l'ho mai amata, o forse non mai avuto un prof carismatico che me la facesse amare. Credo di non avere una mente molto flessibile.
Riguardo la geometria, probabilmente sei solo partita con il piede sbagliato. Riguardo la mancanza di creatività, hai torto, secondo me, in quanto nessuno che """ha la creativita""" (?!?) davanti ad un problema mai visto, parte a razzo e lo risolve in 3 secondi. Ti ritrovi di fronte un problema e non sai che pesci pigliare. Bisogna cominciare, allora, ad esaminare tutti i dati forniti, ciò che si potrebbe applicare riguardo quei dati e quella situazione e ragionarci sopra, con calma. Inoltre, se il problema in questione è troppo difficile, mettilo da parte, fanne altri più semplici e poi riprendilo. Inoltre, se nel problema si parla di alcuni argomenti e tu hai anche solo dei leggeri dubbi su quegli argomenti, risolvili prima di ripassare al problema in questione.
"debeauvoir":
Fino a qui ho raccontato dei miei limiti ma fortunamtamente ci sono anche cose positive da dire: per esempio sono una studentessa molto agguerrita, non mi arrendo facilmente di fronte a cio che inizialmente non capisco.
Bene, ottimo.

"debeauvoir":
Xleonardo89: per esempio mi piacerebbe studiare cos'è la vorticità di un fluido, come nascono le onde del mare, cosa vuol dire che "il tempo non scorre per tutti allo stesso modo" o come agisce un onda elettromagnetica ecc...La differenza tra fisica e ingegneria dovrebbe essere che la prima studia le cose che ho detto sopra in condizioni ideali, la seconda applica i risultati della prima in condizioni non ideali. Per quanto riguarda il post-laurea non ho le idee chiare.
Allora, sia la fisica che l'ingegneria sono ambientate nel mondo/universo reale-più o meno reale, sono imperfette e piene d approssimazioni, e le condizioni ideali sono solo modelli semplificati di condizioni reali (come il fatto di trascurare la resistenza dell'aria nel moto del proiettile, per esempio).
(Si dovrebbe capire, ormai, che ho scelto matematica in quanto è la sola ad essere perfetta e a poter fregarsene della realtà.)
Da quello che ho capito la differenza tra fisica ed ingegneria è che la fisica studia il funzionamento dell'universo, del mondo che ci circonda, il moto del fluidi, le onde di ogni tipo, la realtà subatomica (se esiste, poi

Per essere più precisi, il fisico costruisce i prototipi e l'ingegnere li perfeziona.
Insomma, il fisico deve essere molto creativo per scoprire, creare, apportare enormi miglioramenti; l'ingegnere deve aumentare le prestazione e ridurre i costi agendo su strumenti già esistenti.
Infine, che lavoro vuoi fare?
"vict85":
[quote="WiZaRd"]Un buon libro di geometria anlitica è il Lehman. È in spagnolo ma si capisce.

Cosa c'è che non va?
"WiZaRd":
Un buon libro di geometria anlitica è il Lehman. È in spagnolo ma si capisce.

Se il problema è che non ti piace fare sforzi creativi per risolvere problemi allora ritorno alla considerazione iniziale: le materie scientifiche non sono fatte per te. Cioè anche la più "meccanica" delle 3 (ingegneria) non fornisce una soluzione per ogni possibile problema e il compito di un ingegnere è risolvere problemi (spesso i problemi si ripeteranno ma non sempre)... Anche se uscissi dalla laurea cosa faresti nel mondo reale dove non ci sono esercitazioni? Se vuoi fare una materia scientifica devi risolvere questo tuo limite.
P.S: Tu non ti rendi conto cosa significa studiare la vorticità di un fluido. È senza dubbio un problema interessante ma non certo semplice. Solo per darti un'idea... http://it.wikipedia.org/wiki/Vorticit%C3%A0
P.S2: Ma hai fatto il classico?
P.S: Tu non ti rendi conto cosa significa studiare la vorticità di un fluido. È senza dubbio un problema interessante ma non certo semplice. Solo per darti un'idea... http://it.wikipedia.org/wiki/Vorticit%C3%A0
P.S2: Ma hai fatto il classico?
Perdonami, ma senza un poco di creatività la vedo dura sia per ingegneria sia per fisica. Dopotutto lo spirito dell'ingegnere dovrebbe essere quello di ingegnarsi per risolvere un problema, e lo spirito del fisico dovrebbe essere quello di trovare il modo di imbrogliare per semplificare la descrizione di un fenomeno.
Senza un poco di inventiva la vedo dura.
Non è che stai esagerando un poco? Voglio dire, non è che, magari anche involontariamente, ti leghi troppo agli esercizi?
Senza un poco di inventiva la vedo dura.
Non è che stai esagerando un poco? Voglio dire, non è che, magari anche involontariamente, ti leghi troppo agli esercizi?
Il mio piu grande problema è la geometria: forse non l'ho mai amata, o forse non mai avuto un prof carismatico che me la facesse amare. Credo di non avere una mente molto flessibile. Intendo dire che finchè mi si richiede di svolgere una procedura che non esige nessuno sforzo creativo allora riesco nel compito. Quando invece le condizioni di un problema non sono standard ma fanno appello all'intuito dello studente allora li a volte vado in crisi. Vi faccio un esempio: non ho problemi con il calcolo delle derivate perchè per saperle bisogna solo studiare le regole di derivazione che sono appunto meccaniche: uno "gira la manovella" e si calcola la derivata. Non è richiesta creatività o inventiva. A me piace la meccanica ma quando sono di fronte a un problema del quale non se ne sono svolti di simili alle esercitazioni allora molte volte vado nel pallone.
Fino a qui ho raccontato dei miei limiti ma fortunamtamente ci sono anche cose positive da dire: per esempio sono una studentessa molto agguerrita, non mi arrendo facilmente di fronte a cio che inizialmente non capisco.
Xleonardo89: per esempio mi piacerebbe studiare cos'è la vorticità di un fluido, come nascono le onde del mare, cosa vuol dire che "il tempo non scorre per tutti allo stesso modo" o come agisce un onda elettromagnetica ecc...La differenza tra fisica e ingegneria dovrebbe essere che la prima studia le cose che ho detto sopra in condizioni ideali, la seconda applica i risultati della prima in condizioni non ideali. Per quanto riguarda il post-laurea non ho le idee chiare.
Fino a qui ho raccontato dei miei limiti ma fortunamtamente ci sono anche cose positive da dire: per esempio sono una studentessa molto agguerrita, non mi arrendo facilmente di fronte a cio che inizialmente non capisco.
Xleonardo89: per esempio mi piacerebbe studiare cos'è la vorticità di un fluido, come nascono le onde del mare, cosa vuol dire che "il tempo non scorre per tutti allo stesso modo" o come agisce un onda elettromagnetica ecc...La differenza tra fisica e ingegneria dovrebbe essere che la prima studia le cose che ho detto sopra in condizioni ideali, la seconda applica i risultati della prima in condizioni non ideali. Per quanto riguarda il post-laurea non ho le idee chiare.
Un buon libro di geometria anlitica è il Lehman. È in spagnolo ma si capisce.
Se non riesce a memorizzare la geometria analitica come dovrebbe farsi entrare in testa la geometria differenziale usata quotidianamente in meccanica? Cioè mi lascia un po' perplesso... Personalmente trovo che la geometria analitica sia piuttosto meccanica e non la trovo il massimo del formalismo matematico. Quindi secondo me l'ha solo studiata male. Ristudiatela su un libro più sintetico e improntato verso gli esercizi e vedi che ti entra in testa...
anch'io ti direi di fare quello che più ti piace, affronterai le difficoltà che devi. Aggiungo che se matematica è un grosso problema dovresti scegliere la facoltà dove la spiegano meglio e non quella dove ne fanno di meno, che non so qual'è tra le due che dici
buona fortuna

buona fortuna
Se ti preoccupa il rigore con cui farai Matematica, vai tranquillo che quello lo hanno perso anche alcuni matematici d'oggi, purtroppo.
Quoto Leonardo89: segui il cuore!
Quoto Leonardo89: segui il cuore!
Secondo me uno dovrebbe iscriversi ad una facoltà perché ama quella materia e non per fuggire da un'altra materia quindi: che cosa ti piace? Conosci la differenza tra fisica ed ingegneria?
Ti dovresti anche domandare, inoltre, che cosa vorresti fare dopo la laurea.
Ti dovresti anche domandare, inoltre, che cosa vorresti fare dopo la laurea.