Quante ore studiate all'Università?

stellacometa
Mi incuriosisce sapere mediamente i ragazzi che vanno all'Università quanto studiano...
Nell'indicarlo scrivete anche la facolta che frequentate e di quanto si incrementano le ore di studio nel periodo di esami!!!

Risposte
nasmil
"BrockLesner":
[quote="Nasmil"]Io vorrei studiare di più durante i corsi, solo che dopo 4-5 ore di lezione o torni a casa distrutto e non studi più (sono pendolare) oppure rimani all'università fino alle 18-19 , ma non riesci a tenere alti i ritmi per tutti i giorni (perché comunque mi sveglio alle 6 ogni mattina quando ci sono i corsi).
Non so proprio come fare.


Anch'io ho questo problema. Non seguire tutti i corsi del semestre ma solo i più importanti o i più difficili. Secondo me le lezioni dovrebbero essere registrate e pubblicate sulla rete per dare la possibilità a tutti di seguire le lezioni.[/quote]

Rispondo dopo un anno, lo so però ci tenevo a farlo.

E' giusto il concetto: seguire i corsi più importanti. Il fatto è che poi le materie che non segui sono proprio quelle in cui i prof fanno "minacce" del tipo: "inizio a prendere le firme", "farò lezioni alla lavagna" (per lezioni fatte con slides).. etc...

Ecco perché uno è costretto a seguire corsi che magari non vorrebbe seguire perché non conviene a livello pratico.

Intermat
"renat_":
Faccio una precisazione: al di là della durata della sessione, quella invernale è preceduta dalle vacanze di natale e quella estiva è succeduta da agosto e settembre, quindi di tempo per studiare ce n'è e come se si è disposti a fare qualche sacrificio nei periodi festivi.

Vabbè allora quella estiva è preceduta da Pasqua...ma che vuol dire?
A parte che da me la sessione invernale è quasi un mese dopo la fine delle vacanze di Natale, inizia ad inizio febbraio e finisce a fine mese. Ma io ho sempre studiato durante le vacanze, tranne i giorni di festa veri e propri che volente o nolente si devono passare coi parenti! Detto questo il mio ragionamento non cambia, se poi, tu o altri, riuscite a sostenere con profitto gli esami, semplicemente rivedendo le lezioni, vi faccio i miei complimenti. Sono serio, non ti sto prendendo in giro!

renat_1
Faccio una precisazione: al di là della durata della sessione, quella invernale è preceduta dalle vacanze di natale e quella estiva è succeduta da agosto e settembre, quindi di tempo per studiare ce n'è e come se si è disposti a fare qualche sacrificio nei periodi festivi.

Intermat
"renat_":
Io non credo che sia indispensabile studiare tanto durante i corsi...a mio avviso basta riguardarsi le lezioni a fine giornata e nel weekend senza stressarsi troppo la vita. Poi lo studio vero e proprio arriva nella sessione d'esame. Seguire le lezioni è molto importante soprattutto nelle facoltà come ingegneria, matematica, fisica ecc in cui il difficile non è tanto memorizzare quanto capire i concetti...se riesci a capire anche in maniera grossolana le nozioni fondamentali di un esame in sessione farai la metà della fatica.

Il problema è che la sessione d'esame, a seconda delle università, varia da 3 settimane ad un mese e mezzo. Come fai a studiare bene tutti gli esami di un semestre in così pochi giorni? Come fai a fare gli esercizi molte volte per diventare veloce nel risolverli, alcuni esami ad ingegneria lo richiedono? Tra l'altro, ogni semestre solitamente comprende dai 3 ai 5 esami...come fai a fare tutto insieme? Io sinceramente ho sempre studiato durante il semestre, anzi spesso mi sono portato avanti col programma per poi dover solo ascoltare le lezioni e verificare gli esercizi. Non dico che sia giusto fare solo così però sinceramente non capisco come sia possibile prepararsi altrimenti per tanti esami in pochi giorni.

renat_1
Io non credo che sia indispensabile studiare tanto durante i corsi...a mio avviso basta riguardarsi le lezioni a fine giornata e nel weekend senza stressarsi troppo la vita. Poi lo studio vero e proprio arriva nella sessione d'esame. Seguire le lezioni è molto importante soprattutto nelle facoltà come ingegneria, matematica, fisica ecc in cui il difficile non è tanto memorizzare quanto capire i concetti...se riesci a capire anche in maniera grossolana le nozioni fondamentali di un esame in sessione farai la metà della fatica.

BrockLesner
"Nasmil":
Io vorrei studiare di più durante i corsi, solo che dopo 4-5 ore di lezione o torni a casa distrutto e non studi più (sono pendolare) oppure rimani all'università fino alle 18-19 , ma non riesci a tenere alti i ritmi per tutti i giorni (perché comunque mi sveglio alle 6 ogni mattina quando ci sono i corsi).
Non so proprio come fare.


Anch'io ho questo problema. Non seguire tutti i corsi del semestre ma solo i più importanti o i più difficili. Secondo me le lezioni dovrebbero essere registrate e pubblicate sulla rete per dare la possibilità a tutti di seguire le lezioni.

nasmil
Io vorrei studiare di più durante i corsi, solo che dopo 4-5 ore di lezione o torni a casa distrutto e non studi più (sono pendolare) oppure rimani all'università fino alle 18-19 , ma non riesci a tenere alti i ritmi per tutti i giorni (perché comunque mi sveglio alle 6 ogni mattina quando ci sono i corsi).
Non so proprio come fare.

ErSalamandra
Mi trovi d'accordo su quello che hai scritto. A me piace particolarmente condividere idee e pareri riguardo questi argomenti universitari. Sentire anche altri punti di vista è sempre utile, ti può aprire la mente a pensare anche oltre.
Grazie per il bello scambio di battute :)

Intermat
Normale, ognuno passa le proprie esperienze e si fa una idea delle cose.
In ogni caso io non ho mai detto che se prendi un voto basso o ti laurei in più tempo del previsto poi non trovi lavoro. Ho solo detto che molte grandi aziende, per scremare i candidati prima del colloquio, eliminano alcuni cv che non rispettano certi parametri. Loro saranno stati fortunati ad essere chiamati da aziende che avevano regole meno rigide sulla prima selezione e poi avranno fatto una figura brillante al colloquio (quella si che è indipendente dal voto e dai tempi di laurea).

ErSalamandra
"Non è che sia una colpa, è una opinione. Però non capisco come fai a dire questo e allo stesso tempo dire che "ti senti appagata e quello che fai è l'unica cosa per andare avanti". Mi pare contraddittorio.. :-k "
La spinta motivazionale, mettiamola su questi piani, a raggiungere un obiettivo prefissato, è l'unica cosa che alla fine della giornata mi fa andare a letto con il sorriso.
Cerchiamo di capirci meglio, nella mia visione della vita, passare l'80% della giornata a studiare, non mi appaga, ma non perchè non mi interessa quello che sto studiando, ma perchè reputo che la mia giornata andrebbe spesa in maniera diversa.
Per questo ti dico che dalla mia visione università ha sempre significato sacrificio..
Per quanto riguarda il voto ti ripeto, ho amici che non hanno avuto un brillante voto alla laurea, ma questo non gli ha permesso di trovare dei signori lavori. Molte aziende preferiscono valutarti attraverso test attitudinali e vedere come metti in gioco le tue capacità e quello che hai imparato, rispetto che attaccarsi al mero voto, alla fine che ti devo dire, abbiamo passato esperienze personali differenti :)

Intermat
"ManuelaBarton":

Focalizzarsi sul voto, in una società che richiede prontezza e giovinezza, a mio parere non è la scelta migliore. Poi ovviamente ognuno gestisce la sua vita in base a quello che crede, ai suoi valori. Io non riesco mai ad attaccarmi al mero voto, se non per la sopravvivenza, credo sempre che trovare un'applicazione pratica in ciò che si studia, sia molto più gratificante che prendere 30 e lode ad un esame e non saper fare nulla a livello pratico..

Il fatto è che il voto è l'unica proxy che ha una azienda per valutare un neolaureato. Ha questo e il tempo di laurea. Quindi praticamente tutte vedono una di queste due cose. Se poi sei fortunato non mettono vincoli formali e quindi vai a fare il colloquio e magari brilli (anche se hai una laurea con 96 in 7 anni) però altrimenti non funziona. Per dirti dopo la triennale solamente a chi aveva preso 110 sono arrivate un paio di proposte di colloquio. Agli altri non è arrivato nulla. E una di queste aziende era una nota banca mentre l'altra era una sconosciuta società di consulenza. Per dirti che insomma il criterio è quello per tipi di società diverse!

Per il discorso del "è relativo" sono d'accordo con te nel fatto che non si giungerà mai ad una risposta oggettiva valida per tutti. In ogni caso due uscite a settimana a me sembrano una normale quantità, è proprio questo il punto che volevo evidenziare. Il fatto che per te una/due/tre uscite non siano sufficienti è probabilmente la causa del fatto che tu dici "è devastante" ed "è il peggior momento". Non è che sia una colpa, è una opinione. Però non capisco come fai a dire questo e allo stesso tempo dire che "ti senti appagata e quello che fai è l'unica cosa per andare avanti". Mi pare contraddittorio.. :-k

Per quanto riguarda il discorso della fatica mentale, sono d'accordo. Quando uno lavora, per gran parte dei lavori, ha occupate quelle 8/9 h e le altre le può dedicare alla famiglia o a svagarsi come meglio crede/può. Quando uno studia invece le tensioni e i problemi spesso durano 24h e non ti pemettono neppure di avere pause e vacanze. Io ad esempio per mantenere un ritmo decente sacrifico tutti i weekend, altrimenti non riuscirei a stare al passo. Per molti lavori questo non credo sia necessario.

PS: Logico che la magistrale peserà molto più della triennale (come voto). Io mi attenevo a ciò che ho già vissuto e sperimentato, giusto per non parlare con il sentito dire.

ErSalamandra
Per quanto riguarda il voto anche qua tutto è relativo, molte aziende il discorso del voto non lo fanno proprio...
Per dirti la mia università su molte materie (il 75% quasi secondo le statistiche) richiede un maggiore sforzo mnemonico rispetto ad uno sforzo di ragionamento, come fai a mettere a confronto un 100 con un 110 e lode, come fai a dire che uno è più valido di un altro? Certo esistono come dici tu, ed il tuo ragionamento è giusto, molte aziende che applicano una prima scrematura in base al voto, ma solitamente quest'ultimo è della specialistica rendendo ininfluente quanto fatto alla triennale.
Confondi le cose, perchè economia non è paragonabile ad ingegneria. Ho avuto mio fratello che ha frequentato quest'ultima, e lo sforzo mentale che ti impone questa è maggiore se non il doppio di quello di economia.
Come ti dicevo molte materie ad economia sono prettamente mnemoniche (diritto privato pubblico commerciale, scienze politiche, le stesse macro e micro...)
Non so se mi sono espressa nel migliore dei modi, facendoti capire che non è un attacco a ciò che hai detto, anzi lo rispetto e lo reputo anche un bel modo di vedere le cose, ma il mio è diverso.
Focalizzarsi sul voto, in una società che richiede prontezza e giovinezza, a mio parere non è la scelta migliore. Poi ovviamente ognuno gestisce la sua vita in base a quello che crede, ai suoi valori. Io non riesco mai ad attaccarmi al mero voto, se non per la sopravvivenza, credo sempre che trovare un'applicazione pratica in ciò che si studia, sia molto più gratificante che prendere 30 e lode ad un esame e non saper fare nulla a livello pratico..

ErSalamandra
Uscire due volte a settimana come dici tu e mantenere un rapporto di fidanzamento e svariate amicizie, mi sembra ai limiti del ridicolo, come fai?
Ovviamente se ti appoggi alla filosofia del relativismo, tutto è relativo. Questo è un discorso che non potrà mai avere una visione oggettiva, il tuo discorso non regge.
Anche io conosco gente che dopo 1 ora sui libri sa più cose di me che ce ne sto 6 e non deve sacrificare proprio nulla.
Penso che questo post sia stato fatto apposta per valutare le esperienze personali di ogni singola persona.
Per quanto riguarda il "non ti senti appagata" non è assolutamente vero, il piacere che trovo in quello che faccio è l'unica cosa che mi permette di andare avanti.
C'e' gente che potrebbe controbattere e dire, che l'università non è nulla in confronto al mondo del lavoro. E si potrebbe replicare in ogni modo anche su questo...
Io (MIO PERSONALISSIMO PARERE) reputo lo sforzo intellettuale e mentale molto più devastante di quello fisico...

Intermat
"ManuelaBarton":

Esistono due grandi verità:
la prima è che mi dispiace di chi ancora si illude che il voto universitario valga ancora qualcosa... (ovviamente dipende da facoltà a facoltà per carità, un buon medico, senza ottime basi teoriche non sarà mai un buon medico).
Ma prendiamo la mia facoltà ad esempio, economia, avere il 110 e lode e non saper minimamente come mettere in atto un domani ciò che si è studiato è totalmente inutile. Le aziende non guardano il voto, ma ti studiano tramite dei test per vedere quanto tu sia adatto o meno a quel lavoro.


Tocca pure arrivarci al colloquio! Li poi ti valuteranno per come "appari" ma prima ti hanno selezionato in base al voto di laurea (soprattutto se quella è l'unica cosa che c'è scritta nel cv). Inoltre molte aziende, tra cui anche telecom, impongono dei paletti affinche i cv vengano vagliati. Spesso tali paletti sono: 26 anni e un voto superiore al 105. Questo almeno vale per ingegneria. Immagino che per economia la competizione sia anche più spietata.

"ManuelaBarton":

La seconda è che se vuoi laurearti in tempo, devi essere disposto a rinunciare ad una parte di te, purtroppo è così e l'ho costatato a mie spese.
Reggere un fidanzamento - amicizie - università e pretendere anche di laurearsi in tempo, almeno nel mio caso è stato impossibile, e piano piano ho messo sempre di più da parte le uscite con gli amici per stare a casa a studiare..
Purtroppo "no pain no gain" è proprio vero, dai 19 anni ai 25 la reputo la fase più brutta e più stressante della vita, l'università è un qualcosa che ti distrugge dentro e neanche te ne accorgi..


In parte è vero, l'università è un sacrificio notevole, richiede un impegno completo e, a volte, totalizzante. Detto questo però il fatto che questo sia "la fase più brutta e stressante della vita [...] e che ti distrugge dentro" mi pare eccessivo. Forse stai studiando una cosa che non ti appassiona realmente o, semplicemente, non ti piace tanto lo studio (come attività). Io posso dire che, quando la sera arrivo distrutto dopo 8/10/12h dentro l'università, mi sento felice e soddisfatto di ciò che sto facendo. Sento la stanchezza dello sforzo, ma la stanchezza stessa la vedo come una cosa positiva, quasi bella e fortificante. Una soddisfazione molto grande che mette, spesso, in evidenza quanto altre cose siano effimere.

PS: In ogni caso il fatto del laurearsi in tempo, con voti alti e sacrificando la vita extra universitaria è relativo. Ho molti amici che si sono laureati con 110 e lode in tre anni ad economia o ingegneria e non è che non abbiano una vita sociale. Molto sta nel sapersi gestire, certo non si può uscire tutte le sere, ma un paio di volte a settimana si può fare. Molto probabilmente dipende da quante uscite settimanali ritieni "normali". Io neanche alle superiori avevo tempo per più di un paio di uscite...figuriamoci se ci spero ora... :D

ErSalamandra
Io durante i corsi non studio proprio, e forse questo è il mio più grande limite, ma studiare anche durante i corsi, per la mia facoltà, significherebbe mettere da parte quel briciolo di vita sociale che è rimasta intatta e che l'università non mi ha distrutto.
Sotto esame in media studio 2 ore la mattina e 4 il pomeriggio, non riesco quasi mai ad andare oltre le 6 ore, soprattutto quando si tratta di materie scientifiche.
Esistono due grandi verità:
la prima è che mi dispiace di chi ancora si illude che il voto universitario valga ancora qualcosa... (ovviamente dipende da facoltà a facoltà per carità, un buon medico, senza ottime basi teoriche non sarà mai un buon medico).
Ma prendiamo la mia facoltà ad esempio, economia, avere il 110 e lode e non saper minimamente come mettere in atto un domani ciò che si è studiato è totalmente inutile. Le aziende non guardano il voto, ma ti studiano tramite dei test per vedere quanto tu sia adatto o meno a quel lavoro.
La seconda è che se vuoi laurearti in tempo, devi essere disposto a rinunciare ad una parte di te, purtroppo è così e l'ho costatato a mie spese.
Reggere un fidanzamento - amicizie - università e pretendere anche di laurearsi in tempo, almeno nel mio caso è stato impossibile, e piano piano ho messo sempre di più da parte le uscite con gli amici per stare a casa a studiare..
Purtroppo "no pain no gain" è proprio vero, dai 19 anni ai 25 la reputo la fase più brutta e più stressante della vita, l'università è un qualcosa che ti distrugge dentro e neanche te ne accorgi..

Vikhr
Io passo il tempo dello studio in un modo abbastanza buffo, che varia a seconda della categoria (2 categorie) di materia.

Se studio qualcosa che mi colpisce e mi coinvolge e che riesco a capire immediatamente (Fisica 1, Analisi 1 serie numeriche escluse, corsi ingegneristici, corsi di chimica organica/analitica/generale/inorganica/biochimica/industriale ma non chimica fisica quando le pagine sono piene di Analisi Matematica) mi alzo la mattina (intorno alle 8 o 9), poco dopo prendo il libro e spesso mi sento chiamare a tavola per il pranzo dopo quella che a me sembra un'ora o una mezz'ora al massimo. E poi se la giornata è libera riprendo il pomeriggio, se invece la mattina è occupata studio così dalle 3-4 fino a cena. E negli anni precedenti ho reso e preso voti alti, voti che si sono abbassati (ho accettato anche un 19 in una delle materie sopracitate) da quando ho iniziato le mie peripezie con l'Analisi 2 per chimici, esattamente i primi giorni di Marzo 2014.

Se studio qualcosa che invece mi "spegne" (Analisi 2, Fisica 2 e la chimica fisica) riesco a studiare 2-3 ore complessive al giorno ma faccio notevole fatica a restare con libro, dispense pdf e quaderno per svolgere gli esercizi aperti per più di mezz'ora di seguito alla quale fa seguito una pausa, se proseguo senza la pausa comincio a sentirmi come ci si sente dopo aver bevuto una bottiglia di birra superalcolica (9°-10°) e inizio a sbadigliare e avere sonno. Quest'anno ho studiato e dato esclusivamente quest'ultimo tipo di materie e sinceramente finora è stato l'anno in cui ho reso di meno (in termini addirittura di esami superati e nemmeno di voti; qui non vado più per il sottile ormai, a pretendere voti alti riprenderò alla specialistica perché ho incontrato troppi ostacoli). Di quest'ultima categoria di materie ho passato un solo esame.

federicav1
Quando ero all'università studiavo veramente tante ore. Quando frequentavo, studiavo in ogni ritaglio di tempo disponibile, certe volte anche in treno. Quando non frequentavo, studiavo 8 ore al giorno nei periodi tranquilli e 10-12 sotto esame. I fine settimana erano sempre compresi. La vita sociale era quasi azzerata.

smaug1
Studio almeno 5 ore al giorno, e studio ingegneria civile a Tor Vergata

HaldoSax
Durante il periodo di lezione 2/3 ore perchè sono uno studente pendolare, durante il periodo esami dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18 con 2 pause. Dal lunedì al sabato mattina, sabato pomeriggio e domenica liberi.

Studente di fisica al terzo anno

Zero87
"Ryukushi":
9 anni dopo, il ritorno xD

Più che altro, m'ha fatto venire i lucciconi agli occhi leggere i commenti di tanti utenti storici dopo tanto tempo.

Per me si può tranquillamente spostare nella sezione generale e lasciare l'up di questo thread per i nuovi iscritti, praticamente il 90% dopo tutto questo tempo. :-D

Io studiavo un paio d'ore al giorno quando c'era lezione e 5-6 ore al giorno quando non ce l'avevo. :-)

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