Probabilità realistica di trovare un dottorato (in Italia o in paesi non del terzo mondo)

Gfackerman
Buon giorno. Qui Ackerman. Probabilmente ho già raccontato la mia storia. Seconda magistrale in matematica perché diciamo che durante la prima non sono stato molto efficace. Ora la sto finendo, ho alzato la media (considerati alcuni vecchi esami convalidati) e sono a 28.5. Allo stato attuale mi mancano 2 esami (che sto preparando) e ho già finito la parte compilativa della tesi magistrale.
Mi mancano 6 mesi da qui a settembre per la parte di ricerca.
1) È poco tempo vero? Perché ho paura sinceramente di non cavare fuori nulla... Soprattutto considerando che la maggior parte di chi compete ad un dottorato ha risultati originali.

Nel caso peggiore... Quali sono le chances? Supponendo di uscire con un voto alto ma non la lode e non essendo giovanissimo, ci sono comunque possibilità? Settore analisi.

Risposte
"Gfackerman":
non essendo giovanissimo

"Gfackerman":
quasi 28 anni

Uno nel mio corridoio e' stato di stanza in Bosnia con la NATO alla fine degli anni '90, e adesso sta finendo il suo dottorato.

Mi sembra un post lagnoso tanto per, visto che ancora non hai provato a fare niente. Poi gli altri ti hanno detto piu' o meno come stanno le cose. Soprattutto questo mi sembra particolarmente aderente:
"hydro":
la bontà della tua esperienza dipende in toto dalla validità del tuo relatore, e questa è una cosa quasi impossibile da controllare prima di iniziare. Ergo, devi usare il tuo buon giudizio e pregare di avere fortuna.

Il tu* relatore avra' letteralmente potere di mandarti al manicomio, quindi meglio spendere il tempo a cercarne un* buon* (e che magari sappia anche qualcosa, visto che nemmeno questo e' scontato).

megas_archon
In questo momento insegno a dottorandi che sulla carta ha fatto già tre corsi della materia che stan seguendo con me, la maggior parte dei quali con lacune imbarazzanti e riesce a farsi cadere la mascella sui fatti più elementari, e.g. quando sente dire "un monoide è precisamente una categoria con un unico oggetto". Se fossero studenti miei li prenderei a colpi in testa con il Lang (che evidentemente non hanno letto e con cui quindi dovrebbero fare conoscenza violentemente), ma non lo sono, tant'è, la prenderanno sui denti dopo.

Come ho già detto altrove, la gente non sa un ****, e questo è un male e andrebbe fatto in modo che a un dottorato acceda chi è in grado di trovarsi almeno il **** nelle mutande; ma, ancora una volta come ho detto altrove, questo non è quello che succede. Vai tranquillo che sarai circondato da un sacco di amebe. La vera ordalia, semmai, sarà scontrarsi con quanto è complicato "fare matematica", che è una cosa che finora non hai mai fatto.

gabriella127
"Gfackerman":

Mi sento di dire che la matematica è diversa dalle altre discipline. I dottorandi che conosco sono persone validissime e molto brave (alcuni anche finalisti alle olimpiadi a cesenatico). Non per sminuire ma in altri settori più applicativi ma può essere ad esempio che per un phd in materie più da laboratorio cerchino dottorandi magari anche per analizzare dati o completare alcuni compiti meno complessi (non lo so, è una mia ipotesi).
In matematica devi letteralmente trovare nuovi teoremi. Forse la sto romanticizzando, magari non devi risolvere congetture aperte ma già adattare metodi in nuovi contesti in modo rigoroso e impeccabile (il teorema è questo) può risultare estremamente difficile.

La difficoltà nell'essere originali c'è in qualsiasi materia, credo.
Anche io ho spesso sentito dire che in matematica è diverso, ma per un altro motivo. Che in matematica conta meno, rispetto ad altri campi, l'esperienza, puoi raggiungere risultati dedicandoti anima e corpo a un settore, senza avere una grande esperienza di altro, per cui più facilmente si possono raggiungere risultati da giovani.
Altri campi, come l'economia o la filosofia, richiedono più esperienza e maturazione.
C'è un detto, "i matematici sono precoci, i filosofi sono tardivi'. Pensa che Kant ha pubblicato il suo primo lavoro significativo a 64 anni.
L'economia è un campo per niente applicativo (purtroppo è una materia molto misconosciuta, si pensa che sia una cosa pratica, mentre è molto teorica), ma che richiede per arrivare a essere originali delle conoscenze trasversali che uno studente non può ancora avere.
"Martino":
[quote="gabriella127"]Comunque uno straccio di originalità in genere viene ben dopo la laurea.
Triste ma vero. Mi ha sempre affascinato quanto sia difficile dire qualcosa di corretto e originale (già anche solo per dire qualcosa di corretto ci vogliono anni...).[/quote]
Voi matematici siete vìziati, volete tutto e subito :-D E gira una mitologia del genio, come i racconti di chi prima rivoluziona l'algebra e poi si fa accoppare in duello (tipo di carriera da sconsigliare, ma c'è a chi piace :) )
Perché è vero che alle volte sono stati raggiunti risultati da giovani (parlo di gente normale, lasciamo stare i geni), ma è non triste che è difficile essere originali, è normale.
Matematica è un ambiente un po' particolare, dove gira questa idea del genio precoce, che non ho visto in altri contesti, e io avendo girato dipartimenti di diverse materie, ho potuto fare confronti antropologici.
Avrà anche una base di realtà, ma c'è molta mitologia.
Noi economisti siamo sempre stati consapevoli e rassegnati al fatto che si comincia un dottorato ignoranti come capre... :( e che la laurea è solo un primo gradino nelle conoscenze, e la ricerca vera è di là da venire.
Io solo a matematica ho visto gente aggirarsi per il dipartimento agitando le mani e parlando da solo, mimando genio e sregolatezza (sic, episodio vero).

hydro1
"Gfackerman":

Mi sento di dire che la matematica è diversa dalle altre discipline. I dottorandi che conosco sono persone validissime e molto brave (alcuni anche finalisti alle olimpiadi a cesenatico).


Alcuni sì, sono validissimi. Altri no. Ovvio che la media dei dottorandi è più alta della media degli studenti, ma ti assicuro che la stragrande maggioranza di loro non ha provato nessun teorema nuovo prima di iniziare il dottorato.

"Gfackerman":

In matematica devi letteralmente trovare nuovi teoremi. Forse la sto romanticizzando, magari non devi risolvere congetture aperte ma già adattare metodi in nuovi contesti in modo rigoroso e impeccabile (il teorema è questo) può risultare estremamente difficile.


C'è un abisso tra "trovare nuovi teoremi" e "trovare teoremi nuovi ed interessanti". Per prendere il dottorato basta la prima. Il vero problema del dottorato è che la bontà della tua esperienza dipende in toto dalla validità del tuo relatore, e questa è una cosa quasi impossibile da controllare prima di iniziare. Ergo, devi usare il tuo buon giudizio e pregare di avere fortuna. Trovare una posizione qualsiasi di dottorato è relativamente facile, come ti hanno detto gli altri.

Martino
"Gfackerman":
(alcuni anche finalisti alle olimpiadi a cesenatico).
Non so se i finalisti delle olimpiadi siano più portati di altri a fare ricerca in matematica, ma sospetto che non lo siano necessariamente.

In matematica devi letteralmente trovare nuovi teoremi.
Sì ok, ma spesso succede che il supervisore è bravo, spiega allo studente come dimostrare due o tre teoremi e lo studente finisce a fare un lavoro solo compilativo (che comunque non è facile, ma è molto più facile che essere originali). Ho visto molti finire il dottorato, e di questi pochissimi saprebbero fare ricerca in modo indipendente.

Martino
"gabriella127":
Comunque uno straccio di originalità in genere viene ben dopo la laurea.
Triste ma vero. Mi ha sempre affascinato quanto sia difficile dire qualcosa di corretto e originale (già anche solo per dire qualcosa di corretto ci vogliono anni...).

Gfackerman
"gabriella127":
[quote="hydro"][quote="Gfackerman"]Soprattutto considerando che la maggior parte di chi compete ad un dottorato ha risultati originali.


Chi ti ha raccontato questa balla?[/quote]
Nella mia esperienza, di un po' di anni fa, ma anche di tempi in cui il dottorato era più selettivo di adesso (era il primo passo verso la carriera di ricerca, quasi assicurata), i dottorandi erano piatti come sogliole, originalità zero. E anche quelli tornati dal Phd in America, belli piatti.
Una originalità poteva venire o dalla tesi di dottorato o senz'altro da un Phd in Inghilterra, a un livello di ricerca molto più alto che altrove.
Comunque uno straccio di originalità in genere viene ben dopo la laurea.

Questo in economia, ma ho conosciuto, bene, anche studenti di matematica, alla Sapienza, che poi hanno vinto il dottorato, molto bravi ma belli piatti pure loro, anche persone che poi hanno fatto carriera nella ricerca all'università, originalità no.

@Gfackerman Mi sa che hai una idea idealizzata del dottorato, e di chi fa il dottorato, e pretendi troppo da te stesso. Se lo vincerai (come credo probabile) ti troverai circondato da gente normalissima e probabilmente alcuni anche meno preparati di te.[/quote]

Mi sento di dire che la matematica è diversa dalle altre discipline. I dottorandi che conosco sono persone validissime e molto brave (alcuni anche finalisti alle olimpiadi a cesenatico). Non per sminuire ma in altri settori più applicativi ma può essere ad esempio che per un phd in materie più da laboratorio cerchino dottorandi magari anche per analizzare dati o completare alcuni compiti meno complessi (non lo so, è una mia ipotesi).
In matematica devi letteralmente trovare nuovi teoremi. Forse la sto romanticizzando, magari non devi risolvere congetture aperte ma già adattare metodi in nuovi contesti in modo rigoroso e impeccabile (il teorema è questo) può risultare estremamente difficile.
Ve lo saprò dire tra poco nella pratica, dal momento che la mia vecchia tesi magistrale era compilativa (con qualche calcolo espanso e alcune dimostrazioni fatte leggermente diverse).

gabriella127
"hydro":
[quote="Gfackerman"]Soprattutto considerando che la maggior parte di chi compete ad un dottorato ha risultati originali.


Chi ti ha raccontato questa balla?[/quote]
Nella mia esperienza, di un po' di anni fa, ma anche di tempi in cui il dottorato era più selettivo di adesso (era il primo passo verso la carriera di ricerca, quasi assicurata), i dottorandi erano piatti come sogliole, originalità zero. E anche quelli tornati dal Phd in America, belli piatti.
Una originalità poteva venire o dalla tesi di dottorato o senz'altro da un Phd in Inghilterra, a un livello di ricerca molto più alto che altrove.
Comunque uno straccio di originalità in genere viene ben dopo la laurea.

Questo in economia, ma ho conosciuto, bene, anche studenti di matematica, alla Sapienza, che poi hanno vinto il dottorato, molto bravi ma belli piatti pure loro, anche persone che poi hanno fatto carriera nella ricerca all'università, originalità no.

@Gfackerman Mi sa che hai una idea idealizzata del dottorato, e di chi fa il dottorato, e pretendi troppo da te stesso. Se lo vincerai (come credo probabile) ti troverai circondato da gente normalissima e probabilmente alcuni anche meno preparati di te.

hydro1
"Gfackerman":
Soprattutto considerando che la maggior parte di chi compete ad un dottorato ha risultati originali.


Chi ti ha raccontato questa balla?

gabriella127
Nella mia esperienza, che però riguarda economia e alcuni anni fa, le posizioni di dottorato senza borsa non dico che te le regalavano, ma quasi.

Martino
Se ti interessa fare un dottorato, credo che la cosa sia fattibile, tra l'altro in molti casi non è nemmeno necessario vincere una borsa. Naturalmente la tua capacità di fare un dottorato dipende molto da circostanze specifiche come per esempio il talento, le capacità tecniche, il tempo a disposizione. Poi come dice Luca, trovare posizioni di ricerca o carriera accademica in generale dopo il dottorato è tutto un altro paio di maniche. Ma mi sembra di capire che la tua domanda riguardi solo il dottorato.

Luca.Lussardi
Direi che oggi fare un dottorato anche sotto casa non è un grosso problema, ci sono tantissime (troppe a mio avviso) borse e l'Italia ha anche tante università vicine tra loro, quindi non dovrai spostarti tanto. Il vero problema è il dopo.

Gfackerman
"Martino":
Cosa intendi per paesi del terzo mondo?


Il senso della mia domanda non sta tanto nel dove, fondamentalmente chiedo se è realistico che possa trovare nella mia situazione che ho descritto un dottorato in uno stato diciamo non troppo lontano.

Martino
Cosa intendi per paesi del terzo mondo?

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