Matematici aiuto!

GreenLink
Ciao a tutti, so che probabilmente io sarò il centesimo studente di quinta liceo che scrive in questo forum perchè indeciso nella scelta universitaria, comunque...
Io sarei orientato per fare Matematica, probabilmente a Bologna.La mia unica paura è quella di sentire la mancanza della programmazione informatica, materia che mi piace molto. Volevo sentire l' esperienza di qualche laureato o di studente di questa facoltà: cosa differenzia la matematica fatta a Matematica da quella liceale, se vi siete mai pentiti di non aver fatto ingegneria, se si sente la mancanza di materie più pratiche come l' informatica...
Grazie!

Risposte
tecnos1
"lore":
[quote="tecnos"]
Certo :D .

Solitamente un ingegnere civile/edile/edile-architetto e in minor misura ambientale, è fortemente vincolato all'ordine professionale, in quanto per operare sul territorio o nell'edilizia ( ma anche nella sicurezza....) è necessario iscriversi all'albo per firmare i progetti e fare qualcosa di concreto a livello professionale. Di fatto i grandi studi di ingegneria sono presenti nelle grandi città e per operare dignitosamente nel settore civile-ambientale è necessaria una certa indipendenza. Alcuni ingegneri "civili" saranno destinati alle industrie, ma in minor misura.

Il discorso cambia nel settore dell'informazione, infatti la maggior parte degli informatici/elettronici/tlc sono assorbiti dall'industria o dalle aziende del terziario nelle quali si richiede un laureato che soltanto in pochi casi di responsabilità deve progettare "con firma".
L'abilitazione professionale può essere vantaggiosa ai fini dell'assunzione ma non la vedo determinante. Sono convinto, ivece, che le buone statistiche riguardanti le assunzioni degli ingegneri informatici siano il frutto di un percorso di studio ampio, elastico e non improntato sull' iperspecializzazione.


Senti senti... tecnos, posso chiederti come fai ad essere così informato? Sei stato ministro della Pubblica Istruzione XD ?[/quote]

No, sottosegretario :lol:

sil5
Ciao a tutti! Sono una studentessa di Matematica al primo anno della specialistica.
Ho letto un po' quello che è stato scritto e volevo portare la mia esperienza, anche per aiutare Green Link nella sua scelta.
Dicevo, sono al primo anno della specialistica a Bologna, dopo la laurea triennale sempre a Bologna.
Quello che distingue i matematici è indubbiamente il modo di pensare, di ragionare e quindi di risolvere i problemi che acquisiscono durante il corso di studi. Questo si sviluppa, chiaramente, studiando teoremi, definizioni, lemmi e via dicendo riguardanti le cose più astratte che la mente umana possa concepire (spazi n-dimensionali, solo per dirne una). Tuttavia i matematici, dopo aver fatto loro questo tipo di approccio ai problemi, sono capaci di portarlo anche nella vita quotidiana, più nello specifico nel mondo del lavoro. Ed è proprio per questo che i matematici sono ricercati dal mondo del lavoro: IL LORO MODO DI RAGIONARE. Per spiegare meglio la cosa, un mio professore è solito dire: "Un matematico non sa fare niente, ma impara in fretta", cioè l'azienda ti assume, ti fa un periodo di formazione se ti servono conoscenze che non hai e poi inizi a lavorare sul serio. Quindi, a priori, un matematico non ha un lavoro specifico che potrà andare a fare (sto chiaramente tralasciando l'insegnamento), ma dipende dal settore in cui viene inserito. Per portare alcuni esempi, proprio al dipartimento di matematica a Bologna sono state organizzate delle conferenze in cui dei laureati in matematica raccontavano il loro lavoro al di fuori dell'ambito scolastico o accademico. Sul sito
http://www.professionematematico.dm.uni ... gramma.php
cliccando su "Profili dei relatori" trovate appunto gli esempi di persone laureate in matematica che lavorano negli ambiti più disparati.

Per quanto riguarda la discussione sul fatto che un matematico possa fare o meno il programmatore, devo dire che tanti matematici fanno i programmatori. Voglio essere più precisa. Personalmente, poco più di un mese fa ho ricevuto la lettera di un'azienda che mi invitava ad un test attitudinale proprio per programmatori. Sono andata, più per curiosità che per altro, e ho fatto il test: benchè sulla copertina ci fosse proprio scritto "Test per programmatori", all'interno sui linguaggi di programmazione non c'era un bel niente, solo sequenze alfanumeriche da completare (=trova il numero che viene dopo) e semplici problemini. Per la cronaca, ho superato il test. Una ragazza che conosco, laureata anche lei in matematica, lavora tutt'ora come programmatrice. Inoltre, molte delle persone che hanno partecipato alle conferenze di cui parlavo prima lavorano come programmatori. Alcuni di questi hanno detto cose molto indicative:
- dal momento che i linguaggi di programmazione diventano vecchi in fretta, le aziende preferiscono un persona che abbia la mente "flessibile" e sappia adattarsi facilmente
- nel caso tu non abbia le conoscenze di programmazione necessarie, è l'azienda che te le fornisce.

E qui veniamo alla richiesta di Green Link su quanta programmazione si faccia a matematica. Per quel che riguarda Bologna, c'è l'esame di Informatica I al secondo semestre del primo anno. Devo dire che è un esame abbastanza impegnativo (almeno per noi matematici) e, comunque, io lì ho imparato cosa sono un puntatore e uno stack. Ovviamente non ti darà tutte le conoscenze di programmazione, ma una buona idea te la fai.
Per il resto, come dicevo prima, gli esami sono su cose piuttosto astratte, e questo secondo me è una bella differenza rispetto alla matematica del liceo. Per esempio, al liceo si studiano rette, circonferenze, coniche in genere nel piano cartesiano, quindi a 2 dimensioni, e al massimo in 3 dimensioni, mentre quando arrivi all'università si parla subito di n-dimensioni, solo che fai fatica ad esempio ad immaginare spazi di 4 dimensioni!! Oppure, in algebra, si considerano non solo i soliti insiemi dei numeri (i naturali, gli interi, i razionali, i reali), ma altri insiemi dove ad esempio 2+3=0, che è una cosa fuori dalla realtà, ma che, con un po' di pratica, diventa molto più che familiare.
Poi, ovviamente, la matematica che fai all'università è quantitativamente molta di più di quella del liceo: quello fatto al liceo viene rifatto quasi tutto, anche se da un punto di vista abbastanza diverso, nei corsi di geometria 1, analisi matematica 1 e 2.
Qualcuno nel forum aveva detto che all'università si dà molta più importanza alla teoria, mentre al liceo venivano privilegiati gli esercizi. Questo è sostanzialmente vero, ma dipende dal corso di laurea che vai a fare. A matematica, ad esempio, gli esercizi sono sì importanti, ma la teoria lo è molto di più, e questo lo si capisce anche dal fatto che quasi tutti gli esami sono sia scritti che orali. Inoltre uno scritto così così si può tirare molto su con un orale eccellente, ma il contrario non è per niente vero. In altre facoltà invece la teoria non è così importante. Sto pensando ad esempio ad ingegneria, anche per esperienza personale: ho dato un esame là e lì l'orale (a parte che era facoltativo) aveva un peso molto diverso rispetto a quello che ha da noi. Comunque, in generale a matematica la teoria è fondamentale, anche perchè se non è fondamentale lì dove dovrebbe esserlo?

In definitiva, io non mi sono assolutamente pentita della scelta che ho fatto, anzi la rifarei anche domani! :-D :-D

freddofede
"tecnos":

Certo :D .

Solitamente un ingegnere civile/edile/edile-architetto e in minor misura ambientale, è fortemente vincolato all'ordine professionale, in quanto per operare sul territorio o nell'edilizia ( ma anche nella sicurezza....) è necessario iscriversi all'albo per firmare i progetti e fare qualcosa di concreto a livello professionale. Di fatto i grandi studi di ingegneria sono presenti nelle grandi città e per operare dignitosamente nel settore civile-ambientale è necessaria una certa indipendenza. Alcuni ingegneri "civili" saranno destinati alle industrie, ma in minor misura.

Il discorso cambia nel settore dell'informazione, infatti la maggior parte degli informatici/elettronici/tlc sono assorbiti dall'industria o dalle aziende del terziario nelle quali si richiede un laureato che soltanto in pochi casi di responsabilità deve progettare "con firma".
L'abilitazione professionale può essere vantaggiosa ai fini dell'assunzione ma non la vedo determinante. Sono convinto, ivece, che le buone statistiche riguardanti le assunzioni degli ingegneri informatici siano il frutto di un percorso di studio ampio, elastico e non improntato sull' iperspecializzazione.


Senti senti... tecnos, posso chiederti come fai ad essere così informato? Sei stato ministro della Pubblica Istruzione XD ?

tecnos1
"GreenLink":
tecnos, non mi sembrava di aver fatto una domanda stupida. chiedo scusa se ho offeso l' intelligenza dei partecipanti di questo forum.


Ma figurati, in effetti la mia risposta può essere soggetta a diverse interpretazioni, il mio voleva essere "non lo so", tutto qui. Non devi affatto scusarti :) :wink: .

GreenLink
tecnos, non mi sembrava di aver fatto una domanda stupida. chiedo scusa se ho offeso l' intelligenza dei partecipanti di questo forum.

tecnos1
"lore":
[quote="tecnos"]Il punto è anche un'altro, ed è questo : il titolo di ingegnere ha lo stessa importanza in termini lavorativi per un ingegnere civile e un ingegnere informatico??
A mio avviso la risposta è NO!


Questa mi interessa... puoi spiegarti?[/quote]


Certo :D .

Solitamente un ingegnere civile/edile/edile-architetto e in minor misura ambientale, è fortemente vincolato all'ordine professionale, in quanto per operare sul territorio o nell'edilizia ( ma anche nella sicurezza....) è necessario iscriversi all'albo per firmare i progetti e fare qualcosa di concreto a livello professionale. Di fatto i grandi studi di ingegneria sono presenti nelle grandi città e per operare dignitosamente nel settore civile-ambientale è necessaria una certa indipendenza. Alcuni ingegneri "civili" saranno destinati alle industrie, ma in minor misura.

Il discorso cambia nel settore dell'informazione, infatti la maggior parte degli informatici/elettronici/tlc sono assorbiti dall'industria o dalle aziende del terziario nelle quali si richiede un laureato che soltanto in pochi casi di responsabilità deve progettare "con firma".
L'abilitazione professionale può essere vantaggiosa ai fini dell'assunzione ma non la vedo determinante. Sono convinto, ivece, che le buone statistiche riguardanti le assunzioni degli ingegneri informatici siano il frutto di un percorso di studio ampio, elastico e non improntato sull' iperspecializzazione.

freddofede
"tecnos":
Il punto è anche un'altro, ed è questo : il titolo di ingegnere ha lo stessa importanza in termini lavorativi per un ingegnere civile e un ingegnere informatico??
A mio avviso la risposta è NO!


Questa mi interessa... puoi spiegarti?

tecnos1
"GreenLink":
vorrei fare una domanda concreta: ma il laureato in matematica cosa fa nel mercato del lavoro? dove si inserisce? cosa ricerca?


eehhhmmmmmm non saprei di preciso...

GreenLink
vorrei fare una domanda concreta: ma il laureato in matematica cosa fa nel mercato del lavoro? dove si inserisce? cosa ricerca?

tecnos1
"jpe535887":
[quote="daniele-gnudi"] se voglio diventare uno scienziato, il titolo ingegnere puo' essere addirittura offensivo!

sei un folle! nn sai cosa hai scatenato con questa affermazione! tra poco saremo bombardati di informazioni/pubblicità sulle mille iniziative dei politecnici, delle doppie lauree che ti fregiano di titoli e ti vorrà pure far credere che siccome al polimi hanno molti corsi a scelta di chimica allora un ing.chimico ne sa di chimica quanto un chimico puro (scusate se suona male il groviglio di chimico/a in questa frase...)e che un ing.fisico a milano è mediocre mentre a torino può misurarsi con i migliori fisici teorici and so on...

ciaociao[/quote]


@ wedge ---- Eccolo, lo sapevo che saresti spuntato.... :D







Se trovi un messaggio nel quale ho scritto quello che affermi ti potrò anche dare ragione.
Ma non dire falsità e ricorda che i doppi titoli di cui parli riguardano master of science in dipartimenti scientifici ( in Svizzera, Germania, Francia..) che hanno fatto uscire non pochi premi Nobel per la fisica e la chimica!! E non ci crederai ma sono politecnici che offrono corsi di laurea nella scienza pura. :)
Anzi, ti dirò di più, se hai voglia guarda questo link :

http://scgc.epfl.ch/load/Luterbacher_SHS.pdf

tecnos1
"lore":
non si discuteva sui particolari del tuo corso di laurea, ma ho semplicemente detto la mia sull'affermazione ""A livello lavorativo, Ing. Informatica ti permette di poter lavorare in più campi questo è sicuro..."", dove io mi sono sentito di rispondere che secondo me non e' il titolo di ingegnere a permetterti di lavorare in piu' campi, ma conta piu' la trasversalita' naturale dell'indivudio, la capacita' di adattamente e di apprendimento, la determinazione.. quelli secondo me sono i fattori determinanti. io credo che agli individui capaci non servano titoli di cui fregiarsi, vista anche la preparazione universitaria italiana che cmq non rende preparato nessuno al mondo del lavoro.


Scusami se mi intrometto nella discussione, ma penso che tu non abbia capito quello che tecnos voleva dire... non credo proprio infatti si riferisse al titolo, ma al corso di ingegneria, ritenuto più ampio e quindi con un più vasto range di opportunità lavorative.

Ripeto, come ho detto più indietro, che non vedo il senso di questa polemica contro l'ingegneria, anche se può essere interessante quella contro gli ordini (sempre se fondata).



Guarda lore, come al solito io e te riusciamo a capirci al volo :wink:
Il punto è anche un'altro, ed è questo : il titolo di ingegnere ha lo stessa importanza in termini lavorativi per un ingegnere civile e un ingegnere informatico??
A mio avviso la risposta è NO!

tecnos1
"daniele-gnudi":
leggendo qualche tuo post so che sei molto attaccato a quello che studi e all'ingegneria (e fai bene, bisogna sempre avere passione in quello che si fa :wink: ), ma non sono affatto d'accordo (e inoltre il mio discorso era un'altro).
il titolo ingegnere fa contento (forse, visto che ci sono ragazzi che si interessano piu' dei contenuti di un corso che dei titoli)un aspirante ingegnere o chi ama l'ingegneria.
forse ho interpretato male la tua affermazione, ma non credo un il titolo ingegnere faccia contento tutti.
banalmente, se voglio diventare uno scienziato, il titolo ingegnere puo' essere addirittura offensivo! :D



Come no! Beh, molto banalmente mi sembra ovvio che ad un giurista non freghi niente del titolo di ingegnere su...
Ma non ignorare che la possibilità di iscriversi ad un ordine ti avvantaggia nel mondo del lavoro, nello stesso tempo una laurea in ingegneria ti permette anche di fare ricerca in branche scientifiche.


"daniele-gnudi":

io credo invece che tu ignori il contesto delle mie affermazioni. o forse, strumentalizzi.
non si discuteva sui particolari del tuo corso di laurea, ma ho semplicemente detto la mia sull'affermazione ""A livello lavorativo, Ing. Informatica ti permette di poter lavorare in più campi questo è sicuro..."", dove io mi sono sentito di rispondere che secondo me non e' il titolo di ingegnere a permetterti di lavorare in piu' campi, ma conta piu' la trasversalita' naturale dell'indivudio, la capacita' di adattamente e di apprendimento, la determinazione.. quelli secondo me sono i fattori determinanti. io credo che agli individui capaci non servano titoli di cui fregiarsi, vista anche la preparazione universitaria italiana che cmq non rende preparato nessuno al mondo del lavoro.



No, guarda, io non faccio ingegneria informatica..
E chi ha mai detto il contrario?


"daniele-gnudi":

a prescindere che gli ordini sono una delle mafie piu' subdole che possano esistere (non a caso li abbiamo solo noi, mi pare), cosa centra col discorso?
forse non e' chiaro e credi che io ce l'ho con gli ingegneri, ma ti sbagli...
io abolirei TUTTI gli ordini.



Ecco, in questo caso è palese la tua ignoranza sul termine mafia, che molto spesso viene tirato in ballo senza avere la minima idea di cosa si tratti. Quindi tu reputi gli iscritti all'ordine dei mafiosi, visto che l'ordine per te è la "cupola". Di conseguenza i professionisti appartenenti ad una categoria professionale, siano essi avvocati, medici, ingegneri o chimici sono perseguibili penalmente.


"daniele-gnudi":

libero di pensarla come credi, come del resto io penso che sia stupido attaccare risentiti senza capire il contesto e il senso di certe affermazioni.
ripeto, le mie affermazioni non erano, non sono e non saranno mai un attacco agli ingegneri e all'ingegneria.
non lo saranno mai, proprio perche' non mi iscrivero' mai ad ingegneria e quindi non sono in grado di parlare, visto che non conosco l'ambiente.


Figurati, per farmi risentire ci vuole ben altro, e credo che sia stupido non capirlo :D .
E' solo una discussione sul confronto di 2 corsi offerti da 2 facoltà diverse che in Italia sono in perenne concorrenza.
Altrove ( e a pochissimi km dall'Italia ) c'è invece una costruttiva concorrenza fra i corsi di "scienze" ( e intendo matematica, fisica, computer science, chimica, biologia e geologia ) offerti dai politecnici e quelli offerti dalle ""università statali"" della stessa città.

wedge
diamine jpe535887, non sono l'unico che ormai ha imparato a memoria questa solfa.

freddofede
non si discuteva sui particolari del tuo corso di laurea, ma ho semplicemente detto la mia sull'affermazione ""A livello lavorativo, Ing. Informatica ti permette di poter lavorare in più campi questo è sicuro..."", dove io mi sono sentito di rispondere che secondo me non e' il titolo di ingegnere a permetterti di lavorare in piu' campi, ma conta piu' la trasversalita' naturale dell'indivudio, la capacita' di adattamente e di apprendimento, la determinazione.. quelli secondo me sono i fattori determinanti. io credo che agli individui capaci non servano titoli di cui fregiarsi, vista anche la preparazione universitaria italiana che cmq non rende preparato nessuno al mondo del lavoro.


Scusami se mi intrometto nella discussione, ma penso che tu non abbia capito quello che tecnos voleva dire... non credo proprio infatti si riferisse al titolo, ma al corso di ingegneria, ritenuto più ampio e quindi con un più vasto range di opportunità lavorative.

Ripeto, come ho detto più indietro, che non vedo il senso di questa polemica contro l'ingegneria, anche se può essere interessante quella contro gli ordini (sempre se fondata).

jpe535887
"daniele-gnudi":
se voglio diventare uno scienziato, il titolo ingegnere puo' essere addirittura offensivo!

sei un folle! nn sai cosa hai scatenato con questa affermazione! tra poco saremo bombardati di informazioni/pubblicità sulle mille iniziative dei politecnici, delle doppie lauree che ti fregiano di titoli e ti vorrà pure far credere che siccome al polimi hanno molti corsi a scelta di chimica allora un ing.chimico ne sa di chimica quanto un chimico puro (scusate se suona male il groviglio di chimico/a in questa frase...)e che un ing.fisico a milano è mediocre mentre a torino può misurarsi con i migliori fisici teorici and so on...

ciaociao

daniele-gnudi
"tecnos":

Ti assicuro che il titolo di ingegnere "fa contento" anche te stesso e te ne accorgi sul lavoro

leggendo qualche tuo post so che sei molto attaccato a quello che studi e all'ingegneria (e fai bene, bisogna sempre avere passione in quello che si fa :wink: ), ma non sono affatto d'accordo (e inoltre il mio discorso era un'altro).
il titolo ingegnere fa contento (forse, visto che ci sono ragazzi che si interessano piu' dei contenuti di un corso che dei titoli)un aspirante ingegnere o chi ama l'ingegneria.
forse ho interpretato male la tua affermazione, ma non credo un il titolo ingegnere faccia contento tutti.
banalmente, se voglio diventare uno scienziato, il titolo ingegnere puo' essere addirittura offensivo! :D
"tecnos":

, per di più ignori il piccolo particolare che una laurea in ingegneria non assegna automaticamente il titolo!
Quando esci dall'università sei un dottore in ingegneria.. non un ingegnere!

io credo invece che tu ignori il contesto delle mie affermazioni. o forse, strumentalizzi.
non si discuteva sui particolari del tuo corso di laurea, ma ho semplicemente detto la mia sull'affermazione ""A livello lavorativo, Ing. Informatica ti permette di poter lavorare in più campi questo è sicuro..."", dove io mi sono sentito di rispondere che secondo me non e' il titolo di ingegnere a permetterti di lavorare in piu' campi, ma conta piu' la trasversalita' naturale dell'indivudio, la capacita' di adattamente e di apprendimento, la determinazione.. quelli secondo me sono i fattori determinanti. io credo che agli individui capaci non servano titoli di cui fregiarsi, vista anche la preparazione universitaria italiana che cmq non rende preparato nessuno al mondo del lavoro.
"tecnos":

Inoltre non consideri che non esiste solamente l'ordine degli ingegneri ma c'è anche quello degli architetti e paesaggisti, dei medici, dei chimici, dei geologi e dei dottori agronomi.

???
a prescindere che gli ordini sono una delle mafie piu' subdole che possano esistere (non a caso li abbiamo solo noi, mi pare), cosa centra col discorso?
forse non e' chiaro e credi che io ce l'ho con gli ingegneri, ma ti sbagli...
io abolirei TUTTI gli ordini.
"tecnos":

Quindi mi sa che sono più stupide certe frasi..in tutta onestà!

libero di pensarla come credi, come del resto io penso che sia stupido attaccare risentiti senza capire il contesto e il senso di certe affermazioni.
ripeto, le mie affermazioni non erano, non sono e non saranno mai un attacco agli ingegneri e all'ingegneria.
non lo saranno mai, proprio perche' non mi iscrivero' mai ad ingegneria e quindi non sono in grado di parlare, visto che non conosco l'ambiente.

tecnos1

più che altro il titolo ingegnere fa contento il classico avvoltoio imprenditoruncolo sfrutta-laureati e rende contenta la mamma che ha il figlio ingegnere.
quello che conta è la determinazione e la passione.
dottore o ingegnere.. è solo un titolo stupido e mafioso come gli albi.


Ti assicuro che il titolo di ingegnere "fa contento" anche te stesso e te ne accorgi sul lavoro, per di più ignori il piccolo particolare che una laurea in ingegneria non assegna automaticamente il titolo!
Quando esci dall'università sei un dottore in ingegneria.. non un ingegnere!
Inoltre non consideri che non esiste solamente l'ordine degli ingegneri ma c'è anche quello degli architetti e paesaggisti, dei medici, dei chimici, dei geologi e dei dottori agronomi.
Quindi mi sa che sono più stupide certe frasi..in tutta onestà!

daniele-gnudi
"vl4d":
Non so come sia matematica a Bologna. Ma ad informatica ci sono tre individui:

http://www.cs.unibo.it/~dallago/
http://www.cs.unibo.it/~martini/
http://www.cs.unibo.it/~asperti/

che sono tra i migliori informatici teorici in italia. (ovviamente e' una mia opinione)
in particolare si occupano di complessita' implicita, metodi formali, e fondamenti logico-matematici dell'informatica.

Ugo Dal Lago e' il mio prof di architettura degli elaboratori, gli altri non li conosco personalmente.
la mia critica non e' IN NESSUN MODO rivolta ai professori del corso. a nessuno di loro.
anzi, se c'e' una cosa che mi manchera' del mio dipartimento e' proprio la componente umana, davvero fantastica.
non solo, ma proprio su cio' che critico maggiormente (analisi matematica) non posso certo dar la colpa al professore, che ritengo davvero quanto di meglio potessi sperare.
davvero una grande persona, sono soddisfatto al 1000 per cento.

ma programmi trattati in fretta e furia rimangono scadenti sia se li insegna un prof mediocre sia se li insegna il piu' grande dei luminari.
esattamente com'e' capitato.
sempre IMHO ovviamente
"vl4d":

quindi pensaci :wink:

certamente, ho tutto il tempo per pensarci.
infatti per ora proseguo come se niente fosse.

vl4dster
Non so come sia matematica a Bologna. Ma ad informatica ci sono tre individui:

http://www.cs.unibo.it/~dallago/
http://www.cs.unibo.it/~martini/
http://www.cs.unibo.it/~asperti/

che sono tra i migliori informatici teorici in italia. (ovviamente e' una mia opinione)
in particolare si occupano di complessita' implicita, metodi formali, e fondamenti logico-matematici dell'informatica.

quindi pensaci :wink:

purtroppo durante il corso di laurea in informatica non trovi solo teoria e matematica.
Dunque devi decidere cosa sei disposto a perdere, se matematica (pura) o informatica. (anche se puoi comunque studiare da autodidatta una delle due)

freddofede
eheh si ferma li' dove?
un matematica puo' fare praticamente qualunque cosa in ambito scientifico, anche in informatica.


Ehm... su questo ho proprio i miei dubbi. Almeno che l'ereditarietà e il polimorfismo non siano d'un tratto diventati fondamenti d'Analisi.

Poi non penso sia saggio generalizzare quello che hai visto tu nel posto di lavoro. Io posso dire, come ho detto in altro topic, che quello che ho imparato in questi anni di università ci avrei messo il doppio a impararlo da me: tutta la parte sull'analisi, sulla complessità, il calcolo numerico, la programmazione concorrente, le strutture dati... oltre che i normali costrutti informatici che trovi pure sui libri da autodidatta... si, penso che ci sia tutta la differenza che può correre tra un hobby e una formazione seria.

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